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martedì 7 luglio 2009

Afa e trombe d'aria addio clima mite.


Grande cronista, Niccolò Machiavelli. "Un turbine di nugolaglia grossa e folta... spinta da superiori forze, o naturali o soprannaturali che le fussero, in se medesimo combatteva... nasceva un romore mai più udito... Ciascuno che lo sentì giudicò che il fine del mondo fusse venuto". Lo scrittore fiorentino racconta "lo spaventoso turbine" che il 24 agosto 1456 si era abbattuto nelle vicinanze di Pisa. "Le spezzate nugole, ora verso il cielo salendo, ora verso terra scendendo, insieme si urtavano... molte case furono fino al piano della terra rovinate... i tetti dei templi furono più che un miglio discosto portati...".

Nelle cronache di oggi lo "spaventoso turbine" ha un altro nome: tromba d'aria. E un fenomeno meteorologico che sembrava relegato in terre lontane diventa notizia quasi quotidiana. "Tromba d'aria in Veneto: tetti scoperchiati, 28 feriti, danni per decine di milioni (6 giugno)". "Tromba d'aria, con vento a 120 all'ora, solleva per 50 metri due kitesurfisti a Campo di mare. Uno muore (20 giugno)". "Tornado a Cerveteri, distrutto un campo giochi, tetti danneggiati (21 giugno). E non ci sono soltanto gli "spaventosi turbini".

Da giorni a Roma dopo ore di afa monsonica la città viene sommersa di grandine e non è certo questa l'unica "stranezza" meteorologica di quest'anno. Sulle montagne venete la grandine è arrivata quando ancora era tempo da neve. A Pieve d'Alpago la grandinata invernale, il 24 febbraio, è riuscita a uccidere cinque cinghiali.
Si leggevano nei romanzi, le pagine sui cieli che sembrano impazziti e mandano verso la terra un vortice che sembra un cono, o una proboscide, e tutto risucchia e tutto spezza. "Le trombe d'aria della tarda primavera, e le altre arrivate nel novembre scorso - dice Luca Lombroso, meteorologo presso il dipartimento di ingegneria dei materiali e dell'ambiente all'università di Modena - sono un segno di questo tempo sconquassato. Sono anomali anche i temporali "estivi" che arrivano in autunno e pure in inverno. Esiste certamente un nesso fra le trombe d'aria, e comunque gli eventi atmosferici estremi, e il riscaldamento dell'atmosfera. Se c'è più caldo, l'acqua evapora di più e le perturbazioni sono più "cariche". Il ciclo dell'acqua diventa più veloce. Il riscaldamento globale ormai è accertato.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration dal 1880 ad oggi gli otto anni più caldi sono tutti posteriori al 1997. Nell'ordine, sono il 2005, il 1998, il 2002, il 2003 (quando secondo l'Organizzazione mondiale della sanità ci sono stati 40.000 morti in Europa e 20.000 in Italia), il 2007, il 2006, il 2004 e il 2001. In cento anni nella nostra atmosfera la temperatura è salita di 1 grado. Non è poco. Con 5 gradi in meno si tornerebbe all'era glaciale. E negli ultimi vent'anni c'è stata una forte accelerazione, con un aumento di circa 0,2 gradi all'anno. In particolare nell'area del nord, dalle Alpi alla Toscana, la crescita di temperatura è stata di tre o quattro volte superiore alla media dell'ultimo secolo.
Questo mette in discussione tutto. Secondo l'0cse, nei prossimi anni, sono previsti "riduzione della neve a bassa altitudine, arretramento dei ghiacciai, cambiamenti delle temperature e precipitazioni estreme"".

Non è necessario tornare ai tempi del Machiavelli per leggere le cronache di "spaventosi turbini". L'11 settembre 1970 un tornado si abbatte nelle campagne di Padova e nella laguna veneziana. Per 58 minuti, e su una striscia di 70 chilometri, distrugge campi e case. Trentasei morti, cinquecento feriti. Velocità del vento superiore ai 220 chilometri all'ora. Nella piana di Catania, il 31 ottobre 1968, una tromba d'aria per 15 minuti devasta un corridoio di 16 chilometri. Due morti, cento feriti. Il 4 luglio 1965 il vortice si abbatte nelle campagne fra Fiorenzuola e Sissa, fra Piacenza e Parma. Nove le vittime. Il 16 giugno 1957 il tornado distrugge Robecco e Vallescuropasso, nel'Oltrepò pavese. Quando il vento arriva all'improvviso e la grandine gela l'aria - come in questi giorni a Roma - gli esperti parlano di "cella temporalesca". "Troppa energia in aria", dice Marina Baldi dell'istituto di biometeorologia del Cnr. "Di mattina cielo terso e sole caldo, di pomeriggio arriva la pioggia lampo o la grandine. In questi giorni sembra una routine ma la spiegazione è nell'energia che si accumula nell'aria. La colpa è dei "fenomeni connettivi": l'aria si comincia a scaldare durante la mattina e così si carica di energia che viene poi "rilasciata" sotto forma di precipitazioni. Le perturbazioni brevi ma intense si stanno estendendo anche al bacino del Mediterraneo". Un tempo erano fenomeni lontani, "tropicali". Ora i monsoni allagano l'Eur.

sabato 16 maggio 2009

Ghiaccio antartico, nuove stime del collasso.


Restano preoccupanti le previsioni per le coste statunitensi, dove il livello del mare si alzerebbe in ogni caso del 25 per cento in più rispetto alla media globale.

Il collasso parziale della calotta glaciale dell’Antartide Occidentale, la cosiddetta WAIS (Western Antarctic Ice Sheet), dovuto al riscaldamento globale non innalzerà il livello globale degli oceani nella misura prevista da qualche ricerca, ma lungo le coste statunitensi tale fenomeno potrebbe essere del 25 per cento più intenso rispetto alla media globale, al punto da minacciare città quali New York, Washington e Francisco.

È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista “Science” a firma di Jonathan Bamber, dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, in collaborazione con il Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences dell’Università del Colorado a Boulder (CIRES).

La parte inferiore dello strato glaciale della WAIS si trova sotto il livello dell’acqua e una perturbazione anche di lieve entità potrebbe in teoria determinare il collasso della formazione. A differenza delle altre grandi masse glaciali del mondo, la WAIS è l’unica con questa configurazione instabile.

Secondo le attuali conoscenze, se queste calotte galleggianti fossero rimosse, un’ingente massa della WAIS rimarrebbe sostanzialmente senza contenimento, il che provocherebbe un’accelerazione del moto del ghiaccio verso il mare.

Ma la rapidità di un eventuale collasso rimane molti incerto: è stato calcolato in passato che se una massa di ghiaccio così imponente si fondesse in modo costante nel corso di 500 anni, il processo aggiungerebbe circa 6,5 millimetri all’anno al livello del mare, circa il doppio del contributo attuale dovuto a tutte le attuali sorgenti.
"Un’ampia messe di ricerche cerca di valutare la probabilità del collasso della WAIS e le sue possibili implicazioni, come il catastrofico evento di innalzamento dei mari”, ha commentato Bamber. "Ma tutti questi studi hanno assunto un contributo compreso tra 5 e 6 metri all’innalzamento. I nostri calcoli mostrano che queste stime sono troppo pessimistiche anche su scale temporali di un migliaio di anni.”

Bamber e colleghi hanno trovato infatti un valore di innalzamento di circa 3,3 metri utilizzando alcuni modelli basati sulla teoria glaciologica per simulare in che modo si fratturano le calotte ghiaccio galleggianti che circondano il continente antartico.

Ma ciò che continua a preoccupare è l’effetto sulle coste americane.

"L’aspetto interessante della faccenda è che l’andamento dell’innalzamento del mare è indipendente da quando e da quanto velocemente collassa la WAIS”, ha concluso Bamber. “Anche se essa contribuisse solo con un metro di innalzamento, i livelli lungo le coste del Nord America aumenterebbero del 25 per cento in più rispetto alla media globale.” (fc)

sabato 18 aprile 2009

Onu: "Due gradi e mezzo in più e si inverte ciclo degli alberi".


ROMA - Se la terra si riscalderà di 2,5 gradi tra alcune decine di anni le foreste smetteranno di aiutare a ridurre le emissioni di CO2, e anzi diverranno loro stesse fonte di emissioni, cominciando a rilasciare l'anidride carbonica. E' l'allarme lanciato dall'International Union of Forest Research Organizations (IUFRO) che ha stilato un rapporto, al quale hanno partecipato 15 paesi, per stimare il rischio che corrono le foreste in diversi scenari di cambiamenti climatici. Il tema sarà al centro del Forum on Forests delle Nazioni Unite (UNFF), che si terrà dal 20 Aprile al 1 Maggio alla sede ONU di New York.

Le foreste assorbono più anidride carbonica di quanta ne emettano, ma "da qui ad alcune decine di anni, a causa dei guasti causati dal cambiamento climatico - scrive Risto Seppala, studioso dell'Istituto Finlandese di ricerche sulle foreste, tra gli autori del rapporto - le foreste potranno rilasciare grandi quantità di anidride carbonica, contribuendo ad accelerare il fenomeno piuttosto che a frenarlo".

Nonostante la deforestazione in atto in molti paesi sia responsabile del 20% delle emissioni di gas serra, per ora le foreste sono ancora un pozzo che assorbe anidride più di quanta ne emettano, ci salvano dall'inquinamento catturando più di un quarto delle emissioni globali di CO2.

I ricercatori hanno calcolato che il riscaldamento globale potrebbe far venir meno questo ruolo attivo delle foreste che, anzi, a loro volta potrebbero iniziare a contribuire negativamente sprigionando altra CO2. Secondo Seppala, l'aumento di temperatura di 2,5 gradi sarebbe sufficiente a far venir meno anche sotto altri aspetti il ruolo positivo delle foreste. Infatti queste risentirebbero di periodi di siccità sempre più frequenti e diverrebbero più vulnerabili ai parassiti e agli incendi.

Tutti questi danni, di fatto, impedirebbero alle foreste di adempiere al loro ruolo di cattura-CO2. Il rischio di perdere le foreste come pozzi di CO2, concludono gli esperti, è significativo anche se si considera lo scenario più ottimistico, in cui si riesce a moderare le emissioni stabilizzando le concentrazioni di gas serra attuali. E anche considerando gli effetti positivi dell'aumento della temperatura, che favorirebbe la crescita delle foreste boreali.

Se lo scenario che prenderà piede è quello peggiore, non riuscire a moderare le emissioni, allora la perdita delle foreste come catturatrici di CO2 è assicurata.

martedì 27 gennaio 2009

Photobook dagli Emirati Arabi Uniti.








Un'ondata di freddo SENZA PRECEDENTI negli Emirati Arabi Uniti, dove i 50 gradi non
sono una rarità, ha coperto con 20 centimetri di NEVE la cima del monte Al-Jees a
1.700 metri di quota. Un evento così raro, che nel dialetto locale la parola
"NEVE" neanche esiste!
Dicono gli "esperti" che è un fenomeno che rientra nella variabilità del clima.
Bhè se lo dicono loro....

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domenica 25 gennaio 2009

Emirati Arabi Uniti: pioggia nel deserto e neve sul monte Al Jees


DUBAI - Piove nel deserto. L'insolito fenomeno si sta verificando in queste ore negli Emirati Arabi Uniti ad Abu Dhabi e Dubai. Lo scrive l'agenzia Vam che riferisce anche che il monte Al Jees (alto 1737 metri) ha la vetta completamente coperta di neve: ''Piccole quantita' di neve sono state viste in passato su questa montagna, ma per la prima volta la vetta e' completamente bianca''. Il fenomeno e' talmente raro che nel dialetto locale non esiste neanche una parola per definirlo. (Agr)
25 gen 10:32 2009.

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immagine puramente esplicativa.

Piano dettaglio Accordo Italia Usa Sul Clima.




http://www.scribd. com/doc/8284646/ Piano-dettaglio- Accordo-Italia- Usa-Sul-Clima


scaricatelo in pdf e SALVATELO.

FATE GIRARE QUESTO DOCUMENTO.

-è stato RIMOSSO dal sito del Ministero.-

GRAZIE.

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mercoledì 21 gennaio 2009

ANTARTIDE SI STA RISCALDANDO, +0,5 GRADI IN 50 ANNI.


ROMA - Anche i ghiacci dell'Antartide potrebbero essere in pericolo, contrariamente a quanto ritenuto finora: infatti le terre e i mari che circondano il Polo Sud si sono riscaldate a ritmi comparabili al resto del globo e, nonostante il raffreddamento registrato nella parte orientale dell'Antartide, globalmente le temperature del continente sono salite di circa mezzo grado negli ultimi 50 anni. Sono i risultati per nulla confortanti di uno studio riportato sulla rivista Nature.

Ricercatori americani diretti da Eric Steig dell'Università di Washington hanno misurato per la prima volta in modo sistematico e completo le temperature del continente polare antartico dal 1957 al 2006, lasciando emergere per la prima volta la verità a proposito dell'Antartide, sul cui conto finora si avevano solo informazioni frammentarie. Basato sull'analisi statistica di dati da satelliti e dalle stazioni meteorologiche, lo studio mostra che il riscaldamento della parte occidentale del continente antartico ha superato il decimo di grado Celsius per decade negli ultimi 50 anni, un valore che annulla ampiamente (e supera) il raffredamento della parte orientale.

"Quello che si sente dire spesso è che l'Antartide si stia raffreddando - afferma Steig - ma non è così, di fatto nel suo insieme il continente si sta scaldando". Con una superficie complessiva di circa 14 milioni di km quadrati, l'Antartide è il quinto continente in ordine di grandezza. Il 98% del suo territorio è coperto da ghiacci. "L'Antartide occidentale è una terra molto diversa dall' Antartide orientale - spiega Steig - a separare le due zone la barriera delle montagne Transantarctiche".

Per anni gli esperti hanno ritenuto che solo una piccolissima parte del continente conosciuta come Penisola Antartica si sta riscaldando, sostenendo invece che il resto del continente si va freddando. Ma non è così, anche l'Antartide occidentale, oltre alla Penisola, si riscalda. Gli studiosi per la prima volta hanno incrociato i dati da satellite, disponibili per gli ultimi 25 anni, con i dati delle stazioni meteorologiche. Ne è emerso che dal 1957 al 2006 il riscaldamento è stato approssimativamente di mezzo grado. Una causa del riscaldamento che sta interessando la Penisola e l'Antartide Occidentale sta sicuramente nei cambiamenti delle circolazioni atmosferiche e nel declino del livello dei ghiacci nel settore pacifico dell'oceano polare.

"L'Antartide non si sta riscaldando alla stessa velocità ovunque - precisa Seig - ma anche se alcune sue aree hanno continuato a raffreddarsi per lungo tempo, i risultati di questo studio dimostrano che nel suo insieme il continente si sta riscaldando".

lunedì 10 novembre 2008

IMPLICAZIONI MILITARI E CONTROLLO CLIMATICO.

di Michel Chossudovsky da Global Research

Chossudovsky, in questa incredibile e dettagliata indagine, dimostra come l'aumento delle temperature non sia l'unica causa dell'estrema instabilità climatica che, negli ultimi anni, ha devastato le più importanti regioni del mondo. L'aviazione americana è in grado di manipolare il clima. Può addirittura provocare inondazioni, uragani, siccità e terremoti. Il Dipartimento della Difesa ha destinato elevate somme di denaro allo sviluppo e al perfezionamento di queste tecnologie.


Possibilità di modificare le condizioni climatiche, generando anche uragani.

"Si definisce guerra ambientale la modifica intenzionale, o la manipolazione, del sistema ecologico che interessa il clima e i fenomeni metereologici, gli strati dell'atmosfera terrestre quali la ionosfera e la magnetosfera, il sistema della tettonica a zolle, e/o può innescare eventi sismici (terremoti) per provocare, a un bersaglio ben definito per ubicazione geografica, una volontaria distruzione fisica, economica e psico-sociale, prevista da una strategia di guerra".
(Eco News)

Quali sono le cause dell'estrema instabilità climatica che, negli ultimi anni, ha devastato le più importanti regioni del mondo?

Gli uragani e le tempeste tropicali hanno provocato gravissimi danni nei Caraibi. L'Asia e il Medio Oriente sono afflitti dalla siccità.
L'Africa occidentale è invasa da un enorme sciame di locuste, il più grande degli ultimi dieci anni.
Quattro terribili uragani e una tempesta tropicale, Alex, Ivan, Frances, Charley e Jeanne si sono susseguiti in un periodo di tempo molto breve. Si è, inoltre, verificato un evento senza precedenti nei Caraibi: l'isola di Grenada è stata completamente distrutta, sono morte 37 persone e i due terzi circa della popolazione dell'isola, 100.000 abitanti, è rimasta senza casa; ad Haiti si sono registrati più di duemila decessi e altre diecimila persone sono senza tetto. Anche la Repubblica Dominicana, la Giamaica, Cuba, le Bahamas e la Florida sono state distrutte. Negli Stati Uniti del sud, in Florida, Alabama, Georgia, Mississippi e le due Carolina, si sono registrati i danni maggiori nella storia del paese.Un'indagine, resa pubblica nel luglio 2003 dall'Organizzazione Metereologica Mondiale (O.M.M.), stabilisce, senza ulteriori ricerche, che la causa di questi fenomeni è l'aumento della temperatura del globo:

"Questi eventi senza precedenti [basse e alte temperature, elevate precipitazioni e siccità] concorrono nel calcolo delle medie mensili e annuali che, per quanto riguarda le temperature, hanno registrato un aumento graduale negli ultimi cento anni" dichiara l'OMM.(CNN, 3 luglio 2003 http://www.cnn.com/2003/WEATHER/07/03/wmo.extremes/)

Nonostante l'aumento delle temperature sia un fattore sicuramente importante, questo non è l'unica causa alla base di questi fenomeni metereologici atipici.

Guerra climatica
Vi è sicuramente stata una notevole espansione dell'arsenale adibito alla guerra climatica negli Stati Uniti, una priorità per il Dipartimento della Difesa. Mentre gli ambientalisti accusano l'amministrazione Bush per non aver firmato il Protocollo di Kyoto, la questione della "guerra climatica", cioè la manipolazione dei fenomeni metereologici a scopi militari, non viene mai menzionata.

L'aviazione americana è in grado di manipolare il clima sia a scopo sperimentale sia a scopi militari e segreti. Può addirittura provocare inondazioni, uragani, siccità e terremoti. Negli ultimi anni il Dipartimento della Difesa ha destinato elevate somme di denaro allo sviluppo e al perfezionamento di queste tecnologie.

La manipolazione climatica diverrà parte della sicurezza interna e internazionale e sarà sfruttata in maniera unilaterale... Sarà usata a scopi difensivi e offensivi e anche come deterrente. La capacità di generare precipitazioni, nebbia e temporali e di modificare il clima, ... e la creazione di un clima artificiale, fanno parte di quelle tecnologie integrate che possono far aumentare la capacità statunitense, o diminuire quella degli avversari, di ottenere conoscenza, ricchezza e potere globale. (US Air Force, neretto aggiunto. Air University of the US Air Force, AF 2025 Final Report, http://www.au.af.mil/au/2025/ neretto aggiunto).

Anche se non esistono prove effettive che le strutture per la guerra climatica siano state deliberatamente impiegate dall'aviazione statunitense per modificare i fenomeni metereologici, queste tecniche sviluppate a scopo militare sono già state probabilmente testate, come si fa per le nuove armi.Ovviamente l'argomento è tabù per gli scienziati. La possibilità di manipolazioni climatiche e ambientali previste dall'esercito e dai servizi segreti, anche se tacitamente riconosciuta, non è considerata importante. Gli specialisti dell'esercito non si pronunciano a questo proposito, i meteoreologi non fanno ricerche e gli ambientalisti rimangono saldi sulla teoria del riscaldamento globale e sul Protocollo di Kyoto.

Ironicamente il Pentagono, pur ammettendo di poter modificare il clima mondiale a scopi militari, ha aderito alla teoria sull'aumento delle temperature. Una importante ricerca ne ha analizzato nei dettagli le implicazioni.
Il documento del Pentagono è una copertura conveniente. Il programma di guerra climatica non viene assolutamente nominato: (HAARP)The High-Frequency Active Auroral Research Program, (Programma di Ricerca Aurorale Attivo ad Alta frequenza), che ha sede a Gokona, Alaska - gestito unitamente dall'aviazione e dalla marina statunitensi.


Tabella 1 : Fenomeni metereologici atipici (2003-2004)

Alex, Ivan, Frances, Charley e Jeanne (agosto-settembre 2004): quattro terribili uragani e una tempesta tropicale si sono susseguiti in un periodo di tempo molto breve.


L'uragano Charley

Si è inoltre verificato un evento senza precedenti nei Caraibi: l'isola di Grenada è stata completamente distrutta, sono morte 37 persone e i tre terzi circa della popolazione dell'isola, 100.000 abitanti, è rimasta senza casa; ad Haiti si sono verificati più di duemila decessi e altre diecimila persone sono senza tetto. Anche la Repubblica Dominicana, la Giamaica, Cuba, le Bahamas e la Florida sono state distrutte.
Negli Stati Uniti del sud, in Florida, Alabama, Georgia, Mississippi e le due Caroline, si sono registrati i danni maggiori nella storia del paese.

Brasile (marzo 2004): il primo uragano che si sia mai formato nell'Atlantico meridionale si è abbattuto sul Brasile con venti a una velocità di circa 90 miglia/h e ha causato più di una dozzina di morti.
“I meteoreologi sono letteralmente rimasti a bocca aperta quando hanno avvistato il ciclone di nuvole, con tanto di occhio ben definito, in un bacino oceanico dove non se n'erano mai visti prima”.
(WP, 19 Settembre 2004, per ulteriori informazioni
link di riferimento)


Giappone, Cina e Penisola Coreana: “Il numero dei tifoni abbatutosi sul Giappone ha superato ogni record, e le tempeste - una alla settimana per tutta l'estate - hanno causato disastri a Taiwan, in Cina e nella Penisola Coreana”. (Ibid)

Cina (agosto 2004): il tifone Rananim, il peggiore degli ultimi 48 anni, ha causato 164 morti e ferito più di 1800 persone nella provincia cinese di Zhejiang.
Le autorità meteorologiche cinesi hanno confermato che Rananim è stato il peggior tifone che abbia colpito la Cina dal 1956.
Secondo le stime ha mandato in rovina circa 13 milioni di persone.

Stati Uniti (maggio 2003): 562 tornado hanno colpito gli Stati Uniti, il record più alto nella storia, che supera di gran lunga quello precedente di 399 del giugno 1992.
(CNN, 3 luglio 2003) link di riferimento)

India (inizi 2003): un'ondata di caldo pre-monsonico ha causato picchi di temperatura compresi fra i 45 e i 49 gradi centigradi (113-120 gradi Fahrenheit), provocando la morte di più di 1400 persone.
(Ibid)

Sri Lanka: “piogge violente causate dal ciclone tropicale 01B hanno peggiorato le condizioni meteorologiche e provocato piene e slavine e più di 300 morti”.
(Ibid)


Europa occidentale (estate 2003): temperature estive straordinariamente elevate.
“Non si aveva un giugno così caldo in Svizzera da almeno 250 anni, mentre nella Francia meridionale le temperature sono aumentate rispetto alla media stagionale di 5-7 gradi centigradi (9-13 gradi Fahrenheit).
Anche in Inghilterra e Galles non si assisteva a un giugno così caldo dal 1976.” (Ibid)

La situazione uragani nel 2005: la lista degli uragani del 2005 si rivela ancora più terribile dell'anno precedente.
Da quando si effettua la regolare catalogazione degli uragani (e cioè dal 1944), nella stagione degli uragani 2005 è stato raggiunto il numero record di 23 tempeste tropicali di cui 13 si sono trasformate in uragani.
Di questi 13 uragani, 7 sono stati catastrofici. Oltre al numero record di tempeste tropicali ed uragani, sono stati raggiunti anche valori record della intensità degli uragani catastrofici.
Il massimo numero di tempeste tropicali mai verificatosi dal 1944 era di 19, quantunque, in base agli archivi esistenti, il precedente record spetti in realtà al 1933 con 21 tempeste tropicali (ma a quei tempi non si effettuavano regolari catalogazioni). In termini di energia totale, l'energia cinetica complessiva delle tempeste tropicali del 2005 risulta essere al quarto posto dopo il 1950, il 1995 ed il 2004.
(Vglobale, 17 Novembre 2005 - per ulteriori informazioni, link di riferimento)
(NOAA, 15 Nov 2005, per ulteriori informazioni, link di riferimento)

Sono state formulate diverse teorie generali sui cambiamenti climatici e meteorologici, ma nessuna di esse spiega in maniera esauriente le cause di queste manifestazioni climatiche così atipiche e irregolari, per non parlare della perdita di vite umane e della distruzione che ha portato alla destabilizzazione di interi sistemi agricoli ed ecologici. Ovviamente queste teorie non menzionano il problema della manipolazione climatica a scopi militari.


La manipolazione climatica praticata dall'esercito americano: il programma HAARP

The High-Frequency Active Auroral Research Program (HAARP) con sede a Gokona, Alaska, esiste dal 1992.
Fa parte deli nuovi armamenti a tecnologia avanzata sotto il controllo dell' Iniziativa di Difesa Strategica degli Stati Uniti (S.D.I). Approntato dal Laboratorio di Ricerca dell'aviazione , Direzione Veicoli Spaziali, HAARP è un sistema di antenne così potenti da poter creare "modificazioni locali controllate della ionosfera" [lo strato più elevato dell'atmosfera]:

"[HAARP verrà usato] per provocare un cambiamento nella temperatura della ionosfera minimo e localizzato, cosicché le risultanti reazioni fisiche possano essere studiate da altri strumenti piazzati nello stesso sito o nei pressi di HAARP". (sito web di HAARP)

Nicholas Begich - attivista della campagna contro HAARP- lo descrive come:

"Uno strumento tecnologico super potente che emette onde radio in grado di raggiungere aree della ionosfera, si concentrano su di essa e la riscaldano. In seguito le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra e penetrano qualsiasi cosa - viva o morta che sia."
(per maggiori dettagli consultare Michel Chossudovsky, http://www.globalresearch.ca/articles/CHO201A.html)

Rosalie Bertel, scienziata di fama mondiale, definisce HAARP come "un gigantesco impianto di riscaldamento che può causare gravi danni alla ionosfera creando dei buchi, ma anche delle lunghe incisioni sullo strato protettivo che evita che il pianeta sia bombardato da radiazioni mortali". (citato in Chossudovsky, op cit.)

Secondo Richard Williams, fisico e consulente del laboratorio David Sarnoff di Princeton

HAARP è "un atto irresponsabile di vandalismo globale". Williams e altri scienziati temono un secondo stadio segreto in cui HAARP "proietterà ancora più energia nella ionosfera. Ciò potrebbe causare un grave danno nella parte superiore dell'atmosfera in un punto da cui si produrrebbero per anni effetti a rapida diffusione su tutto il pianeta per anni". (Citato in Scott Gilbert, Environmental Warfare and US Foreign Policy: The Ultimate Weapon of Mass Destruction, http://www.globalresearch.ca/articles/GIL401A.html)

HAARP è stato pubblicamente presentato come un programma di ricerca scientifica e accademica. Tuttavia documenti militari degli Stati Uniti sembrano suggerire che l'obiettivo principale di HAARP è di "sfruttare la ionosfera per scopi stabiliti dal Dipartimento della Difesa". (citato in Chossudovsky, op cit).

Senza alcun esplicito riferimento al programma HAARP, una ricerca dell'Aviazione statunitense parla dell'uso di "modificazioni indotte nella ionosfera" come un mezzo per alterare i fenomeni metereologici e disturbare comunicazioni e radar nemici. (Ibid) HAARP può inoltre causare blackout e distruggere le centrali elettriche di intere regioni.

L'analisi delle dichiarazioni emanate dall'esercito statunitense dimostra l'impensabile: la segreta manipolazione dei fenomeni metereologici, dei sistemi di comunicazione e delle centrali elettriche sono un'arma di guerra globale che permette agli Stati Uniti di infastidire e dominare intere regioni del mondo.

Guerra climatica: una miniera d'oro
HAARP è in funzione sin dai primi anni '90. Inizialmente il sistema di antenne in uso a Gakona, Alaska, si basava su una tecnologia brevettata dalla Advanced Power Technologies Inc. (APTI), una consociata della Atlantic Ritchfield Corporation (ARCO). La prima fase del progetto HAARP, chiamata Ionospheric Research Instrument (IRI)- (strumento per la ricerca della ionosfera) fu portato a termine dalla APTI. Il sistema di antenne IRI fu installato nel 1992 da un'azienda consociata della British Aerospace Systems (BAES) sfruttando il brevetto APTI. Le antenne irradiavano lo strato esterno dell'atmosfera usando dei trasmettitori wireless ad alta frequenza.

Nel 1994 ARCO cedette la consociata APTI, i brevetti e il contratto relativo alla seconda fase di costruzione, alla E-Systems, un'unità segreta e ad alta tecnologia dell'esercito, collegata alla CIA
(http://www.crystalinks.com/haarp.html).

La E-Systems è specializzata nella produzione di apparecchiature elettroniche da guerra, sistemi di navigazione e riconoscimento, inclusi "dispositivi di spionaggio tecnologicamente avanzati":

"[La E-Systems] è una dei maggiori fornitori dei servizi segreti al mondo, lavora per la CIA, per organizzazioni difensive segrete, e simili. Del totale delle vendite annuali ben 1,8 miliardi di dollari provengono da queste organizzazioni, di cui 800 milioni da cosidetti "progetti neri" - progetti segreti dei quali neanche il Congresso degli Stati Uniti è a conoscenza".
(http://www.earthpulse.com/haarp/vandalism.html)


"Questa società ha fornito le apparecchiature per progetti militari come il Doomsday Plan (il sistema che permetterebbe al Presidente di controllare una eventuale guerra nucleare) e l'operazione Desert Storm". (Princeton Review,
http://www.princetonreview.com/../internshipGenInfo.asp?internshipID=998).


Con l'acquisto della APTI la E-Systems ha acquisito anche i procedimenti e le attrezzature strategiche per la guerra climatica e i diritti sui brevetti, incluso il brevetto statunitense di Bernard J. Eastlund Nr: 4.686.605 intitolato "Metodo e attrezzatura per modificare una regione dell'atmosfera terrestre, della ionosfera e/o della magnetosfera".

Vale la pena ricordare che i brevetti Eastlund /APTI derivano dalle ricerche effettuate dallo scienziato iugoslavo Nicola Tesla (di cui le società statunitensi hanno rubato molte idee).
(Si veda anche Scott Gilbert, Environmental Warfare and US Foreign Policy: The Ultimate Weapon of Mass Destruction,
http://www.globalresearch.ca/articles/GIL401A.html).

Secondo Eastlund questa tecnologia mortale sarebbe capace di: "causare… la totale interruzione delle comunicazioni su una vastissima porzione del globo… la distruzione, deviazione o confusione di missili e aerei, … cambiamenti climatici…" (http://www.wealth4freedom.com/truth/12/HAARP.htm).

Come ci si poteva aspettare il brevetto è stato preventivamente sigillato per ordine governativo segreto.Poco dopo un anno dall'acquisto dalla APTI dei procedimenti e delle attrezzature per la guerra climatica, la E-Systems fu comprata dalla Raytheon, il quarto maggiore fornitore dell'esercito statunitense. Grazie a questa ricca acquisizione la Raytheon divenne la più grande industria di "apparati elettronici per la difesa" nel mondo.

Nel frattempo la ARCO, che aveva venduto la APTI alla E-Systems, era stata a sua volta assorbita dal consorzio pertrolifero BP-AMOCO, divenendo parte della più grande compagnia petrolifera mondiale (BP).

La Raytheon possiede oggi, grazie alla consociata E-Systems, i brevetti per sviluppare il centro HAARP di Gakona, Alaska. È inoltre coinvolta in altre aree relative alle ricerche militari sul clima, comprese le attività della consociata Raytheon Polar Services, che opera nell'Antartide.

"Il controllo climatico": verso l'ultimo stadio del progetto

Era previsto che i trasmettitori e le antenne HAARP fossero costruiti in diverse fasi
http://www.haarp.alaska.edu/haarp/phases.html

• Sviluppo del prototipo (DP) (Si veda
http://www.haarp.alaska.edu/haarp/dp.html)
• Finitura del prototipo (FDP),
• Inizio installazione IRI (LIRI)
• Conclusione installazione IRI (FIRI).
Si veda http://www.haarp.alaska.edu/haarp/fdp.html

Durante l'amministrazione Clinton, nel 1994, "il prototipo finito" (FDP), cioè un sistema composto da 48 antenne collegate a trasmettitori wireless, fu installato e completato. (Si veda Figura 1 sotto) Nella prima fase del progetto (DP), solo 18 dei 48 trasmettitori erano stati collegati.

Bernard Eastlund, in un'intervista rilasciata nel 1997, descrisse questo sistema di antenne nella sua fase di completamento come "il più grande impianto di riscaldamento della ionosfera mai costruito".
In altre parole, il sistema composto da 48 antenne, anche quando completamente operativo, non era secondo Eastlund abbastanza potente (nel 1997) "da realizzare il progetto del suo brevetto":
"Ma ci sono quasi", disse. "È un dispositivo molto potente. Specialmente se riusciranno a portarlo al suo stadio più evoluto". (citato in Scott Gilbert, op cit, si veda anche http://www.emagazine.com/../0197currhaarp.html)

Quello stadio evoluto, che permette di manipolare i fenomeni metereologici nel mondo, adesso è stato raggiunto.

Durante l'amministrazione Bush, la British Aerospace Systems (BAES), coinvolta nelle prime installazioni agli inizi degli anni '90, è stata il partner principale della Raytheon (che possiede i brevetti) per la costruzione e lo sviluppo del sistema di antenne HAARP. Fu il Ministero per la ricerca della marina militare a fornire nel 2003 alla BAES il contratto multimilionario, attraverso la consociata americana BAE Systems Advanced Technologies Inc. Il contratto fu firmato appena due mesi prima dell'invasione anglo-americana dell'Iraq.

Sfruttando le attrezzature della Raytheon, la BAES doveva portare lo Ionospheric Research Instrument (IRI) di HAARP alla sua massima potenza, cioè all'ultimo stadio del progetto (FIRI).

Nell'aprile del 2003 la BAE Systems Advanced Technologies appaltò la produzione e l'installazione delle antenne alla Phazar Corp (http://www.phazar.com/), un'industria specializzata in antenne wireless tecnologicamente avanzate per uso militare. (La Phazar possiede la Antenna Products Corporation di Mineral Wells, Texas http://www.antennaproducts.com/). Alla Phazar fu affidato il compito di produrre e installare 132 antenne a dipolo per il sito HAARP. (http://www.antennaproducts.com/News%20Release%2004-18-03.pdf )

Un anno dopo, nell'aprile del 2004, fu lanciata la fase finale dello sviluppo del sito HAARP (Dipartimento della Difesa, 19 aprile 2004), che consisteva nel dotare tutte le 180 antenne di trasmettitori ad alta frequenza. La BAE Systems firmò un altro lucroso contratto, questa volta di 35 milioni di dollari A luglio del 2004 la Phazar ha consegnato e installato le 132 antenne a dipolo, comprese le strutture di sostegno per le antenne e i relativi schermi al sito HAARP, portando così il numero delle antenne da 48 a 180. (Si veda Tabella 2).

Intanto la BAE Systems aveva firmato un contratto di appalto di 11,5 milioni di dollari con un'industria di apparecchiature elettroniche per la difesa con sede nel New Jersey, la DRS Technologies, Inc, per la produzione e l'installazione di trasmettitori radio ad alta frequenza (HF) per le antenne di HAARP. (Si veda http://www.drs.com/..?PRESS_RELEASE_ID=1529&preview=1 e Business Wire, 15 giugno 2004). La DRS è specializzata in prodotti ad alta tecnologia per l'esercito e i servizi segreti statunitensi. (http://www.drs.com/corporateinfo/index.cfm).

Grazie ai contratti con la BAE Systems Information e la Electronic Warfare Systems di Washington, D.C., la DRS deve produrre e installare "più di 60 trasmettitori duali Modello D616G 10-Kilowatt" da usarsi con le antenne del sistema HAARP. (Dalle dichiarazioni dell'azienda non emerge in modo chiaro se tutte le 180 antenne saranno dotate di un trasmettitore, il che porterebbe il sistema alla sua massima potenza IRI).

La consegna e l'installazione dovranno essere portate a termine entro luglio 2006. Se HAARP viene descritto come un "progetto di ricerca", la produzione di trasmettitori rientra nei progetti del "Gruppo per il comando, il controllo, le comunicazioni, i computer e i servizi segreti (C4I)" della DRS.


Il diagramma e le immagini sottostanti si riferiscono al sito HAARP in Alaska, 1997.


Figura 1: Le 48 antenne con i trasmettitori (fase FDP)
Le 48 antenne sono sorrette da cabine per i trasmettitori, ognuna delle quali contiene 6 armadietti per trasmettitori. (Si veda la foto della cabina sotto)
Ogni armadietto contiene due trasmettitori. (Foto degli armadietti sotto)
Le 132 antenne a dipolo appena installate fornite dalla Phazar hanno aumentato notevolmente l'area destinata al progetto HAARP; i nuovi trasmettitori sono forniti e installati dalla DRS


Foto 1: Foto dall'alto del sito HAARP in Alaska
Fonte: http://www.haarp.alaska.edu/haarp/ohd.html


Foto 2: Le antenne HAARP
Fonte: http://www.haarp.alaska.edu/haarp/HaarpSite.html


Foto 3: La cabina per i trasmettitori
http://www.haarp.alaska.edu/haarp/images/trans/transtr.jpg
La cabina per i trasmettitori contiene sei armadietti, ognuno dei quali contiene due trasmettitori.


Foto 4: Interno di una cabina
http://www.haarp.alaska.edu/haarp/images/trans/shelter.jpg


Foto 5: Due trasmettitori in un armadietto
http://www.haarp.alaska.edu/haarp/images/trans/trans2.jpg


Il collaudo di HAARP (2003-2004)
L'ampliamento del numero delle antenne (nel periodo 2003-2004) prevedeva, nei contratti della BAE Systems e dei vari subappaltatori, il collaudo di routine delle attrezzature installate. La fase intermedia del progetto, Limited IRI (LIRI), potrebbe essere operativa entro il 2004, finita l'installazione delle 180 antenne fornite dalla Phazar e in attesa della consegna definitiva dei rimanenti trasmettitori radio HF.

A questo proposito un documento pubblicato dal Parlamento Russo (Duma) nel 2002 sostiene che l'esercito statunitense aveva programmato di collaudare le tecniche per intervenire sul clima nel sito in Alaska e in altri due siti:

"I membri delle commissioni riportarono che gli USA avevano deciso di collaudare tre siti del genere. Uno di questi si trova nel territorio adibito ai test militari in Alaska e i test completi avrebbero dovuto cominciare agli inizi del 2003. Il secondo e il terzo si trovano in Groenlandia e in Norvegia".

"Quando questi siti, in Alaska, Groenlandia e Norvegia, diverranno operativi, si creerà una linea chiusa con un potenziale fortissimo in grado di influenzare i mezzi vicini alla terra" ha dichiarato la Duma.

Gli USA hanno intenzione di effettuare esperimenti scientifici su larga scala tramite il programma HAARP, e non controllati dalla comunità globale, creeranno delle armi capaci di distruggere le linee e gli strumenti per la comunicazione installate sulle navicelle spaziali e sui razzi, provocheranno gravi incidenti alle reti elettriche, agli oleodotti e ai gasdotti e avranno un impatto negativo sulla salute mentale di intere popolazioni, dichiararono i deputati. (Interfax News Agency, original Russian, BBC Monitoring, 8 agosto 2002, neretto aggiunto)

L'attività del governo degli Stati Uniti deve essere affrontata a livello nazionale e internazionale, politico e diplomatico, dalle Nazioni Unite e dal Congresso degli USA, dalla comunità scientifica internazionale, dagli ambientalisti e dai movimenti pacifisti, sia che questo documento del Parlamento russo, secondo cui i test "avrebbero dovuto iniziare nel 2003", sia corretto o meno. Il futuro dell'umanità è minacciato dall'uso di queste tecniche per le modificazioni climatiche.

È inoltre necessario, per intraprendere una campagna efficiente, portare a termine delle indagini scientifiche che comprovino il verificarsi degli strani fenomeni climatici osservati negli ultimi anni (in particolare sin dagli inizi del 2003). Questa indagine dovrà essere approfondita, dovrà raccogliere dati importanti e collegare i fenomeni climatici atipici all'attività del sito in Alaska e negli altri due luoghi.

La fase FIRI del Full Size Ionospheric Research Instrument, che prevede "un numero massimo di 180 antenne, installate su 15 colonne divise in 12 file" dovrebbe essere completata secondo le tempistiche entro la metà del 2006 (ferma restando l'installazione dei restanti trasmettitori duali), momento in cui il programma HAARP avrà raggiunto la sua massima potenza FIRI, cioè la capacità di modificare in modo selettivo, a scopi militari, i fenomeni metereologici in ogni parte del mondo.

"L'IRI è attualmente [giugno 2004] composto da 48 antenne e ha una potenza di 960.000 watt. I nuovi 132 trasmettitori, quando installati, daranno ad HAARP una potenza di 3,6 mega-watt [si veda Tabella 2 qui di seguito]. Il complesso HAARP è economicamente sostenuto in maniera congiunta da aviazione, marina e Agenzia per i progetti di ricerca avanzata del Dipartimento della Difesa (DARPA) statunitensi. (Business Wire, 10 giugno 2004)

Tabella 2: Confronto fra le fasi dell'IRI

DP

FDP

LIRI

FIRI

Numero di antenne attive

18

48

108

180

Potenza totale dei trasmettitori (kW)

360

960

2160

3600

Guadagno massimo delle antenne (dB)

19

24

29

31

Max potenza effettiva radiata (dBW)

74

84

92

96

Apertura min del fascio (gradi)

9

8

5

Gamma di frequenza

2.8 to 10 MHz

Tipi di modulazione

CW/AM/FM/PM

Fonte: http://www.haarp.alaska.edu/haarp/phases.html

Questa fase avanzata di massima potenza (FIRI) corrisponde a quanto l'aviazione statunitense definisce
"il controllo climatico":

L'aviazione statunitense "riuscirà a controllare il clima" grazie agli investimenti sulle nuove tecnologie e al tentativo di focalizzarne lo sviluppo perché siano usate in azioni di guerra ... La modificazione climatica offre a chi combatte numerose opzioni per sconfiggere l'avversario o imporsi ad esso... dall'aumentare le azioni non ostili a disturbare quelle del nemico modificando lievemente i fenomeni metereologici per portare a termine il dominio delle comunicazioni globali e il controllo dello spazio. Negli Stati Uniti la modificazione climatica sarà integrata nella politica per la sicurezza nazionale e applicata a livello nazionale e internazionale. Il nostro governo perseguirà questa politica, secondo i propri interessi, a vari livelli.(US Air Force, neretto aggiunto. Air University of the US Air Force, AF 2025 Final Report, http://www.au.af.mil/au/2025/)

La guerra climatica contro "i Paesi pericolosi"
Gli strani eventi climatici che hanno colpito gli Stati Uniti e l'Europa occidentale sono stati ampiamente documentati.

Ma molti media non hanno sottolineato che, negli ultimi anni, un numero notevole di cambiamenti climatici, insoliti e disastrosi, si è verificato in paesi che la dottrina della guerra preventiva, promossa dal governo statunitense, ha riconosciuto come possibili bersagli.

I fenomeni metereologici nella Corea del Nord, per esempio, sono stati caratterizzati dalla metà degli anni '90 dal susseguirsi di siccità e alluvioni. Ciò ha provocato la distruzione di un intero sistema agricolo. Cuba è stata interessata da fenomeni simili. (Si veda Tabella 3)

La siccità ha rovinato nel 1999 Iraq, Iran e Siria. In Afghanistan, l'invasione statunitense del 2001 è stata preceduta da quattro anni di siccità, che hanno distrutto l'economia rurale e causato la carestia.

Anche se non esistono prove che questi eventi siano il risultato della guerra climatica, il Phillips Geophysics Lab, partner del progetto HAARP, ha istituito un corso per il personale militare nella base di Hanscom in Maryland, sulle "tecniche per la modificazione climatica". Il programma del corso prevede lezioni su come provocare tempeste, uragani, ecc. a scopo militare. (si consultino le slide su http://www.dtc.army.mil/tts/1997/proceed/abarnes/ si apra la presentazione Power Point su
http://www.dtc.army.mil/tts/tts97/abarnes.zip).

La manipolazione climatica è l'arma preventiva per eccellenza. Può essere usata contro paesi nemici e alleati senza che essi ne siano a conoscenza. È una forma occulta di guerra preventiva e può destabilizzare l'economia, gli ecosistemi e l'agricoltura dei nemici (es.: Corea del Nord e Cuba). Può ovviamente provocare danni ai mercati finanziari e delle materie prime e essere potenzialmente usata a scopo di lucro nei mercati interni. Può minare anche le istituzioni di un paese. Contemporaneamente la rovina dell'agricoltura fa sì che questi paesi diventino fortemente dipendenti dalle importazioni di cereali e derrate alimentari dagli Stati Uniti e altri paesi occidentali.

Il governo Bush ha dichiarato che si riserva il diritto di attaccare questi paesi in maniera preventiva con lo scopo di proteggere gli Stati Uniti. Washington - riesaminando la sua posizione relativamente all'uso del nucleare - ha minacciato diversi stati tra cui la Cina e la Russia con attacchi nucleari preventivi. Si potrebbe pensare esistano per il governo statunitense stati allo stesso modo pericolosi con riferimento all'uso delle "tecniche di modificazione climatica".

Nonostante non ci siano prove sull'uso della guerra climatica contro gli stati pericolosi, le linee guida della politica sulle "tecniche di intervento sul clima" sono già state definite e la relativa tecnologia è pienamente operativa.


Tabella 3: Fenomeni metereologici atipici: Corea del Nord, Cuba, Afghanistan e Iraq

Corea del Nord
Dal 1995 la Corea del Nord è stata colpita da alluvioni e siccità ricorrenti, anche nel corso dello stesso anno; 220.000 persone sono morte a causa della carestia che ne è derivata, secondo le cifre ufficiali di Pyongyang. Secondo gli Stati Uniti i morti a causa della carestia risultano essere 2 milioni.

La prima grande alluvione avvenne nel 1995.

Anche nel 1999 si sono susseguite siccità e alluvioni. La grave mancanza di acqua causata dalla siccità nel 1999 ha rovinato i raccolti.

"La temperatura dell'acqua nelle risaie supera i 40 gradi e le piante di riso appena nate appassiscono. Muoiono anche quasi tutte le pianticelle e i semi del granturco".


Nel giugno 2001 si è verificata una grande siccità, che ha indebolito le coltivazioni, con precipitazioni che hanno raggiunto solo il 10% dei livelli normali. Pochi mesi dopo, a ottobre, ci sono state alluvioni molto estese che hanno distrutto i raccolti di riso e reso difficile la distribuzione del cibo.

"I funzionari della provincia di Kangwon - un'area già afflitta dalla mancanza di cibo - dicono che l'impatto della pioggia torrenziale e dell'alluvione è stato devastante. Le precipitazioni in ottobre dovrebbero raggiungere i 20mm circa, ma nelle aree maggiormente colpite sono caduti 400mm di pioggia in sole 12 ore. "È stata la peggiore alluvione verificatasi dal 1910," ha dichiarato Kim Song Hwan, a capo del Comitato per il recupero dei danni causati dall'alluvione nella regione.
(BBC, 23 ottobre 2001, http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/1614981.stm)

Cuba
Cuba è stata colpita per diversi anni da siccità ricorrenti. Nel 1998 le precipitazioni nella parte orientale dell'isola hanno raggiunto livelli minimi, come non si verificava dal 1941.

Un comitato delle Nazioni Unite ha stimato che 539.000 persone, di cui 280.000 agricoltori, sono stati direttamente interessati dalla ridotta disponibilità di cibo o dai ridotti introiti dovuti alla perdita dei raccolti. Alcune delle conseguenze esaminate sono: carestia in alcune aree; perdite fino al 14% del raccolto di canna da zucchero piantata lo scorso anno e una riduzione dei raccolti piantati questa primavera, non germinati per la scarsa pioggia (il che ridurrà il raccolto del prossimo anno); una perdita pari al 42% di prodotti alimentari quali radici commestibili, fagioli, banane e riso nelle cinque province più orientali; perdita di animali, pollame e uova (UN Relief, http://www.reliefweb.int/w/rwb.nsf/0/2975570e60ff2a7685256680005a8e2d?)

Nel 2003 una terribile siccità ha colpito la parte occidentale di Cuba.

Tra maggio e giugno 2004 il paese è stato colpito dalla peggiore siccità nella sua storia:
"Una grave siccità che interessa la parte orientale di Cuba ha eroso il 40% delle terre coltivate, causato la morte per mancanza di cibo di milioni di vacche e costretto 4 milioni di persone a contare ogni singola goccia d'acqua consumata". È la peggiore siccità verificatasi negli ultimi 40 anni. “La siccità ha ridotto i livelli delle acque sotterranee di quasi tre metri negli ultimi 10 anni, prosciugando più di 5.000 pozzi nella provincia”, ha dichiarato Leandro Bermudez, geologo e vice presidente dell'Istituto nazionale per le risorse idriche di Cuba. (MSNBC, 21 giugno 2004 http://msnbc.msn.com/id/5262324)

Nelle città manca l'acqua. Secondo l'Independent, "La siccità sta mettendo Cuba in ginocchio"

Ignorato dal resto del mondo il più lungo periodo di siccità da decenni ha messo in ginocchio quasi tutta l'isola. Potrebbe essere la crisi che mette finalmente termine alla rivoluzione di Fidel?

"Nella parte centrale e orientale di Cuba, agricoltori, allevatori, abitanti delle città e funzionari del governo lottano per sopravvivere alla terribile siccità cominciata un decennio fa e peggiorata negli ultimi due anni.

Nelle province di Holguin, Camaguey e Las Tunas, anche se da sempre aride, si trovano alcuni fra i più bei pascoli e terreni coltivabili di Cuba, da sempre importantissimi per l'agricoltura, l'allevamento di bovini e la produzione di latticini di questo paese.

Più di 12.500 vacche sono morte nella provincia di Holguin solo nel 2004 e la produzione di latte è diminuita del 20%. Il prezzo di fagioli, banane da legumi, patate dolci e altri alimenti è andato alle stelle nei mercati privati. La siccità ha causato perdite di milioni di dollari e altri ne vengono spesi per scavare pozzi, costruire condutture dell'acqua e prendere ulteriori provvedimenti per cercare di alleviare la crisi - somme enormi per una nazione impoverita dalla crisi economica e dalla battaglia contro gli Stati Uniti.

Il governo ha inoltre spostato migliaia di capi di bestiame in zone più fertili e sta lavorando con molto impegno per portare a termine una conduttura lunga circa 51,2 km che estrarrà acqua dal fiume più largo di Cuba, il Cauto, e la porterà fino a Holguin City. La conduttura, che costa 5 milioni di dollari, potrebbe essere finita il prossimo mese. (Chicago Tribune, 29 luglio 2004, http://www.thestate.com/mld/thestate/news/world/9271316.htm)
Questo servizio, datato settembre 2004, è stato pubblicato prima che gli uragani, a cui hanno fatto seguito piogge torrenziali, colpissero la costa Cubana.

L'Afghanistan e le ex-repubbliche sovietiche dell'Asia centrale
La peggiore siccità nella storia dell'Afghanistan si è verificata nei tre anni precedenti il furibondo attacco condotto dagli Stati Uniti contro il paese, dal 1999 al 2001. La ripresa dell'agricoltura negli anni '90, all'indomani della guerra tra Afghanistan e Unione Sovietica, a quel punto si è bloccata.

A seguito dell'invasione del 2001 gli Stati Uniti rifornirono l'Afghanistan di grano geneticamente modificato e fertilizzanti appropriati per questo genere di piante, descritte come altamente resistenti alla siccità. La donazione di grano OGM portò anche alla destabilizzazione dell'economia dei piccoli coltivatori poiché le varietà OGM non si riproducevano in loco. Nel 2002 il paese fu devastato dalla carestia, quasi non menzionata dai media.

Condizioni simili, anche se meno gravi, investirono anche le ex-repubbliche sovietiche del Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Come in Afghanistan, nel Tajikistan le infrastrutture sono state distrutte dalla lunga guerra civile con i fondamentalisti islamici. Da allora la peggiore siccità degli ultimi 74 anni ha distrutto i raccolti in gran parte della nazione, rendendo circa la metà della popolazione, in totale 6,2 milioni di abitanti, vulnerabile alla fame e alle malattie; il numero ha raggiunto quasi i 3 milioni lo scorso anno. L'unico settore dell'economia a non essere danneggiato è stato il traffico di droga. Dal Tajikistan transita una percentuale compresa tra il 65% e l'85% dell'eroina contrabbandata proveniente dall'Afghanistan, il maggiore produttore al mondo. (http://www.americanfreepress.net/../drought__desperation_breed_vio.html)

A causa della scarsità di pioggia (2001), i livelli più bassi a memoria d'uomo, ampie zone dell'Iran, dell'Uzbekistan, del Pakistan e del Tajikistan si sono trasformati in deserto, i pozzi scavati da decenni si sono prosciugati e gran parte del bestiame è morto.

Questi eventi rispecchiano in pieno le preoccupanti previsioni relative a cambiamenti climatici secondo le quali gli stati lungo l'antica Via della Seta subiranno innalzamenti delle temperature maggiori rispetto a ogni altra parte del mondo. Entro la fine del secolo la temperatura aumenterà di 5°C in una zona dove già regolarmente si superano i 40°C.

Nella ricerca, pubblicata lo scorso anno dal Tyndall Centre for Climate Change Research dell'Università della East Anglia, si suppone che nelle nazioni asiatiche dal Kazakhstan all'Arabia Saudita la temperatura aumenterà di due volte più che in altri posti. "Alcuni stati", è stato aggiunto "inclusi Uzbekistan, Tajikistan, Afghanistan e Iran, [dovranno affrontare] la carestia".

Nel Tajikistan le Nazioni Unite hanno richiesto degli aiuti per evitare il disastro. "Sono necessari sostanziosi aiuti stranieri o ci sarà una carestia su vasta scala", ha detto Matthew Kahane, il coordinatore per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, parlando dalla capitale, Dushanbe.

"Il livello delle precipitazioni non è mai stato così basso in 75 anni. Le famiglie sopravissute lo scorso anno vendendo mucche e galline non hanno altri mezzi ora. Alcune persone hanno venduto i vetri delle finestre di casa e le travi di legno dei tetti per raccogliere del denaro per il cibo".
(The Guardian, 30 ottobre 2001, http://www.guardian.co.uk/famine/story/0,12128,736902,00.html )

Iraq
Nel 1999 si è verificata in Iraq la peggiore siccità del secolo, che ha avuto come conseguenza quella di creare una maggiore dipendenza dalle importazioni di cereali che rientrano nel programma petrolio in cambio di cibo. C'è stato un crollo di più del 70% della produzione nazionale di grano, orzo e altri cereali, che ha contribuito a indebolire ulteriormente l'economia del paese, già paralizzata dalle sanzioni economiche e dai bombardamenti degli alleati, anche negli spazi aerei proibiti. Una situazione simile (anche se meno grave) si è verificata in Siria e Iran, e ha provocato notevoli crolli della produzione agricola.

Articoli correlati su Global Research:
Michel Chossudovsky, Washington's New World Order Weapons Have the Ability to Trigger Climate Change, Jan 2001, http://www.globalresearch.ca/articles/CHO201A.html

Vladimir V. Sytin, Secret Use of Weather Modification Techniques by US Air Force? August 2003, http://www.globalresearch.ca/articles/SYT308A.html

Interfax,.US Could Dominate The Planet if It Deploys This Weapon In Space, CRG, August 2002, http://www.globalresearch.ca/articles/INT208A.html

Scott Gilbert, Environmental Warfare and US Foreign Policy: The Ultimate Weapon of Mass Destruction, January 2004, http://globalresearch.ca/articles/GIL401A.html

Bob Fitrakis, Rods from Gods: The insanity of Star Wars, 24 June 2004, http://globalresearch.ca/articles/FIT407A.html

Did a Secret Military Experiment Cause the 2003 Blackout? 7 September 2003, http://globalresearch.ca/articles/ANA309A.html

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domenica 9 novembre 2008

DA HITLER A GORE, LA STRATEGIA ECOLOGISTA DELL'IMPERO BRITANNICO.

L'attuale campagna sul riscaldamento globale dell'ex vice presidente USA Albert Gore trae origine da un altro ben più noto progetto britannico, quello che portò al potere Adolf Hitler in Germania. Fu lanciata negli anni Ottanta dal governo di Margaret Thatcher. La politica ambientalista del governo britannico fu gestita da sir Crispin Tickell, che indusse la signora Thatcher a sollevare il tema del riscaldamento in diverse conferenze, nel tentativo di prevenire alcuna opposizione o resistenza in quella che fu un'opera di calcolata erosione delle resistenze da parte degli USA e di altri paesi.
L'Inghilterra, si sa, sponsorizza da sempre la politica “ecologista” in chiave malthusiana, mirante cioè a ridurre la popolazione mondiale e a mantenerne la stragrande maggioranza in uno stato di forzato sottosviluppo.
Il primo ideologo di questa politica fu Thomas Malthus che, al soldo della Compagnia delle Indie Orientali, mise a punto l'ideologia del limite delle risorse a fronte della crescita demografica nel quadro dei nuovi strumenti ideologici che questa si dette verso la fine del XVIII secolo per cercare di recuperare i suoi monopoli globali che erano stati infranti dal successo della Rivoluzione Americana.

Negli anni Trenta, la politica del genocidio che sottende l'ideologia dei “limiti delle risorse”, fu riformulata nel corso di un incontro tra Adolf Hitler e Lord Lothian (Philip Kerr) il capo della Tavola Rotonda, o gruppo di lord Milner, la formazione più direttamente impegnata a sostenere la scalata al potere di Adolf Hitler in Germania.
Nell'incontro, avvenuto il 29 gennaio 1935, Adolf Hitler disse a lord Lothian che “Germania, Inghilterra, Francia, Italia, America e Scandinavia ... debbono raggiungere un accordo di qualche tipo mirante ad impedire che i rispettivi cittadini o sudditi contribuiscano all'industrializzazione di paesi come la Cina e l'India. E' suicida promuovere la costituzione di industrie manifatturiere nei paesi agricoli dell'Asia” (in “Lord Lothian” di James R.M. Butler).
Lothian e Hitler s'incontrarono di nuovo nel maggio 1937 per concordare il piano della conquista nazista dell'Europa orientale. Quella stessa estate fu fondato all'Università di Oxford il Consiglio Mondiale delle Chiese, secondo uno schema messo a punto da lord Lothian e altri esponenti della Tavola Rotonda (Round Table). A presiedere la Conferenza del Consiglio fu chiamato il Cancelliere di Oxford, il ministro degli esteri britannico lord Halifax, che si occupava delle operazioni di sostegno britannico al regime di Hitler. Il nuovo Consiglio delle Chiese pubblicò un appello a favore di un governo mondialista con un articolo introduttivo di lord Lothian intitolato “L'influsso demoniaco della sovranità nazionale”.
Fu questa stessa “teologia” satanica imperialista che il principe Filippo d'Edimburgo successivamente esportò nelle chiese e nel mondo politico degli USA, sulla scia delle operazioni condotte dai lord Lothian e Halifax che si avvicendarono nella carica di ambasciatore inglese a Washington, dal 1938 al 1940 e dal 1940 al 1945.
Alla fine della seconda guerra mondiale gli inglesi sfornarono la politica hitleriana dell'eugenetica contro l'industrializzazione dei paesi poveri, ammantandola di razionalizzazioni “ecologiste”. Per questo si servirono di Julian Huxley, Teilard de Chardin e di altri luminari malthusiani. Nonostante ciò, anche dopo il lavaggio di cervello della “controcultura” degli anni Sessanta, la sostanza della svolta anti-industriale riusciva decisamente indigesta alla stragrande maggioranza della popolazione americana. Per costringerla a superare tale riluttanza fu essenziale il ruolo del governo britannico della Thatcher tra il 1979 ed il 1990.
Mentre la Thatcher impose la politica delle privatizzazioni e deregolamentazioni selvagge messa a punto dalla Mont Pelerin Society, dall'altra sponda dell'Atlantico ci furono forze che seppero esaltare le sue affinità conservatrici con il presidente Ronald Reagan conferendole persino un'aura da scienziato perché aveva una laurea in chimica.
In quel periodo il principe Filippo, fondatore del WWF, manovrava per fare della riduzione demografica il tema centrale degli affari mondiali. Per questo promosse la carriera politica di Crispin Tickell, ambasciatore inglese alle Nazioni Unite tra il 1987 e il 1990. Tickell indusse la Thatcher ad adottare la truffa del riscaldamento globale, o imposture analoghe, come il “buco dell'ozono”. I discorsi della lady di ferro su questi argomenti furono scritti da Tickell. Parlando alla Royal Society il 27 settembre 1988 la Thatcher affermò:
“Da generazioni si ritiene che gli sforzi dell'umanità possano mantenere stabile l'equilibrio fondamentale dei sistemi mondiali e dell'atmosfera. Ma è possibile che con tutti questi enormi cambiamenti (popolazione, agricoltura, impiego dei carburanti fossili) concentrati in un periodo di tempo così breve, abbiamo involontariamente iniziato un esperimento enorme con il sistema del pianeta stesso.
“Recentemente, tre cambiamenti della chimica atmosferica sono diventati preoccupazione comune. Il primo è l'aumento dei gas serra, biossido di carbonio, metano e clorofluorocarburi, che ha indotto alcuni a temere che si stia creando una trappola di riscaldamento globale che potrebbe condurre all'instabilità climatica ... E la metà del carbonio emesso dall'epoca della Rivoluzione Industriale rimane nell'atmosfera. C'è un ampio programma di ricerca condotto dai nostri uffici meterologici ... per lo studio dei cambiamenti climatici...”

La Thatcher decise il finanziamento dello studio del riscaldamento globale condotto dall'Ufficio Meterologico Britannico diretto dal docente di Oxford John Houghton, un “cristiano evangelico” in perfetta sintonia con lord Lothian.
Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC), presieduto da John Houghton per le valutazioni scientifiche fu costituito nel 1988. La Thatcher costituì il Centro Hadley per le previsioni climatiche e la ricerca in seno all'ufficio meterologico di John Houghton nel 1990. Il rapporto dell'IPCC, stilato sotto la direzione di Houghton è alla base degli argomenti di Al Gore e degli altri portavoce del riscaldamento globale.
La regina Elisabetta II ha insignito Houghton del titolo di cavaliere nel 1991. Da allora, sir Houghton si è posizionato come leader dei fondamentalisti religiosi che negli Stati Uniti promuovono la frode del riscaldamento globale sulla scia della “cura del creato” predicata dal principe Filippo d'Edimburgo.
Il principe Filippo, fondatore del WWF, pronunciò nel 1990 un discorso intitolato “Crisi demografica” in cui disse tra l'altro: “Dovrebbe essere ormai ovvio che è indesiderabile un'ulteriore crescita demografica in qualsiasi paese... Non riesco a capacitarmi di come si possa ancora sostenere che c'è spazio a sufficienza per la popolazione attuale e ancora di più su questo pianeta ... Con l'assottigliarsi delle risorse e la qualità dell'ambiente che continua a peggiorare, c'è sempre più gente destinata a vivere in povertà e nel disagio. La cosa migliore per limitare l'aumento delle persone sarebbe riuscire a stabilizzare la demografia mondiale”.
“Il nostro pianeta va incontro ad una crisi ecologica ... provocata dal genio scientifico e tecnologico umano. L'esplosione demografica, sostenuta dalla scienza e dalla tecnologia ... consuma ... le risorse ... e, soprattutto, condanna all'estinzione migliaia di organismi che vivono con noi”.
Il 26 aprile 1991 il principe Filippo presenziò al discorso annuale che sir Crispin Tickell pronunciò nella Cappella di San Giorgio del castello di Windsor, il luogo di culto della famiglia reale, in cui sir Crispin criticò l'idea del mondo cristiana che si fonda sulla convinzione che “il mondo sia stato creato per l'umanità e che con l'autorità divina - e presumibilmente la cooperazione - possiamo governarlo come vogliamo ... Dio ha creato il mondo ed ha dato all'uomo il dominio su di esso come scritto nel Genesi. ... L'idea del dominio è ancora vigente. Ci lusinghiamo del fatto che l'uomo sia creato ad immagine e somiglianza di Dio (sebbene sia più plausibile sostenere che Dio sia creato a immagine e somiglianza dell'uomo)”.
Tickell si è particolarmente soffermato sul paradigma per comprendere i rapporti della vita umana con i cambiamenti climatici. Ha anche elogiato Thomas Malthus ed ha affermato che “l'aumento demografico” è la causa principale della “sofferenza della natura ... Se questo aumento non sarà posto sotto controllo e quindi rovesciato, tutti gli sforzi per ripristinare la stabilità del nostro ambiente saranno invano ... Non si può in alcun modo prospettare un aumento dei livelli di vita in tutto il mondo pari a quelli dei paesi industriali. In tal caso, questa capacità portante della terra sarebbe intorno ai 2,5 miliardi di persone”.
Nel 1990 sir Crispin Tickell ottenne la presidenza del Climate Institute che ha sede a Washington. Avvalendosi della copertura americana di tale entità nel 1991 e 1992 sir Crispin “organizzò dei briefing per i capi di stato e ministri di 22 nazioni e contribuì a gettare le basi per la firma della Convenzione sul Cambiamento Climatico a Rio de Janeiro nel giugno 1992”, si legge sul sito web del Climate Institute.
Con Crispin Tickell all'ONU e poi al Climate Institute, il “thatcherismo verde” bombardò la nuova amministrazione di Bush padre con i dogmi climatici. Sebbene Bush senior si mosse in quella direzione, il senatore Al Gore si mise in cattedra per deprecare il fatto che i passi compiuti non erano sufficienti e continuò a spronare la svolta ecologista del suo paese.
Nel 1992 Al Gore pubblicò il suo libro “Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit” in cui riproponeva la furiosa campagna del governo britannico contro i paesi inadatti allo sviluppo ai quali il principe Filippo chiedeva insistentemente di ridurre la propria popolazione.
Gore arrivò ad affermare che la minaccia nucleare che aveva caratterizzato gli anni della Guerra Fredda fosse stata sostituita “dalla natura strategica della minaccia che ora la civiltà umana pone all'ambiente globale e dalla natura strategica posta alla civiltà dai cambiamenti nell'ambiente globale”. Chiese ai leader mondiali di non lasciarsi distrarre dall'intraprendere questo nuovo corso anche se questo avrebbe lasciato “milioni di persone ... a soffrire nella povertà e a morire di stenti, guerre, e malattie”.

Il presente articolo è tratto da uno studio di intelligence redatto nel maggio 1991 per l'EIR dal giornalista Mark Burdman, scomparso l'8 luglio 2004.