domenica 9 novembre 2008

NATALE DI AUSTERITY, SI SALVERA' IL PANETTONE.


ROMA - Si preannuncia sottotono il Natale 2008. La crisi finanziaria che sta piegando le economie mondiali si farà sentire sulle tavole apparecchiate per le festività di fine anno ridimensionando i consumi di cibi di fascia alta e l'acquisto di doni ricercati.

Le previsioni di commercianti, dettaglianti e grande distribuzione concordano su un Natale di consumi in calo e spese oculate, con una sostanziale tenuta delle vendite dei soli prodotti di base, dagli addobbi ai dolci tipici. Sulle tavole degli italiani non ci saranno quindi caviale e frutta esotica, ma certo non mancherà il panettone (o pandoro, se si preferisce).

"Semmai si risparmierà sui viaggi, ma non credo si rinuncerà al panettone", è la previsione dell' amministratore delegato della Bauli, Gastone Caprini. "E' presto per sapere come andranno le vendite" - spiega - ma certamente "la nostra previsione non è di crisi perché riteniamo che in un mercato critico questi prodotti di qualità e prezzi contenuti possano avere un andamento delle vendite tutto sommato positivo".

Anche alla Melegatti non si percepisce al momento una flessione e dal settore marketing fanno sapere che la crisi ha comportato la necessità di essere concorrenziali sul prezzo, ma per quanto riguarda le vendite "ora come ora le previsioni non sono negative". Quasi certamente questo sarà un Natale contraddistinto da "oculatezza nella spesa", come l'ha bollato l'Ufficio studi di Confcommercio, che formula previsioni fosche per la fine del 2008: "I consumi chiuderanno a -0,7%, un dato piuttosto raro nella storia economica del Paese (dal 1970, i consumi hanno mostrato variazioni negative solo nel 1993 e nel 2002)".

Nelle previsioni di Confcommercio, a Natale aumenteranno solo i consumi di accessori, pesce azzurro, frutta secca e notebook, mentre andrà giù tutto il resto, dall'abbigliamento alle macchine fotografiche digitali, dalla frutta esotica all'alta gastronomia, dai viaggi e vacanze agli articoli per la casa, e persino i giocattoli.

Stabili calzature e gioielli. A tenere dovrebbero essere i cosiddetti consumi domestici, dagli addobbi per imbandire la casa e la tavola ai dolci tradizionali. Il direttore dell'area commerciale della Confesercenti, Gaetano Bergamo prevede che "la gente taglierà un po', ma i consumi domestici dovrebbero avere una buona performance. Prevediamo un Natale che riconfermerà l'andamento dei consumi domestici degli anni scorsi, e potrebbe anche esserci un lieve aumento per i prodotti di qualità a basso prezzo, mentre i risparmi saranno su cose superflue e spese impegnative".

Mentre Confcommercio e Confesercenti chiedono a gran voce la detassazione delle tredicesime per mettere in circolo qualche soldo in più, nei negozi c'é già preoccupazione e si corre ai ripari con promozioni speciali prenatalizie soprattutto nel settore dell'abbigliamento e calzature. Nella grande distribuzione, invece, spiega Federdistribuzione, si sta lavorando su limature dei prezzi e grandi promozioni, che coinvolgeranno tutto il settore alimentare, puntando sulla tradizione. "Sarà un Natale alla ricerca dell'affare, dell'acquisto conveniente - spiegano all'associazione che rappresenta tutte le grandi catene - noi offriremo più prodotti alla portata di tutti per andare incontro al desiderio delle famiglie di poter comunque festeggiare e fare regali".