sabato 11 luglio 2009

Whale watching, un affare ogni anno 2 miliardi di fatturato.


PROTEGGERE i cetacei è più redditizio che ucciderli. La notizia non farà piacere ai cacciatori di balene ma, stando a un rapporto della Commissione internazionale per la caccia ai cetacei (International Whaling Commission - Iwc), il vero business non sta più nelle carni di questi animali ma nel fascino che possono esercitare sugli amanti della natura. Il documento spiega infatti che il "whale watching", ovvero il turismo dedicato all'avvistamento dei cetacei, frutta circa due miliardi di dollari l'anno in tutto il mondo, cifra superiore al fatturato medio della loro caccia.

Nel XIX secolo le balene erano vere e proprie miniere d'oro: il motivo principale per cui venivano uccise era il grasso, trasformato in olio per lampade, e ogni altra parte era preziosa, dai fanoni, che diventavano corsetti, all'olio del capodoglio, usato per i profumi. Oggi il fine principale della caccia è la carne, amata soprattutto in Paesi con lunghe tradizioni baleniere come il Giappone, l'Islanda, e in parte degli Stati Uniti e del Canada.

Un delegato islandese, presente alla riunione annuale dell'Iwc tenutasi in Portogallo, ha tenuto a precisare che le due industrie sono compatibili e che la caccia non ha ripercussioni su questa forma di turismo. Ma secondo il direttore dell'Ifaw (International Fund for Animal Welfare) Patrick Ramage, che ha commissionato lo studio, "è chiaro che il whale watching è più sostenibile e permette di ottenere benefici economici maggiori rispetto alla caccia".

Le balene insomma valgono più da vive che da morte e nel rapporto si legge che negli ultimi dieci anni questo tipo di turismo è duplicato, soprattutto in Asia. Nel 2008, in 119 paesi, 13 milioni di persone si sono dedicate a questa attività, italiani compresi.

"La notizia non mi stupisce - spiega Carlo Baracchini di Whale Watching Liguria - malgrado la crisi il nostro è un settore in crescita. Lavoriamo da 14 anni e ogni anno registriamo un'affluenza di turisti superiore al precedente". In Italia è il consorzio Liguria Via Mare ad organizzare tour in battello alla scoperta dei cetacei: un giro costa 32 euro a persona e ogni giorno da Imperia parte una nave con a bordo in media 150 persone, fino a un massimo di 200 posti. Da Genova i viaggi si organizzano settimanalmente, ma nei mesi di luglio e agosto partono anche due battelli al giorno. La certezza di avvistare gli animali non c'è, "anzi, se ci rendiamo conto che la nave li disturba rientriamo subito al porto", precisa Baracchini, ma i tour durano dalle quattro alle nove ore e l'arco di tempo è sufficiente a vedere almeno qualche delfino.

Il mare italiano ospita otto specie di cetacei: il delfino comune, la stenella striata, il tursiope, la balenotte comune (il più grande, di circa 22 metri), il capodoglio (tra i 16 e i 18 metri), lo zifio, il globicefalo e il grampo. Il periodo migliore per avvistarli è la primavera inoltrata, da maggio a giugno, ma i tour vengono organizzati tutto l'anno. Per questi animali la speranza di sopravvivere all'uomo, malgrado i sudati sforzi degli ambientalisti, sta forse nelle leggi di mercato.

La dieta vegetariana favorisce la salute delle ossa | 10/07/2009.


Il Physicians Committee for Responsible Medicine (Comitato di Medici per una Medicina Responsabile) risponde sulla nuova ricerca su abitudini alimentari e densità ossea.

WASHINGTON - Nel numero di luglio 2009 dell'American Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato un articolo su diete vegetariane e densità ossea. Lo studio sembra essere stato male interpretato da alcuni giornalisti, che hanno creduto che l'articolo suggerisse che le diete vegetariane e vegan possono portare a una diminuzione della salute ossea. Non è questo ciò che lo studio ha dimostrato.

I risultati della ricerca suggeriscono che le diete vegetariane e vegan possono essere associate con una densità minerale delle ossa leggermente più bassa. "Ma la misura di questa correlazione è clinicamente insignificante", come ha spiegato nelle conclusioni del lavoro il coordinatore della ricerca, Tuan Nguyen.

Altri studi hanno mostrato che le diete vegetariane e vegan non hanno effetti clinici dannosi sulla salute ossea. Uno studio recente dello stesso gruppo di ricercatori ha rivelato che una dieta vegan protratta nel tempo non ha effetti negativi sulla densità minerale delle ossa, rispetto a una dieta onnivora. Molti studi epidemiologici mostrano in realtà che un alto apporto di latticini è associato con un maggiore rischio di fratture.

"Le diete vegetariane possono aiutare a costruire ossa forti, e le diete a base vegetale riducono il rischio di malattie cardiache, diabete e cancro" dichiara Amy Joy Lanou, professore associato di salute e benessere alla University of North Carolina Asheville e autrice di "Building Bone Vitality" (Costruire la Vitalità delle Ossa), un nuovo libro sulla perdita di massa ossea e sulla prevenzione dell'osteoporosi. "Per assicurarsi ossa forti e un fisico sano, bisogna esercitarsi con i pesi e seguire diete a base vegetale a bassa acidità, ricche di frutta e verdura."

Una review scientifica sul ruolo dei latticini nella salute delle ossa, pubblicata nel 2005 su Pediatrics, ha mostrato che la maggioranza degli studi in questo campo non ha rivelato alcuna relazione tra la salute ossea e il consumo di latticini o l'apporto di calcio con la dieta. Il livello di consumo di latticini negli Stati Uniti è tra i più alti del mondo, eppure l'incidenza di osteoporosi e fratture è anch'essa tra le più alte.

Inoltre i latticini comportano problemi di salute. Il latte è diventato nella dieta dei bambini statunitensi la maggiore fonte di grassi saturi, quelli che ostruiscono le arterie. Uno studio della Harvard Medical School ha rivelato che bere latte aumenta il rischio di obesità infantile. Il grasso contenuto nei latticini è associato inoltre con il rischio di tumore al pancreas, secondo uno studio appena pubblicato nel Journal of the National Cancer Institute.

Fonte:
Vegetarian Diets Promote Bone Health, 2 luglio 2009
www.agireora.org

“Mistero” e il caso di Giovanna, la donna addotta dagli alieni.


Su Italia 1 è andata in onda ieri la seconda puntata del programma condotto da Enrico Ruggeri,”Mistero”, che ha approfondito un tema già discusso in precedenza,riguardante Giovanna, la donna che racconta di essere stata rapita periodicamente da esseri alieni e fecondata al fine di creare una razza ibrida che possa evitare l’ estinzione della stessa razza extraterrestre.

Dal blog di Adriano Forgione:

Pubblicato da evidenzaliena

È da un po’ che ho lasciato l’ufologia attiva per dedicarmi a settori affini ma separati (misteri del passato, alchimia e cerchi nel grano) sebbene abbia voluto la nascita di una pubblicazione di ufologia alternativa come AREA 51 il cui team prosegue come rivista XTIMES.

Desidero dare un commento sul caso di Giovanna andato in onda ieri sera in quanto sono coinvolto in prima persona. Seguo Giovanna da 10 anni, è un’amica fraterna. L’ho sempre tutelata, tanto straordinaria e inquietante è la sua storia, in quanto è una persona profondamente sensibile che REALMENTE vive ciò che ha affermato.

Sono stato addirittura testimone di alcuni eventi relativi a un post- abduction avvenuto a casa mia una notte, in presenza della mia ex moglie quando ospitammo Giovanna per due mesi (in quel periodo, mentre era da me, si manifestò anche un cerchio nel grano proprio nel campo di casa sua).

Non voglio convincere nessuno, ognuno resta con le proprie opinioni, però io so di cosa parlo, so cosa ha passato Giovanna, so quante volte ho dovuto portarla in ospedale per problemi ignoti al suo apparato riproduttivo, so chi è lei e so che non mente. La fortuna di Giovanna è avere un compagno che la capisce e che l’aiuta.

Non perde un momento di quello che le accade, tranne quando i visitatori mettono fuori uso tutte le telecamere che il suo compagno ha installato in casa nei momenti in cui violano il loro spazio privato (ecco perchè avete visto alcune immagini amatoriali dei suoi momenti di sofferenza, le ha filmate lui come documento).

Potete crederci o meno, ma questa è la storia di Giovanna. Non mi considero più un ufologo, ma continuo a tutelare Giovanna che ora ha iniziato a parlare. Ha avuto coraggio, si è messa in gioco, per tutti, anche per quelli che ancora discutono sul vero e sul falso. Ha voluto offrire la sua testimonianza anche se c’è molto di più. Ciò non vuol dire che tutto sia comprovabile, siamo in un fenomeno che sfugge ancora alle nostre percezioni limitate.

Per quanto riguarda il discorso del feto, avrei preferito che non consegnasse il filmato o che la produzione non lo mostrasse (in ogni caso non è una montatura della rete televisiva, ne ho copia integrale). Anche perchè nessuna analisi è stata compiuta su quel corpo. Sarebbe stato meglio dopo. Pubblicheremo del caso di Giovanna nei prossimi numeri di X TIMES. Un caro saluto a tutti.

In attesa di ulteriori rivelazioni sulla vicenda rimandiamo all’appuntamento televisivo di mercoledi’ 15 luglio con “Mistero”, in onda alle 21:10 su italia 1.

martedì 7 luglio 2009

Afa e trombe d'aria addio clima mite.


Grande cronista, Niccolò Machiavelli. "Un turbine di nugolaglia grossa e folta... spinta da superiori forze, o naturali o soprannaturali che le fussero, in se medesimo combatteva... nasceva un romore mai più udito... Ciascuno che lo sentì giudicò che il fine del mondo fusse venuto". Lo scrittore fiorentino racconta "lo spaventoso turbine" che il 24 agosto 1456 si era abbattuto nelle vicinanze di Pisa. "Le spezzate nugole, ora verso il cielo salendo, ora verso terra scendendo, insieme si urtavano... molte case furono fino al piano della terra rovinate... i tetti dei templi furono più che un miglio discosto portati...".

Nelle cronache di oggi lo "spaventoso turbine" ha un altro nome: tromba d'aria. E un fenomeno meteorologico che sembrava relegato in terre lontane diventa notizia quasi quotidiana. "Tromba d'aria in Veneto: tetti scoperchiati, 28 feriti, danni per decine di milioni (6 giugno)". "Tromba d'aria, con vento a 120 all'ora, solleva per 50 metri due kitesurfisti a Campo di mare. Uno muore (20 giugno)". "Tornado a Cerveteri, distrutto un campo giochi, tetti danneggiati (21 giugno). E non ci sono soltanto gli "spaventosi turbini".

Da giorni a Roma dopo ore di afa monsonica la città viene sommersa di grandine e non è certo questa l'unica "stranezza" meteorologica di quest'anno. Sulle montagne venete la grandine è arrivata quando ancora era tempo da neve. A Pieve d'Alpago la grandinata invernale, il 24 febbraio, è riuscita a uccidere cinque cinghiali.
Si leggevano nei romanzi, le pagine sui cieli che sembrano impazziti e mandano verso la terra un vortice che sembra un cono, o una proboscide, e tutto risucchia e tutto spezza. "Le trombe d'aria della tarda primavera, e le altre arrivate nel novembre scorso - dice Luca Lombroso, meteorologo presso il dipartimento di ingegneria dei materiali e dell'ambiente all'università di Modena - sono un segno di questo tempo sconquassato. Sono anomali anche i temporali "estivi" che arrivano in autunno e pure in inverno. Esiste certamente un nesso fra le trombe d'aria, e comunque gli eventi atmosferici estremi, e il riscaldamento dell'atmosfera. Se c'è più caldo, l'acqua evapora di più e le perturbazioni sono più "cariche". Il ciclo dell'acqua diventa più veloce. Il riscaldamento globale ormai è accertato.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration dal 1880 ad oggi gli otto anni più caldi sono tutti posteriori al 1997. Nell'ordine, sono il 2005, il 1998, il 2002, il 2003 (quando secondo l'Organizzazione mondiale della sanità ci sono stati 40.000 morti in Europa e 20.000 in Italia), il 2007, il 2006, il 2004 e il 2001. In cento anni nella nostra atmosfera la temperatura è salita di 1 grado. Non è poco. Con 5 gradi in meno si tornerebbe all'era glaciale. E negli ultimi vent'anni c'è stata una forte accelerazione, con un aumento di circa 0,2 gradi all'anno. In particolare nell'area del nord, dalle Alpi alla Toscana, la crescita di temperatura è stata di tre o quattro volte superiore alla media dell'ultimo secolo.
Questo mette in discussione tutto. Secondo l'0cse, nei prossimi anni, sono previsti "riduzione della neve a bassa altitudine, arretramento dei ghiacciai, cambiamenti delle temperature e precipitazioni estreme"".

Non è necessario tornare ai tempi del Machiavelli per leggere le cronache di "spaventosi turbini". L'11 settembre 1970 un tornado si abbatte nelle campagne di Padova e nella laguna veneziana. Per 58 minuti, e su una striscia di 70 chilometri, distrugge campi e case. Trentasei morti, cinquecento feriti. Velocità del vento superiore ai 220 chilometri all'ora. Nella piana di Catania, il 31 ottobre 1968, una tromba d'aria per 15 minuti devasta un corridoio di 16 chilometri. Due morti, cento feriti. Il 4 luglio 1965 il vortice si abbatte nelle campagne fra Fiorenzuola e Sissa, fra Piacenza e Parma. Nove le vittime. Il 16 giugno 1957 il tornado distrugge Robecco e Vallescuropasso, nel'Oltrepò pavese. Quando il vento arriva all'improvviso e la grandine gela l'aria - come in questi giorni a Roma - gli esperti parlano di "cella temporalesca". "Troppa energia in aria", dice Marina Baldi dell'istituto di biometeorologia del Cnr. "Di mattina cielo terso e sole caldo, di pomeriggio arriva la pioggia lampo o la grandine. In questi giorni sembra una routine ma la spiegazione è nell'energia che si accumula nell'aria. La colpa è dei "fenomeni connettivi": l'aria si comincia a scaldare durante la mattina e così si carica di energia che viene poi "rilasciata" sotto forma di precipitazioni. Le perturbazioni brevi ma intense si stanno estendendo anche al bacino del Mediterraneo". Un tempo erano fenomeni lontani, "tropicali". Ora i monsoni allagano l'Eur.

I Pianeti sono "Super-Organismi Viventi"?


Il Giapponese Maruyama Shigenori, uno dei più grandi geofisici del mondo, sta lavorando su una formula globale per un nuovo campo di studi che includerebbe dozzine di discipline in collaborazione, per produrre un disegno generale della Terra. Connettendo i legami dall'astronomia alle scienze della vita, emerge un'ampia immagine dei pianeti che appaiono come super-organismi viventi.

Shigenori crede che espandere lo studio delle scienze della vita al cuore del nostro mondo e alle profondità dello spazio esterno, ci aiuterà a trovare pianeti simili alla Terra che possono anche sostenere la vita. Maruyama sta creando un nuovo istituto chiamato Center for Bio-Earth Planetology e verrà lanciato nel 2009 e dedicato in pieno alla creazione di una nuova concezione della vita nello spazio.

Vuole scoprire se i continenti emergeranno ancora in 250 milioni di anni, per formare un singolo super-continente; come i meteoriti cambiano la composizione chimica della Terra; e quale connessione esiste tra la temperatura di un pianeta e il suo campo magnetico, che protegge piante e animali dal bombardamento della radiazione cosmica, che a sua volta influenza la frequenza di mutazione e quindi lo sviluppo di nuove forme di vita. Maruyama sta anche provocando controversie con questa nuova teoria sul ciclo vitale della crosta Terrestre.

Per spiegare come mai le placche continentali si spostano sulla superficie del mantello Terrestre, Maruyama suppone che i continenti abbiano cicli vitali. Vecchie, fredde placche continentali affondando nel mantello della Terra e quindi si sollevano di nuovo, creando vulcani alimentati da movimenti di convezione tridimensionali a fondo sotto la superficie.

Maruyama sta portando l'idea della deriva dei continenti del pioniere Alfred Wegener ad un nuovo livello. Wegener era un esploratore Tedesco e un metereologo che nel 1912 credeva che i continenti si spostassero sulla superficie della Terra, una idea che venne ridicolizzata persino dai suoi colleghi di ricerca come "visione ridicola" e "grande sogno di un grande poeta". Non fu prima degli anni '60 che gli studi del fondo degli oceani fornissero prove irrifiutabili che Wegener aveva ragione.

Oggi sappiamo tutti che i continenti sono enormi placche che si spostano sul caldo mantello della Terra come iceberg sull'oceano. Ancora oggi, l'ipotesi manca di una base logica e convincente. Nessuno sa spiegare le meccaniche reali dietro al motore che guida la deriva e la rottura delle placche continentali. Le profondità della Terra rimangono nel mistero. La superficie è stata esplorata in modo più esteso. Dato che la perforazione si ferma ad un massimo di 12km, i rimanenti 6300 km verso il centro della Terra, restano inaccessibili.

In una intervista col Der Spiegel, Maruyama risponde: "La deriva continentale che osserviamo sulla superficie della Terra ha la sua controparte nel mantello della Terra. Vecchie, fredde placche sono spinte in basso nel mantello della Terra ai bordi continentali", spiega. "A questo punto raccolgono molto ferro. Puoi immaginarlo come simile alla condensazione dell' acqua."

Appesantite dal ferro, le placche affondano sempre più nella roccia calda e fusa, finchè raggiungono l'interno del mantello della Terra. Qua, ad una profondità di 2.900km, si fermano e si posizionano nel "cimitero delle placche". Questo è presumibilmente il bordo esterno del cuore pesante della Terra, dove la temperatura raggiunge i 4.000°C (7.200° Fahrenheit).

Maruyama continua: "Però i continenti rovesciati non riposano semplicemente nei loro cimiteri delle placche per sempre." Invece, sperimenteranno una improvvisa resurrezione. Il calore e la pressione nelle profondità stimolano processi chimici, portando le placche a depositare il loro carico di elementi pesanti. Liberate da questo peso, divengono più leggere dell'ambiente circostante, portandole a sollevarsi come tappi nell' acqua. Il risultato: Sopra le vecchie tombe delle placche, sul pavimento del mantello fuso della Terra, un flusso a forma di fungo di magma caldo chiamato pennacchio, si apre la via verso la superficie.

Infine il flusso in salita di roccia fusa raggiunge la crosta cristallizzata e la taglia come una saldatrice. Si formano vulcani, come quelli sulla Grande Isola delle Hawaii. Maruyama dice che la lava rossa e calda che erutta sull'isola vulcanica viene direttamente da un cimitero di vecchie placche a 2.900km sotto la superficie, dove si trovano i resti di un antico continente di 750 milioni di anni fa. La teoria di Maruyama postula la fantastica storia di questa roccia antica.

L'ingrediente chiave per la chimica dell'interno della Terra è la stessa che determina il clima in superficie: acqua. Le placche oceaniche affondate hanno acqua di mare bloccata nella loro struttura minerale, solo in pochissima parte, ma a sufficienza per cambiare drasticamente le caratteristiche della roccia. Persino minute quantità di acqua nell'ex pavimento dell'oceano possono abbassare significativamente il suo punto di fusione e questo accelera il suo eventuale ritorno in superficie. L' acqua aiuta la roccia a perdere il carico di ferro pesante, aumentando così il sostegno di questo vecchio materiale.

Il geofisico dipinge così una immagine tridimensionale del pianeta Terra dove, in aggiunta alla deriva dei continenti sulla superficie, ci sono stanze per le'"anti-placche tettoniche" alla base del mantello della Terra. Una "anti-crosta" in profondità riflette ad un certo livello eventi sulla superficie, con "laghi" e "montagne" e "fiumi" di roccia fusa. Terremoti e potenza di calcolo sono i requisiti principali per i ricercatori che cercano di mettere assieme una immagine "a raggi-x" dell'interno della Terra. Il principio è semplice: quando si verifica un terremoto, le onde sismiche corrono lungo il mantello della Terra. Serve un quarto d'ora perchè l'onda viaggi dall'Indonesia alla Germania. La durata di questo viaggio rivela molto ai ricercatori. Le onde sono rallentate da regioni viscose e calde, come i pennacchi del mantello e accelerate da oggetti solidi o freddi.

Terremoti simili a quello che colpì Kobe nel 1995 e uccise circa 5.100 Giapponesi, sono la principale fonte di dati di Maruyama. L'isola nazione si trova direttamente sul Pacifico occidentale crocevia di tre enormi placche posizionate come auto in fila in autostrada: le placche tettoniche del Pacifico, dell'Australia e dell'Eurasia.

Fonte:
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

SCIENZIATI RUSSI DANNO L'ALLARME PERICOLO SULLA TERRA: ALLARME TEMPESTE ELETTRICHE E GEOMAGNETICHE


Tempeste elettriche e Geomagnetiche potrebbero causare dei veri e propri black-out agli aerei di linea, aerei militari e ad altri apparati elettrici sulla superficie del nostro pianeta. Questo sembrerebbe l'inizio del film " 2012" o "The Day After to Morrow" ma e realtà.

Roma 1 Luglio 2009

Rapporti che circolano nel Cremlino ci stanno dicendo che i comandanti delle Forze aeree russe hanno rilasciato tutti gli avvertimenti possibili ma soprattutto un allarme generale, a tutti i piloti dei loro aeromobili, di esercitare "estrema cautela" in volo " soprattuto intorno a" un settore definito come Latitudine Nord 17 [Oceano Atlantico del Nord] 3 Latitudine Sud [ Oceano Atlantico del Sud] per 8 Latitudine Nord [Oceano Indiano] Latitudine Sud 19 [Oceano Indiano] tra il 46 di longitudine ovest, 33 West, 46 e 33 Oriente Oriente, e che copre la maggior parte delle Placche Tettoniche Africane

La ragione di questo avvertimento senza precedenti, dallle relazioni di Stato, sono la rapida formazione di "tempeste geomagnetiche" provenienti dai confini dell'Unione africana delle Placche tettoniche che, a causa della loro intensità, hanno causato la perdita di due grandi aerei passeggeri nel corso degli ultimi mesi facendo morire quasi 300 tra uomini, donne e bambini.

Il primo aereo ad essere abbattuto da questo fenomeno è stato l'aereo passeggeri del volo Air France 447, primo velivolo ad incontrare una di queste tempeste geomagnetiche il 1 giugno, presso il confine occidentale della Placca Tettonica dell'Africa, compresa tra Brasile e isole di Fernando de Noronha. Ciò ha comportato l'annientamento dei comandi e di tutti gli apparati elettrici di volo dell'AirBus causando la morte di 216 passeggeri e 12 membri d'equipaggio, con frammenti e pezzi del velivolo immersi nell'Oceano Atlantico.

Il secondo aeromobile ad essere stato abbattuto è stato un'altro AirBus A 310, incidente verificatosi sul confine orientale dell'Unione africana della Placca Tettonica, quando un altro di questi Magnetic Worms, o tempeste magnetiche, ha colpito il volo della Yemen Airways diretta verso l'isola della Nazione Comore in Oceano Indiano, di cui 153 dei passeggeri e membri dell'equipaggio sono morti e solo una bambina è riuscita a salvarsi. Un vero e proprio miracolo, finora.

Sebbene scienziati occidentali sostengono che la formazione di queste tempeste sia da ricollegare con l'attività solare, il surriscaldamento dei pianeti del nostro sistema solare, l'aumento dell'attività lavica e la creazione di un nuovo oceano, con pericolo di giganteschi Tsunami, gli scienziati russi, sostengono che oltre alla causa della misteriosa attività solare e alla assenza delle macchie solari, potrebbe verificarsi un periodo in cui la Terra sarà in pericolo per l'avvicinarsi dell' inversione dei poli.

Tale inversione avviene"a causa di un ancora inspiegabile, ma estremamente potente, forza gravitazionale che raggiunge l'esterno del nostro Sistema Solare e che alcuni ricercatori danno la responsabilità al misterioso Pianeta X, e che molti credono di essere una grande stella Nana Bruna, nota agli antichi con il nome di Nibiru, conosciuto anche nella Bibbia cristiana con il nome di Marduk o Assenzio (Project Wormwood).

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