sabato 8 novembre 2008

UN OLOGRAMMA ALLA CNN.


di ERNESTO ASSANTE


"Guerre stellari" è entrato nel telegiornale, un inviato è stato trasformato in ologramma, un ospite si è materializzato a migliaia di chilometri di distanza in uno studio televisivo della Cnn. La fantascienza che fino ad oggi era chiusa in libri e film è arrivata nelle case del pubblico televisivo che aspettava i risultati delle elezioni americane. Così come la Principessa Leila chiedeva aiuto attraverso un'immagine olografica, l'altroieri la giornalista Jessica Yellin ha parlato con il conduttore Wolf Blitzer, interagendo con lui dal vivo.

Le immagini erano fantastiche, l'effetto sorprendente, improvvisamente la bidimensionalità alla quale la televisione ci ha abituato veniva spazzata via da una figurina circondata da un lieve alone (effetto creato apposta dai tecnici proprio per richiamare l'apparizione di Leila in Guerre Stellari), ma che non si muoveva a scatti e che non era registrata.

In diretta dal Grant Park di Chicago, dove la folla aspettava di festeggiare il nuovo presidente americano, Jessica Yellin ha, per qualche minuto, lasciato a bocca aperta il pubblico ed è entrata nella storia della televisione. Dopo qualche ora la Cnn ci ha riprovato e questa volta è stato Will. I. Am, il cantante dei Black Eyed Peas, l'autore di "Yes we can" la prima grande canzone in sostegno a Obama, ad apparire in studio, "spedito" in diretta da Chicago. E il secondo tentativo è stato anche migliore del primo, l'immagine della Yellin era leggermente rimpicciolita, mentre quella di Will I. Am era correttamente in proporzione con quella del conduttore Anderson Cooper.

L'olografia, ideata nel 1947 e sviluppata in maniera completa negli anni Sessanta, è stata una delle più importanti scoperte dei nostri tempi, tanto da far guadagnare al suo scopritore Denis Gabor il Premio Nobel per la Fisica nel 1971.

Mediante l'olografia si possono registrare immagini fotografiche tridimensionali. Quando l'ologramma viene illuminato con un fascio di luce monocromatica il soggetto diventa visibile e l'osservatore può anche girare attorno all'immagine stessa.

Ma come hanno fatto i tecnici della Cnn a trasmettere le immagini tridimensionali della giornalista e del musicista dal tendone davanti al Grant Park di Chicago fino all'"election center" nello studio di New York? Arthur C. Clarke avrebbe detto "magia tecnologica".

Una magia resa possibile dalla tecnologica di due aziende la Vizrt, finlandese, e la SportVu, israeliana, che stanno da tempo lavorando per portare gli ologrammi nella nostra vita. La Cnn ha organizzato uno studio semicircolare al centro del quale ha sistemato la corrispondente. 40 telecamere in alta definizione e quindici raggi infrarossi hanno registrato da angolazioni diverse immagini, voce e movimenti della Yellin. I dati sono passati poi attraverso venti computer che hanno sincronizzato tutte le immagini e i suoni per trasmetterli via satellite negli studi newyorkesi, dove un'altra schiera di computer ha rielaborato le immagini per realizzarne una sola da proiettare in studio.

"Non si tratta di ologrammi ma di "tomogrammi"", ha obiettato Hans Jürgen Kreuzer, professore di fisica teoretica alla Dalhousie University ed esperto di olografia, "l'intervistatore non stava parlando realmente a un'immagine tridimensionale proiettata davanti a lui, ma a uno spazio vuoto, solo gli spettatori in tv potevano vedere la corrispondente interagire e rispondere. Era un effetto speciale, insomma". Un tomogramma è un'immagine che viene catturata da tutti i lati, ricostruita dal computer e quindi proiettata su uno schermo. L'ologramma, invece, viene proiettato nello spazio. Le immagini olografiche vengono generalmente realizzate usando luci come quelle del laser, ma per poter catturare l'immagine di una persona ci sarebbe stato bisogno di utilizzare un laser di grandissime dimensioni, la cui luce, però, avrebbe accecato l'intervistato.

Non saranno veri ologrammi, ma è comunque una straordinaria novità quella proposta da Cnn, che apre scenari nuovi e entusiasmanti: "Per me è stato divertente", ha detto Will I. Am, il secondo ad essere intervistato nella notte elettorale con il nuovo sistema, "penso che possa consentire un nuovo modo di comunicare, non penso che sia solo spettacolo. Chi era a casa mi ha detto che era curioso pensare che io fossi nello stesso tempo in due posti diversi, in uno studio televisivo di New York e al Grant Park di Chicago. Non ho mai avuto il dono dell'ubiquità, ma la tv è riuscita per qualche minuto a realizzarlo". Essere in due posti contemporaneamente. Il responsabile del progetto, David Bohrman, non era nemmeno sicuro che funzionasse: "Ci stiamo lavorando da una dozzina di anni", ha dichiarato, "ma solo tre mesi fa abbiamo pensato di muoverci per questa occasione. La settimana scorsa abbiamo fatto i primi test, poi sono volato in Israele per mettere a punto gli ultimi particolari, e sono tornato a Chicago. Prima di andare in onda non sapevamo nemmeno se avrebbe funzionato".

Dalle immagini di Carrie Fisher nel film di George Lucas nel 1977 ad oggi di strada se n'è fatta molta, ma per arrivare al "ponte ologrammi" di Star Trek di strada bisognerà farne ancora moltissima. Le tecnologie utilizzate dalla Cnn hanno un costo abbastanza elevato ("Ma siamo rimasti perfettamente nel budget", sottolinea con orgoglio Bohrman) ma spostano per la prima volta il mondo degli effetti speciali, che fino ad oggi è stato ampiamente sfruttato dal mondo del cinema, in quello della tv. E in special modo nella tv in diretta. La digitalizzazione della nostra vita fa un ulteriore passo in avanti, rendendo sempre più difficile comprendere se quello che vediamo davanti ai nostri occhi, o meglio, sullo schermo, è vero o è soltanto apparenza.

Ma non pensiate che le tecniche olografiche siano destinate a restare confinate nell'ambito della televisione o del cinema. Gli ologrammi, negli ultimi anni, hanno già fatto con successo la loro comparsa in altri avvenimenti di rilievo. Nel 2005, ad esempio, i Gorillaz, la band di Damon Albarn, erano apparsi in forma di ologramma agli Mtv Awards per eseguire un brano dal vivo. Nel 2007 David Beckham aveva fatto la sua comparsa come ologramma alla presentazione della Adidas per le Olimpiadi di Londra, "materializzandosi" sul palco. Allo stesso modo Al Gore, restando negli Stati Uniti, aveva dato il via al Live Earth a Tokio, "apparendo" sotto forma di ologramma sulla scena. E più recentemente, all'inizio di quest'anno il Principe Carlo D'Inghilterra è apparso sotto forma di ologramma per tenere un discorso al World Future Energy Summit ad Abu Dhabi, senza muoversi dalla Scozia, e anche Lewis Hamilton per un evento promozionale della Reebok aveva scelto di apparire come ologramma accanto a se stesso. Ologrammi dal vivo, dunque, senza tv o cinema, personaggi virtuali pronti a interagire con il pubblico.

Il futuro sembra indirizzato verso una moltiplicazione di questi utilizzi delle tecnologie di ologrammi e tomogrammi, soprattutto per la televisione, prossimo obbiettivo la tv olografica. Impossibile? Non secondo Harold Garner dell'Università del Texas, che ha realizzato un prototipo di tv olografica, la prima macchina funzionate che genera filmati tridimensionali che possono essere visti senza aiuto di occhiali speciali: "Ci vorranno ancora una decina di anni prima che il prototipo diventi una macchina adatta al grande mercato", dice Garner, "ma la strada è aperta".

(7 novembre 2008)