
Eccoci qua a distanza di qualche anno a commentare         l’ennesima pandemia.
       Dodici anni sono passati da quel lontano 1997, anno dell’aviaria         (H5N1, il virus non dei polli ma dei “pollastri”), passando per il         2001 con l’antrace e il 2002 con la “terribile” S.A.R.S. (sindrome         respiratoria acuta, una specie di polmonite derivata, si dice, dallo         zibetto), fino ad arrivare ai nostri giorni con la “febbre         dei maiali”.
       Il virus è ignoto e “la         situazione è seria e va seguita con grande attenzione” ha         dichiarato da Ginevra il Direttore dell’O.M.S. (l’Organizzazione         Mondiale della Sanità), Margaret Chan.
Si tratterebbe, secondo gli esperti,  di         un cocktail sconosciuto, un virus oriundo,         denominato H1N1 mai rilevato prima sia negli animali che negli esseri         umani, contenente i tratti genetici di quattro virus: l’influenza         suina e aviaria del Nord America, influenza umana e suina Eurasiatica.[1]         
       Un supervirus “che si è         realizzato nel corso di una serie di passaggi e di trasformazioni         genetiche…sicuramente nuovo e largamente sconosciuto al sistema         immunitario umano”, ha detto l’epidemiologo Pietro Crovari         dell’Istituto di Medicina preventiva dell’Università di Genova.
       Sarebbe interessante sapere se le  “trasformazioni         genetiche” citate dal prof. Crovari, sono “normali”         trasformazioni che avvengono in Natura, oppure se necessitano il         supporto di qualche laboratorio militare…
A rincarare la dose e ovviamente aumentare la paura         generale ci ha pensato la direttrice del C.D.C. (il più importante         Centro di controllo delle malattie con sede ad Atlanta), Anne Schuchat,         dicendo che la situazione è talmente pericolosa che non è possibile         “contenere il contagio”. 
       Ufficialmente non sanno nulla del virus H1N1, non esistono dati         epidemiologici certi, eppure sanno già per certo che non riescono a         contenere il contagio!
       Contagio che ha fatto ad oggi circa 152 vittime e che sembra essere         partito dal Messico, dove si è registrato il primo caso lunedì 13         aprile. Venti segnalazioni in Usa e casi sospetti in Francia, Spagna         (uno confermato), Scozia (due casi confermati) e         Canada.
Che fine hanno fatto         le altre pandemie?
       Molti analisti indipendenti si aspettavano qualcosa di         simile oggi.
       Dopo l’aviaria, l’antrace e 
       Molti avranno rimosso dalla memoria i titoli dei giornali e i servizi         televisivi sulle altre pandemie. Qualcuno per fortuna no.
       Nel 1997 l’influenza dei polli, detta aviaria, partita da Hong Kong,         doveva sterminare milioni di persone nel mondo e invece non fece nulla. 
       Le immagini però che circolavano in tutti i media, rappresentavano un         mondo in panico totale, dove le persone giravano con la mascherina         bianca alla ricerca di un vaccino e/o antibiotico.
Nel 2001 le spore del carbonchio sono state fatte uscire         direttamente dal laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e         inviate mediante posta ai rappresentati democratici. Il tutto per far         passare delle leggi che violano i diritti sacrosanti dei cittadini e che         non sarebbero passate altrimenti, come le Patriot Act I e II.
       Nel 2002 è stata la volta della S.A.R.S. che doveva proseguire         l’opera devastatrice dell’aviaria. 
       Dati alla mano, su 8.100 casi ci sono stati 774 morti, il che indica una         mortalità molto bassa, inferiore all'influenza ordinaria. Ricordiamo         che l'influenza classica colpisce da 3 a 5 milioni di persone nel mondo         ogni anno e uccide circa 500.000 morti, ed è per questo la terza causa         di morte per malattie infettive dopo Aids e Tbc.        
       Anche in questo caso, le immagini mediatiche mostravano mascherine         bianche o blu…
       Ufficialmente questa “epidemia” si è spenta dopo un anno, nel luglio del 2003, ma è più corretto dire         che in luglio si sono spostati gli interessi dei media spostando i         riflettori nella guerra in Iraq. 
E oggi, aprile 2009 è per caso arrivata la nuova pandemia?
       Dagli articoli e dai servizi dei media, sembra proprio di sì 
Le maschere         cinematografiche
       Si continuano a vedere foto a colori di persone che girano         per le strade con tanto di mascherina bianca, come se una simile e         ridicola protezione servisse a bloccare il contagio di un virus.
       E’ bene sapere che le uniche maschere che bloccano effettivamente         l’eventuale contagio per via respiratoria di un virus sono le maschere         N.B.C. (nucleare-biologico-chimico), quelle che si vedono nei film usate         da militari o da scienziati nei laboratori. 
       Tutte le altre sono maschere         cinematografiche utili a far crescere e aumentare paura e tensione         nella popolazione! 
       Vera propaganda che nessuno ha il coraggio di denunciare. 
“Tranquilli:         abbiamo il vaccino”
       “Il Ministero della         salute italiano rassicura tutti: l’Italia è in regola con i piani         dell’U.E. e nei suoi magazzini sono attualmente stoccati 40 milioni di         dosi di antivirali utili ad affrontare una eventuale pandemia di H1N1”.[2]
       Per essere più precisi, nei nostri magazzini sono disponibili 10         milioni di dosi di Zanamivir (Relenza         della britannica GlaxoSmithKline), 60 mila dosi di Oseltamivir         (Tamiflu della svizzera         Roche), e altre 30 milioni di dosi sempre di Tamiflu, sotto forma di         polvere che potrebbero essere incapsulate dall’Istituto Militare di         Firenze, oppure in estrema urgenza, rilasciate per essere prese in         soluzione liquida.[3]
       Quali sono questi piani europei e soprattutto come mai i         nostri magazzini militari sono pieni zeppi di antivirali? 
       Forse qualcuno era a conoscenza che prima a poi sarebbe arrivata la         pandemia e sarebbero tornate utili?
       Domande prive di risposta.
Un po’ di gossip
       Il presidente statunitense Barack Obama il 16 aprile scorso         è andato in visita a Città del Messico ed è stato accolto dal famoso         archeologo Felipe Solis, al quale ha stretto la mano.
       Fin qui nulla di strano.
       La cosa allarmante è avvenuta il giorno seguente: Felipe, accusando         sintomi simili a quelli del virus H1N1, è morto!
       Non sappiamo se è stato il virus dei maiali ad uccidere il famoso         archeologo messicano o l’emozione di stringere la mano al presidente         afroamericano…
Dalla “spagnola”         alla “messicana”
       L’esercito statunitense il 18 marzo 
       Forse non tutti sanno che il virus dell’influenza chiamato         “spagnola” (guarda caso H1N1 [5]
       Secondo la testimonianza di un sopravvissuto si poteva morire in un         giorno, ma la cosa più interessante che ha detto è che tale pandemia         “colpì solo le persone         vaccinate; quelli che rifiutarono le vaccinazioni non si ammalarono”.         
       Per quale motivo - se non quello batteriologico – oggi         gli scienziati del Pentagono, sono così interessati al Dna di un virus         così mortale? 
       Studiarlo per tenerlo dentro in laboratorio superprotetto, come il colabrodo         Fort Detrick, oppure usarlo come arma batteriologica?
       Dove collocare il "nuovissimo" virus messicano visto che si         tratta, come nel caso della Spagnola, di un virus H1N1?       
       Ennesima bufala mediatica per vendere milioni di dosi e far vaccinare         milioni di persone ignare? Far passare leggi ad hoc che violano i         diritti civili, come in America? Si tratta di un test sulla popolazione?
       O tutto questo assieme?
Esercitazione         in Texas       
       Il         sempre vigile e attento giornalista Maurizio Blondet segnala in un suo         articolo (www.effedieffe.com) che a Seguin, una cittadina del Texas         vicino a San Antonio e quasi confinante con il Messico, il quotidiano         locale, "Seguin Gazette-Enterprise", del 19 aprile 2009         ha dato la notizia di una esercitazione (che avverrà il 2 maggio         prossimo) che simulava una vaccinazione di massa!
       Tale esercitazione era la risposta ad una "eventuale" pandemia         infettiva. Strana coincidenza, vero?
       Come strane sono quelle 500.000 bare di plastica pronte per l'uso (quale         non si sa), che la F.E.M.A. (Federal Emergency Management Agency)         conserva nei suoi depositi (vedi video, http://dailymotion.virgilio.it/video/x6ggje_500000-cercueils-prt-lemploi-aux-us_news         o cerca su YouTube).
       Gli americani conoscono molto bene le esercitazioni, per esempio l'11         settembre 2001 ne erano in corso diverse, e guarda caso proprio per         "attacchi aerei"...
Qualcosa da sapere         sui virus
       A prescindere dalle risposte precedenti vediamo cosa         potrebbero essere i virus.
       Nonostante quello che ci vengono a raccontare, i virus non sono         microrganismi perfidi e terribili, ma delle semplici “proteine a DNA”. 
       In pratica i virus sono dei pezzi di DNA avvolti da una capsula         proteica.
       Quindi non ”esseri” superintelligenti e subdoli pronti ad uccidere         milioni di persone e/o animali, ma delle sostanze aggregate in molecole         complesse (alle volte tossiche) racchiuse in una capside di materiale         proteico.[6]
Il problema per tanto è sempre del terreno biologico, ed         è in questo che va ricercata la causa fisiologica delle malattie.
       La duplicazione dei virus avviene per opera delle cellule, quindi per         opera del terreno!
       Un terreno alterato (e tra poco capiremo in che modo) produce questi         virus e non il contrario.
Secondo il biologo francese Gaston Naessen (ideatore del         microscopio particolare chiamato Somatoscopio, che ingrandendo di 30         mila volte permette l’osservazione di organismi viventi piccolissimi         senza ucciderli) i virus sono agenti utili alla ricostruzione delle zone         ammalate dei tessuti, come spiegato anche dal dottor G.R. Hamer nelle         cinque leggi biologiche della “Nuova Medicina Germanica”.
       Anche il virologo Stefan Lanka (il primo ad isolare un virus marino) è         della stessa opinione. 
       In tutte le sue osservazioni scientifiche non ha mai visto un virus         uccidere nessuno, per il semplice fatto che il virus si occupa di “trasportare         informazioni” da una cellula all’altra.[7]         
       In pratica, secondo il prof. Lanka, il virus è una specie di “postino         cellulare” che viaggia a bordo del DNA. 
       Informazione ricoperta da una proteina.
Ecco perché il biologo P. Medawar definisce “virus”         come un “cattivo messaggio         (informazione tossica) avvolto da         una proteina”[8]
       Questa “cattiva informazione         rivestita da proteina” in un organismo debilitato, il cui terreno         biologico è pregno di tossine, inquinato da anni di alimentazione         spazzatura (come la stragrande maggioranza di noi occidentali) è         normale aspettarsi dei danni.
       Il sistema immunitario è occupato a fagocitare gli scarti metabolici         (tossine, metaboliti, metalli pesanti, ecc.) creati dal nostro stile di         vita e quindi non è in grado di riconoscere questi agenti, che per         questo trovano lo spazio per moltiplicarsi a dismisura senza alcun         intoppo.
       La Vis          Medicratix          Naturae,         cioè la “forza risanatrice” che ogni essere vivente possiede, è totalmente         esaurita dallo sforzo del corpo di espellere tali pericolosi rifiuti.
Il virus in un organismo sano, il cui terreno è in         equilibrio, non crea alcun problema (moltissime persone nel 1918 sono         venute a contatto con la “Spagnola” ma non sono morte e neppure         ammalate. Come mai?).
       In questo caso il virus non può creare alcun problema, perché verrà         riconosciuto immediatamente e non replicato o addirittura fagocitato (se         fosse necessario) da un sistema immunitario attivo e perfettamente         funzionante.
       
Detto questo è sottinteso l’importanza dello stile di         vita nella prevenzione e nella cura delle malattie infettive.
       Ricordando che la prevenzione         si fa quando si è sani e si sta bene, non quando si è malati, in         questo caso si parla di cura. 
Per esempio:
       -                 Mangiando         cibi industriali morti pregni di additivi chimici (aromi, conservanti,         coloranti, ecc.). Questi non vengono riconosciuti dall’organismo e dal         sistema immunitario e creano tossiemia;
       -                 Mangiando         (in eccedenza) proteine animali (carne,         uova, pesce, latte e derivati) si aumenta il carico tossinico e         l’acidità del terreno biologico. Il terreno della salute è alcalino         e non acido.
       -                 Combinando         gli alimenti in modo scorretto (amidi-proteine,         grassi-proteine, zuccheri-proteine, zuccheri-amidi, acido-proteine,         acido-amidi, ecc.) si provocano fermentazione e putrefazione intestinale         aumentando l’acidificazione e dando origine a problematiche anche         serie.
Questo insieme di fattori crea tossiemia (base per         qualsiasi malattia) che blocca il sistema immunitario e svuota         totalmente 
       Il tutto viene aggravato dal mondo dei sentimenti sempre più bersaglio         da “operazioni” mirate ad aumentare nelle masse emozioni che         bloccano e debilitano dall’energia vitale. 
       Una tensione – di qualsiasi tipo - prolungata nel tempo snerva il         corpo (energia muscolare e funzionale che possiede ogni organo); mentre         una paura costante paralizza le coscienze impedendo all’uomo di agire,         diventando l’artefice della propria vita.
       I giornali in generale e particolarmente la televisione, sono in prima         linea nel creare e spedire         “virus mediatici”: “informazioni tossiche”, dannose e         debilitanti per l’essere umano. 
       Per tanto una semplice chiave         per potenziare l’organismo e proteggerlo da eventuali “attacchi”         esterni e/o interni è alimentarsi correttamente, bloccando ogni mezzo         “infettivo virulento”: giornali e tivù.
[1]             “L’OMS: ‘un virus ignoto, la situazione è seria’”, Natalia             Andreani, “Il Mattino di Padova”, 26 aprile 2009
           [2]             “Noi non importiamo quella carne”, “Il Mattino di Padova”, 26 aprile 2009
           [3]             Dichiarazione di Ferruccio Fazio, Sottosegretario alla Salute.
           [4]             “Laboratori e vaccini dei soldati: negli USA dilaga la psicosi”,             Guido Olimpio, “Corriere             della Sera”, 26 aprile 2009
           [5]             "La sorveglianza dell'influenza umana, aspetti             epidemiologici" Azienda USL 4 Prato, 19 novembre 2004
           [6]             “Cosa è un virus”, tratto da www.mednat.org
           [7]             Idem
           [8]             Idem