ROMA - In Italia ci sono dosi sufficienti di farmaci antivirali specifici per contrastare i peggiori effetti della febbre suina che si sta diffondendo negli Stati Uniti. Ad assicurarlo è il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio- "Abbiamo 40 milioni di dosi - ha detto a Radio Capital - delle quali 10 milioni già pronte, e 30 mila da incapsulare, ma comunque utilizzabili in caso di urgenza".
Fazio ha assicurato che si tratta degli antivirali specifici, in grado cioè di contrastare il virus di questo nuovo tipo di influenza. Ma il ministero, ha aggiunto il sottosegretario, si sta anche attrezzando per le eventuali vaccinazioni: "Stiamo valutando adeguate strategie vaccinali e contiamo di avere la situazione sotto controllo. Poi, in collaborazione con l'Oms, stiamo agendo in sintonia con tutti i Paesi Europei". Fazio ha spiegato che tuttavia, dal momento che l'influenza dei maiali sta colpendo soprattutto persone tra i 25 e i 40 anni, probabilmente le fasce della popolazione più a rischio, i bambini e gli anziani, sono parzialmente difesi dai vaccini influenzali ordinari.
Quanto ai viaggi all'Estero, il ministero della Salute al momento non li vieta, ma, come la Farnesina, li sconsiglia: "E comunque suggeriamo di evitare situazioni di grande affollamento, come i mercati o le sale cinematografiche, dove c'è più rischio di contagio", dice Fazio. Quanto a chi ritorna dal Messico, dal Texas o da altre zone nelle quali ci sono già stati casi di febbre suina, "se ci sono sintomi influenzali è meglio farsi controllare subito, ci sono già diversi 'medici sentinella'".
Non è invece assolutamente il caso, assicura il sottosegretario, di eliminare la carne di maiale dall'alimentazione: "Il nostro maiale è assolutamente sicuro, lo diciamo con certezza. Non esiste alcun pericolo. L'influenza suina si prende prima da contaggio dal maiale, e poi da uomo a uomo. E' un virus nuovo, quindi non è che si conosca moltissimo, ma sicuramente non si prende mangiando carne cotta di maiale. Poi noi non importiamo carne dal Messico e quindi non esiste nessuno spazio per pensare che i nostri maiali non siano sicuri".