mercoledì 15 aprile 2009

L'effetto delle onde magnetiche all'origine dei sogni più "folli".


DAL fisico greco Artemidoro allo psicoanalista austriaco Sigmund Freud, gli scienziati hanno sempre cercato di svelare il perché dei sogni, interpretandone il significato in chiave premonitrice o rivelatrice di desideri e traumi. Secondo uno studio tedesco però l'incubo di cadere da un grattacielo o di perdere un dente non sarebbe provocato da particolari condizioni psicologiche ma da onde magnetiche. Una ricerca del Centro di Medicina Spaziale di Berlino suggerisce infatti che sia tutta colpa del magnetismo e che i ricordi di un'infanzia difficile c'entrino ben poco.

Lo psicologo Darren Lipnicki ha registrato un legame tra la bizzarria dei propri viaggi onirici, pazientemente trascritti ogni mattina per sette anni, e l'attività geomagnetica locale. Già altri studi avevano messo in relazione la bassa attività magnetica terrestre con l'aumento nel cervello della produzione di melatonina, un potente ormone che assesta il ritmo circadiano del nostro corpo. Così Lipnicki, dopo aver osservato che un eccesso di melatonina può sballare l'equilibrio dei nostri sogni, si è chiesto se lo stesso meccanismo valesse anche per le onde magnetiche.

Per dare una risposta a questa domanda ha annotato meticolosamente le sue fantasticherie notturne dal 1990 al 1997, per un totale di 2387 sogni. A quel tempo lo psicologo tedesco era ancora un ragazzo ma aveva già chiaro in testa cosa avrebbe fatto nella vita: "Sapevo che un giorno avrei utilizzato tutti quei sogni per una ricerca scientifica". Per realizzarla, ha suddiviso i sogni registrati in cinque categorie a seconda del grado di stranezza: al gradino più basso quelli semplicemente rappresentativi della realtà, a quello intermedio quelli inverosimili ma non impossibili da realizzare e al più alto quelli completamente scollegati dalla realtà. "Tra i più strani - spiega Lipnicki - c'è ad esempio quello di trovarmi in riva al mare con una scimmia parlante. Difficile pensare a un legame preciso tra un sogno del genere e un'esperienza passata".

Durante gli anni di paziente trascrizione, Lipnicki ha vissuto a Perth, in Australia, dunque per la sua ricerca ha preso in esame l'attività geomagnetica quotidiana di quella zona, mettendola a confronto con il grado di assurdità dei sogni. Il risultato non ha lasciato troppi dubbi: quelli più strambi arrivavano proprio nei giorni in cui l'attività magnetica era più bassa.

"Una ricerca senza dubbio originale - spiega Antonio Meloni, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma - ma che comunque si basa su parametri soggettivi. Il legame tra attività magnetica e infarti, ad esempio, è dimostrato da dati oggettivi, ma in questo caso siamo di fronte a un fenomeno diverso. Non possiamo basarci sulla ricerca di un singolo individuo, che oltre tutto ha classificato i propri sogni in base a parametri assolutamente personali. Senza contare che l'indice K è globale. Pur avendo delle scale diverse a seconda della latitudine, il suo flusso esterno è comunque globale".

Tra gli studiosi del settore, sono in molti a pensare che il magnetismo sia capace di influenzare non tanto i sogni quanto la qualità del nostro sonno. Alcuni hanno cercato di dimostrare che quando andiamo a letto, se orientiamo la testa verso nord e i piedi verso sud, facilitiamo il flusso del magnetismo terrestre attraverso il nostro corpo, cosa che induce un sonno senza sogni e ristoratore. Tra le raccomandazioni di alcuni esperti c'è addirittura quella di evitare letti con strutture in metallo o parti metalliche nei materassi, perché hanno influssi magnetici negativi sull'organismo.

Le onde magnetiche altro non sono che il risultato dell'iterazione tra il campo magnetico della terra e il vento solare, che la pervade con il suo flusso di particelle interplanetario. Quando questa scia arriva sulla terra innesca dei sistemi di corrente elettrica che producono campi magnetici che a loro volta si aggiungono a quello terrestre. Secondo alcuni scienziati, l'attività di queste onde influenza le nostre vite e i sogni dunque non sarebbero, come dice una famosa canzone, desideri di felicità ma reazioni proporzionali all'indice K. Una teoria interessante, ma certamente meno romantica.