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martedì 3 marzo 2009

Planet X ????? Nibiru in arrivo? O solito fake???

cè qualche astrofilo che vedendo questo video, può comparare con i suoi occhi e il suo telescopio, se ciò è na bufala o è vero?????



ps scaricatelo anche voi da you tube, e fatelo girare, salterà ben fuori un astrofilo che dirà: si cè qualcosa, oppure, no è una bufala.

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lunedì 12 gennaio 2009

LA NASA ANNUNCIA: UNA TEMPESTA SOLARE CAUSERA' UNA CATASTROFE PER IL 2012



Una recente relazione (dossier di 145 pagine) eseguita per la NASA e l'ESA dalla US National Academy of Science (Accademia Nazionale di Scienze USA) sembra in sintonia con la sempre più apocalittica previsione per il 2012. Una catastrofica tempesta solare è prevista nel corso dell'anno 2012 e metterebbe a repentaglio quasi tutti i sistemi viventi sulla Terra. [Photo] E' la prima volta che alcuni scienziati della NASA cominciano a credere alle Profezie dei Maya e degli Hopi. Questi popoli avrebbero predetto che la fine della Quinta Era (quella attuale) o l'Era del Quinto Sole sarebbe terminata con una grande tragedia cosmica. E infatti come detto la NASA ha pubblicato tramite l'Accademia Nazionale delle Scienze, un dossier preoccupante che noi pubblichiamo di seguito. In questo dossier si parla esplicitamente dei rischi potenziali per una serie di eventi catastrofici che avverranno entro il 2012. Questi eventi verranno caratterizzati da bombardamenti di vere e proprie tempeste solari e di sciami meteoritici. Ecco i perché delle basi sotterranee e della raccolta di sementi che vengono conservate presso l'Isola di Svalbard, nessuno ci aveva pensato? Il tunnel costruito alle Svalbard è situato a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, ha la capacità di contenere 4,5 milioni di diversi campioni di sementi. Dal momento che ogni campione contiene in media 500 semi, circa 2,25 miliardi di semi possono essere contenuti. Esse si trovano nella regione artica di stoccaggio nel caso di un futuro disastro che potrebbe eliminare le colture alimentari. La posizione è stata accuratamente scelta per prestare la massima protezione per i semi. I sotterranei sono stati costruiti in un lungo tunnel di 120 metri all'interno di una montagna, a circa 130 metri sopra il livello del mare, e del permafrost che è la roccia che fa da spessore in modo che i campioni restano congelati, anche senza elettricità. Comunque di tutto questo se ne parlerà in modo più approfondito a 2012: il ritorno di Planet X-Nibiru il 7-8 Febraio 2009 presso l'Hotel Pineta Palace di Roma, insieme agli esperti di minacce spaziali e di crisi climatica Jacco Van Der Worp (astrofisico esperto in minacce spaziali) e Marshall Masters (esperto di Planet X e crisi climatica per il 2012) [Photo] [Photo] foto sopra: l'entrata al tunnel della base di Svalbard Nel 2012 minaccia di ripetersi il potente fenomeno magnetico che nel 1859 mandò in tilt le telecomunicazioni: dall’elettricità al telefono ai sistemi di sicurezza, sono a rischio blackout tutti i servizi essenziali . di Maurizio Molinari La notizia è di quelle che faranno tremare, in primo luogo, i rappresentanti duri e puri della generazione “always on”: quelli sempre connessi, via web - ovviamente wireless -, via cellulare, via bluetooth, via satellitare. Ma le conseguenze dell’allarmante scenario dipinto dalla Nasa per il 2012 minacciano, in realtà, la vita quotidiana di tutti e, addirittura, la sicurezza nazionale di qualsiasi paese dotato anche di un minimo sistema di telecomunicazioni: fra tre anni, infatti, potrebbe ripetersi l’intensa tempesta solare che nel 1859 “spense” completamente le tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa.

Ma se 150 anni fa ad andare in tilt
furono “soltanto” le reti del telegrafo, in un mondo in cui le telecomunicazioni sono base fondante di innumerevoli attività, “una replica attuale di quell’evento potrebbe causare una devastazione economica e sociale significativamente più ampia e potenzialmente catastrofica”, affermano i ricercatori dell’Accademia nazionale delle scienze, che hanno condotto lo studio commissionato dall’ente spaziale americano. La colpa è della cosiddetta “fase attiva”, che il Sole attraversa ogni 11 anni: durante questo particolare periodo, la nostra stella può generare tempeste magnetiche più o meno potenti, capaci, a seconda della minore o maggior intensità, di mettere fuori uso i satelliti, di minacciare la sicurezza degli astronauti o addirittura, in casi eccezionali come quello previsto per il 2012, di distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell’energia. Quando uno di questi sistemi salta, le conseguenze a cascata sono rapide e gravi: “L’impatto della tempesta potrebbe ricadere su strutture interconnesse, con effetti devastanti: la distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione immediata o potenziale del riscaldamento o del condizionamento dell’aria, dello smaltimento delle acque nere, dei servizi telefonici, dei trasporti, dei rifornimenti di carburante e così via”, prevede la Nasa. Ma quel che è peggio, scrive l’équipe diretta da Daniel Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, è che “i servizi d’emergenza potrebbero essere interrotti e il controllo sul paese completamente perso”: l’unico modo di evitare che questo avvenga è cercare di arrivare preparati all’appuntamento con questa “Katrina spaziale”, studiando in modo ancor più approfondito le tempeste magnetiche e intervenendo per rafforzare le difese delle tecnologie più delicate. “Un fallimento catastrofico delle infrastrutture commerciali e governative, nello spazio e sulla Terra, può essere mitigato incrementando la preparazione della gente su questi temi, rafforzando le strutture vulnerabili e sviluppando sistemi avanzati pre la previsione delle tempeste”, conclude la ricerca, “Senza azioni o piani di prevenzione, l’accresciuta dipendenza da tecnologie avanzate, ma sensibili ai fenomeni spaziali potrebbe rendere la nostra società molto vulnerabile in futuro”. leggete il dossier che in questi giorni e in mano alla NASA e all'ESA http://www.scribd.com/doc/10043419/UFO-Blogger-NASA-Catastrophic-Sun-Storm-Possible-by-2012 fonti: ufoblogger.blogspot.com - http://solleviamoci.wordpress.com

mercoledì 3 dicembre 2008

Pianeta X.


E' evidente che nel 2012 non saremo minacciati da un singolo oggetto o cosa, ne tantomeno faremo esperienza, in senso biblico, di un singolo giorno catastrofico. Che cosa ci dobbiamo dunque aspettare? Quello che avverrà sarà per il mondo, così come noi lo conosciamo e su scala globale, un disastro a rallentatore di tipo "deragliamento di un treno cosmico".

Come già nel passato, il passaggio di Planet X provocherà una convergenza di molteplici eventi catastrofici, sia ad opera dell'uomo che naturali, che avverranno lungo un periodo di anni. Una volta finito l'incubo, i sopravissuti emergeranno per far nascere la successiva Età dell'Oro.. nel frattempo viene da chiedersi quando inizierà questo deragliamento cosmico?



I segnali di un qualcosa di grande nel nostro sistema solare

Un aspetto interessante del Pianeta X è che la maggior parte di noi si trova immersa in questa faccenda per caso. Un giorno qualcosa di strano ci colpisce e solletica la nostra curiosità. Allora incominciando a indagare nel mistero e la nebbia inizia a diradarsi e noi iniziamo a vedere i segni messaggeri dell'avvicinarsi di Planet X. Vediamo il nostro Sole, i pianeti, le Lune subire l'influenza del suo transito quando le comete si disintegrano in modo misterioso. Prese tutte assieme queste osservazioni ci mostrano i segnali di un qualcosa di grande nel nostro sistema solare.



Comunicato Stampa della NASA (1992)

" Deviazioni inspiegabili nelle orbite di Urano e nettuno stanno ad indicare un grande corpo da 4 a 8 volte la massa della Terra, nella parte esterna del nostro sistema solare, in un orbita estremamente inclinata, oltre a 7 bilioni di miglia dal nostro Sole"

A questo punto i fatti si sovrappongono ai nostri pensieri e la nebbia sparisce. E' come se noi ci trovassimo in un buio tetro e i tecnici delle luci accendessero ogni possibile fonte luminosa della casa. nella luce brillante ci porremmo una domanda molto logica: sto vedendo quello che vedo o sono un pazzo?

La prima risposta è che non siete folli e la seconda è che purtroppo il Pianeta X non sparirà e neanche la devastazione che ci sovrasta, ma aiuterà ad affrontarla meglio..

Il Pianeta X è un argomento a cui ogni persona deve arrivare secondo i propri tempi, perché se sentite l'impulso di annunciare al mondo intero questa minaccia, scordatevi che qualcuno vi dia ascolto abbastanza a lungo da permettervi di dire tutto.

Secondo il noto autore e ricercatore Zecharia Sitchin, gli antichi Sumeri lo chiamavano Nibiru. Allo stesso modo la Kolbrin Bible ci offre un'ampia gamma di racconti storici che riguardano i passaggi precedenti del Pianeta X e i suoi libri furono scritti dagli egizini dopo l'Esodo e dai celti dopo la morte di Gesù.

Secondo questa antologia secolare gli Egiziani chiamavano il Pianeta X "il Distruttore", come troviamo anche in passaggi della Bibbia. I Druidi gli antenati dei Celti lo chiamavano "il Terrore".

Molti ricercatori del Pianeta X ritengono che esso sia stato immortalato per la prima volta e non ufficialmente dal satellite IRAS della NASA nel 1983. Questo credo fu reso più profondo nell'Aprile 2006 quando il portale internet YOWUSA.com fu il primo a pubblicare un articolo sul telescopio SPT - South Pole Telescope dislocato al Polo Sud presso la Stazione Antartica Amundsen - Scott.

Un osservatorio a infrarossi altamente sofisticato, il SPT divenne operativo all'inizio del 2007. E' lo strumento perfetto, come perfetto e anche il luogo e il tempo per osservare il Pianeta X. Tuttavia finchè il governo americano non si espone e annuncia che il Pianeta X ci sovrasta, questo perturbatore rimarrà "ufficialmente" oscurato. Comunque se si dovesse fare una ricerca d'ufficio, il candidato più probabile a dare l'annuncio "ufficiale" dell'avvistamento di Nibiru/PlanetX, sarebbe il Progetto Wormwood dell'Osservatorio Solare di Learmonth, specializzato nello studio di minacce Planetarie e di detriti spaziali dislocato al Capo Nord-Ovest dell'Australia Occidentale. Fintanto che il Progetto Wormwood o qualcun altro ricerverà il credito ufficiale per poter avvistare il Pianeta X, significa forse che dobbiamo credere all'esistenza di questo oggeto per un semplice atto di fede? No certamente.

Marshall Masters

Marshall Masters, autore ed ex produttore a carattere scientifico della CNN, ufficiale dell'esercito con mansioni di relazioni con il pubblico, specializzato nella ricerca di Planet X/Nibiru e il 2012. Ha fondato il sito YOWUSA.com nel 1999 ed è membro di MENSA.

articolo tratto da: Planet X forecast and 2012 - Survival Guide di Marshall Masters, Jacco Van der Worp, Janice Manning.

giovedì 6 novembre 2008

UN'ENCICLOPEDIA ITALIANA PER RAGAZZI ACCENNA A NIBIRU ED AGLI ANUNNAKI


CORAGGIOSA SCELTA EDITORIALE DELL'ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI


di Luca Scantamburlo



Il 25 settembre scorso il prestigioso giornale milanese Corriere della Sera distribuiva in edicola, a 12,90 Euro più il prezzo del quotidiano, il volume enciclopedico della Rizzoli Junior intitolato Il Cielo, realizzato dall'Istituto Geografico De Agostini ma in parte tratto dall'opera Enciclopedia of Discovery, della Weldon Owen Inc.
Il volume della Rizzoli Junior, cartonato e composto da 317 pagine a colori, si presenta ben rilegato ed è suddiviso in sette sezioni che sono: il "Grande dizionario del Cielo e dell'Universo", "Conoscere il Cielo", "Il volo", "Stelle e pianeti, "Date e dati", "Percorsi fotografici" e "Da leggere e vedere". Il linguaggio chiaro e semplice, visto il target adolescenziale, non rinuncia tuttavia al rigore terminologico e concettuale. Pertanto ne consiglio vivamente l'acquisto non solo alle ragazze ed ai ragazzi ma anche al pubblico adulto che ama la divulgazione astronomica.

La cosa degna di rilievo, e che giustifica il mio articolo, è il paragrafo presente a pagina 233 ed intitolato "Il decimo pianeta non è una novità". Inoltre nella stessa pagina campeggia l'illustrazione di una ziqqurat (si può scrivere anche ziggurat), antica piramide mesopotamica a terrazze di dimensioni decrescenti verso la cima. Nel trattare la conoscenza antica del Sistema Solare gli autori del testo si riferiscono alla cosmogonia sumera ed arrivano a scrivere: <<[...] il sistema solare contava tutti i pianeti a noi noti oltre a Tiamat e Nibiru. Quest'ultimo sarebbe il pianeta più lontano del Sistema [...]>>.
Sorprendentemente si parla anche dei presunti abitanti di tale lontano mondo (gli Anunnaki), spiegandone l'etimologia del termine e definendoli "una stirpe di giganti semidivini".
Il paragrafo si conclude spiegando l'origine del sistema Terra-Luna e della cintura di asteroidi secondo i miti sumeri: la cintura dei pianetini sarebbe il risultato dello scontro di Nibiru con l'originario pianeta presente fra Marte e Giove (Tiamat), andato distrutto a seguito della collisione. Peccato che in realtà secondo i Sumeri ed i Babilonesi non fu Nibiru ma furono uno o più dei suoi satelliti a cozzare contro Tiamat.
Gli autori (certamente italiani perché è a partire dal pag. 234 fino a pag. 253 che i testi sono tradotti dall'opera straniera sopra menzionata) omettono la principale fonte del racconto cosmogonico: l'Enuma Elish, l'Epica della Creazione (discussa da Zecharia Sitchin, storico orientalista residente a New York) ed è forse anche a causa di questo che essi commettono l'errore da me segnalato, che potrebbe anche essere interpretato come una voluta semplificazione. Per chi volesse approfondire rimando direttamente al celebre primo testo di Sitchin uscito negli Stati Uniti nel 1976: <<[...] furono i satelliti di Marduk a colpire Tiamat, non Marduk stesso>>
(Il pianeta degli dei, di Z. Sitchin, Ed. Piemme, 1998, pag.217).
Ricordo inoltre che Marduk è il nome dato dai Babilonesi al dio-pianeta Nibiru degli antichi Sumeri.

Va comunque dato il merito ai redattori italiani della Rizzoli di aver rotto gli indugi: finalmente si ha l'audacia di osare con il grande pubblico, ed in particolare con le nuove generazioni. E l'accenno a Nibiru ed ai suoi abitanti (gli Anunnaki), nonostante sia costruito sul modo verbale condizionale, è un segnale forte e che fa ben sperare per il futuro. Se esso sia una coraggiosa iniziativa individuale o di pochi intellettuali, oppure il frutto di una qualche indicazione venuta da ambienti istituzionali, beh, questo proprio non lo so dire, ma quello che conta è l'onestà intellettuale; in questo caso discretamente onorata seppur con una comprensibile prudenza.


© L. Scantamburlo