mercoledì 26 novembre 2008

Eccoci qua, sul SET dell'ALLUNAGGIO.......





Dopo trent'anni di studi e dubbi, si continua a sostenere una teoria per certi versi incredibile...l'uomo non è mai andato sulla luna, e Stanley Kubrick sarebbe stato il regista autore della bufala...
21 LUGLIO 1969. Mentre l'America canta al ritmo delle note di Jimmy Hendrix e le ragazze ballano con le loro lunghe gonne colorate, l'uomo sta compiendo uno dei più grandi passi nell'evoluzione dell'umanità: lo sbarco sulla luna. L'evento che ha segnato la realizzazione del fenomeno "villaggio globale", tenendo incollati alla televisione e alla radio, nello stesso momento, milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Ma l'allunaggio dell'Apollo 11 rischia di essere la più grande bufala della storia, vediamo perché... E’ importante innanzitutto, inquadrare il momento storico. Gli Stati Uniti erano coinvolti nella guerra del Vietnam, dove centinaia di giovani morivano ogni giorno. In quello stesso periodo, tra il 1969 il 1974, vengono compiute ben 17 missioni spaziali.

Come fu possibile, per l’America, investire tanto denaro e risorse militari in attività senza sicuro successo, come quelle spaziali, mentre si combatteva un guerra così difficile? C’è chi pensa, invece, che l’idea di far correre l’uomo nello spazio, sulla superficie della Luna, fu un geniale diversivo per distrarre gli americani dall’angoscia di quella guerra e dare loro una nuova spinta nazionale. Dobbiamo anche valutare la mancanza di mezzi in grado di compiere un allunaggio e ricavarne filmati e foto. Inoltre, in quegli anni, la NASA era un ente molto giovane, senza grandi risorse economiche. Come fu possibile portare a termine, senza problemi tecnici, una simile impresa? Tra le sconcertanti “prove” del bluff, c’è sicuramente il filmato girato sulla Luna: le immagini televisive mostrano riprese trasmesse da 150.000 miglia di distanza, quando a quei tempi, era difficoltoso trasmettere perfino un’immagine fissa da soli 50 miglia. Inoltre le foto scattate sono incredibilmente nitide: la superficie della Luna è esposta ai raggi solari e non ha un’atmosfera che mitighi le escursioni termiche, questo vuol dire che le temperature variano da +100°C nelle zone illuminate ai circa -110°C nelle zone in ombra, con una conseguente escursione termica che supera i 200°C. Dalle immagini si nota anche che le apparecchiature non erano isolate. Come è possibile che una pellicola rimanga intatta con simili condizioni atmosferiche?

Altro dubbio nasce dalla semplicità con cui il motore a razzo di cui era munito l’Apollo 11, che spingeva circa 10 tonnellate, abbaia permesso un atterraggio e un decollo senza minimi problemi tecnici al leggerissimo LEM (Modulo di Escursione Lunare). La potenza del getto di un motore a razzo, arriva infatti, ad una temperatura di circa 2.500° C, con il rischio di fondere qualunque cosa trovi sotto di se in pochi istanti. Ma quello del Modulo Lunare mosse soltanto qualche granello di polvere. Lasciando intorno a se, solo tanta tranquillità' in un silenzioso vuoto. E’ strano invece, che gli astronauti abbiano lasciato delle profonde impronte sul terreno lunare, pesando solo un sesto del peso terrestre. Se si guardano le foto, altri elementi a sostegno di questa teoria, vengono in superficie: a circa 20 metri dagli astronauti, c’è buio totale, non si vedono stelle, quando in assenza di atmosfera, dovrebbero essere più brillanti. Le ombre poi, non sono parallele e sembra che la luce arrivi da più parti. A un più attento esame, nella foto n. 2 si percepisce uno sfondo, come una parete, “visibile per la mancata coincidenza delle ombre del terreno vero da quelle del terreno stampato sul supposto sfondo. Lo sfondo è percepibile vicino alle ginocchia di Aldrin e dietro all'appoggio della sonda di allunaggio.” Quest’ultimo elemento viene considerato dai teorici della "Moon Conspiracy”, la prova che l'intero allunaggio sia stato ripreso in un set cinematografico. Alcuni sostengono addirittura che fu proprio Stanley Kubrick, autore del celebre film “2001 Odissea dello Spazio”, a creare la scenografia che avrebbe convinto il mondo interno del fantastico evento dell’allunaggio del 1969. Sono troppi i paradossi che nascono da queste analisi, soprattutto oggi, a distanza di oltre 30’anni, in una popolazione più moderna e consapevole. Ma se l’America svelasse questo incredibile bluff, si potrebbe innestare un effetto “domino”, sulle certezze del grande popolo americano.