venerdì 8 ottobre 2010

"Pena di morte per lo zio di Sarah" Su Facebook oltre 17mila fan per il gruppo


C'è chi si professa "cristiano" ma, precisa, "la mia fede non è abbastanza forte per perdonare", c'è chi "invoca la pena di morte per lo zio di Sarah perché più veloce" e chi si limita a esprimere la sua pietà per il povero corpicino della ragazza, trovato in un pozzo. E poi foto del 'mostro' con la scritta 'Ti odio' e della nipote sempre sorridente.

Perchè questo gruppo? Per ricordare Sarah Scazzi, scrivono i gestori sulla bacheca, "per urlare al mondo intero che c'è tantissima gente - oltre 17mila i fan, ma continuano ad aumentare - che non vedono la sedia elettrica o l'iniezione letale come qualcosa che debba essere espulsa in senso assoluto dal mondo della legge".

Non tutti i membri del gruppo però sono favorevoli alla pena capitale. La vetrina di Facebook si divide così come da sempre è spaccata l'Italia sui temi etici. Per Paolo è molto più duro stare in carcere e "vivere ogni giorno con il terrore che qualcuno ti voglia uccidere o far del male", mentre Federica fa notare che la prigione andrebbe anche bene, se non fosse che "presto questo pervertito potrebbe uscire per buona condotta" perché "si sa l'italia è fatta così". Nonostante il nome che porta, mamma Angela non è molto tenera: "Lo frusterei e poi gli butterei del sale sulle ferite per fargli provare lo stesso dolore della sua povera vittima".

Gli fa eco Maurizio che invoca i lavori forzati, c'è poi Graziella che invoca la stessa fine per Olindo e Rosa e per gli assassini del piccolo Tommy, mentre Olga suggerisce di "tagliarlo pian piano a pezzi". C'è Francesca che consiglia di applicare la legge divina: "Dio stesso - scrive sulla bacheca - determina la giusta pena per l'immondo infame: la morte per annegamento con una pietra al collo". Le donne, tra tutti, sembrano le più arrabbiate.

A riportare alla calma è infatti un uomo. Jacopo invita a non buttare alle ortiche "più di 200 anni di diritto" e chiede: "Perché allora non torniamo a massacrarci nelle caverne?"

D'altra parte, precisa il gestore del gruppo, "questa è una pagina in cui si manifesta un'opinione: non pensiamo di avere la verità in tasca e rispettiamo chi non è d'accordo". Ma dovrebbero farlo, conclude, anche chi è contro la pena capitale.

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