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giovedì 16 aprile 2009

Jill, la donna che ricorda tutto. Per gli scienziati è un mistero.


NEW YORK - Una memoria di ferro, a cui non sfugge neppure il più piccolo, insignificante particolare. Come il giorno della settimana di una data di più di 20 anni fa, se faceva bel tempo o pioveva, o il giorno esatto in cui si è schiantato lo shuttle Challenger. La perfezione, insomma.

Esiste una donna che ricorda tutto: si chiama Jill Price, ha 43 anni, e, da quando il suo caso è stato scoperto, nel 2006, sta facendo spaccare la testa agli scienziati, alla ricerca di una spiegazione plausibile per questa sua abilità straordinaria. Una benedizione, di certo, ma anche una condanna: l'impossibilità di dimenticare. L'ultima, in ordine di tempo, ad occuparsi di lei è stata la rivista Wired, con un lungo servizio uscito pochi giorni fa.

Jill Price continua a far parlare di sè e della sua "condizione", per cui è stato coniato un nuovo termine scientifico: sindrome ipertimestica, ovvero, in parole povere, memoria eccezionale. La sua capacità di ricordare tocca tutti i campi: se le si chiede cosa successe il 16 agosto 1977 non solo ricorda che quel giorno morì Elvis Presley, ma anche che venne passata una legge sulle tasse in California. Che il 25 maggio dell'anno successivo un aereo cadde a Chicago, o che il 30 agosto 1978 fu la prima volta in assoluto in cui portò l'auto a far lavare. Alcuni di questi eventi possono aver avuto un significato particolare per lei, altri certamente no. Ma sulle sue straordinarie capacità gli scienziati continuano a discutere, lontani dall'aver risolto il puzzle.

Di Jill si parlò per la prima volta in un articolo scientifico pubblicato nel 2006 sulla rivista Neurocase dal dottor James McCaugh, uno dei principali esperti del mondo in materia di memoria, dapprima scettico, poi sempre più intrigato dal mistero. Tanto da coinvolgere altri due colleghi dell'Università di Irvine, in California, Elizabeth Parker, professore di neurologia e psichiatria, e Larry Cahill, professore associato di neurobiologia e comportamento, che hanno sottoposto la donna ad una serie di test.

Da quel momento Jill è finita sui più grandi network tv - Abc in testa - e quotidiani, dal Wall Street Journal a Usa Today, senza contare i talk show, da Oprah a 20/20. Ci sono altri testimonianze in letteratura scientifica di persone con una memoria prodigiosa - un caso per tutti, quello dell'uomo "che non dimenticava nulla", descritto dal neuropsicologo russo Aleksandr Lurija in un libro che ha ispirato poi Oliver Sacks - ma Jill, sostengono McCaugh e colleghi, è unica. Altri hanno una memoria eccellente, ma solo in alcuni campi, dallo sport all'arte. Altri ancora sono in grado di memorizzare all'istante un complicato brano musicale, ma hanno magari difficoltà nelle più semplici attività quotidiane. Jill, invece, ha una vita del tutto normale. E non scorda nulla.

Per dare una spiegazione a questa memoria eccezionale, i ricercatori hanno indagato in direzioni diverse, vagliando numerose ipotesi. Finora però non sono arrivati a nessuna conclusione certa. Una cosa, comunque, è sicura: Jill ama l'ordine, e presenta tendenze compulsive. Ogni cosa, in casa sua, deve avere un posto preciso. Lo stesso, forse, accade nel suo cervello, capace di catalogare in modo infallibile un'enorme quantità di dati.

mercoledì 15 aprile 2009

L'effetto delle onde magnetiche all'origine dei sogni più "folli".


DAL fisico greco Artemidoro allo psicoanalista austriaco Sigmund Freud, gli scienziati hanno sempre cercato di svelare il perché dei sogni, interpretandone il significato in chiave premonitrice o rivelatrice di desideri e traumi. Secondo uno studio tedesco però l'incubo di cadere da un grattacielo o di perdere un dente non sarebbe provocato da particolari condizioni psicologiche ma da onde magnetiche. Una ricerca del Centro di Medicina Spaziale di Berlino suggerisce infatti che sia tutta colpa del magnetismo e che i ricordi di un'infanzia difficile c'entrino ben poco.

Lo psicologo Darren Lipnicki ha registrato un legame tra la bizzarria dei propri viaggi onirici, pazientemente trascritti ogni mattina per sette anni, e l'attività geomagnetica locale. Già altri studi avevano messo in relazione la bassa attività magnetica terrestre con l'aumento nel cervello della produzione di melatonina, un potente ormone che assesta il ritmo circadiano del nostro corpo. Così Lipnicki, dopo aver osservato che un eccesso di melatonina può sballare l'equilibrio dei nostri sogni, si è chiesto se lo stesso meccanismo valesse anche per le onde magnetiche.

Per dare una risposta a questa domanda ha annotato meticolosamente le sue fantasticherie notturne dal 1990 al 1997, per un totale di 2387 sogni. A quel tempo lo psicologo tedesco era ancora un ragazzo ma aveva già chiaro in testa cosa avrebbe fatto nella vita: "Sapevo che un giorno avrei utilizzato tutti quei sogni per una ricerca scientifica". Per realizzarla, ha suddiviso i sogni registrati in cinque categorie a seconda del grado di stranezza: al gradino più basso quelli semplicemente rappresentativi della realtà, a quello intermedio quelli inverosimili ma non impossibili da realizzare e al più alto quelli completamente scollegati dalla realtà. "Tra i più strani - spiega Lipnicki - c'è ad esempio quello di trovarmi in riva al mare con una scimmia parlante. Difficile pensare a un legame preciso tra un sogno del genere e un'esperienza passata".

Durante gli anni di paziente trascrizione, Lipnicki ha vissuto a Perth, in Australia, dunque per la sua ricerca ha preso in esame l'attività geomagnetica quotidiana di quella zona, mettendola a confronto con il grado di assurdità dei sogni. Il risultato non ha lasciato troppi dubbi: quelli più strambi arrivavano proprio nei giorni in cui l'attività magnetica era più bassa.

"Una ricerca senza dubbio originale - spiega Antonio Meloni, dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma - ma che comunque si basa su parametri soggettivi. Il legame tra attività magnetica e infarti, ad esempio, è dimostrato da dati oggettivi, ma in questo caso siamo di fronte a un fenomeno diverso. Non possiamo basarci sulla ricerca di un singolo individuo, che oltre tutto ha classificato i propri sogni in base a parametri assolutamente personali. Senza contare che l'indice K è globale. Pur avendo delle scale diverse a seconda della latitudine, il suo flusso esterno è comunque globale".

Tra gli studiosi del settore, sono in molti a pensare che il magnetismo sia capace di influenzare non tanto i sogni quanto la qualità del nostro sonno. Alcuni hanno cercato di dimostrare che quando andiamo a letto, se orientiamo la testa verso nord e i piedi verso sud, facilitiamo il flusso del magnetismo terrestre attraverso il nostro corpo, cosa che induce un sonno senza sogni e ristoratore. Tra le raccomandazioni di alcuni esperti c'è addirittura quella di evitare letti con strutture in metallo o parti metalliche nei materassi, perché hanno influssi magnetici negativi sull'organismo.

Le onde magnetiche altro non sono che il risultato dell'iterazione tra il campo magnetico della terra e il vento solare, che la pervade con il suo flusso di particelle interplanetario. Quando questa scia arriva sulla terra innesca dei sistemi di corrente elettrica che producono campi magnetici che a loro volta si aggiungono a quello terrestre. Secondo alcuni scienziati, l'attività di queste onde influenza le nostre vite e i sogni dunque non sarebbero, come dice una famosa canzone, desideri di felicità ma reazioni proporzionali all'indice K. Una teoria interessante, ma certamente meno romantica.