ROMA - Se la terra si riscalderà di 2,5 gradi tra alcune decine di anni le foreste smetteranno di aiutare a ridurre le emissioni di CO2, e anzi diverranno loro stesse fonte di emissioni, cominciando a rilasciare l'anidride carbonica. E' l'allarme lanciato dall'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) che ha stilato un rapporto, al quale hanno partecipato 15 paesi, per stimare il rischio che corrono le foreste in diversi scenari di cambiamenti climatici. Il tema sarà al centro del Forum on Forests delle Nazioni Unite (UNFF), che si terrà dal 20 Aprile al 1 Maggio alla sede ONU di New York.
Le foreste assorbono più anidride carbonica di quanta ne emettano, ma "da qui ad alcune decine di anni, a causa dei guasti causati dal cambiamento climatico - scrive Risto Seppala, studioso dell'Istituto Finlandese di ricerche sulle foreste, tra gli autori del rapporto - le foreste potranno rilasciare grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo ad accelerare il fenomeno piuttosto che a frenarlo".
Nonostante la deforestazione in atto in molti paesi sia responsabile del 20% delle emissioni di gas serra, per ora le foreste sono ancora un pozzo che assorbe anidride più di quanta ne emettano, ci salvano dall'inquinamento catturando più di un quarto delle emissioni globali di CO2.
I ricercatori hanno calcolato che il riscaldamento globale potrebbe far venir meno questo ruolo attivo delle foreste che, anzi, a loro volta potrebbero iniziare a contribuire negativamente sprigionando altra CO2. Secondo Seppala, l'aumento di temperatura di 2,5 gradi sarebbe sufficiente a far venir meno anche sotto altri aspetti il ruolo positivo delle foreste. Infatti queste risentirebbero di periodi di siccità sempre più frequenti e diverrebbero più vulnerabili ai parassiti e agli incendi.
Tutti questi danni, di fatto, impedirebbero alle foreste di adempiere al loro ruolo di cattura-CO2. Il rischio di perdere le foreste come pozzi di CO2, concludono gli esperti, è significativo anche se si considera lo scenario più ottimistico, in cui si riesce a moderare le emissioni stabilizzando le concentrazioni di gas serra attuali. E anche considerando gli effetti positivi dell'aumento della temperatura, che favorirebbe la crescita delle foreste boreali.
Se lo scenario che prenderà piede è quello peggiore, non riuscire a moderare le emissioni, allora la perdita delle foreste come catturatrici di CO2 è assicurata.