domenica 26 aprile 2009

La Kabbalah spiega la Bibbia.


Cosa è servito all’autore per scrivere il più grande bestseller di tutti i tempi? All’apparenza, tanto lo scoprire un mondo dove non ci sono per niente le parole, quanto il trovare le parole nel nostro mondo per descriverlo.

Ma questo non è tutto. Quando era appena nato, l’autore della Bibbia fu trovato dalla sorella del Governatore dell’ Egitto, il Faraone, che giaceva in un cesto di papiro vicino alla riva del fiume Nilo. Fu cresciuto nella casa del Faraone e visse come il figlio del Re, ricevendo ogni cosa che si potesse desiderare. Ma un giorno, Mosè scoprì che non poteva più restare in quello stato ed iniziò un viaggio che lo portò a scoprire il Mondo Superiore.

E anche se Mosè si trovava in posti diversi, il Mondo Superiore che lui scoprì non era un posto fisico collocato da qualche parte sulla Terra. Era piuttosto un mondo interno, intimo, di sensazioni completamente nuove ed impercettibili ai nostri cinque sensi.

Quando noi pensiamo al “mondo”, il disegno che probabilmente ci salta in mente è di un posto fisico, vasto e pieno di tutti i tipi di oggetti, piante, animali e persone. Dunque, il Mondo Superiore è percepito attraverso l’interiorità di una persona, dove la persona si connette con le forze che ci guidano e che stanno dietro alla realtà che noi percepiamo con i cinque sensi, realtà che è chiamata “il nostro mondo”. E al livello più alto del Mondo Superiore, una persona scopre che tutte queste forze sono collegate in una sola Forza Superiore che tutto include, chiamata “la Luce Superiore”.

Parole di questo mondo, cioè del Mondo Superiore

Anche se Mosè scrisse il suo libro migliaia di anni fa, la Bibbia è ancora oggi il libro più famoso che sia mai stato scritto. Originariamente era stato scritto in Ebraico, ed il suo nome in lingua Ebraica, “La Torah”, ci permette di comprendere il suo vero significato ed il suo intento. La parola Torah deriva dalle parole Ebraiche Ohr (Luce), e Hora’a (Istruzione).

Così, ne consegue che il libro è un manuale di istruzioni per percepire la Luce Superiore che si trova nel Mondo Superiore che Mosè aveva scoperto. Ma poiché nel Mondo Superiore non ci sono parole, la Torah usa le parole di questo mondo per descriverlo.

Ora, come possono le nostre normali parole descrivere il Mondo Superiore? La Kabbalah spiega che le forze spirituali che stanno dentro al Mondo Superiore governano ogni cosa nel nostro mondo, e, quindi, ogni forza nel Mondo Superiore si manifesta nel nostro mondo. Le forze del Mondo Superiore sono chiamate “radici”, e le loro manifestazioni nel nostro mondo vengono chiamate “rami”. Così il linguaggio usato nella Torah è detto “Il linguaggio dei rami”.

Tutto funziona più o meno così: quando Mosè voleva descrivere qualcosa del Mondo Superiore, prendeva il nome del suo ramo nel nostro mondo. Per esempio, se un oggetto spirituale si manifesta nel nostro mondo come una pietra, lui chiamava questo oggetto spirituale “pietra”. Così, la parola “pietra”, non si riferiva alla pietra che noi vediamo e percepiamo nel nostro mondo, ma alla radice spirituale che si manifesta nel nostro mondo come una pietra.

Nello stesso modo, ogni parola della Bibbia descrive ciò che accade nel Mondo Superiore. E quando è letto in questa modo, il libro viene utilizzato nel modo che l’autore aveva inteso: come una guida per colui che si avventura nel viaggio della scoperta spirituale.

Quando Le Parole Perdono il Loro Significato

Sono passati migliaia di anni da quando Mosè realizzò questo libro monumentale, e mentre il tempo passava, il vero significato Kabbalistico della Bibbia veniva dimenticato. Invece di leggerla per entrare nel Mondo Superiore e sentire la Luce Superiore, molte persone hanno cominciato a pensare che il libro parlasse del nostro mondo: delle relazioni fra le persone, degli insegnamenti morali, in pratica una sorta di consiglio su come organizzare le faccende del mondo terreno.

Altri si persuasero dell’idea che questo libro narrasse fatti storici. Comunque la si metta, queste sono tutte interpretazioni sbagliate del testo, poiché il testo è scritto nel “Linguaggio dei rami” e tratta solo del Mondo Superiore.

Oltre a questo, ci sono anche dei rilevamenti archeologici che provano l’effettivo accadimento degli eventi storici che sono descritti nella Bibbia. I Kabbalisti continuano dunque a sostenere che nessuno di questi eventi è realmente accaduto nel nostro mondo? No, è proprio il contrario: questi fatti ci aiutano a vedere perché sono dovuti accadere nel nostro mondo.

Come detto sopra, ogni evento ed ogni oggetto in questo mondo è causato e governato dalla sua radice nel Mondo Spirituale. Perciò, se un oggetto spirituale esiste, allo stesso tempo si deve manifestare nel nostro mondo. Questo è il motivo per cui, sebbene la Bibbia descriva solo il Mondo Superiore, gli eventi corrispondenti devono essere accaduti anche nel nostro mondo.

Leggere la Kabbalah Correttamente

La chiave di lettura è che i Kabbalisti considerano gli oggetti e gli eventi spirituali (le radici) infinitamente più importanti delle loro conseguenze materiali. Essi spiegano che un Kabbalista con l’eccezionale traguardo spirituale di Mosè non avrebbe potuto scrivere una parola con l’intenzione di raccontare fatti storici o etici.

Piuttosto, il suo solo proposito potrebbe essere solo quello di rivelare il Mondo Superiore al genere umano, di aiutarci a percepire questo Mondo nel modo in cui lui lo sente, e così assisterci nel raggiungere l’obiettivo più alto della nostra esistenza.

Perciò, il modo giusto di leggere la Torah è di considerare che ogni sua parola si riferisce ad una Forza Spirituale che si trova nel Mondo Superiore. Allora l’uomo comincia a collegarsi gradualmente con queste forze e a sentirle, proprio come fece Mosè.

Coloro che hanno già sviluppato l’abilità di percepire il Mondo Superiore sono chiamati “Kabbalisti”, e quando leggono la Torah essi non si immaginano degli eventi storici o degli insegnamenti morali, essi vedono chiaramente quanto le Forze Spirituali governino noi ed ogni cosa che ci sta intorno, e come ogni cosa si unisca nell’infinita e perfetta Luce Superiore.

articolo proposto dagli amici di (italian©kabbalah.info)