Visualizzazione post con etichetta DECIMO PIANETA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta DECIMO PIANETA. Mostra tutti i post

lunedì 25 maggio 2009

21 dicembre 2012: “la fine del mondo” o fine di un incubo? Tra superstizioni, leggende e paure ci si prepara ad un altro “millenarismo”.


di Ennio La Malfa

Non solo in internet abbondano presagi di sventura legati alla fatidica data del 2012, non solo trasmissioni televisive come Voyager ne fanno uno scoop, ora anche il grande cinema esce con un colossal dal titolo proprio 2012. In tutto questo parrebbe rivivere l’anno Domini 999 , in pieno Medioevo, quando santi, santoni e ciarlatani predicavano l’arrivo della fine del mondo terrorizzando la povera gente e un po’ meno i signori e i tiranni di allora.

Oggi la gente non è ingenua e credulona come qualche secolo fa, tuttavia avverte un certo disagio in questa società e quasi un inquietudine per il futuro. Non stiamo all’isteria collettiva, ma in una fase di attesa inconscia per un evento negativo che non sappiamo ancora quale possa essere.

L’effetto serra, i cambiamenti climatici, la grande recessione economica, la bomba atomica iraniana e così via, sono elementi che danno forza a questa nostra paura interiore. E allora perché non credere alla predizione Maya che darebbe per chiusa la storia di questa umanità proprio nel 2012 ? I Maya del resto hanno sempre previsto e mai sbagliato, se non di pochi minuti e secondi, i fenomeni delle eclissi solari e lunari.

La grande eclisse solare del 1991 che interessò il Messico, la più lunga della storia, con quasi 7 minuti di oscuramento totale, era stata prevista molti secoli prima dagli astronomi maya con una imprecisione di appena 30 secondi. Allora perché avevano interrotto il loro calendario proprio al 21 dicembre 2012? Forse avevano visto giusto anche in questo caso?

Ed è proprio la capacità dei Maya a calcolare e predire eclissi ed altri fenomeni cosmici con una certa precisione che preoccupa la gente. Ma c’è chi dice che il 2012 non dovrà essere necessariamente un evento catastrofico, ma una crescita spirituale dell’umanità, un momento in cui la coscienza dell’uomo dovrebbe prevalere sull’istinto. Parole, supposizioni, speranze che qualcosa possa cambiare nella vita collettiva e in quella personale.

Oggi più del passato queste sensazioni di insicurezza e di sfiducia nel futuro si avvertono, “del doman non c’è certezza” diceva spesso Lorenzo il Magnifico nel lontano 1470 ed oggi questo ritornello è tornato di moda.
Ma se guardiamo al passato più recente dovremmo chiederci se a noi italiani in pieno boom economico del 1960 con le aspettative della qualità della vita sempre crescenti, una storia del genere avrebbe fatto breccia.

Forse si, ma in toni minori, allora si sperava di migliorare le proprie condizioni di vita in tempi brevi, il lavoro bene o male lo trovavano tutti, con un solo stipendio una famiglia viveva dignitosamente, non c’era la corsa al consumismo sfrenato, non c’erano criminali d’importazione ad attentare alla nostra incolumità giornaliera, si viveva meglio di oggi.

Tutto questo ora non c’è più, c’è la paura di uscire di notte, di non riuscire a pagare le rate del mutuo di casa, di non trovare lavoro o di perderlo e, infine, c’è la paura di entrare nella sempre crescente schiera dei poveri.
Non si tratta della paura “del mille e non più mille”, questa volta si tratta di avvertire quasi l’esigenza di chiudere questa avventura terrestre troppo difficile e piena di delusioni e amarezze.

E allora il 2012 diventa quasi un’aspettativa di cambiamento, un’occasione a “voltar pagina”.

L’umanità, nonostante le grandi imprese e i grandi messaggi di amore e di fraternità di molti Avatar apparsi nella storia dell’uomo, da Buddha a Cristo, fino a Padre Pio e a Sai Baba, ha sempre disatteso gli insegnamenti di questi illuminati, macchiandosi di crimini orrendi: dallo sterminio degli indios d’America a quello degli Ebrei, dai genocidi di Stalin a quelli di Pol Pot, dalla strage degli Armeni a quelli dei popoli del Darfur.

Ha prevalso sempre il senso dell’egoismo esasperato, a volte mascherato da falso altruismo. Sei è cercato sempre di prevaricare il prossimo, alla faccia dei messaggi dei santi ed illuminati.

Oggi poi il furbo riesce ad avere di più degli altri onesti, a fare carriera ad arrivare prima ovunque a danno della persona corretta, civile e modesta. In più la gente comune, timorosa ed umile, non impegnata in scalate politiche ed economiche rilevanti, si sente di contare poco o niente, di essere solo un numero, una persona sola con le proprie illusioni e delusioni, con i propri mali fisici e psichici, incapace di contribuire a migliorare questa società.

Da tutto questo, ad eccezione dei pochi furbi che vivono sulle aspettative e sui sogni dei più, si ricava un senso di smarrimento, di impotenza, di rassegnazione, qualche volta di rabbia.

Una recente indagine (giugno 2008) effettuata da una rivista inglese relativamente alla prospettiva di cancellare questa umanità e provare a “rifarne” una nuova, le persone hanno risposto per il 67 % favorevolmente a chiudere il capitolo umanità e a provare ad aprirne una nuova.

Il 12% ha dichiarato di non saper decidere, mentre gli altri ( pochi) hanno dichiarato che invece questa umanità doveva proseguire senza ridimensionamenti perché andava bene così. E questa indagine avvalora ancora di più il sentimento di grande disagio che noi tutti da decenni stiamo provando all’interno di questa società.

Ecco allora comprendere la necessità di credere in qualcosa che con un colpo di spugna sappia scrivere la parola fine. Una fine però capace di far rinascere dalle ceneri una nuova umanità, più vicina ai sani valori profondi dell’uomo e non schiava delle esigenze degli altri, di quei pochi che sulle disgrazie degli uomini creano i loro imperi finanziari e politici.

Comunque vadano le cose non ci resta che aspettare il 21 dicembre 2012, sperando che si possano finalmente applicare gli insegnamenti dei grandi Avatar che in tremila anni hanno sempre cercato di darci, ma che noi uomini di un piccolo pianeta chiamato Terra abbiamo sempre disatteso e a volte strumentalizzato per altri fini certamente non nobili.

A questo punto non ci resta che aspettare.

domenica 7 dicembre 2008

CHI è ZECHARIA SITCHIN.


da WIKIPEDIA, posto il: chi è Zecharia Sitchin, per chi ancora non lo conosce.

Zecharia Sitchin (Baku, 1920) è uno scrittore azero. È un filologo, linguista, archeologo, nonché giornalista e autore di numerosi libri di divulgazione scientifica sulla cosiddetta archeologia misteriosa o archeologia di frontiera, sostenitore della teoria dell'antico astronauta come spiegazione dell'origine dell'uomo.

Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Annunaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 12º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese.

Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat che sarebbe previsto dalla formula di Titius-Bode.

Il punto di vista di Sitchin non è comunque supportato da evidenza scientifica, e la teoria non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno da buona parte della comunità scientifica; resta il fatto che l'Enuma Elish fa riferimento a contenuti scientifici non conosciuti dagli esseri umani (in questo i Sumeri somigliano molto ai Dogon del Mali, per quanto riguarda ad esempio la descrizione del pianeta GA.GA che, nell'ordine dei pianeti descritti nel testo epico sopracitato, corrisponderebbe al neo pianeta nano Plutone, scoperto solo nel 1930 dall'astronomia moderna e non osservabile dalla terra ad occhio nudo, tanto meno al tempo dei Sumeri).

Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del Creazionismo non-religioso (cioè sarebbero una variante dell'ateismo), ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica (cioè Dio avrebbe creato l'Universo col Big Bang e in futuro giudicherà le creature col Giorno del Giudizio).

Nell'attestazione sumerica de "Il libro perduto del dio Enki" (pag.19) si dice:

«In futuro verrà dato un giudizio, perché alla fine dei giorni vi sarà il Giorno del Giudizio. Quel giorno la terra tremerà e i fiumi cambieranno il loro corso, vi sarà oscurità a mezzogiorno e un fuoco nei cieli di notte, sarà il giorno del ritorno del Dio celeste. E quel giorno si scoprirà chi è destinato a sopravvivere e chi a perire, chi sarà ricompensato e chi sarà punito, dèi (alieni di Nibiru) e uomini senza alcuna distinzione; perché quello che avverrà sarà determinato da quello che è accaduto; quello che era destinato si ripeterà come in un ciclo e quello che era deciso dal Fato ed era avvenuto solo per volere del cuore, nel bene o nel male, verrà sottoposto a giudizio.»

Indice

[nascondi]

Cenni biografici [modifica]

Sitchin nacque a Baku, in Azerbaijan, nel 1920 ed in seguito si trasferì in Palestina, dove avrebbe appreso la conoscenza del moderno e dell'antico ebraico e di altri linguaggi europei e semitici. Conobbe anche il Vecchio testamento e l'archeologia del vicino oriente.

Dopo essersi laureato a Londra in storia dell'economia, tornò in Israele dove lavorò come giornalista e editore, per poi trasferirsi a New York dove vive tuttora.

I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue, e anche convertiti in linguaggio Braille per i non vedenti e trattati in radio e televisione.

Sitchin dichiara che le sue ricerche coincidono con molti testi biblici, i quali traggono origine dagli scritti Sumeri.

Le idee [modifica]

Secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un dodicesimo pianeta, che seguendo un'orbita ellittica rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Questo ipotetico pianeta, chiamato "Nibiru", nella mitologia babilonese era associato al dio Marduk, il dio della morte, il dio d'oro, il dio della città di Babilonia.

Sitchin afferma che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 4 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due metà sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi.

Sitchin afferma che questa teoria spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro.

Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Nephilim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare d'oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa.

Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l' Homo Sapiens Sapiens incrociando la loro razza con l'Homo erectus, con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, la civiltà Sumera avrebbe fondato la civiltà in Mesopotamia, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi.

Sitchin poi afferma che nel 2000 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri, e la ricaduta nucleare, il fallout, sarebbe il "vento malvagio" che distrusse Ur secondo quanto raccontato nel Lamento di Ur.[1] Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici.

Quando Sitchin elaborò la propria teoria e pubblicò i primi testi, il Sumero era una lingua ancora poco comprensibile e nota solo a pochi specialisti. Oggi però grazie ad alcune pubblicazioni di massa come Sumerian Lexicon.[1] è stato possibile verificare che alcune delle traduzioni di Sitchin sono parzialmente opinabili, ma nonostante ciò, il quadro risultante offre la migliore spiegazione possibile delle nostre antiche origini, in relazione alle indagini e alle nuove acquisizioni scientifiche delle scienze naturali.

Bibliografia [modifica]

  • The 12th Planet (Earth Chronicles, No. 1), 1978 - Titolo italiano: Il pianeta degli dei
  • The Stairway to Heaven (Earth Chronicles, No. 2), 1980 - Titolo italiano: Le Astronavi del Sinai
  • The Wars of Gods and Men (Earth Chronicles, No. 3), 1985 - Titolo italiano: Guerre atomiche al tempo degli dei
  • The Lost Realms (Earth Chronicles, No. 4), 1990 - Titolo italiano: Gli dei dalle lacrime d'oro
  • Genesis Revisited: Is Modern Science Catching Up With Ancient Knowledge?, 1991 - Titolo italiano: L'altra Genesi
  • When Time Began (Earth Chronicles, No. 5), 1993 - Titolo italiano: Gli architetti del tempo
  • Divine Encounters: A Guide to Visions, Angels and Other Emissaries, 1995 - Titolo italiano: Dio, angeli, extraterrestri ed esseri multidimensionali
  • The Cosmic Code (Earth Chronicles, No. 6), 1998 - Titolo italiano: Il codice del cosmo
  • The Lost Book of Enki: Memoirs and Prophecies of an Extraterrestrial god, 2002 - Titolo italiano: Il libro perduto del Dio Enki
  • The Earth Chronicles Expeditions (2004) - Titolo italiano: Spedizioni nell'Altro Passato
  • The End of Days: Armageddon and Prophecies of the Return (2007) - Non ancora tradotto in italiano

AGGIORNAMENTI sull ipotetico Pianeta NIBIRU.


Ci è stato chiesto in questi giorni di dire qualcosa circa la questione dell'ipotetico pianeta Nibiru, un grosso astro che, secondo alcune fonti, sarebbe in procinto di attraversare il sistema solare portando scompiglio anche sulla Terra. L'esistenza di Nibiru fu ipotizzata dallo studioso Zecharia Sitchin sulla base di sue interpretazioni di antiche tavolette sumeriche, riassunte in alcuni libri che pubblicò a suo tempo. Secondo Sitchin, questo pianeta sarebbe inoltre abitato, o quantomeno utilizzato come base, da una razza umanoide chiamata Anunnaki in sumerico, che corrisponderebbe ai Nefilim di cui parla la Genesi biblica e che in tempi preistorici avrebbe abitato la Terra. Nibiru, sempre secondo lo studioso russo-ebreo, avrebbe un'orbita che lo porterebbe ad attraversare il sistema solare ogni 3600 anni, e il ritorno periodico del pianeta sarebbe ormai imminente e potrebbe avvenire in questi anni. Ad uno dei ritorni di Nibiru sarebbe dovuta inoltre la formazione della fascia di asteroidi che orbita tra Marte e Giove, che si sarebbe originata dalla frantumazione di un ex-pianeta associato dai Sumeri alla dea Tiamat e colpito in tempi remotissimi da uno dei satelliti di Nibiru. Da questa collisione si sarebbero formate l'attuale Terra, la Luna e come detto la fascia degli asteroidi orbitanti tra Marte e Giove.

Sulla base degli studi di Sitchin si sono poi mossi numerosi ricercatori indipendenti, che hanno proposto varie teorie circa la natura di questo pianeta, mentre ricerche di ulteriori pianeti solari o extra-solari vengono continuamente effettuate dagli scienziati con i loro telescopi e calcoli matematici. Cercando di riassumere in breve i risultati di tutte queste ricerche, aggiornate ad oggi, possiamo dire che da parte di numerose fonti indipendenti si dà per certa o quantomeno molto probabile l'esistenza di Nibiru e il suo imminente ingresso nel sistema solare, con tutto il suo seguito di cataclismi dovuti alla sua azione destabilizzante che comporterebbe, tra le altre cose, lo spostamento dell'asse terrestre. Da parte delle fonti scientifiche ufficiali non c'è invece nessuna conferma e si tende a non prendere sul serio le affermazioni di Sitchin, tuttavia a partire dagli anni '80 e fino ad oggi è stata più volte ipotizzata anche dalla scienza l'esistenza di un ulteriore, misterioso pianeta situato ai confini del sistema solare, al di là di Plutone. L'ultima novità in questo senso è proprio di poche settimane fa e proviene da studi giapponesi, ne abbiamo parlato nell'articolo precedente.

Le affermazioni più recenti provenienti dalle fonti indipendenti propongono la teoria secondo la quale il sistema solare sarebbe in realtà un sistema binario, composto cioè da due stelle che ruotano una intorno all'altra. Di sistemi come questi ce ne sono moltissimi nello spazio, e quindi in questo non ci sarebbe nulla di strano. La stella compagna del Sole sarebbe una cosiddetta 'nana bruna', una piccola stella dal colore rossastro, ma la cosa interessante è che questa stella avrebbe un suo sistema planetario composto da vari pianeti che le ruotano intorno, e uno dei quali sarebbe appunto Nibiru. Quando questa stella binaria si avvicina al perielio (minima distanza dal Sole), l'orbita ampia di Nibiru attraverserebbe il sistema solare. Qualcuno ipotizza inoltre che uno o più di uno dei planetoidi scoperti negli ultimi anni (ad esempio Quaoar, Eris o Sedna, il maggiore indiziato per via della sua orbita che presenta molte similitudini con quella ipotizzata per Nibiru) potrebbero far parte di questo sistema che ruota intorno alla stella binaria. Le notizie più recenti affermano che Nibiru sarebbe effettivamente in procinto di entrare nel sistema solare e comincerà ad essere visibile dal 2009, a partire da sud. La sua orbita sarebbe già monitorata da un telescopio situato in una base dell'Antartide. L'azione destabilizzante dell'attraversamento di Nibiru culminerebbe, sempre secondo queste fonti, nel fatidico 2012, la data indicata dall'antico calendario Maya come la fine di un'epoca, e avrebbe una durata limitata (settimane o mesi) ma estremamente distruttiva a causa dello spostamento dell'asse terrestre che determinerebbe inondazioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche di portata storica.

Come accennato prima, le fonti scientifiche non sembrano prendere sul serio queste ipotesi, ma da parte degli indipendenti si sostiene che si tratti di una copertura voluta per non creare panico tra la popolazione. La realtà è che è molto difficile riuscire a distinguere vero e falso su questo tema, e questo perchè da una parte è impossibile verificare l'attendibilità delle fonti indipendenti, mentre dall'altra non è certo una novità che anche le fonti ufficiali spesso e volentieri ricorrano a coperture o veri e propri depistaggi imposti da chi le controlla per proteggere i loro interessi. Va detto inoltre che gran parte delle affermazioni provenienti dalle fonti indipendenti si basano sulle ricerche di Zecharia Sitchin, le quali si fondano su sue interpretazioni personali e non sono quindi necessariamente verità assolute. D'altra parte viene però anche da chiedersi come mai proprio in questi anni siano state investite tante risorse per piazzare un potente telescopio nel posto più scomodo e inospitale della Terra come il Polo Sud, e come mai siano stati scavati dei bunker nelle remotissime isole Svalbard norvegesi, creando una specie di Arca di Noè per mettere al sicuro tutte le sementi di tutte le piante esistenti sul pianeta. Ciò che possiamo fare per ora è stare coi piedi per terra, ma al tempo stesso anche con occhi e orecchi ben aperti. Qui sotto alleghiamo alcuni links a siti o filmati relativi alle notizie più recenti su Nibiru o ad altri fatti citati nell'articolo, provenienti da varie fonti in inglese o in italiano.

http://www.librarising.com/space/darkstar.html

http://it.youtube.com/watch?v=U-3RLx_4Y5Y

http://it.youtube.com/watch?v=2AmdazwAcgw

http://www.nibiru2012.it/content/category/1/14/42/

http://www.sciencepoles.org/index.php?s=2&rs=home&uid=976&lg=en

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=595&ID_sezione=76&sezione=

http://fohat.blog.dada.net/post/821759/AGGIORNAMENTI+SULL%27IPOTETICO+PIANETA+NIBIRU
by Gabriele Bertani

lunedì 24 novembre 2008

CONTINUANO I TERREMOTI SULLA LUNA. (aggiornamento)

Il BNSC (Centro Spaziale Britannico) in collaborazione con l'ESA e la NASA stanno portando avanti un progetto a breve termine che prevede lo stanziamento di circa 118 milioni di Euro per una missione spaziale alquanto misteriosa: il lancio di una sonda spaziale automatica per studiare l'aumento dell'attività sismica che in questo periodo sta colpendo il nostro satellite.

L'Ansa ha trasmesso questa notizia:

(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La Gran Bretagna si appresta a lanciare la sua prima missione sulla Luna per indagare sulle cause di misteriose scosse sismiche. Le scosse fanno vibrare la superficie del satellite. Ne da' notizia il Sunday Telegraph online, secondo cui il governo approvera' ufficialmente il mese prossimo il progetto per consentire ai tecnici spaziali di costruire una base lunare. La missione, il cui costo e' stimato in circa 118 milioni di euro, include il lancio di un satellite ad alta tecnologia.

Le imprese spaziali degli anni '60 e '70 hanno visto un grandioso sviluppo delle conoscenze sul nostro sistema solare, soprattutto dal punto di vista geologico. L'unico scienziato ad aver posato piede sulla Luna, infatti, è stato un geologo: Harrison Schmitt, il quale mise piede sul nostro satellite l'11 dicembre 1972 per studiarne da vicino le caratteristiche.

Tra gli apparati sperimentali lasciati dall'uomo sulla Luna vi sono anche cinque sismometri, che hanno operato fino al 1977. Essi hanno registrato migliaia di terremoti (o lunamoti) ogni anno. In generale si trattava di fenomeni di lieve entità, corrispondenti ai primi due gradi della scala Richter, raramente si arrivava al quarto grado.

I terremoti lunari sono attribuibili o all'impatto di meteoriti sulla sua superficie, oppure a fenomeni gravitazionali che influenzano la parte interna della Luna. Nel primo caso si sono registrate cadute di corpi con massa fino a 5 tonnellate. Nel secondo caso si sono osservati molti eventi verificatisi ad una profondità di 600-800 chilometri. Anche in questo caso lo studio degli eventi sismici ha permesso agli astronomi di ricostruire l'interno della Luna. Il nostro satellite ha una crosta solida dello spessore di circa 65 chilometri, poi vi è un mantello diviso in due strati, uno solido e uno parzialmente fuso, più in profondità Al centro c'è un nucleo del raggio di circa 1200 chilometri.

Alcuni lunamoti sono stati volutamente provocati dall'uomo, facendo schiantare sulla Luna alla fine della missione il terzo stadio dei razzi Saturno o il modulo lunare. Come si vede dal tracciato qui sopra, l'impatto del modulo lunare ha provocato onde sismiche. Si noti che, a differenza della Terra dove i terremoti durano al massimo alcuni minuti, sulla Luna le onde sismiche continuano a risuonare per circa un'ora!

Vi è poi un particolare curioso: i terremoti lunari hanno una periodicità di circa 14 giorni, cioè metà del mese lunare. La spiegazione è la seguente: dato che l'orbita della Luna attorno alla Terra è ellittica, nel punto di minore distanza dal nostro pianeta la forza di marea tende a 'stirare' la Luna, creando tensioni interne che provocano sismi. Al contrario, nel punto più lontano, che viene raggiunto 14 giorni dopo, la Luna si 'rilassa' provocando altri sismi di assestamento.


PLANET X SI AVVICINA ?

I fenomeni sismici che ora stanno colpendo la Luna sono di maggiore entità superando i 3-4 gradi della scala Richter e il fatto ancor più misterioso e che non si riesce a capire la natura di questi eventi. Gli scienziati del BNSC hanno notato che sono aumentati gli impatti meteoritici, quindi di conseguenza aumentano i terremoti (da impatto), ma quando questi impatti cessano l'attività non tende a diminuire, anzi sembrerebbe rimanere su livelli di 2-3 gradi Richter. Alcuni ricercatori come il Dr. Cristian Negureanu, stanno ipotizzando che questi fenomeni sismici, che stanno poi interessando anche altri pianeti del nostro sistema solare, siano dovuti alla presenza di un oggetto spaziale identificato con il nome di Planet X (Eris -Nibiru) che nel suo periodo orbitale si starebbe avvicinando per poi entrare nelle vicinanze tra Giove e Marte come descritto nelle teorie del prof. Zecharia Sitchin. Lo stesso Dr. Negureanu avrebbe ipotizzato che anche la crisi climatica che sta colpendo il nostro pianeta, sia dovuta alla presenza di questo pianeta misterioso:

La causa reale dei cambiamenti del clima, dell'attività vulcanica, dell'intensificazione dell'attività sismica ecc., è il pianeta Eris che si sta avvicinando al nostro sistema solare, chiamato 2003 - UB - 313 e conosciuto nell'antichità con nomi diversi come: Nibiru, Marduk, Nemesi, Hercolubus, il Pianeta degli Dei, il Pianeta dell'Impero, il Pianeta della Croce o il Pianeta Rosso.

Sotto è riportato un breve resoconto dei primi (recenti) contatti con Eris:
Osservato per la prima volta il 21 ottobre 2003 utilizzando il telescopio Oschin 1,22, sul Monte Palomar (California).
Scoperto da Michael E. Brown, Chad Trujillo, David L. Rabinovitz, il 5 Gennaio 2005, sulla base delle foto scattate nella data sopra indicata.
Ulteriori osservazioni pubblicate nel mese di ottobre 2005 hanno mostrato un satellite chiamato Dysnomia (Gabriel). Il pianeta Eris / Nibiru si avvicina periodicamente alla Terra una volta ogni 3600 anni provoca numerosi cambiamenti climatici, uno di questi è il surriscaldamento del pianeta con la conseguenza naturale dello scioglimento dei ghiacciai.

L'effetto dello scioglimento dei ghiacciai, a causa della loro acqua dolce, comporterà la fine del sistema termosalino naturale, il "motore" che permette la circolazione della corrente del Golfo verso il Nord ed il congelamento di diverse aree del Nord - Ovest dell'Europa e del Nord - Est degli Stati Uniti d'America. In breve, questo è il processo che ha avuto luogo nel corso degli ultimi due periodi in cui il Pianeta degli Dei è passato tra Marte e Giove, il punto più vicino alla Terra:

7200 anni fa, durante il cataclisma noto come "Diluvio Universale", "improvvisi cambiamenti di temperatura, violente tempeste e valanghe d'acqua dall'Antartide uscirono dalla loro 'prigione di ghiaccio'. Il Dr. John T. Holliger dell'Università del Maine (USA) ritiene che pezzi di grandi dimensioni periodicamente si sono staccati dal ghiaccio Antartico creando una grande marea "(Zecharia Sitchin, Il Dodicesimo Pianeta).

3600 anni fa, durante l'Esodo degli Ebrei dall'Egitto a metà del secondo millennio aC, la Terra ha subito grandi cataclismi. "Un corpo celeste che è entrato di recente nel nostro sistema solare - una nuova cometa - si è avvicinato molto alla Terra [causando - A / N] la scomparsa dello strato di ghiaccio" (Immanuel Velikovsky, "Mondi in collisione").

La situazione attuale - lo scioglimento dei ghiacciai ai Poli sta accelerando.


I cambiamenti del clima ed i cambiamenti geologici aumenteranno perché il pianeta Eris / Nibiru non è ancora vicino a Plutone, il punto più vicino alla Terra. Si presume che questo accadrà tra il 2012 - 2014.

Massimo Fratini.

domenica 23 novembre 2008

2012.


Gli studi dei maggiori astrofisica, recentemente divulgati, hanno reso noto che nei prossimi cinque anni si verificherà un aumento eccezionale del fenomeno delle macchie solari.
Europei e americani parlano di un incremento dell’attività solare che causerà il formarsi di oltre 100 – 120 macchie solari attorno al 2011 – 2012. Il fenomeno avrà effetti catastrofici sulle tecnologie a causa delle radiazioni scaturite dalle tempeste magnetiche tanto da provocare, tra l’ottobre 2011 e l’agosto 2012, gravi malfunzionamenti dei ricevitori G.P.S.
Se pensiamo soltanto all’uso dei nostri cellulari o ai mezzi di trasporto via terra, tutto questo pericolo si risolverebbe in qualche ora di disagio, ma il segnale G.P.S. viene captato e gestito dai dispositivi installati su aerei, piattaforme petrolifere e apparecchi usati per la localizzazione o il pronto intervento. Le tempeste solari infatti, interferiscono sulle frequenza radio su cui operano i satelliti che trasmettono l’impulso G.P.S.

Certamente non è la prima volta che fenomeni di questo tipo si manifestano sulla Terra, ad esempio, nel 2003, si verificò una diminuzione del 50% circa sulle apparecchiature G.P.S. per 15 minuti, ma le tempeste solari che si aspettano per il futuro, saranno fino a dieci volte più intense. Nel 2011-12 la perdita del segnale potrebbe arrivare al 90% per alcune ore, senza considerare, oltre al pericolo fisico al quale si va incontro, all’enorme danno economico che potrebbero provocare ore di buio sulle telecomunicazioni.


Fin qui si parla di velo elettromagnetico visibile, ma se dovessimo provare ad immaginare quello che potrebbe scatenarsi a livelli più profondi, dovremmo ragionare sulle conclusioni alle quali è giunto il fisico belga, cosmologo e scienziato dei sistemi, Paul La Violette, con la sua teoria della “cinetica di subquantum”.

Le teorie di La Violette e i messaggi degli Arcani Maggiori

Secondo La Violette, come riportato su www.sciechimiche-zret.blogspot.com, per comprendere i rudimenti della fisica della creazione, basata sull'etere, l'invisibile substrato primordiale che riempie lo spazio e matrice delle particelle elementari, bisogna concepire l'universo come una realtà che emerge da un etere attivo e vitale, i cui componenti entrano ed escono continuamente dal nostro piano fisico, mentre si trasformano lungo una quarta dimensione. Tale flusso energetico è sintropico, in quanto generazione spontanea di ordine, con particelle che affiorano nello spazio “vuoto” da un onnipresente rumore subquantistico di energia.

La teoria di La Violette è molto studiata poiché spiegherebbe, tra gli altri fenomeni, la pulsazione stellare, le esplosioni del nucleo della galassia, il fenomeno cosmologico dello spostamento verso il rosso, la struttura ondulatoria della materia, eliminando il dualismo onda-particella.
La teoria di campo unificato della cinetica di subquantum, infine, sostituisce la teoria del Big Bang, spiegando la creazione primordiale. Il ricercatore belga ritiene che molti concetti fisici e cosmologici siano codificati in miti antichi, nell'astrologia e persino nei tarocchi.
Possiamo sicuramente affermare che quella che la Tradizione ebraico-cristaina definisce come “la Fine dei Tempi”, potrebbe riferirsi a questo periodo, così come la profezia Maya e quelle di molti contattisti del XX Secolo. Non necessariamente l’anno potrebbe essere il 2012, ma comunque, quello che aspetta alla nostra generazione è di certo un cambiamento.

Se, ad esempio, andiamo ad analizzare alcuni dei codici la cui creazione si perde nella notte dei tempi, come i tarocchi, in particolare i 21+1 Arcani Maggiori, sembra che le carte, messe in sequenza, dal n. 0 al n. 21, vogliano spiegarci la storia ciclica degli “eventi tipo” che si ripetono nella storia dell’umanità.

La carta 0, ossia “il matto”, è simbolo dell’inizio del viaggio, dello stato di purezza e incoscienza con cui si dà inizio alle cose. Nei miti antichi spesso la figura di un giullare o del folle, serviva come narratore, perché era l’unico che aveva il coraggio di dire la verità
Questa figura ritorna anche nella letteratura: il matto è presente nelle saghe degli inizi del mondo (esplodere o implodere, questo è il problema, scrive Italo Calvino) e in ogni tradizione arcaica.
La carta n. 1. il mago o Bateleur, è poi colui che prende coscienza di sé ed il controllo della materia su di un tavolo che rappresenta il piano della realtà. Il mago controlla i quattro elementi, simboleggiati dagli oggetti presenti sul tavolo stesso: la coppa (l’acqua), il denaro (la terra), il pugnale (l’aria), la bacchetta (il fuoco).

Passando per varie figure archetipali, si giunge alla sequenza che ci interessa maggiormente e cioè alla carta n. 15, “il diavolo”, che rappresenta il potere assoluto della materia e quindi la il momento storico in cui la materialità e la mancanza di principi morali è altamente diffusa e gestisce il potere.


La carta 16, “la torre”, chiamata in francese “la Maison de Dieux”, rappresenta una torre distrutta da un fulmine con delle persone che precipitano. Ovviamente il fulmine è la vera rappresentazione della giustizia divina che si abbatte su una torre o “casa” con l’intento di distruggere la materialità imperante, che falsamente si definisce “divina”; presagisce l’arrivo dell’azione divina sulla corruzione umana.
Nel nostro tempo, questo evento, potrebbe essere ricollegabile alla caduta delle Twin Tower l’11 settembre 2001.

Le carte seguenti sono da interpretare con eventi che dovranno accadere nei prossimi anni.
Nell’apocalisse di Giovanni, il profeta parla degli ultimi tempi e fa riferimento ai radicali cambiamenti che saranno visibili nelle stelle, nella luna e nel sole: proprio queste tre sono le successive carte nei tarocchi.

«E vidi quando (l’Agnello) aprì il sesto sigillo: vi fu un grande terremoto; il sole divenne nero come un sacco di crine; la luna diventò tutta come sangue;
le stelle del cielo caddero sulla terra, come un fico lascia cadere i frutti invernali immaturi, quando è sbattuto da un forte vento;
il cielo fu portato via come un volume che si arrotola; ogni monte e isola fu smosso dal suo posto.
E vidi quando l’Agnello aprì il sesto sigillo: vi fu una grande animazione in Israele; il sommo sacerdote divenne nero come un sacco di crine, cioè molto più giusto; gli anziani diventarono tutti come testimoni; gli uomini che guidano il popolo d’Israele divennero più solerti nel loro compito, come un fico lascia cadere i frutti invernali immaturi, quando è sbattuto da un forte vento; La Gerusalemme santa fu rinnovata, come quando si arrotola un volume per prenderne uno nuovo; ogni capo ebreo di Palestina e di fuori fu smosso dal suo posto.
E i re della terra, i grandi, i capitani, i ricchi, i potenti, ogni schiavo o libero, si nascosero nelle caverne e tra le pietre dei monti;
e dicono ai monti e alle pietre: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla “faccia” di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello,
perché è venuto il giorno grande della loro ira, e chi può opporre resistenza?»

Per concludere, gli ultimi due arcani maggiori, dopo i simboli astronomici, sono “il giudizio”, che vede un angelo resuscitare i morti con la tromba del Giudizio Universale, e “il mondo”, inteso come il “mondo che verrà”, in cui si realizzerà la promessa cristica del Paradiso in Terra.
Il concetto di “passaggio” dimensionale o “evoluzione delle coscenze”, si può riscontrare anche nella Profezia dei Maya. Essi affermavano che tutto nell’Universo, inteso come macroessere, è in continua evoluzione e tutto gira in un movimento ciclico che i Maya chiamavano Unab-Ku, letteralmente “l’uno nel tutto e il tutto nell’uno”.
La Profezia racconta della periodica conclusione di un’era cosmica, che corrisponde alla rotazione completa dell’Universo, che i Maya definivano anno galattico. In questo periodo si sarebbero dovute manifestare delle situazioni di carattere evolutivo. Il conteggio è iniziato nel 3114 a.C. e si concluderebbe proprio nel 2012 d.C. (5126 anni dopo).

Il Quinto Sole dei Maya

In un articolo di Steven McFadden riportato in italia dalla rivista Nexus, si parla degli interessanti studi di Carlos Barrios sui significati originali del calendario Maya in correlazione con il 2012.

Agli inizi dell'autunno 2002, Carlos Barrios ha viaggiato diretto a nord dalla sua casa in Guatemala sino all'estremo bordo orientale dei Four Corners. A Santa Fe, in New Mexico, in corrispondenza del fondo della dorsale delle Montagne Rocciose, Barrios ha parlato in modo divulgativo della tradizione e dei leggendari calendari dei Maya. Di questi tempi i calendari riscuotono un forte interesse da parte di migliaia di persone, in quanto evidenziano la data spartiacque del 21 dicembre 2012; si dice che da allora in poi tutto cambierà.

Carlos Barrios è nato in una famiglia spagnola su El Altiplano, la regione montuosa del Guatemala, precisamente a Huehuetenango, territorio di insediamento della tribù Maya Mam. I Mam, come altri Maya ed altri custodi della tradizione indigena, preservano parte dell'antico retaggio dell'Isola della Tartaruga; essi sono i custodi del tempo, esperti degli straordinari, antichi, eleganti e notevoli calendari.

Barrios è storico, antropologo e ricercatore. Dopo aver studiato per 25 anni con gli anziani, iniziando all'età di 19, è diventato anche un Ajq'ij Maya, sacerdote officiante e guida spirituale del clan dell'Aquila.

Anni fa Carlos iniziò insieme al fratello Gerardo una ricerca sui diversi calendari Maya; studiò con molti maestri e dice che, per ampliare l'ambito delle loro conoscenze, Gerardo intervistò più di 600 anziani Maya. Barrios ha affermato: "Gli antropologi visitano i templi, leggono steli ed iscrizioni e confezionano storie sui Maya, tuttavia non interpretano i segni in modo corretto, lavorano solo di immaginazione... Altri scrivono delle profezie nel nome dei Maya; dicono che il mondo finirà nel dicembre del 2012. Gli anziani Maya sono furibondi per questo; il mondo non finirà, sarà trasformato. Sono gli indigeni - non altri - a possedere i calendari ed a sapere come interpretarli correttamente".

Oggi, dice Barrios, ci troviamo in un periodo nel quale il braccio destro del mondo materialista sta scomparendo, lentamente ma inesorabilmente. Siamo all'apice di un'era nella quale inizierà la pace e la gente vivrà in armonia con la Madre Terra; non ci troviamo più nel Mondo del Quarto Sole, ma non siamo ancora nel Mondo del Quinto Sole: questo è il periodo di mezzo, quello della transizione.

In concomitanza con tale transizione si verificherà una colossale e globale convergenza di distruzione ambientale, caos sociale, guerre e cambiamenti terrestri. Tutto questo, dice Barrios, fu previsto con l'ausilio della semplice matematica spiroidale dei calendari Maya. Barrios ha osservato: "Cambierà, tutto cambierà." Egli ha detto che i Custodi del Tempo Maya considerano la data del 21 dicembre 2012 come una rinascita, l'inizio del Mondo del Quinto Sole. Sarà l'avvio di una nuova era, derivante e contraddistinta dal meridiano solare che intersecherà l'equatore galattico e dalla Terra che si allineerà con il centro della galassia.

Alessia SerafinAll'alba del 21 dicembre 2012 - per la prima volta dopo 26.000 anni - il Sole nascente coinciderà con l'intersezione della Via Lattea e del piano dell'eclittica; questa intersezione cosmica viene considerata l'espressione del Sacro Albero, l'Albero della Vita - un albero presente in tutte le tradizioni spirituali del mondo. Alcuni osservatori sostengono che nel 2012 questo allineamento con il centro della galassia aprirà un canale che farà fluire energia cosmica attraverso la Terra, purificando il pianeta e tutti i suoi abitanti, portando tutto ad un più elevato livello di vibrazione. Secondo Barrios questo processo ha già avuto inizio, ed ha aggiunto: "Il cambiamento è in fase di accelerazione, e continuerà ad accelerare." Se la popolazione terrestre, dice Barrios, riuscirà ad arrivare al 2012 in buona forma, senza aver distrutto troppo la Terra, saliremo ad un nuovo livello superiore ma, per giungervi, dovremo trasformare forze potentissime che cercano di bloccarci la strada.

A questo punto un importante compito è quello di apprendere a percepire ed individuare l'energia di ogni individuo e di ogni cosa: persone, piante animali. Questo diviene sempre più importante man mano che ci avviciniamo al Mondo del Quinto Sole, in quanto esso è associato all'elemento etere - il regno in cui l'energia vive e si dipana.

Secondo Barrios, quello attuale è un momento di cruciale importanza per l'umanità e per il pianeta. “Ognuno di noi è importante. Se vi siete incarnati in quest'epoca, avete del lavoro spirituale da fare per dare equilibrio al pianeta. Gli anziani hanno aperto le porte in modo che altre razze possano giungere nel mondo Maya ed assorbirne la tradizione. I Maya da lungo tempo apprezzano e rispettano il fatto che esistono molti altri colori, razze e sistemi spirituali. Sanno che il destino del mondo dei Maya è legato al destino del mondo intero.”

Dunque, diverze forze, nuove e antiche, luminose e oscure, sembrano mettersi in movimento per quella che appare una sorta di resa dei conti, un esame in cui l'umanità dovrà dimostrarsi abbastanza matura e consapevole se vorrà davvero passare a un livello successivo di evoluzione, in cui potrà entrare in risonanza con tutto ciò che ci circonda, con la forza vivente dell'universo che i nativi americani chiamavano "Wakan Tanka ", il Grande Spirito, il Mistero Supremo.

Altrimenti, se manchiamo all'appuntamento, se la nostra umanità sceglierà di passare dai fumi del petrolio ai fuochi del nucleare, dal più desolato materialismo del 1900 al nichilismo spirituale e all'edonismo hightech dell'era digitale, allora avremo fallito lo scopo di 10.500 anni di lunga, sofferta e durissima evoluzione karmica planetaria.

L’antica profezia Maya difatti termina con le seguenti parole d'avvertimento: “…..se entro questo termine (il 2012) l’umanità non avrà raggiunto un certo grado di evoluzione, sarà sostituita”.

ALESSIA SERAFIN

giovedì 6 novembre 2008

UN'ENCICLOPEDIA ITALIANA PER RAGAZZI ACCENNA A NIBIRU ED AGLI ANUNNAKI


CORAGGIOSA SCELTA EDITORIALE DELL'ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI


di Luca Scantamburlo



Il 25 settembre scorso il prestigioso giornale milanese Corriere della Sera distribuiva in edicola, a 12,90 Euro più il prezzo del quotidiano, il volume enciclopedico della Rizzoli Junior intitolato Il Cielo, realizzato dall'Istituto Geografico De Agostini ma in parte tratto dall'opera Enciclopedia of Discovery, della Weldon Owen Inc.
Il volume della Rizzoli Junior, cartonato e composto da 317 pagine a colori, si presenta ben rilegato ed è suddiviso in sette sezioni che sono: il "Grande dizionario del Cielo e dell'Universo", "Conoscere il Cielo", "Il volo", "Stelle e pianeti, "Date e dati", "Percorsi fotografici" e "Da leggere e vedere". Il linguaggio chiaro e semplice, visto il target adolescenziale, non rinuncia tuttavia al rigore terminologico e concettuale. Pertanto ne consiglio vivamente l'acquisto non solo alle ragazze ed ai ragazzi ma anche al pubblico adulto che ama la divulgazione astronomica.

La cosa degna di rilievo, e che giustifica il mio articolo, è il paragrafo presente a pagina 233 ed intitolato "Il decimo pianeta non è una novità". Inoltre nella stessa pagina campeggia l'illustrazione di una ziqqurat (si può scrivere anche ziggurat), antica piramide mesopotamica a terrazze di dimensioni decrescenti verso la cima. Nel trattare la conoscenza antica del Sistema Solare gli autori del testo si riferiscono alla cosmogonia sumera ed arrivano a scrivere: <<[...] il sistema solare contava tutti i pianeti a noi noti oltre a Tiamat e Nibiru. Quest'ultimo sarebbe il pianeta più lontano del Sistema [...]>>.
Sorprendentemente si parla anche dei presunti abitanti di tale lontano mondo (gli Anunnaki), spiegandone l'etimologia del termine e definendoli "una stirpe di giganti semidivini".
Il paragrafo si conclude spiegando l'origine del sistema Terra-Luna e della cintura di asteroidi secondo i miti sumeri: la cintura dei pianetini sarebbe il risultato dello scontro di Nibiru con l'originario pianeta presente fra Marte e Giove (Tiamat), andato distrutto a seguito della collisione. Peccato che in realtà secondo i Sumeri ed i Babilonesi non fu Nibiru ma furono uno o più dei suoi satelliti a cozzare contro Tiamat.
Gli autori (certamente italiani perché è a partire dal pag. 234 fino a pag. 253 che i testi sono tradotti dall'opera straniera sopra menzionata) omettono la principale fonte del racconto cosmogonico: l'Enuma Elish, l'Epica della Creazione (discussa da Zecharia Sitchin, storico orientalista residente a New York) ed è forse anche a causa di questo che essi commettono l'errore da me segnalato, che potrebbe anche essere interpretato come una voluta semplificazione. Per chi volesse approfondire rimando direttamente al celebre primo testo di Sitchin uscito negli Stati Uniti nel 1976: <<[...] furono i satelliti di Marduk a colpire Tiamat, non Marduk stesso>>
(Il pianeta degli dei, di Z. Sitchin, Ed. Piemme, 1998, pag.217).
Ricordo inoltre che Marduk è il nome dato dai Babilonesi al dio-pianeta Nibiru degli antichi Sumeri.

Va comunque dato il merito ai redattori italiani della Rizzoli di aver rotto gli indugi: finalmente si ha l'audacia di osare con il grande pubblico, ed in particolare con le nuove generazioni. E l'accenno a Nibiru ed ai suoi abitanti (gli Anunnaki), nonostante sia costruito sul modo verbale condizionale, è un segnale forte e che fa ben sperare per il futuro. Se esso sia una coraggiosa iniziativa individuale o di pochi intellettuali, oppure il frutto di una qualche indicazione venuta da ambienti istituzionali, beh, questo proprio non lo so dire, ma quello che conta è l'onestà intellettuale; in questo caso discretamente onorata seppur con una comprensibile prudenza.


© L. Scantamburlo