giovedì 4 dicembre 2008

Minaccia asteroidi. Il piano dell' O.N.U.


(Agenzia AGI) - 3 Dicembre 2008 - La comunità internazionale deve cooperare per prepararsi ad affrontare l'eventuale minaccia dell'impatto di un asteroide sulla terra. A lanciare l'allarme non e' uno scienziato pazzo ma una seria commissione delle Nazioni Unite che a febbraio 2009 chiederà aiuto all'Assemblea Generale.

Come riporta il sito web della Bbc il prof. Richard Crowther, leader della Association of Space Explorer (Ase) il mondo deve studiare un eventuale missione per intercettare un asteroide che potrebbe finire in rotta di collisione con la Terra. L'ipotesi, descritta in numerosi film di fantascienza, non e' poi cosi' remota. Il prof Crowther ha ricordato l'impatto 65 milioni di anni fa che cancello i dinosauri, o il piu' recente schianto di Tunguska in Siberia nel 1908 che causo' incendi su un area di 2.000 kmq. La prima emergenza potrebbe verificarsi entro 20 anni quando l'asteroide Apophis passera vicino alla terra come una possibilita' su 45.000 che si scontri con il nostro pianeta. Al momento una soluzione non c'e'. L'unica ipotizzata, gia' sfruttata da Hollywood, e' quella di lanciare un'astronave carica di esplosivo contro l'asteroide per distruggerlo, romperlo in pezzi piu' piccoli, o quanto meno deviarne la traiettoria.



Astronauti Nasa a capo di progetto di difesa della Terra da impatti cosmici

Asteroidi killer, chiesto l'intervento dell'Onu

Un trattore spaziale da 300 milioni di dollari dovrebbe portare Apophis lontano e scongiurare la possibile collisione del 2036 . SAN FRANCISCO - La minaccia di Apophis, l'asteroide che potrebbe colpire la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta. L'annuncio del coinvolgimento della massima rappresentanza dei governi mondiali nel caso Apophis è stato dato dall'astrofisico Russel Schweickart, capo di un gruppo di ex astronauti della Nasa ora impegnati a tempo pieno nei programmi di monitoraggio degli oggetti cosmici e difesa dai rischi di collisione con la Terra. APOPHIS - «La settimana prossima ci sarà un incontro con il Comitato per gli usi pacifici dello Spazio delle Nazioni Unite, a cui presenteremo un rapporto aggiornato sugli asteroidi che costituiscono una minaccia potenziale per il nostro pianeta - ha riferito Schweickart ai membri dell'American Association for the Advancement of Science di San Francisco -. Parleremo di Apophis, ma non solo. Abbiamo bisogno di mettere a punto dei piani per difenderci nel migliore dei modi dalle centinaia, se non migliaia, di piccoli corpi celesti le cui orbite si avvicinano pericolosamente al nostro pianeta.

Per quanto basse, le probabilità di impatto con uno di questi corpi non sono nulle. In caso di collisione, tutti i Paesi del mondo, nessuno escluso, sono a rischio».

PATATA ORBITANTE - Scoperto nel 2004, Apophis è un piccolo asteroide a forma di patata, con un asse maggiore di circa 400 metri e un peso di 46 miliardi di chili. La sua caratteristica più preoccupante è che, mentre compie un giro completo attorno al Sole ogni 323 giorni, incrocia l'orbita della Terra due volte l'anno, esponendoci a una serie di «incontri ravvicinati» che, a causa della potente forza di attrazione terrestre, prima o poi potrebbero farlo precipitare su di noi. Per l'incontro del 13 aprile 2036 le probabilità di caduta sono attualmente molto basse, circa una su 45 mila, ma poiché l'orbita di Apophis è conosciuta con una certa approssimazione, gli scienziati non possono esprimere certezze.

IMPATTO - Di sicuro si sa che, se l'impatto si verificasse, sarebbe catastrofico e solleverebbe polveri e gas fino alla stratosfera, oscurando per lungo tempo la luce del Sole e decimando la vita sulla Terra, come già è accaduto altre volte nella storia geologica. Oltre a un rafforzamento della rete internazionale di monitoraggio degli asteroidi, Schweickart e collaboratori chiederanno alle Nazioni Unite il supporto per progettare e realizzare una missione di salvataggio assolutamente innovativa rispetto a quelle finora prese in considerazione, come l'esplosione di un ordigno nucleare accanto all'asteroide, col proposito di allontanarlo per effetto dell'onda d'urto, oppure l'impianto di un motore a razzo sulla sua superficie per portarlo lontano dalla Terra.

Entrambe le soluzioni si potrebbero rivelare catastrofiche, hanno spiegato a San Francisco Schweckart e il suo collega Ed Lu. TRATTORE GRAVITAZIONALE - Infatti, dalle ultime ricerche, è emerso che gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente, facile a disgregarsi in tanti piccoli frammenti. La bomba o il motore potrebbero trasformarli in uno sciame che, invece di un singolo colpo, esporrebbe la Terra a una micidiale grandinata di proiettili spaziali. Il progetto del «trattore gravitazionale», sviluppato principalmente da Ed Lu e descritto nei particolari in una articolo sulla rivista «Nature», consiste in una grande astronave teleguidata che si dovrebbe avvicinare ad Apophis senza toccarlo, in modo da legarsi ad esso con l'invisibile filo della forza gravitazionale. Quindi l'astronave azionerebbe esili ma efficaci getti propulsori che trascinerebbero gentilmente l'asteroide lontano dalla Terra, in una posizione definitivamente sicura. «La durata della missione di salvataggio sarebbe di circa 12 giorni - ha precisato Ed Lu -, il suo costo complessivo di circa 300 milioni di dollari».

TUTTO CIO' CHE SUCCEDE NON E' UN CASO...

Proprio ieri 2 Dicembre 2008 ho pubblicato un piccolo articolo di Marshall Masters in cui si parla della possibilità di essere attaccati da uno sciame di meteoriti. Rileggiamo insieme alcune frasi:

La minaccia più grande con cui ci dobbiamo confrontare non è il Pianeta X stesso, sebbene

colpirà la Terra con terribili tempeste di meteoriti e altri eventi a forte impatto..



Non è un caso che una settimana fa fu pubblicato un articolo a firma di Giovanni Caprara sul Corriere della Sera, dal titolo:
SUL NOSTRO PIANETA PRECIPITANO 220 MILA TONNELLATE ALL'ANNO DI MATERIA SIDERALE
Sulla Terra cadono più asteroidi di quanto si pensasse
Secondo scienziati canadesi un nuovo metodo di analisi costringerà a rivedere le stime per il futuro.

La Terra è bersagliata da meteoriti e asteroidi molto più intensamente del previsto. La notizia non è confortante ma certo rimette in discussione altre valutazioni «più tranquille» riguardanti in particolare gli asteroidi. Premettiamo che ogni anno sulla Terra piove una grande quantità di materiale siderale valutata intorno alle 220 mila tonnellate. E’ un numero gigantesco ma che non fa paura perché si tratta perlopiù di materiale di piccole se non piccolissime dimensioni, che non crea problemi. Ma ora i conti sono contestati dai ricercatori dell’Università canadese di Alberta dopo le nuove osservazioni vicino a Whitecourt ad ovest di Edmonton (Alberta) di un cratere meteoritico di duecento chilometri di diametro. Il risultato è frutto di un analisi delle fotografie aeree esistenti compiuta con un particolare software scritto per identificare proprio gli impatti cosmici. Il programma, in parole povere, riesce a distinguere tutte le anomalie superficiali che dall’alto emergono portando a ricostruire l’esistenza di eventuali crateri nascosti e alterati dall’evoluzione del territorio.

NUOVE STIME - «Applicando la nuova tecnologia – nota Chris Herd che ne ha guidato la realizzazione – dimostreremo che gli impatti sul Pianeta sono stati ben più numerosi nel passato e di conseguenza dovremo rivedere anche le stime per il futuro». Ogni tanto il cielo è percorso da qualche meteora molto luminosa come è accaduto il 20 novembre scorso: la taglia dell’oggetto in quel caso era analoga ad una scrivania. «Le chances che oggi abbiamo di essere colpiti da un meteorite sono quasi incalcolabili», precisa Herd. Tra i nuovi mezzi da impiegare nello studio del territorio c’è un radar Lidar. Conoscere il numero di crateri esistenti è essenziale secondo lo scienziato. Finora dalle indagini compiute dal 1950 sino ad oggi, i crateri conosciuti censiti dal Geological Survey of Canada sono 160 in tutta la Terra ed il loro diametro massimo arriva a 297 chilometri. «Ad esempio – dice Herd – un asteroide con dimensioni in grado scavare un cratere di 200 chilometri come quello che abbiamo analizzato ad Whitecourt dovrebbe cadere ogni 10 milioni di anni . Ma questo è un calcolo riferito agli impatti noti per gli ultimi 10 mila anni senza contare quelli caduti in oceano dei quali non sappiamo nulla. E mari e oceani ricoprono il 70 per cento del pianeta». Dunque non resta che indagare meglio e rifare conti più precisi, sperando nella fortuna.

Troppi allarmi stanno lanciando i vari membri delle Nazioni Unite e questo è un riscatto da parte della comunità di ricercatori che come noi, molto spesso accusati di catastrofismo, avevamo ragion di credere che qualcosa stava per accadere. Ma allora cosa ne pensate se un giorno...e oggi è quel giorno, l'ONU inizia a preoccuparsi per una possibile e reale MINACCIA dal Cosmo, lanciando l'allarme alla comunità internazionale che chiederà aiuto all'Assemblea Generale? Un suggerimento a tutti i lettori: meditate su tutto ciò che sta succedendo.

X X X