lunedì 24 novembre 2008

CONTINUANO I TERREMOTI SULLA LUNA. (aggiornamento)

Il BNSC (Centro Spaziale Britannico) in collaborazione con l'ESA e la NASA stanno portando avanti un progetto a breve termine che prevede lo stanziamento di circa 118 milioni di Euro per una missione spaziale alquanto misteriosa: il lancio di una sonda spaziale automatica per studiare l'aumento dell'attività sismica che in questo periodo sta colpendo il nostro satellite.

L'Ansa ha trasmesso questa notizia:

(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La Gran Bretagna si appresta a lanciare la sua prima missione sulla Luna per indagare sulle cause di misteriose scosse sismiche. Le scosse fanno vibrare la superficie del satellite. Ne da' notizia il Sunday Telegraph online, secondo cui il governo approvera' ufficialmente il mese prossimo il progetto per consentire ai tecnici spaziali di costruire una base lunare. La missione, il cui costo e' stimato in circa 118 milioni di euro, include il lancio di un satellite ad alta tecnologia.

Le imprese spaziali degli anni '60 e '70 hanno visto un grandioso sviluppo delle conoscenze sul nostro sistema solare, soprattutto dal punto di vista geologico. L'unico scienziato ad aver posato piede sulla Luna, infatti, è stato un geologo: Harrison Schmitt, il quale mise piede sul nostro satellite l'11 dicembre 1972 per studiarne da vicino le caratteristiche.

Tra gli apparati sperimentali lasciati dall'uomo sulla Luna vi sono anche cinque sismometri, che hanno operato fino al 1977. Essi hanno registrato migliaia di terremoti (o lunamoti) ogni anno. In generale si trattava di fenomeni di lieve entità, corrispondenti ai primi due gradi della scala Richter, raramente si arrivava al quarto grado.

I terremoti lunari sono attribuibili o all'impatto di meteoriti sulla sua superficie, oppure a fenomeni gravitazionali che influenzano la parte interna della Luna. Nel primo caso si sono registrate cadute di corpi con massa fino a 5 tonnellate. Nel secondo caso si sono osservati molti eventi verificatisi ad una profondità di 600-800 chilometri. Anche in questo caso lo studio degli eventi sismici ha permesso agli astronomi di ricostruire l'interno della Luna. Il nostro satellite ha una crosta solida dello spessore di circa 65 chilometri, poi vi è un mantello diviso in due strati, uno solido e uno parzialmente fuso, più in profondità Al centro c'è un nucleo del raggio di circa 1200 chilometri.

Alcuni lunamoti sono stati volutamente provocati dall'uomo, facendo schiantare sulla Luna alla fine della missione il terzo stadio dei razzi Saturno o il modulo lunare. Come si vede dal tracciato qui sopra, l'impatto del modulo lunare ha provocato onde sismiche. Si noti che, a differenza della Terra dove i terremoti durano al massimo alcuni minuti, sulla Luna le onde sismiche continuano a risuonare per circa un'ora!

Vi è poi un particolare curioso: i terremoti lunari hanno una periodicità di circa 14 giorni, cioè metà del mese lunare. La spiegazione è la seguente: dato che l'orbita della Luna attorno alla Terra è ellittica, nel punto di minore distanza dal nostro pianeta la forza di marea tende a 'stirare' la Luna, creando tensioni interne che provocano sismi. Al contrario, nel punto più lontano, che viene raggiunto 14 giorni dopo, la Luna si 'rilassa' provocando altri sismi di assestamento.


PLANET X SI AVVICINA ?

I fenomeni sismici che ora stanno colpendo la Luna sono di maggiore entità superando i 3-4 gradi della scala Richter e il fatto ancor più misterioso e che non si riesce a capire la natura di questi eventi. Gli scienziati del BNSC hanno notato che sono aumentati gli impatti meteoritici, quindi di conseguenza aumentano i terremoti (da impatto), ma quando questi impatti cessano l'attività non tende a diminuire, anzi sembrerebbe rimanere su livelli di 2-3 gradi Richter. Alcuni ricercatori come il Dr. Cristian Negureanu, stanno ipotizzando che questi fenomeni sismici, che stanno poi interessando anche altri pianeti del nostro sistema solare, siano dovuti alla presenza di un oggetto spaziale identificato con il nome di Planet X (Eris -Nibiru) che nel suo periodo orbitale si starebbe avvicinando per poi entrare nelle vicinanze tra Giove e Marte come descritto nelle teorie del prof. Zecharia Sitchin. Lo stesso Dr. Negureanu avrebbe ipotizzato che anche la crisi climatica che sta colpendo il nostro pianeta, sia dovuta alla presenza di questo pianeta misterioso:

La causa reale dei cambiamenti del clima, dell'attività vulcanica, dell'intensificazione dell'attività sismica ecc., è il pianeta Eris che si sta avvicinando al nostro sistema solare, chiamato 2003 - UB - 313 e conosciuto nell'antichità con nomi diversi come: Nibiru, Marduk, Nemesi, Hercolubus, il Pianeta degli Dei, il Pianeta dell'Impero, il Pianeta della Croce o il Pianeta Rosso.

Sotto è riportato un breve resoconto dei primi (recenti) contatti con Eris:
Osservato per la prima volta il 21 ottobre 2003 utilizzando il telescopio Oschin 1,22, sul Monte Palomar (California).
Scoperto da Michael E. Brown, Chad Trujillo, David L. Rabinovitz, il 5 Gennaio 2005, sulla base delle foto scattate nella data sopra indicata.
Ulteriori osservazioni pubblicate nel mese di ottobre 2005 hanno mostrato un satellite chiamato Dysnomia (Gabriel). Il pianeta Eris / Nibiru si avvicina periodicamente alla Terra una volta ogni 3600 anni provoca numerosi cambiamenti climatici, uno di questi è il surriscaldamento del pianeta con la conseguenza naturale dello scioglimento dei ghiacciai.

L'effetto dello scioglimento dei ghiacciai, a causa della loro acqua dolce, comporterà la fine del sistema termosalino naturale, il "motore" che permette la circolazione della corrente del Golfo verso il Nord ed il congelamento di diverse aree del Nord - Ovest dell'Europa e del Nord - Est degli Stati Uniti d'America. In breve, questo è il processo che ha avuto luogo nel corso degli ultimi due periodi in cui il Pianeta degli Dei è passato tra Marte e Giove, il punto più vicino alla Terra:

7200 anni fa, durante il cataclisma noto come "Diluvio Universale", "improvvisi cambiamenti di temperatura, violente tempeste e valanghe d'acqua dall'Antartide uscirono dalla loro 'prigione di ghiaccio'. Il Dr. John T. Holliger dell'Università del Maine (USA) ritiene che pezzi di grandi dimensioni periodicamente si sono staccati dal ghiaccio Antartico creando una grande marea "(Zecharia Sitchin, Il Dodicesimo Pianeta).

3600 anni fa, durante l'Esodo degli Ebrei dall'Egitto a metà del secondo millennio aC, la Terra ha subito grandi cataclismi. "Un corpo celeste che è entrato di recente nel nostro sistema solare - una nuova cometa - si è avvicinato molto alla Terra [causando - A / N] la scomparsa dello strato di ghiaccio" (Immanuel Velikovsky, "Mondi in collisione").

La situazione attuale - lo scioglimento dei ghiacciai ai Poli sta accelerando.


I cambiamenti del clima ed i cambiamenti geologici aumenteranno perché il pianeta Eris / Nibiru non è ancora vicino a Plutone, il punto più vicino alla Terra. Si presume che questo accadrà tra il 2012 - 2014.

Massimo Fratini.