sabato 30 maggio 2009

La soluzione alla crisi? LTL X-7000 il fucile non-letale.

Nonostante i segnali tranquillizzanti dei governi e dei ministri economici,(vedi ultime dichiarazioni di Tremonti al G-8 finanziario) sulla crisi globale del sistema capitalistico, l’allarme non cessa anzi, esso si sta spostando sui riflessi di carattere sociale, compreso il rischio dell’innalzamento dello scontro di classe, anche in paesi dove esso sembrava estinto.
Gli analisti disegnano un quadro che, sì, prevede una debole ripresa dei meccanismi di accumulazione capitalistica entro il 2010, ma che non lascia dubbi sui milioni di disoccupati che andranno ad ingrossare le file di coloro che già prima della crisi vivevano ai margini di una società ridente e resa cieca dal bagliore consumista e che poche speranze avranno dallo sfuggire ad un destino di precariato economico, sociale e morale.

UO 2020, LE OPERAZIONI URBANE
Uno scenario ampiamente previsto dagli esperti politico-militari Nato e USA,in studi come l’ U.O. 2020 (Urban Operations nell’anno 2020) dove possibili sommosse in città e megalopoli sempre più degradate e con flussi migratori di proporzioni bibliche, a causa dell’impoverimento di interi continenti come quello africano, richiederanno l’intervento massiccio delle Forze Armate contro i cittadini, abitanti l’ambiente urbano che avrà invaso ormai tutte le aree migliori del pianeta.
In nostri precedenti articoli e segnalazioni sull’argomento, (vedi http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futuro_militarizzato_2.htm)
spiegavamo che dallo studio dell’UO 2020 e dalle operazioni di peacekeeping / guerra al terrorismo internazionale e da quelle di ordine pubblico( comprese le rituali iniziative antisiSistema e anti G-8) erano scaturite alcune interessanti scelte di carattere militare ed industriale.
Gli esperti inviati dalle forze di polizia e dagli Stati Maggiori degli Eserciti delle nazioni partecipanti all’UO 2020, compreso lo Stato Maggiore della Difesa italiano, avevano inoltrato pressanti richieste di strumenti (armi, mezzi, tecnologie, ecc) e procedure integrate e/o multinazionali, tali da poter essere in grado, entro la data del 2020, di contrastare il nuovo pericoloso nemico: l’Umanità sofferente, abitante nelle Megalopoli in rivolta.
Dal 1998, quindi, il nostro paese partecipava a pieno titolo con suoi delegati militari e consulenti delle diverse industrie armiere al programma UO 2020.

La risposta italiana: il soldato futuro
La presenza italiana nel team UO 2020 era dettata da interessi di carattere industriale , ma anche militare a causa delle esigenze di impiego delle FFAA all’estero.
Su quest’ultimo punto possiamo solo accennarvi che già in due casi le nostre Forze Armate avevano manifestato l’esigenza di dotarsi di materiali più consoni al tenere a freno masse di civili rivoltosi. Parliamo della Somalia, dove a Mogadiscio al famoso Pasta Point si era stati costretti ad usare le mitragliatrici delle jeep contro civili armati, confusi a donne e bambini; successivamente, poi, nell’area balcanica, nella zona serbo-bosniaca, ove vi erano stati momenti di grave tensione in cui le forze di polizia militare MSU NATO si erano trovate in difficoltà in diversi episodi di controllo della folla. In seguito le esigenze erano cresciute con l’intervento in Kosovo e sui teatri Iracheni ed afgani.
In pratica si richiedevano dotazioni di armi non letali e mezzi tali da impedire che i militari usassero contro civili in rivolta , in prima istanza, armi da guerra,con le dovute ricadute di carattere politico interno ed internazionale, ma anche in traumi da stress per i militari coinvolti.

Sui tavoli di studio dell’UO 2020 venivano prospettate, alle diverse delegazioni, un ampio catalogo di armi non letali , sia già esistenti che in sperimentazione, e come le industrie del settore, se adeguatamente e finanziariamente motivate, fossero in grado di produrne in grandi quantità, nel caso che gli scenari apocalittici degli studi strategici si fossero realmente avverati.
Gli statunitensi, forti delle tecnologie spaziali e cibernetiche , grazie al mare di soldi investiti in questo settore dal Pentagono , presentavano alcuni modelli di mezzi robotizzati e piattaforme di lancio di gas, barriere sonore, bombe flash e sonore, sino a missili, teleguidati da videocamere fisse e mobili o altri UAV volteggianti sulle piazze e strade in rivolta, capaci di “neutralizzare” (scusate l’eufemismo, ma i palestinesi di Gaza e gli afgani e pachistani delle zone tribali, vi potrebbero spiegare bene questo termine…) i capipopolo e gli agitatori più pericolosi durante le sommosse di piazza.

In questo nuovo mercato che aveva come target futuro praticamente quasi tutta l’Umanità , le nostre industrie, in particolare la Beretta e consociate ,trovavano spazi interessanti per i loro prodotti, richiedendo però che le FFAA facessero le dovute pressioni sui governi, di centrosinistra e centrodestra che si fossero alternati al potere in Italia, per assicurare prima i fondi necessari per la ricerca e lo sviluppo di prototipi e in seguito l’aiuto nella promozione dei prodotti in Patria e all’Estero.
In Italia nasceva e si sviluppava il programma Soldato Futuro, propagandato come indispensabile per fornire mezzi dignitosi per i nostri uomini in uniforme impegnati nelle missioni di pace e spesso irrisi dai loro colleghi , per le loro dotazioni “antiquate”.
Parlamentari, ministri, commissioni difesa dei diversi governi di centro-destra e centro-sinistra venivano addomesticati ed ammaliati dagli sponsor dei prodotti di fantascienza dei quali superdecorati generali ne spiegavano l’assoluta necessità urgente, senza dir loro che in un non lontano futuro sarebbero stati usati contro gli stessi i cittadini che li avevano eletti
Tra questi prodotti, in bella mostra, nei depliant e nelle presentazioni in Power Point , il pezzo forte del programma Soldato futuro, ovvero l’avveniristico fucile letale/non letale, un fucile capace di sparare proiettili mortali ma anche “ più morbidi” e quindi mettere a suo agio ogni soldato di fronte alle diverse necessità

.

In questo campo la Beretta , negli ultimi dieci anni si è impegnata nello sviluppo di due prodotti di eccezione che in questi primi mesi del 2009, sono oggetto di una mirata campagna pubblicitaria.
Il primo, el quale abbiamo ampiamente parlato, è il fucile ARX 160, (quello capace di sparare dietro i muri) vedi http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futuro_militarizzato_8.htm
Il secondo è il fucile LTL X-7000 l’arma della soluzione finale contro i Black-Blok , gli ecopacifisti sempre pronti a bloccare l’avvio di centrali nucleari o discariche militarizzate, i migranti che si rivoltano nei quartieri o nei CPT, ma, anche, in pieno panico da crisi globale, quello che dovrebbe tenere a freno masse di civili, in scenari già visti in america Latina, assalterebbero banche e supermercati
Un fucile che ha superato i test per l’Esercito americano nel 2007 e quelli del 2007 e del 2008 per l’Esercito italiano e ora Beretta attende che arrivino ordini dall’Italia e dall’estero per una massiccia produzione.

Il popolo ha fame? Dategli da mangiare proiettili di gomma!
I tagli alle Forze Armate, inseriti in finanziaria, hanno solo in parte ridotto gli stanziamenti per il programma Soldato futuro e come successo già altre volte l’acquisto dei nuovi fucili anti-folla verrà nascosto sotto la voce di finanziamenti per le missioni di pace all’estero e aiuto e cooperazione per le polizie afgane, irachene, ecc...onde evitare imbarazzanti quesiti:
Oscuri scontri nelle stanze del potere, dai tavoli ministeriali a quelli delle quattro forze armate, sempre in lotta tra loro nel contendersi fondi e scaricare agli altri i tagli, stanno in questi giorni rinviando l’agognato ordine di acquisto e l’imbarazzo cresce…
Come farà a giustificare re Silvio di aver parafrasato la sfortunata regina Antonietta (quando in piena crisi economica della Francia disse: -“Se il popolo ha fame e non ha il pane, che mangi le brioches!”-) quando si scoprirà che invece di aiuti per il reddito delle famiglie , si compravano i fucili da usare contro le folle di futuri disoccupati ed affamati?
Il popolo ha fame e si lamenta? Dategli da mangiare un po’ di proiettili di gomma!…

P.S: Immaginiamo dopo il fattaccio che il nostro Silvio reagirà dicendo che era stato frainteso, ovvero:“.-Se il popolo non ha niente da mettere tra i denti dategli una gomma da masticare!”-

FINE PARTE PRIMA

LTL X-7000
UN FUCILE PER TUTTE LE STAGIONI ( e per tutti i bersagli)

Fu con questo logo pubblicitario che il Winchester vinse sui suoi concorrenti, entrando a pieno titolo nella leggendaria conquista del West e relativo sterminio di bufali ed indiani.
Sulla Terra attuale non ci sono più altri territori selvaggi da conquistare e da portare in dono al Capitalismo globalizzatore, ma c’è da difendere i Fort Knox della cittadella imperialista, alla stregua fossero degli Alamo minacciati dall’avanzata delle orde del generale Santana.
Miliardi di esseri umani in un prossimo futuro, reso apocalittico dalle scelte devastanti da qualche secolo di selvaggio capitalismo, si presenteranno quotidianamente nelle piazze, nei quartieri in rivolta suonando il deguejo annunciante la fine di un sistema che ha ridotto il pianeta ad un lercio immondezzaio.

A difendere Fort Alamos in quella prossima guerra urbana (Urban operation) sarà quell’Esercito Mercenario Internazionale ampiamente collaudato sin dagli anni 90 alle cosiddette operazioni di polizia internazionale, in tutte le latitudini e ambienti del Pianeta.
Un esercito di Robocop armati di tutto punto e di un vasto assortimento di strumenti di dissuasione di massa e tra questi un pezzo di eccezione sarà proprio l’ultimo prodotto della Beretta: il fucile LTL X-700
Surclassando i concorrenti la nostra azienda manifatturiera di prodotti al servizio dell’umanità, propone il suo attrezzo multiuso, versatile ed efficace, ma innanzitutto preciso come nessun fucile antisommossa lo è stato sinora.

Un’arma capace di scagliare proiettili di 12,6 grammi a velocità costanti fino a distanze elevate grazie ad un sofisticato sistema di controllo collegato ad un’ottica di eccezione di un’altra delle nostre industrie d’elite: la Galileo di Firenze
Ma perché quest’arma dovrebbe essere preferita a quelle già esistenti?
Innanzitutto essa si basa su un modello di un normale fucile a pompa Vursan Stoeger (una controllata della Beretta) che spara normali (e mortali) proiettili da 12, capaci di fermare un toro in corsa, trasformato in un lanciatore di una munizione di 12,5 grammi , sviluppata dalla americana Defence tecnologies Cor. La munizione ha una testa deformabile in gomma poliuretanica ed il serbatoio dell’arma attualmente contiene 5 colpi

La potenza del colpo, come hanno spiegato i rappresentanti dell’azienda beretta ai Marines nel collaudo del 2007 e nel poligono militare italiano…omissis… sotto la supervisione della Direzione degli armamenti dell’esercito, può essere regolabile a seconda della distanza e del manifestante da colpire.
Praticamente, grazie ad una variazione dei parametri dati dal mirino a led rossi (red dots) in caso si avessero manifestanti che avessero indosso un minimo di protezioni (caschi, occhiali antischeggia, ginocchiere, parastinchi, protezioni in gomma, lastre in plexigass) la potenza del colpo si potrà aumentarla semplicemente sregolando il servomeccanismo ottico (nella funzione distanza del bersaglio) in maniera tale che si possano spezzare ginocchia, rompere costole e sfondare occhiali devastando i globi oculari dei più agitati dei dimostranti e dei capipopolo.
Due soli carabinieri, poliziotti o soldati armati di questo fucile potrebbero falciare a raffica dieci manifestanti alla volta a distanza di 80/100 metri senza remore di essere accusati di voler intenzionalmente ammazzare nessuno
Teoricamente i manifestanti colpiti dovrebbero rialzarsi solo un po’indolenziti, con gambe e costole ammaccate dall’impatto ma chi garantirà che gli agenti armati di questo fucile non modifichino ed impostino la potenza di fuoco di esso nella versione più dolorosa e pericolosa, tenendo conto che i progettisti BERETTA hanno, di default, previsto questa opzione?

L’effetto su un corteo di questo “fucile raddrizzamatti” sarebbe spettacolare:l’equivalente di una falce che miete un campo di grano.
L’arma attualmente si presenta in due versioni:
La prima, finalizzata al mercato americano ed in particolare per il corpo dei Marines, con capacità dual use, ovvero la possibilità di poter variare in tempo reale il munizionamento da non letale a letale. Praticamente l’anticipazione delle regole standard che … dopo la crisi energetica del 2015 e quella alimentare del 2020 furono varate ed approvate in sede ONU nella sessione straordinaria sul mantenimento dell’Ordine pubblico del Pianeta.- Le forze di sicurezza di fronte a saccheggiatori e sobillatori che si ostinino a perseverare in atti teppistici contro le proprietà e le persone, saranno fatti oggetto prima di una salva di avvertimento di proiettili non letali, nel caso si perseverasse nell’ azione delittuosa le forze di polizia saranno autorizzate all’uso delle armi da fuoco
La seconda versione, quella per il mercato italiano e per alcuni mercati mediorientali mantiene il profilo di questo fucile come arma potenzialmente non letale, con scopi antisommossa e da ordine pubblico, ma con potenzialità anche nel campo della sicurezza privata.

Ma basteranno queste geniali trovate militar-poliziesche a frenare Miliardi di esseri umani che anelano di poter vivere in un mondo migliore?
I Winchester di Custer , i cannoni della Bastiglia e i B52 su Hanoi non riuscirono ad evitare la sconfitta dei loro superbi padroni, avrà un diverso destino il nuovo giocattolo della Beretta?
IL NEMICO E’ ALLE PORTE!

www.disinformazione.it

giovedì 28 maggio 2009

CAMBAY: LE PROVE SOMMERSE DI UN PASSATO SENZA TEMPO.





Poco tempo dopo la divulgazione della notizia si sono accesi in tutto il mondo aspri dibattiti sulla possibile veridicità e genuinità dei reperti e dei dati ottenuti dal N.I.O.T., l’Istituto indiano che per primo ha evidenziato le anomalie sottomarine.

Questi dati testimonierebbero un insediamento urbano civilizzato risalente a circa 9.500 anni fa, e attualmente situato a circa 36 metri di profondità al di sotto dell’Oceano Indiano. Tuttora uno stretto riserbo domina la scoperta, ma i dati resi disponibili sembrerebbero incontestabilmente dimostrare l’origine artificiale di tali strutture sottomarine. Se tali elementi dovessero ricevere ulteriori conferme, potremmo assistere ad una vera e propria rivoluzione archeologica di portata epocale.

Fino ad oggi, infatti, si è sempre ritenuto che i primi grandi insediamenti urbani fossero databili ad un periodo non precedente al 2.500 - 3.000 a.C., fatta eccezione per Gerico in Palestina, databile all’incirca alla stesso periodo cui risalirebbero le strutture individuate a Cambay.
La scoperta delle due città sommerse dell‘India potrebbe pertanto rivoluzionare drammaticamente le opinioni fino ad oggi accettate come dogma dell’ortodossia archeologica.

Ci troveremmo davanti ad un cambiamento totale nella datazione delle origini stesse dei primi insediamenti organizzati umani.
Attualmente molti studiosi e molte organizzazioni, stanno cercando di far convergere da tutto il mondo i propri sforzi e le proprie attrezzature di ricerca verso quelle che potrebbero dimostrarsi come le antiche vestigia di una civiltà scomparsa.


Antiche testimonianze storiche dell’esistenza di queste due città potrebbero essere già state identificate da alcuni ricercatori indiani che, rileggendo i "Rig Veda", i testi sacri della religione Indù , si sarebbero trovati davanti in diversi passi a riferimenti espliciti riguardo "due grandi città dislocate alla foce di due grandi fiumi", città che sarebbero state il fulcro di una iniziale civiltà indiana.

Da tali assunti numerosi ricercatori si sono mossi per capire quali potessero essere state le cognizioni, la tecnologia e la struttura di questa antica civiltà.
Da quanto è stato possibile ottenere attraverso il sonar ed altri strumenti tecnici utilizzati dal N.I.O.T., la possibilità che le due città siano ancora intatte sembrerebbe essere notevolmente alta, anche se ci troviamo in una regione molto attiva dal punto di vista tettonico.

Il geologo Dr. Glenn Milne, della "University of Durham", ha recentemente condotto alcuni studi riguardo i cambiamenti del livello marino susseguitisi nella zona di Cambay. In base ai dati ottenuti, Milne afferma che ci possiamo ragionevolmente trovare davanti a non meno di dieci metri di depositi sedimentari, sia tettonici che di altro genere, che avrebbero coperto le strutture appartenute alle due città.

Le strutture quindi si potrebbero essere conservate discretamente anche dagli agenti distruttivi marini.
L’analisi compiuta sugli oggetti recuperati durante le diverse missioni del N.I.O.T. ha permesso di mettere subito in risalto come lo stesso materiale possa essere difficilmente attribuito al semplice intervento naturale ed erosivo-distruttivo della corrente.

Ovviamente ci troviamo davanti a dei reperti plausibilmente artificiali risalenti a non meno di 9.000 anni fa, gli studiosi sono quindi a confrontarsi con l’arduo compito di dover datare e studiare manufatti logorati da un tempo immemorabile. Tra la notevole quantità di materiale recuperato fino ad oggi è stato possibile analizzare in particolare una struttura eterogenea costituita da una matrice di roccia in cui sono stati identificati frammenti di vasellame di natura artificiale.

È interessante notare come un altro reperto rechi incisi sulla sua superficie chiari segni di uno strumento umano. Un pezzo di legno rinvenuto sul fondale in esame, infatti, presenta chiari segni di una incisione effettuata attraverso strumenti taglienti e precisi. Il rinvenimento di altro vasellame, in buona parte logorato dalle correnti marine, tenderebbe a testimoniare l’effettiva natura artificiale di buona parte del materiale fino ad ora raccolto.

Anche se tali prove tenderebbero a testimoniare la possibilità di un intervento umano all’origine sia di tali manufatti che delle strutture rilevate dal sonar, ci sono ancora dei ricercatori che negano espressamente la quantità di prove fino ad oggi presentata, riconducendo il tutto alla nostra semplice volontà "di vedere l’origine umana in tutto quello che è naturale". Così si espresso un noto ricercatore inglese, fin dall’inizio su posizioni di totale contestazione dei risultati ottenuti dai vari team di ricerca avventuratisi "in situ".

Le stesse "strisciate" ottenute dal sonar ci mostrano incontrovertibilmente tutta una serie di strutture anomale adagiate sul fondo marino del golfo di Cambay. Proprio queste anomalie, comunque definite estremamente regolari, hanno permesso le prime scoperte ed i primi sopralluoghi.
Anche se la difficoltà di leggere un tracciato sonar si può presentare ai più, è indubbio che la rappresentazione di questo fondale ci mostra strutture estremamente geometriche e anomale rispetto alle aree circostanti.

Proprio queste regolarità hanno attirato l’attenzione dei primi studiosi avventuratisi sul posto.
La possibilità di trovarci, quasi sicuramente, davanti a delle costruzioni appartenenti ad una civiltà definita dagli studiosi "pre-Harappa", (in riferimento alla civiltà Harappa, tra le più antiche conosciute, il cui apogeo si colloca tra il 2.600 ed il 1.900 a.C.), potrebbe spiegare il notevole grado tecnologico e architettonico dimostrato successivamente dalla stessa civiltà Harappa, considerata in effetti fino ad oggi come "nata dal nulla".

Certamente la scoperta di questi due siti sottomarini ha destabilizzato, e sta destabilizzando, profondamente molte delle concezioni e dei dogmi fino ad oggi innalzati dall’archeologia ufficiale, dimostrando come possa essere realmente esistita una cultura avanzata prima di quanto la storia abbia mai creduto, risalente alla fine dell’ultima Era Glaciale.

Nostro gradito ospite a San Marino, al "3° Simposio Mondiale sulle origini perdute della Civiltà e gli anacronismi storico-archeologici", il brillante scrittore e ricercatore britannico Graham Hancock, coadiuvato dalla propria collaboratrice fotografica, e moglie, malaysiana, Santha Faiia, ha appena realizzato dopo mesi di indagini continue il monumentale volume di oltre 700 pagine, riccamente illustrato da foto, disegni e piantine, "Underworld", letteralmente "Il mondo di sotto". Un circostanziato rapporto interamente dedicato all’antica civiltà protostorica che alla fine dell’Era Glaciale è stata cancellata dalle acque oceaniche, il cui livello era notevolmente inferiore all’attuale.

Le ricerche di Hancock, comprensive di una serie di indagini sottomarine condotte direttamente dall’autore in tutto il mondo, dal Mediterraneo all’America, e dall’India a Yonaguni nell’arcipelago nipponico, si commentano da sole.
Qui, in attesa dell’edizione italiana di "Underworld", siamo lieti di offrirne ai lettori italiani una doverosa anticipazione fotografica d’insieme.

lunedì 25 maggio 2009

TEST ATOMICO IN COREA NORD, RIUNIONE DEL CONSIGLIO ONU.


NEW YORK - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è stato convocato oggi in seduta d'urgenza per le ore 16.00 di New York (le 22 in Italia) per consultazioni "in connessione alla non proliferazione/Corea del Nord". Lo si legge in una nota della presidenza, ricoperta dalla Russia, che ufficializza quanto anticipato dal ministro degli esteri di Mosca, Serghiei Lavrov.

La Corea del Nord sfida ancora la comunità internazionale e effettua a sorpresa un nuovo test nucleare (il secondo dal 9 ottobre 2006), seguito dal lancio di tre missili a corta gittata.

Durissima la risposta del presidente americano Barack Obama. 'La Corea del nord - ha commentato in una nota - sta sfidando direttamente e in modo sconsiderato la comunita' internazionalé facendo aumentare le tensioni nell'Asia nordorientale. Ma anche la Cina, iul più stretto alleato della Corea del nord, ha detto di essere "fortemente contraria" ed ha accusato Pyongyang di aver "ignorato le obiezioni della comunità internazionale" al proseguimento del suo programma nucleare. Il test - il secondo dal 9 ottobre 2006, avvenuto poco prima delle ore 10:00 locali (le 3 di notte in Italia), a 80 chilometri a nordovest di Kilju, nella parte settentrionale della Corea del Nord - ha avuto una potenza di 10-20 kilotoni, secondo le stime del portavoce del ministero della Difesa russo Aleksandr Drobyshevski (la bomba sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945 aveva una potenza di 15 kilotoni).
E' seguito il lancio di un missile a corto raggio e intorno alle 17.00 locali, mentre già si levavano le dure proteste della comunità internazionale, sono stati testati ben altri due missili dello stesso tipo. Rispetto al lancio del missile-satellite del 5 aprile, al fronte compatto di condanna di Corea del Sud-Giappone e degli altri due membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, Francia e Gran Bretagna, s'é aggiunta anche la Russia che, attraverso il suo ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha affermato che Mosca è "preoccupata per l'esperimento nucleare sotterraneo effettuato" dalla Corea del Nord.

Una "provocazione pericolosa" e "una minaccia per la pace", l'ha definita il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. A questo punto, con la presa di posizione della Cina, ci si avvia a una convocazione d'urgenza (chiesta subito dal Giappone) del Consiglio di sicurezza dell'Onu, atteso sempre in giornata, nel pomeriggio di New York (alle 16 locali, le 22 in Italia).

ansa.


SEUL - Ancora un test nucleare nordcoreano: Pyongyang ha fatto sapere di aver effettuato "con successo" il suo secondo test nucleare, dopo quello di ottobre 2006. Una mossa che ha tutti gli elementi della ritorsione contro la condanna decisa dall'Onu il mese scorso per il lancio del missile-satellite lanciato in orbita il 5 aprile. In concomitanza con il test nucleare, i nordcoreani hanno sperimentato anche tre missili a corto raggio. E la reazione americana è stata durissima: il mondo deve reagire unito a questa minaccia, ha detto in sostanza Obama.

La risposta di Washington. Molto forti le parole del presidente Usa Barack Obama. "La Corea del Nord - ha commentato - sta sfidando direttamente e in modo sconsiderato la comunità internazionale" facendo aumentare le tensioni nell'Asia nordorientale. E ha aggiunto: "Il programma nucleare nordcoreano e i test missilistici rappresentano una grave minaccia alla pace e alla sicurezza del mondo, e io condanno queste irresponsabili azioni. Gli Stati Uniti e la comunità internazionale sono chiamati a reagire".

Il commento di Pechino. Anche la Cina, il più stretto alleato della Corea del Nord, ha detto di essere "fortemente contraria" e ha accusato Pyongyang di aver "ignorato le obiezioni della comunità internazionale" al proseguimento del suo programma nucleare.

Corea del Nord: "Test nucleare di autodifesa". "In linea con la richiesta dei nostri scienziati e tecnici, la nostra Repubblica ha condotto con successo un test nucleare sotterraneo il 25 maggio, come parte delle misure volte a rafforzare le sue capacità nucleari di autodifesa", ha riferito un funzionario nordcoreano all'agenzia ufficiale Kcna. Nessun riferimento al luogo del test, che segue comunque quanto annunciato dal regime il 29 aprile scorso sul proposito di nuovi esperimenti nucleari dopo la condanna Onu per quello missilistico.

Corea del Sud, riunione d'emergenza.
Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha convocato una riunione d'emergenza del Comitato di sicurezza per fare il punto sulla delicata situazione. Il test di Pyongyang ha avuto, tra l'altro, un immediato effetto sui mercati finanziari, con la Borsa di Seul in calo del 4% e il won che si è deprezzato dell'1% contro il dollaro.

Le altre reazioni nel mondo. Rispetto al lancio del missile-satellite del 5 aprile, al fronte compatto di condanna di Corea del Sud-Giappone e di altri due membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, Francia e Gran Bretagna, s'è aggiunta la Russia che, attraverso il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha affermato che Mosca è "preoccupata per l'esperimento nucleare sotterraneo effettuato" dalla Corea del Nord. Una "provocazione pericolosa" e "una minaccia per la pace" l'ha definita il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini.

L'Onu. Un portavoce del ministero degli Esteri giapponese ha fatto sapere che il suo Paese risponderà all'iniziativa nordcoreana "in modo responsabile" alle Nazioni Unite. Per Londra si tratta di una "violazione flagrante " della risoluzione Onu. L'Unione europea si dice "molto, molto turbata" e la Russia annuncia la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza del Palazzo di vetro, imminente dopo la presa di posizione della Cina.

repubblica.it

Caccia libera, blitz della Lega in Aula le norme bocciate.


ROMA - Proposta, ritirata dopo una rivolta all'interno della stessa maggioranza, la caccia no limits torna in Aula, per un voto decisivo, grazie agli emendamenti della Lega. Uccidere animali protetti dalle direttive comunitarie sembra proprio una tentazione irresistibile per i parlamentari legati al partito di doppietta selvaggia.

La ragione suggerirebbe di lasciar perdere: i sondaggi dicono che gli italiani sono in una buona parte contrari alla caccia e a maggioranza bulgara contro la caccia no limits; l'Unione europea ci tiene sotto tiro e sfoglia i fascicoli sui procedimenti già pendenti per le infrazioni alle direttive comunitarie sulla protezione degli uccelli migratori; all'interno della maggioranza l'ala contraria al massacro della fauna è consistente e la prospettiva di un calo di consensi preoccupa i vertici del Pdl.

Eppure niente da fare. I talebani della doppietta sono inarrestabili. Inanellate una dietro l'altra, le idee che negli ultimi mesi si sono accavallate nelle varie proposte di legge configurano un Paese in cui, grazie a un regime di deroghe spinto, si può fare praticamente di tutto. Sparare sui migratori in volo verso i luoghi di riproduzione, troncando così la catena della vita. Sparare in pieno agosto mentre le campagne sono popolate da chi cerca un po' di tranquillità. Mettere un fucile in mano a un ragazzino di 16 anni a cui non si affida una macchina. Cacciare dopo il tramonto e sulla neve. Creare migrazioni di doppiette che attraversano l'Italia per concentrarsi nelle regioni in cui è disponibile la preda più interessante, facendo saltare il rapporto tra cacciatore e territorio. Liberalizzare l'uso delle civette da appendere a testa in giù (gli zimbelli) in modo che la loro disperazione attiri altri uccelli da abbattere.

E se poi qualche cacciatore riesce a mettersi fuori regola violando le poche norme rimaste, niente paura: pene più leggere per tutti. Ora manca solo il timbro del Parlamento.

21 dicembre 2012: “la fine del mondo” o fine di un incubo? Tra superstizioni, leggende e paure ci si prepara ad un altro “millenarismo”.


di Ennio La Malfa

Non solo in internet abbondano presagi di sventura legati alla fatidica data del 2012, non solo trasmissioni televisive come Voyager ne fanno uno scoop, ora anche il grande cinema esce con un colossal dal titolo proprio 2012. In tutto questo parrebbe rivivere l’anno Domini 999 , in pieno Medioevo, quando santi, santoni e ciarlatani predicavano l’arrivo della fine del mondo terrorizzando la povera gente e un po’ meno i signori e i tiranni di allora.

Oggi la gente non è ingenua e credulona come qualche secolo fa, tuttavia avverte un certo disagio in questa società e quasi un inquietudine per il futuro. Non stiamo all’isteria collettiva, ma in una fase di attesa inconscia per un evento negativo che non sappiamo ancora quale possa essere.

L’effetto serra, i cambiamenti climatici, la grande recessione economica, la bomba atomica iraniana e così via, sono elementi che danno forza a questa nostra paura interiore. E allora perché non credere alla predizione Maya che darebbe per chiusa la storia di questa umanità proprio nel 2012 ? I Maya del resto hanno sempre previsto e mai sbagliato, se non di pochi minuti e secondi, i fenomeni delle eclissi solari e lunari.

La grande eclisse solare del 1991 che interessò il Messico, la più lunga della storia, con quasi 7 minuti di oscuramento totale, era stata prevista molti secoli prima dagli astronomi maya con una imprecisione di appena 30 secondi. Allora perché avevano interrotto il loro calendario proprio al 21 dicembre 2012? Forse avevano visto giusto anche in questo caso?

Ed è proprio la capacità dei Maya a calcolare e predire eclissi ed altri fenomeni cosmici con una certa precisione che preoccupa la gente. Ma c’è chi dice che il 2012 non dovrà essere necessariamente un evento catastrofico, ma una crescita spirituale dell’umanità, un momento in cui la coscienza dell’uomo dovrebbe prevalere sull’istinto. Parole, supposizioni, speranze che qualcosa possa cambiare nella vita collettiva e in quella personale.

Oggi più del passato queste sensazioni di insicurezza e di sfiducia nel futuro si avvertono, “del doman non c’è certezza” diceva spesso Lorenzo il Magnifico nel lontano 1470 ed oggi questo ritornello è tornato di moda.
Ma se guardiamo al passato più recente dovremmo chiederci se a noi italiani in pieno boom economico del 1960 con le aspettative della qualità della vita sempre crescenti, una storia del genere avrebbe fatto breccia.

Forse si, ma in toni minori, allora si sperava di migliorare le proprie condizioni di vita in tempi brevi, il lavoro bene o male lo trovavano tutti, con un solo stipendio una famiglia viveva dignitosamente, non c’era la corsa al consumismo sfrenato, non c’erano criminali d’importazione ad attentare alla nostra incolumità giornaliera, si viveva meglio di oggi.

Tutto questo ora non c’è più, c’è la paura di uscire di notte, di non riuscire a pagare le rate del mutuo di casa, di non trovare lavoro o di perderlo e, infine, c’è la paura di entrare nella sempre crescente schiera dei poveri.
Non si tratta della paura “del mille e non più mille”, questa volta si tratta di avvertire quasi l’esigenza di chiudere questa avventura terrestre troppo difficile e piena di delusioni e amarezze.

E allora il 2012 diventa quasi un’aspettativa di cambiamento, un’occasione a “voltar pagina”.

L’umanità, nonostante le grandi imprese e i grandi messaggi di amore e di fraternità di molti Avatar apparsi nella storia dell’uomo, da Buddha a Cristo, fino a Padre Pio e a Sai Baba, ha sempre disatteso gli insegnamenti di questi illuminati, macchiandosi di crimini orrendi: dallo sterminio degli indios d’America a quello degli Ebrei, dai genocidi di Stalin a quelli di Pol Pot, dalla strage degli Armeni a quelli dei popoli del Darfur.

Ha prevalso sempre il senso dell’egoismo esasperato, a volte mascherato da falso altruismo. Sei è cercato sempre di prevaricare il prossimo, alla faccia dei messaggi dei santi ed illuminati.

Oggi poi il furbo riesce ad avere di più degli altri onesti, a fare carriera ad arrivare prima ovunque a danno della persona corretta, civile e modesta. In più la gente comune, timorosa ed umile, non impegnata in scalate politiche ed economiche rilevanti, si sente di contare poco o niente, di essere solo un numero, una persona sola con le proprie illusioni e delusioni, con i propri mali fisici e psichici, incapace di contribuire a migliorare questa società.

Da tutto questo, ad eccezione dei pochi furbi che vivono sulle aspettative e sui sogni dei più, si ricava un senso di smarrimento, di impotenza, di rassegnazione, qualche volta di rabbia.

Una recente indagine (giugno 2008) effettuata da una rivista inglese relativamente alla prospettiva di cancellare questa umanità e provare a “rifarne” una nuova, le persone hanno risposto per il 67 % favorevolmente a chiudere il capitolo umanità e a provare ad aprirne una nuova.

Il 12% ha dichiarato di non saper decidere, mentre gli altri ( pochi) hanno dichiarato che invece questa umanità doveva proseguire senza ridimensionamenti perché andava bene così. E questa indagine avvalora ancora di più il sentimento di grande disagio che noi tutti da decenni stiamo provando all’interno di questa società.

Ecco allora comprendere la necessità di credere in qualcosa che con un colpo di spugna sappia scrivere la parola fine. Una fine però capace di far rinascere dalle ceneri una nuova umanità, più vicina ai sani valori profondi dell’uomo e non schiava delle esigenze degli altri, di quei pochi che sulle disgrazie degli uomini creano i loro imperi finanziari e politici.

Comunque vadano le cose non ci resta che aspettare il 21 dicembre 2012, sperando che si possano finalmente applicare gli insegnamenti dei grandi Avatar che in tremila anni hanno sempre cercato di darci, ma che noi uomini di un piccolo pianeta chiamato Terra abbiamo sempre disatteso e a volte strumentalizzato per altri fini certamente non nobili.

A questo punto non ci resta che aspettare.

domenica 24 maggio 2009

IMPERIA: TAGLIA DI MILLE EURO SUL KILLER DEI GATTI.


Una taglia di mille euro sul killer dei gatti

Una taglia di mille euro sul “killer” dei gatti. La offre il Portale del cittadino di Sanremo, dopo aver appreso dal Secolo XIX dell’ultima, barbara uccisione di un felino nella zona della Foce

L’iniziativa del Portale risale all’altra sera, e già ieri mattina, al numero di cellulare messo a disposizione degli utenti, è arrivata la segnalazione di una signora, residente in strada Solaro, che ha denunciato la sparizione del proprio gatto. Ancora alla Foce, dunque.
«Quanto sta accadendo ci ha colpito molto - dice Luca D’Amore, presidente dell’associazione “Noi gente comune”, cui fa riferimento il sito internet portaledelcittadino.blogspot.com - anche perché ci sono miglia di persone che hanno un gatto, o un cane o un altro animale domestico. Ritengo che questi episodi siano molto gravi, tocchino la gente. Ne abbiamo parlato tra noi soci, e abbiamo deciso di offrire una taglia di mille euro a chi sia in grado di fornire una segnalazione utile e determinante, per trovare il responsabile o i responsabili di queste crudeltà».
D’Amore spiega che chiunque ritenga di avere elementi da segnalare può chiamare il numero 335-5445222 o inviare una e-mail a portaledelcittadino@libero.it. «Auspichiamo che qualcuno che ha visto qualcosa, soprattutto in riferimento all’ultimo episodio, ci contatti». La somma è messa a disposizione dallo stesso presidente del Portale del cittadino. «Potrebbe anche aumentare, se necessario», aggiunge.
Al Portale, che ha sede in via Padre Semeria a Sanremo, si rivolgono soprattutto cittadini alle prese con problemi quotidiani legati alla spesa, alle pratiche burocratiche, ai rapporti con enti e amministrazioni pubbliche o società private. Una sorta di associazione consumatori ma, tiene a sottolineare il presidente, «con la volontà di essere vicini alle persone con problemi in maniera più diretta possibile, contattandole direttamente e incontrandole. Siamo gente comune che vuole darsi da fare per la gente comune».
Il Portale, come ormai gran parte delle associazioni di questo genere, è presente anche su Facebook, dove ha raccolto circa 500 iscritti. «Siamo apolitici e apartitici: si sono associati sia il presidente della Liguria Claudio Burlando che il candidato sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato...».
Tornando alla taglia di mille euro, D’Amore spiega che “esce dal cuore». «Quando ho saputo dal vostro giornale dell’uccisione del gatto in via Marinella, colpito dal passeggero di una moto con una bastonata, ho sentito subito la spinta ad attuare questa iniziativa».
Il felino apparteneva ad una signora residente nella strada, era appena uscito dal giardino di casa. Prima di lui, tra Foce e Solaro, ne erano stati uccisi altri cinque - accertati - e un sesto era stato ustionato con dell’acido. Si va dalle impiccagioni agli specchietti delle auto alle crocifissioni alle assi di legno, e ancora alle uccisioni a bastonate, queste tutte tra via Amelio e via Pietralunga, dove due anni fa due coniugi erano stati fotografati mentre ammazzavano un gattino, per poi gettarlo in un cassonetto. I due erano stati denunciati, processati e condannati a tre mesi di reclusione, poi commutati in sanzione pecuniaria.
Per Giovanni Persico, presidente della Lega del Gatto, «siamo davanti a gesti di una crudeltà assoluta, gratuiti e che ricordano tanto delle esecuzioni. E’ importante individuare chi commette questi atti, affinché venga punito in base a quello che preveda la legge».

sabato 23 maggio 2009

FINANZA/ L’Europa tace, ma dove sono finiti i titoli tossici?


Non so voi, ma io non ho mai creduto alle coincidenze. Quindi mi è parso molto strano ieri apprendere dal Wall Street Journal che ufficiali dell'ufficio del procuratore di Brooklyn e della Sec hanno interrogato diversi dirigenti e broker di Lehman Brothers riguardo la natura della vendita di auction-rate securities, ovvero quei simpatici prodotti che venivano impacchettati e venduti a ignari clienti spacciandoli come sicurissimi. Da tutti, non solo da Lehman.

Le banche cominciarono ufficialmente a non trattarli più all'inizio del 2008 ma quelle porcherie, insieme a molte altre, intasarono il mercato per mesi: ricordate il fatto che fino a due giorni dal crollo Lehman, quando i cds erano le stelle, il consorzio Patti Chiari li rifilava allegramente ai clienti? Ma solo ora i solerti giustizieri di New York vanno a chiedere conto, interrogando i dirigenti riguardo il loro grado di conoscenza dei guai in cui versava il mercato.

Ma guarda, Lehman è pronta a dare battaglia in tribunale per ottenere un risarcimento miliardario da Barclays per l'acquisizione sottocosto del suo ramo brokeraggio ed ecco che la madre di tutte le fabbriche di derivati torna ad essere il capro espiatorio preferito. È strano, non vi pare? Come appare strano il timing con cui Standard&Poor's ha deciso di declassare il rating della Gran Bretagna da stabile a negativo, mettendo seriamente in dubbio la sua valutazione “tripla A” a causa dell'aumento del suo debito pubblico dopo le continue iniezioni di denaro pubblico nelle casse delle banche.

Contemporaneamente a questa decisione, giunta guarda caso nel corso della peggior crisi istituzionale del paese dai tempi di Cromwell, il Fondo Monetario Internazionale promuove l'azione del governo Brown ma avverte il Cancelliere dello Scacchiere che sarà probabilmente obbligato a nazionalizzare altre banche per evitare il collasso. Siamo in pieno 1931 se qualcuno non se ne fosse accorto e le varie istituzioni chiamate a vigilare e trovare soluzioni per questa crisi sembrano invece mosche impazzite intrappolate sotto un bicchiere: tutti in ordine sparso, tutti con ricette diverse.

Una cosa è chiara e inequivocabile, però: giugno sarà il mese deputato alla resa dei conti in Europa. Non tanto per le Borse, quanto per la tenuta del sistema bancario. Sempre stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, la situazione in America è un po' diversa da quanto emerso dagli stress test condotti da Geithner e dal sistema della Fed sulle prime diciannove banche del Paese.

Il quotidiano ha infatti deciso di compiere in proprio un’indagine simile sulle 900 istituzioni creditizie di medie e piccole dimensioni: sapete cosa è emerso? Seicento su novecento di queste banche non hanno superato il test e hanno quindi bisogno, entro il dicembre di quest’anno, di capitali aggiuntivi per 200 miliardi di dollari, in gran parte legati alle probabili insolvenze dei mutuatari o altri rami dell’attività creditizia.

Non male, soprattutto se si parte dal presupposto che anche lo stress test ufficiale sulle prime diciannove banche del paese non aveva dato risultati poi così incoraggianti: dieci di queste, se si realizzasse lo scenario peggiore previsto dal test, avrebbero bisogno di capitali aggiuntivi per 566 miliardi di dollari: 35 miliardi per la sola Bank of America, 13,6 miliardi per Wells Fargo.

E in Europa? Da Basilea si prende tempo e si prospettano stress test simili a quello Usa per il mese di settembre: certo, prima ci sono le elezioni europee e poi le meritate vacanze dei banchieri. C'è tempo! Poco, a dire il vero visto che il Fondo Monetario Internazionale - entità che spesso e volentieri ha sottovalutato o sbagliato del tutto le proprie valutazioni - si dice abbastanza sicuro nell'attribuire perdite maggiori alle banche europee rispetto a quelle americane, 1.200 miliardi di dollari contro poco più di 1.000. Dove sono, quindi, questi titoli tossici? Chi li ha in pancia? Dov'è l'esposizione maggiore?

Domande che dovrebbero interessarci molto tutti quanti, ministri delle Finanze e Bce in testa ma che invece restano inevase. Fino a quando - e non sembra mancare molto - esploderà la bolla, destinata a innescare anche la crisi assicurativa: allora sì che le agenzie di rating avranno un bel da fare con i downgrading e i governi con i tentativi di tamponare la situazione.

Ma i soldi non ci sono e se anche ci sono portano con sé un devastante effetto collaterale, il default sul debito sovrano: controllate i cds dei vari Stati europei nelle prossime giornate, lasciate stare indici azionari e valute. La speculazione è ripartita in grande stile, si va sulla giostra con i petrolio e si scommette short sui cds: significa che i fondamentali stanno saltando o sono già saltati. Ma qui, nella sicura casa europea, tutto tace.

Non disturbate il manovratore, please! Almeno fino alle europee, poi ci sarà davvero da ridere nel vedere l'asse renano cercare di salvare le proprie banche e i neo-membri dell'Est cercare l'appoggio britannico per evitare di andare a gambe all'aria. Un esempio? Seguite l'andamento dei cds ungheresi, vi fare un'idea da soli.

Quando poi Strauss-Kahn chiede scusa per la “gaffe” sul default sovrano dell'Austria, significa che Oltralpe stanno messi davvero male. E anche da noi, qualche capitano coraggioso dell'internazionalizzazione, comincia a tremare e cercare sponde romane. Ma di questo, sui giornali, non si parla.

Mauro Bottarelli

http://www.ilsussidiario.net

venerdì 22 maggio 2009

Facebook e l'onorevole: giù le mani dalla privacy.


Le peggiori minacce per il diritto alla privacy degli utenti internet italiani? Facebook e Gabriella Carlucci. Hanno vinto rispettivamente tre e due premi "grande fratello", al Big Brother Award Italia 2009 e la consegna sarà il 23 maggio nell'ambito del convegno e-privacy 2009. Il Big Brother Award è un appuntamento annuale, per chi ha a cuore i diritti degli utenti internet. Si svolge dal 1998 in nove nazioni europee. Qualsiasi utente può nominare un individuo o un'azienda, nelle diverse categorie di "premi". Chi riceve più nomination va in finale e poi una giuria seleziona il vincitore tra i finalisti; eccetto che per il premio "Lamento del Popolo", il quale va direttamente a chi ha ricevuto più nomination.

Stavolta "Lamento del popolo" è andato a Facebook, che si è guadagnato anche il premio come "Tecnologia più invasiva" (qui in finale c'erano anche Argos, che è il sistema di videosorveglianza a Venezia, e Google, che da tempo ha smesso di essere visto dalla rete come il gigante buono senza macchia) e come "Peggiore azienda privata" (in finale c'erano Mediaset e Telecom Italia).

Facebook ha vinto per tanti motivi: perché è una piattaforma arroccata nei propri standard (solo ora ha aderito al progetto OpenId, ma è una goccia in un fiume che va in senso opposto); perché si arroga il diritto di trattare i dati degli utenti con una certa libertà e non offre loro un dialogo quando ci sono controversie. Per esempio, nel caso di account utente chiusi d'autorità e senza preavviso, come ben sanno le tante vittime di questa pratica più volte adottata da quello che è il principale social network in Italia (con quasi 10 milioni di utenti).

La Carlucci ha invece un primato: è la prima volta che un individuo si becca ben due premi Big Brother. A lei sono andati il premio "Bocca a stivale" (in finale c'erano Beppe Grillo, che a quanto pare non ha solo fan tra il popolo della rete, e Telecom Italia) e "Minaccia da una vita" (in finale era con Emilio Fede e Nicolas Sarkozy. La Carlucci si è fatta "amare" da tanti per le sue posizioni draconiane a tutela del copyright e la proposta di bandire l'anonimato da internet, cioè di schedare in massa tutti gli utenti qualunque passo facciano sul web. In rete è nota anche per aver augurato a un giornalista dell'espresso che suo figlio venga adescato da pedofili.

C'è anche il premio "peggior ente pubblico", andato al ministero dell'Interno, per iniziative quali la schedatura di bimbi rom. Unico premio positivo, "Eroi della privacy", è andato a Electronic frontier foundation, associazione storica americana che si batte per i diritti degli utenti internet.

giovedì 21 maggio 2009

Athena addio! Disavventura con "Gattolandia".


Volevo fare i complimenti a Gattolandia per l'incoerenza con la quale gestisce le adozioni dei gatti, ed in particolar modo alla volontaria con cui abbiamo parlato, la quale sembra essere molto brava ad illudere le persone e farle innamorare dei mici adottabili, per poi cambiare idea all'improvviso e soprattutto sparire nel nulla senza nè farsi più sentire, nè tantomeno rispondere alle chiamate; ragion per cui mi trovo costretta a scrivere qui, dal momento che sembra l'unico modo rimasto per comunicare con questa bellissima associazione che è Gattolandia.

Io e mio marito ci siamo innamorati di una gatta thai che si chiama Athena ed abbiamo cercato subito di contattare l'associazione per farci conoscere. Dopo diversi colloqui al telefono la volontaria sembrava molto ben disposta nei nostri confronti, tanto che le sue parole sono state appunto "per me si può andare avanti con l'adozione! "...l'unica clausula (giustamente) era quella di far testare i nostri due gatti (Amy e Pepe) fiv e felv, e noi felicissimi abbiamo subito accettato, tanto che ci siamo attivati immediatamente mettendoci d'accordo col nostro veterinario per eseguire i prelievi al più presto; avevamo voglia di conoscere Athena al più presto per poter trascorrere giorni interi in casa con lei per far sì che si ambientasse in casa, dal momento che in quella settimana appunto eravamo in ferie e quindi avevamo sicuramente molto più tempo da dedicarle!

Dopo qualche giorno, con i risultati dei test (NEGATIVI) in mano e tanto di timbro e firma del nostro veterinario sul libretto sanitario dei gatti, abbiamo richiamato la volontaria la quale era d'accordo che andassimo a Milano (partendo da Reggio Emilia) per andare a prendere Athena. Siamo in macchina e riceviamo una sua telefonata che dice "ho pensato di rimandare l'adozione di una settimana perchè mi sembra strano che un'ora fa non avevate i test ed ora li avete e non vorrei che, avendo fatto pressioni sul vostro veterinario, lui..."!!!
Tradotto significa: "dato che avevate tanta fretta il vostro veterinario potrebbe aver falsato i test per accontentarvi": ha accusato cioé un medico, che nemmeno conosce, di un'azione tanto indegna, per una cosa del genere potrebbe anche essere denunciata.
Richiamandola per avere spiegazioni, alla fine della telefonata la risposta sull'adozione di Athena è diventata un "NO", cosa che, gestita in questo modo, io non riesco ad accettare.

Secondo la volontaria il nostro atteggiamento era stato di eccessiva fretta, un atteggiamento a detta sua "capriccioso", di persone poco mature che considerano gli animali come oggetti. Inoltre ha sostenuto che avremmo anche peccato di eccessiva leggerezza nel dare troppo poca importanza ai test fiv-felv (va detto che a monte di questo rimprovero c'è un malinteso anche dovuto alla nostra inesperienza di gattofili dato che abbiamo gatti in famiglia solo da circa 2 anni : inizialmente mio marito si era sbagliato dicendo alle volontarie che entrambi i nostri gatti erano stati sottoposti ai test, lo era invece solo la gatta, inoltre la gatta era stata testata nei primi mesi di vita e le volontarie ci hanno spiegato che il test non era quindi attendibile, cosa che noi non sapevamo). Comunque per noi non c'erano problemi, preso atto delle nostre mancanze e delle nostre ignoranze abbiamo deciso di far effettuare i test. Arrivati al venerdì designato per l'adozione il problema era che i test ancora non erano ancora stati fatti, allora, considerando il fatto che eravamo stati contattati per confermarci l'adozione anche prima che decidessimo di fare i test, abbiamo chiamato la volontaria per sapere se potevamo andare a prendere la piccola comunque; il suo consiglio è stato quello di aspettare i risultati. Poco dopo, ricevuta l'attesa telefonata dei veterinari riguardo l'esito dei test, ricontattiamo la volontaria e le diciamo che saremmo passati a prendere i test e saremmo volati da lei! Lei ha confermato tutto e si è solamente raccomandata che i test fossero ufficializzati con tanto di timbro e firma sui libretti. Pochi minuti dopo...Il fattaccio...

Ovviamente da quel momento in poi si è ben guardata dal rispondere alle nostre telefonate che non cercavano altro che chiarimenti, ed è proprio per questo motivo che abbiamo telefonato alla vicepresidente spiegandole l'accaduto e lei ci ha detto che ne avrebbe parlato con la volontaria e poi nei primi giorni della settimana successiva al venerdì della mancata adozione ci avrebbe detto qualcosa... Secondo voi ci ha contattati? Ovviamente no, nemmeno per darci una risposta negativa e quindi salvare ai nostri occhi il nome (e la serietà?) di un'associazione il cui unico obiettivo dovrebbe essere quello di tutelare i gattini e saper scegliere le persone alle quali affidarli.

L'unica vera notizia della sorte di Athena ho dovuto scoprirla da me, per vie traverse su un forum in cui l'adozione di Athena risultava RISOLTA, e guarda caso venerdì 8 maggio saremmo dovuti andare a Milano a prenderla, lunedì 11 maggio la gatta era stata data in adozione ad altri... La mia conclusione può essere solo una: Athena era stata promessa a qualcun'altro e noi siamo stati "scaricati" con motivazioni ipocrite ed incoerenti, ciò che dico io è solo che sarebbe bastato che ci avessero rivelato che preferivano darla ad altre persone perchè erano in sospeso sia con noi che con loro, sicuramente non ci saremmo rimasti tanto male.

Concludendo spero che Athena venga trattata come una regina e che chi l'ha adottata la ami profondamente e per sempre, perchè nella vita non si dovrebbe mai giocare coi sentimenti delle persone...e nemmeno con quelli degli animali che hanno tanto da insegnarci.

FIRMATO:

Simona Trigona

"GPS" VICINO AL COLLASSO, HA SOLO 12 MESI DI VITA.


Tra 12 mesi milioni di navigatori satellitari montati sulle auto piu moderne smetteranno di indicare la retta via. L'ormai ventennale sistema Gps (Global Positioning System), infatti, su cui si basano i navigatori a meno di massicci investimenti smettera' di funzionare. A lanciare l'allarme e' il General Accounting Office (Gao), l'ufficio del Congresso che verifica le spese dell'amministrazione Usa (simile alla nostra Corte dei Conti) che ha accusato l'aeronautica Usa di cattiva gestione del sistema e il ritardo negli investimenti, malgrado abbia a disposizione per il solo 2009 ben 2 miliardi di dollari.

Nel rapporto il Gao sottolinea che "Se la Us Air Force non rispettera' il suo programma di sviluppo del sistema Gps c'e' la concreta possibilita che nel 2010 i vecchi satelliti Gps inizino a non funzionarie piu' e la costellazione dei satelliti Gps scenda sotto il numero minimo necessario (28) per fornire il servizio".

Il sistema creato inizialmente dal Pentagono per scopi militari (tra cui il sistema di guida delle bombe di precisione Jdam) venne aperto ad usi civili nel 1991 aumentando intenzionalmente il margine di errore di 100-150 metri, ridotto a 10-20 metri nel 2000. Il sistema e' formato da 31 satelliti attivi nella costellazione GPS, 3 in piu' del livello minimo richiesto, divisi in gruppi di quattro su sei piani orbitali a quote comprese tra 20 e 200 chilometri che rinviano i segnali una rete di stazioni di tracciamento al suolo.

Il principio di funzionamento si basa sulla misurazione del tempo impiegato da un segnale radio a percorrere la distanza satellite-ricevitore. Conoscendo il tempo impiegato dal segnale per giungere al ricevitore e l'esatta posizione di almeno 3 satelliti e' possibile determinare attraverso una triangolazione la posizione nello spazio del ricevitore stesso.
Oltre al sistema Usa Gps, ce' il russo Glonnas e l'europeo Galileo ancora in fase di lancio. Galileo ha un'evidente valenza strategica in quanto la rete americana e' proprieta' dei soli Stati Uniti d'America ed e' gestita da autorita' militari, che, in particolari condizioni, potrebbero decidere a loro piacimento di ridurre la precisione o di bloccare selettivamente l'accesso al sistema.

martedì 19 maggio 2009

19 MAGGIO 2009 15 ANNI DI VERO AMORE. CIAO DAITARN, SPERO DI INCONTRARTI ANCORA, TI VOGLIO TANTO BENE. TUO FABRIZIO.








UFO: 2 SFERE SI SCHIANTANO IN KAZAKISTAN. + ARTICOLO DEL PRIMO RITROVAMENTO anni '80.


15 Maggio 2009 - di Ufologia.net

Sono state viste cadere e ritrovate dagli agricoltori locali, che hanno provato a scalfirle senza successo.

E' successo alle 3.00 di mattina di giovedì 14 maggio, quando residenti della regione di Zelenovsk nel Kazakistan occidentale, hanno potuto osservare delle luci lampeggianti nel cielo precipitare a Terra.

Secondo l'Intervista rilasciata da uno dei testimoni all'agenzia di stampa russa Interfax, i primi ad avvistare le strane luci in cielo sono stati i giovani, che hanno allertato gli altri: "Erano circa le 3 di mattina.

Ero vicino al mio trattore quando i giovani hanno iniziato a urlare 'Guarda, ci sono delle palle volanti'. Erano grandi ed emettevano scintille gialle, verdi e rosse."

A quel punto altri agricoltori della zona sono stati allertati e si sono recati sul punto dell'impatto per ritrovare con loro sorpresa due piccole sfere metalliche argentate di 60 cm di diametro con un foro.

Gli uomini non sono riusciti a determinare che tipo di materiale fosse, ma hanno provato a scalfire le sfere con un piccone, senza alcun successo, ottenendo solo scintille.

In base ad una prima investigazione del Dipartimento delle Situazioni di Emergenza, di cui si è fatto portavoce Aleksandr Ivanov, le sfere sarebbero parte di un velivolo "terrestre". Di quale velivolo e quale funzione assolvessero le sfere, non è ancora noto.

Le sfere sono cadute al confine con un'area militare di test russa ma, secondo le affermazioni di Ivanov, sarebbe la prima volta che si verifica un episodio del genere.


Un inspiegabile ritrovamento


A partire dai primi anni ottanta, i minatori della miniera d’argento di Wonderstone, in Sud Africa, hanno portato alla luce diverse sfere dall'aspetto metallico la cui esistenza solleva alcuni interessanti interrogativi. Fino ad ora, ne sono state estratte circa 200; dal colore blu acciaio con riflessi rossastri, all’interno del metallo sono presenti fibre di colore bianco.

Le loro dimensioni si aggirano sui sette centimetri di diametro e pare siano costituite da una lega di nichel e acciaio, principalmente di origine meteorica.

Quello che stupisce di più, è il fatto che, nonostante le tre linee parallele incise sull'equatore di una di queste sfere facciano pensare ad un origine artificiale, lo strato geologico nel quale è stato effettuato il ritrovamento è stato datato a quasi tre miliardi di anni fa.

La storia delle sfere metalliche di Klerksdorp

Il mistero delle sfere di Klerksdorp ebbe origine da alcune pubblicazioni divulgate nella decade che va dal 1980 al 1990; la prima di esse, uscita nel 1982, è un articolo a firma "Jimson S." ( Scientists baffled by space spheres, 27 luglio 1982) pubblicato su Weekly World News.

Il giornale riportava la notizia della scoperta di questi misteriosi oggetti nelle cave di pirofilite presso la cittadina di Ottosdal (nel Transvaal occidentale) in Sudafrica; le sfere prendono il nome dal museo di Klerksdorp, nel quale erano conservate.

Il ritrovamento è stato effettuato in un deposito precambriano vecchio di 2,8 miliardi di anni; a quell'epoca, secondo le conoscenze scientifiche odierne, sullaTerra non vi erano forme di vita intelligenti, ma solo colonie di batteri ed esseri unicellulari.

Il Giornale Online

Una delle sfere metalliche trovate nella miniera di Wonderstone, in Sud Africa

Le sfere rinvenute sono di due tipi: le prime composte da metallo bluastro costellato da puntini bianchi; le seconde cave, riempite all'interno con un materiale elastico. Secondo Roelf (Rolfe) Marx, sovrintendente del Museo di Klerksdorp, le sfere sono un mistero; specialmente se si osservano le tre incisioni perfettamente parallele presenti sull'equatore di una di queste, che fanno pensare ad una lavorazione artificiale.

In una lettera datata 12 settembre 1984, Marx fornisce ulteriori informazioni sulle misteriose sfere asserendo che furono trovate nella pirofillite scavata vicino a Ottosdal. La formula chimica della Pirofillite (o Pirofilite) è Al2Si4O10(OH)2; si tratta di un minerale secondario, un fillosilicato di alluminio, abbastanza morbido. Le sfere sono invece estremamente dure; è stato dichiarato, infatti, che non si riusciva a scalfirle neanche con una punta d'acciaio.

Il Giornale Online

Un minerale di Limonite

Sempre secondo Marx, un professore di geologia all'Università di Potchefstroom, il professor A. Bisschoff, dichiarò che le sfere erano una concrezione di limonite (formula FeO (OH) nH2O), un ossido idrato di ferro che si forma per disfacimento di altri minerali ferrosi. Una concrezione è una massa avvolgente e compatta di roccia, formata dalla cementazione localizzata intorno ad un nucleo.

Il primo problema circa questa teoria è che in genere le concrezioni di limonite si presentano a grappoli e non isolate e, ovviamente, senza scanalature parallele. Inoltre, se è vero che le sfere non si sono scalfite neanche utilizzando una punta d'acciaio, gli si dovrebbe attribuire una durezza (secondo la scala di Mohs) di almeno 6, mentre la durezza della limonite va da 5 a 5,5.

Negli anni '90 la storia è stata ripresa e usata come fonte attendibile da Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, ed usata in un libro della serie Forbidden Archeology, in cui veniva presentata come una notizia vera e documentata, portandovi a sostegno la lettera di Rolf Marx scritta nel 1984.

Girano anche alcune voci secondo cui Marx avrebbe affermato che le sfere ruotavano periodicamente sul proprio asse mosse da una forza sconosciuta. Purtroppo, la pietra con le scanalature venne trafugata dal museo prima che vi si potessero compiere ulteriori analisi scientifiche, come una prova di incisione.

Teorie

Il Giornale Online

Un minerale di Goethite

Come già detto, le sfere sono state rinvenute in una cava di pirofilite, un materiale piuttosto morbido utilizzato anche come isolante elettrico, che si origina dalla trasformazione metamorfica di un deposito sedimentario.

Questo dimostrerebbe che la formazione del materiale è posteriore dunque ai 2,8 miliardi di anni fa stimati da Marx. Durante il processo metamorfico che ha trasformato l'argilla e la cenere vulcanica in pirofilite si sarebbero formati i noduli metamorfici, consistenti in noduli di pirite, che quindi, per effetto dell'esposizione all'aria, si è trasformata in goethite, componente della limonite, ereditandone la forma sferica.

Secondo il professor A. Bisschoff, dell'Università di Potchefstroom a Johannesburg, anche i solchi paralleli potrebbero essere il frutto di un processo naturale di consolidamento (noto, per quanto raro).

Inoltre, fin dagli anni '30, su pubblicazioni scientifiche e tecniche sono documentati ritrovamenti di noduli di pirite e goethite di origine metamorfica nelle miniere dove è avvenuto il ritrovamento delle sfere (Nels, L. T., Jacobs, H., Allen, J. T., e Bozzoli, G. R., 1937, Wonderstone. Geological Survey of South Africa Bulletin no. 8, Pretoria, Sudafrica; Jackson, J. A., e Bates, R. L., 1987, Glossary of Geology. American Geological Institute, Alexandria, Virginia).

Il Giornale Online

Una delle sfere metalliche trovate a Ottosdal; questa presenta un solo solco sull'equatore e, secondo alcuni, somiglia a Giapeto, l'ottavo satellite di Saturno

I sostenitori del mistero non concordano su alcuni punti di questa spiegazione considerando le sfere degli OOPArt (dall'inglese Out of Place Artifacts, cioè Oggetti fuori posto nel senso di anacronistici) a tutti gli effetti.

Ci sono tre teorie a riguardo: la prima, quella sostenuta dai creazionisti, sostiene che le sfere siano state create da un'entità superiore durante la creazione dellaTerra stessa che, secondo questo filone di pensiero, sarebbe avvenuta solo poche migliaia di anni fa; un'altra teoria vuole che le sfere siano state portate sullaTerra da una razza aliena per scopi ignoti.

Infine, si contempla la possibilità che questi manufatti siano attribuibili ad una antichissima civiltà di cui si è persa ogni memoria. Data la sparizione della sfera con le tre incisioni dal museo, non si possono condurre esami scientifici che darebbero altrimenti delle certezze.

domenica 17 maggio 2009

URGENTISSIMO VERRA' RIMESSO IN STRADA! Nerone miciotto nero dagli occhi gialli buonissimo e intelligente cerca adozione!


AIUTOOOOO!!! NERONE VERRA' RIMESSO IN STRADA!
C'E' POCO TEMPO PER LUI NESSUNA CHIAMATA FINO AD ORA. MASSIMA DIFFUSIONE!!!!!

Ecco il dolce NERONE, un gatto nero con occhi grandi e gialli, intelligente e desideroso di affetto. Ha circa 2/3 anni, giovanissimo. E' stato portato via temporaneamente dalla colonia dove viveva poiché aveva un ascesso e tutti i denti marci!!! Francesca lo ha fatto operare, ora ha solo i 4 canini, e si sta riprendendo. E' un gatto che si fa baciare ovunque. Nerone si spaventa facilmente, infatti in
colonia gli altri gatti non lo facevano mangiare, e lui se ne stava là, rintanato fino a che qualcuno lo notava fra i cespugli e gli avvicinava un piattino...
Ora Nerone fra pochi giorni tornerà per strada poiché Francesca ha già 22 gatti in casa, una decina di gatti ciechi e malati in rifugio, nove colonie per un totale di più di cento gatti ed oggi sono arrivati altri dieci cuccioli!!! Fate voi il conto......
PER FAVORE AIUTATE NERONE A TROVARE UNA CASA e qualcuno che si occupi di lui...
Si trova a SETTALA (MILANO) adottabile in Lombardia ed eventualmente in Piemonte

Per contatti FRANCESCA: 338-3129928

Per l'adozione è richiesto controllo pre-adozione (chiacchierata a casa dei futuri adottanti), moduli di adozione e documenti.

NERONE E' PRESENTE SUL NOSTRO SITO www.myspace.com/lesfigatte OPPURE SUL FORUM www.lesfigatte.forumfree.net (SIAMO PRESENTI ANCHE SU FACEBOOK CERCARE "LE SFIGATTE") IN CASO DI ADOZIONE L'APPELLO VERRÁ RIMOSSO.

NERONE

sabato 16 maggio 2009

Ghiaccio antartico, nuove stime del collasso.


Restano preoccupanti le previsioni per le coste statunitensi, dove il livello del mare si alzerebbe in ogni caso del 25 per cento in più rispetto alla media globale.

Il collasso parziale della calotta glaciale dell’Antartide Occidentale, la cosiddetta WAIS (Western Antarctic Ice Sheet), dovuto al riscaldamento globale non innalzerà il livello globale degli oceani nella misura prevista da qualche ricerca, ma lungo le coste statunitensi tale fenomeno potrebbe essere del 25 per cento più intenso rispetto alla media globale, al punto da minacciare città quali New York, Washington e Francisco.

È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista “Science” a firma di Jonathan Bamber, dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, in collaborazione con il Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences dell’Università del Colorado a Boulder (CIRES).

La parte inferiore dello strato glaciale della WAIS si trova sotto il livello dell’acqua e una perturbazione anche di lieve entità potrebbe in teoria determinare il collasso della formazione. A differenza delle altre grandi masse glaciali del mondo, la WAIS è l’unica con questa configurazione instabile.

Secondo le attuali conoscenze, se queste calotte galleggianti fossero rimosse, un’ingente massa della WAIS rimarrebbe sostanzialmente senza contenimento, il che provocherebbe un’accelerazione del moto del ghiaccio verso il mare.

Ma la rapidità di un eventuale collasso rimane molti incerto: è stato calcolato in passato che se una massa di ghiaccio così imponente si fondesse in modo costante nel corso di 500 anni, il processo aggiungerebbe circa 6,5 millimetri all’anno al livello del mare, circa il doppio del contributo attuale dovuto a tutte le attuali sorgenti.
"Un’ampia messe di ricerche cerca di valutare la probabilità del collasso della WAIS e le sue possibili implicazioni, come il catastrofico evento di innalzamento dei mari”, ha commentato Bamber. "Ma tutti questi studi hanno assunto un contributo compreso tra 5 e 6 metri all’innalzamento. I nostri calcoli mostrano che queste stime sono troppo pessimistiche anche su scale temporali di un migliaio di anni.”

Bamber e colleghi hanno trovato infatti un valore di innalzamento di circa 3,3 metri utilizzando alcuni modelli basati sulla teoria glaciologica per simulare in che modo si fratturano le calotte ghiaccio galleggianti che circondano il continente antartico.

Ma ciò che continua a preoccupare è l’effetto sulle coste americane.

"L’aspetto interessante della faccenda è che l’andamento dell’innalzamento del mare è indipendente da quando e da quanto velocemente collassa la WAIS”, ha concluso Bamber. “Anche se essa contribuisse solo con un metro di innalzamento, i livelli lungo le coste del Nord America aumenterebbero del 25 per cento in più rispetto alla media globale.” (fc)