lunedì 15 dicembre 2008

ROBOTS: DONNA o DINOSAURO?????


Sul mercato da qualche mese, il dinosauro-robot Pleo è un successo nonostante il costo. Ma c'è chi va oltre: un inventore orientale ha realizzato una vera "moglie" robotica, non ancora in vendita. Ma potendo, quale scegliereste?
Tre sono le leggi della robotica postulate da Isaac Asimov verso la metà del secolo scorso. Leggi a cui gli automi di ogni forma e dimensione sono tenuti ad obbedire, pena la dismissione. E a cui i due robot più interessanti degli ultimi tempi, il dinosauro-animatrone Pleo e la donna-androide Aiko, evitano di rispondere almeno in parte, forse come vezzo di contemporaneità. Infatti se Pleo morde il dito di chi lo avvicina alla sua bocca ("un robot non può far male a un umano, legge numero uno), Aiko snobba gli ordini impartiti dall'utente ("un robot deve obbedire agli umani sempre e comunque", legge numero due).
Entrambi obbediscono alla terza legge ("un robot deve proteggere la propria esistenza") in modo piuttosto soddisfacente: se messo su un tavolo a camminare, Pleo "vedrà" dov'è il bordo ed eviterà di cadere nel vuoto. Aiko invece si lamenta se viene toccata in un modo che non le piace e diventa giustamente ostile.

Il dinosauro Pleo è disponibile sul mercato italiano da qualche mese al prezzo non proprio popolare di 299 euro. Giustificati però dall'elevato livello tecnologico del prodotto. Aiko è invece una realizzazione abbastanza sconcertante dell'inventore vietno-canadese Le Trung, non ancora prodotta in massa ma che, costi permettendo, potrebbe esserlo entro pochi anni. Lo sconcerto viene dall'incredibile comportamento relazionale dell'androide, ancora lento ma sconvolgente per qualità di interazione con il mondo esterno e con le persone. Qui sotto trovate alcuni video per avere un'idea.

Anche se Aiko non è ancora in vendita, un gioco ci ha sfiorato la mente: se aveste intenzione di acquistarne uno, senza limite di spesa, quale scegliereste? Il Pleo, puramente ricreativo/educativo, con cui entrare in contatto con il mondo della robotica e dell'elettronica autocosciente, o quello più conturbante di Aiko, un vero replicante umano capace, se opportunamente programmata (lo dichiara il suo inventore) di provare addirittura un orgasmo? Il top della simulazione, almeno questo è una certezza.

Per chi volesse ampliare l'argomento con dei video, cliccando qui si aprirà un indice Youtube su Aiko e qui uno su Pleo. Certo le applicazioni e le finalità dei due automi sono completamente differenti, ma il livello di autocoscienza raggiunto già con il dinosauro era impensabile solo un decennio fa. La stessa imponderabilità vale per il futuro da qui a dieci anni: ora come ora, immaginare cosa sarà la robotica "civile" tra due lustri è un esercizio difficile ma entusiasmante.

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