E' giunto il momento della Nuova Parola. Non c'è più tempo per dormire. Ricerche, denunce, abusi, e tutto ciò che la Televisione ritiene di non mostrare. Dal N.W.O, alle scie chimiche, passando per gli U.F.O., gli O.G.M., e la Recessione Mondiale.
venerdì 7 novembre 2008
IL LATO "OSCURO" DELL'ONCOLOGIA.
Il pericolo della chemioterapia
Ci hanno sempre insegnato che la cura principale dei tumori è la chemioterapia, cioè terapia a base di sostanze chimiche.
Si sono però dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni.
Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.
Un malato di tumore viene avvertito che la chemio provocherà nausea, vomito, che cadranno i peli del corpo compresi i capelli, forse.
Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta per quella malattia, si stringono i denti e si firma il consenso informato.
Dovete sapere però che l’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che (solamente!) maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati!
Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) c’è scritto: “stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”
Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) c’è scritto: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.
L’amara conclusione, che si evince dall’Istituto Superiore di Sanità, è che la l’oncologia moderna per curare il cancro, utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro), mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni ai figli)!!!
Qualcosa non torna: ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico e morale, debilitata e quasi sempre sottopeso, vengono iniettate delle sostanze così tossiche?!
Questo apparente controsenso - se non si abbraccia l’idea che qualcuno ci sta avvelenando - si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la medicina, ma questo è un argomento che affronteremo più avanti
I costi della chemioterapia
Dal sito dell’A.I.A.N., Associazione italiana per l’assistenza ai malati neoplastici si evince il costo di un trattamento chemioterapico.
“Il costo medio dei cicli chemioterapici che differiscono sostanzialmente nella composizione, varia sensibilmente in base ai farmaci. Comunque il costo si aggira su svariate decine di migliaia di euro per i vari cicli, fino a 50.000€.
L'illusione che la chemioterapia sia gratuita, cade alla considerazione che il cittadino e l' ammalato, i contribuenti, la pagano allo Stato sotto forma di prelievi fiscali. A questi costi esorbitanti si aggiungono gli oneri elevati dell'indotto, ad esempio il trapianto di midollo può comportare la spesa di oltre 50.000€. L'efficacia temporanea e limitata, l'assenza di effetti risolutivi, l'elevata tossicità rendono ancora più irrazionale ed inaccettabile un così elevato onere finanziario della chemioterapia”.
Mentre nel “Giornale italiano di Farmacia clinica” del 21 febbraio 2007 sono stati pubblicati i costi per “l’uso dei farmaci citotossici nei cicli di chemioterapia ‘platinum-based’ analizzati per una corte di 100 pazienti e 6 cicli di terapia”.
1. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 128.217,00 euro.
2. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Vinolrelbina associata a Cisplatino (TAX 326 + ILCP) per 100 pazienti: 200.940,00 euro
3. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Carboplatino (ECOG 1594 + ILCP) per 100 pazienti: 216.945,00 euro
4. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Gemcitabina associata a Cisplatino (ECOG 1594) per 100 pazienti: 409.020,00 euro
5. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Cisplatino (ECOG 1594 + TAX 326) per 100 pazienti: 540.093,00 euro
6. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Carboplatino (TAX 326) per 100 pazienti: 548.955,00 euro
Cifre colossali che si riferiscono “solamente” ai costi dei farmaci chemioterapici nei sei tipi di trattamenti terapeutici presi in considerazione nella “Valutazione dei costi associati alle terapie ‘platinum based’” e pubblicate nel Giornale italiano di Farmacia clinica”. Se a questo sommiamo i costi della “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” il totale ha dell’incredibile!
1. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 452.096,00 euro
2. Costo 6 cicli di chemioterapia (Vinolrelbina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 814.366,00 euro
3. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 467.550,00 euro
4. Costo 6 cicli di chemioterapia (Gemcitabina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 703.251,00 euro
5. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Cisplatino) per 100 pazienti: 841.978,00 euro
6. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 825.887,00 euro
Ricapitolando:
Sei cicli soltanto di chemioterapia costano per OGNI paziente una cifra che va da 4.520 euro a 8.420 euro.
Nei malati i cicli di chemio da fare non seguono una regola assoluta, anche se quando si somministrano per via preventiva (?) in un paziente che non ha una forma tumorale, esiste un numero prestabilito di cicli[1]. Mentre se la terapia è rivolta a un paziente che ha una malattia in corso, in fase metastatica per esempio, la durata è variabile, e comunque si sospende di solito tra il 6° e l’8 ciclo.[2]
Quindi la somministrazione di sostanze chimiche è assolutamente variabile e si può prolungare per molto tempo, facendo lievitare anche i costi per la società e gli utili per le multinazionali produttrici.
Tale calcolo però non tiene conto dei costi di operazioni chirurgiche, eventuali trattamenti radioterapici, medicamenti, farmaci, visite, degenze, ecc.
I malati nuovi di tumore in Italia sono ogni anno circa 270.000 e se tutti questi seguissero i protocolli ufficiali, ogni anno il giro di affari sarebbe di centinaia di miliardi di euro!
Cifre del genere - pagate dal Sistema Sanitario Nazionale e quindi sottratte alla Comunità con le tasse - il potere di lobbies di Big Pharma è così forte che riesce a tenere celate le terapie non convenzionali e tappare la bocca a tutti quei ricercatori indipendenti che hanno il coraggio (o l’incoscienza) di mettere la salute della persona davanti agli interessi economici.
Questo potrà spiegare una volta per tutte le persecuzioni mediatiche, giudiziarie, professionali e personali subite da personaggi come Luigi Di Bella, Geerd Ryke Hamer, Tullio Simoncini, Bonifacio, Pantellini, Zora, Gorgun e moltissimi altri grandi ricercatori.
Invece di cercare una strada meno dispendiosa, meno sofferente e logicamente con più risultati positivi di guarigione si continua su questa folle corsa dissanguante e disumana.
Ma per quanto ancora?
Tale follia ha raggiunto il parossismo in Regione Toscana che “rimborserà il costo di una parrucca a tutte le donne che, affette da un tumore, hanno perduto i capelli a causa della chemioterapia”[3]
La magra consolazione delle donne è che “le interessate potranno acquistare la parrucca da loro stesse gradita in uno dei negozi specializzati e poi chiedere il rimborso documentando la spesa”[4]
I costi della radioterapia
La mucosite orale è una complicanza (una delle tante) della chemio e radioterapia. Interessa il 77% dei pazienti trattati con radio alla testa e la totalità di quelli sottoposti a trapianto autologo delle cellule staminali trattati con chemioterapia citotossica ad alte dosi.
Per questa complicanza viene usato il farmaco Palifermin (è un fattore di crescita dei keratinociti umano).
Pensate che il costo di un solo trattamento completo comprendente 6 somministrazioni di 60 mcg/Kg/die corrisponde al costo di una confezione: 4.320,00 euro!
Una sola scatola di questo farmaco costa 4320 euro. La casa farmaceutica che lo produce si chiama Amgen Inc., il cui presidente e Ceo è un certo Kevin W. Shaker che risulta avere collegamenti con General Electric (che costruisce, come abbiamo visto prima i mammografi!) e figura nel direttivo di Northrop Grumman Corporation (società nel campo aerospaziale e della difesa, produttrice di armamenti), Chevron (petrolio & C.)!
I costi della radioterapia
Secondo le ultime statistiche dell’A.i.r.o. (Associazione italiana di radioterapia oncologica) nel 2002 sono stati 108.000 i pazienti in Italia trattati con la radioterapia.[5]
Quindi il 60% dei nuovi malati (270.000 all’anno) si sottopone alla radio!
Il costo di una apparecchiatura per la radioterapia si aggira intorno a 1.000.000 di euro, con un costo a trattamento pari a circa 12.000 euro.[6]
Un solo trattamento con onde radio (di solito si fanno almeno cinque sessioni) costa la bellezza di 12.000 euro, senza tenere conto del costo di medici, fisici, radioterapisti, tecnici dosimetristi, costi di gestione e manutenzione, ecc.
Una persona malattia può fare diversi cicli di radioterapia, per cui anche dietro le radioterapie ruotano cifre colossali.
Senza dimenticare che esistono numerosi modelli (diversificati anche nei prezzi): “Radioterapia a intensità modulata”, “Radioterapia intraoperatoria”, “Radioterapia stereotassica” (altissima precisione con altissimi costi), “Gamma Knife” (Raggi Gamma), “Cyberknife” (acceleratore lineare miniaturizzato collegato a braccio robotica), “Brachiterapia” (utilizzo di piccole sfere radioattive introdotte nell’organismo), “Adroterapia” (radioterapia a fasci di ioni di idrogeno o carbonio), ecc. ecc.
Un altro dato interessante sono le sostanze chimiche usate in combinazione con le terapie radiologiche.
Dal “Centro di riferimento regionale sul farmaco” l’agente antineoplastico usato spesso con la radioterapia, il cui principio attivo si chiama Cetuximab, costa (per solo otto settimane di trattamento) 7.722,80 euro (prezzo fornito dalla ditta farmaceutica)[7]
Quindi la radioterapia tra apparecchiatura e un solo farmaco, senza considerare le strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, costa per ogni seduta più o meno 20.000 euro!!!
I costi di un trattamento oncologico ufficiale
Considerando i due principali strumenti terapeutici nelle mani degli oncologi ad esclusione della chirurgia, e cioè chemio e radio, con un solo ciclo (6 per la chemio e 5 per la radio) vediamo quanto costa il tumore oggi in Italia.
Attualmente sappiamo esserci da noi 1,7 milioni di ammalati[8] e oltre 270.000 nuovi malati ogni anno.
La conclusione, senza entrare troppo nel dettaglio e nel particolare, è la seguente: il tumore in Italia (solamente tra chemio e radio, escludendo quindi chirurgia, costi di degenza, farmaci vari, apparato medico e infermieristico) è indubbiamente una delle patologie più costose!
vedi i punti:
[1] “I farmaci chemioterapici”, Prevenzione tumore, www.prevenzionetumori.it/archivio/archivio_text.php?cat_id=496&pos=175
[2] Idem
[3] A.I.M.A.C., Associazione Italiana Malati di Cancro http://www.aimac.it/notizie/visualizza.php?id_articolo=6741
[4] Idem
[5] “Una ‘buona’ radioterapia? Ecco le regole”, intervista a Patrizia Olmi dell’Istituto dei Tumori di Milano, “Il Corriere della Sera” del 7 maggio 2004
[6] “Trattamento economicamente efficace dei melanomi localizzati”, tratto da Biotech & Biologia Molecolare http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3425
[7] Cetuximab, Centro di riferimento regionale sul farmaco, http://www.uvef.it/web/index.php?pag=ricerca-farmaci&id_farm=172
[8] “La prima giornata del malato cancro”, Francesco De Lorenzo TGCom