Visualizzazione post con etichetta UNIVERSO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta UNIVERSO. Mostra tutti i post

mercoledì 24 novembre 2010

Misteriosi cerchi concentrici nella radiazione cosmica di fondo.

Chiedersi cosa sia successo prima del Big Bang può sembrare una domanda fantascientifica e, secondo il modello standard della cosmologia, il tempo nemmeno esisteva. Oggi, però, i fisici dell'Università di Oxford Roger Penrose e Vahe Gurzadyan del Yerevan Physics Institute in Armenia hanno trovato un effetto nella radiazione cosmica di fondo che potrebbe aprire una sorta di "finestra temporale" per capire cosa sia successo prima del Big Bang.

Le "collisioni" tra i buchi neri si sarebbero ripetute varie volte ed il centro di questa interazione sarebbe rimasto sempre nello stesso punto nella mappa della radiazione cosmica di fondo. L'enorme quantità di energia apparirebbe perciò sotto forma di cerchi concentrici nella mappa della radiazione cosmica di fondo. Credit: Gurzadyan and Penrose.

Penrose e Gurzadyan hanno identificato dei "cerchi concentrici" nella mappa della radiazione cosmica di fondo ottenuta da WMAP le cui variazioni di temperatura sono inferiori di quanto aspettato e questo implica che le anisotropie non sono del tutto causali. Gli scienziati ritengono che queste strutture a forma di cerchi siano il risultato di collisioni tra buchi neri supermassicci che hanno prodotto una enorme quantità di energia in maniera isotropa. Ma la cosa strana è che queste emissioni di energia (burst) a forma di cerchi sarebbero avvenute prima del Big Bang.

Gurzadyan e Penrose


La scoperta non implica che non ci sia stato un Big Bang, piuttosto essa supporta l'idea che ce ne sarebbero stati tanti. Può darsi che viviamo in una specie di "universo ciclico" in cui la fine di uno conduce all'inizio di un altro e il processo si ripete indefinitamente. Dunque, le interazioni tra buchi neri sarebbero avvenute durante le epoche prima che avvenisse il "nostro big bang".
Data l'importanza della scoperta, gli scienziati dovranno analizzare più in dettaglio la mappa della radiazione cosmica di fondo per confermare, o meno, queste ipotesi e verificare quale modello cosmologico sia più adatto per spiegarle.

Fonte

domenica 23 agosto 2009

Spazio, arrivano i telescopi che guardano indietro nel tempo


New York, 19 ago. (Apcom) - In attesa che gli scienziati inventino una macchina in grado di viaggiare nel tempo, gli astronomi di tutto il mondo potranno almeno dare una sbirciata indietro di qualche milione di anni. I ricercatori di tutto il mondo stanno infatti lavorando a una nuova generazione di telescopi in grado di guardare nelle profondità del cosmo e vedere come era l' Universo quando aveva "appena" qualche milione di anni. La data fatidica a cui tutti gli astronomi ora guardano è il 2018 quando in Cile sarà assemblato il primo Giant Magellan Telescope, che mostrerà all'uomo come era lo spazio molto prima che ci fosse vita sulla Terra.

Il principio alla base della "visione nel tempo" è che la luce impiega molto tempo a giungere sul nostro pianeta per cui le immagini che vediamo nel cielo ad occhio nudo sono in realtà fotografie di come le stelle erano al momento in cui hanno emesso la propria luce, molte migliaia di anni fa. Con le lenti di nuova generazione le immagini catturate saranno invece molto più antiche di quelle viste finora. Il nuovo sistema sviluppa il principio dei telescopi che si basano sulla riflessione della luce attraverso dei sofisticatissimi specchi. Secondo quanto riportato dagli esperti della Cnn, il Magellan avrà uno specchio primario (quello che incamera per primo l'immagine) di 25 metri, oltre il doppio del più grande mai costruito.

Un settore in cui sembra già essersi aperta una vera e propria gara tra scienziati. Sempre nel 2018 nascerà infatti alle Hawaii un telescopio con uno specchio primario di ben 30 metri. Il più grande di tutti sarà messo a punto dai ricercatori europei con una piattaforma centrale larga addirittura 42 metri. "Un telescopio da trenta metri ci consentirà di scoprire come si sono create alcune delle prime galassie e in quali condizioni si sono sviluppate", ha detto Elizabeth Barton, astronoma che collabora al progetto che sorgerà alle Hawaii. La speranza degli studiosi è di riuscire a vedere stelle finora sconosciute e di scoprire la dinamica di altri pianeti mai fotografati prima che, non è da escluderlo, potrebbero assomigliare in tutto e per tutto alla Terra.

venerdì 17 aprile 2009

"Si scontrano le galassie" E' la collisione più catastrofica


Quattro diversi "grappoli" si stanno abbattendo l'uno contro l'altro originando una triplice fusione, un fenomeno che nel cosmo non era mai stato documentato prima di LUIGI BIGNAMI

E' LA PIU' affollata e catastrofica collisione in atto che sia mai stata identificata nell'Universo. Quattro diversi "grappoli di galassie" si stanno scontrando tra loro originando una triplice fusione, un fenomeno che nel cosmo non era mai stato documentato prima. Quando si parla di "grappoli o ammassi di galassie" si intendono agglomerati di galassie - il cui numero può variare enormemente - tenute assieme dalla gravità che esse esercitano l'una sull'altra.

Usando fotografie e dati provenienti dal telescopio della Nasa Chandra, che osserva l'Universo ai raggi X, dal telescopio Hubble e dal telescopio terrestre Keck, che si trova sul Mauna Kea, alle Hawaii, gli astronomi hanno studiato ciò che fino ad oggi era noto come un sistema di galassie conosciuto con la sigla MACSJ0717.5+3745, che si trova a 5,4 miliardi di anni luce dalla Terra.

In realtà esso è ben più di uno statico gruppo di isole di stelle, in quanto è costituito da 4 ammassi di galassie, di cui uno è lungo 13 milioni di anni luce, composto, oltre che da galassie, anche da gigantesche nubi di gas e "materia oscura" (materia di cui si conosce l'esistenza per la forza di attrazione che esercita, ma di cui non se ne conosce la composizione). L'ammasso più grande sta precipitando in una regione altrettanto ricca di galassie. Assomiglia a un flusso di automobili che corrono sull'autostrada, che, improvvisamente, tutte quante decidono di riversarsi in un parcheggio già colmo di auto: il cataclisma è assicurato.

"MACSJ0717.5+3745 ha la peculiarità di possedere su gran parte della sua estensione, di una elevata temperatura (nell'immagine è raffigurata con le aree azzurro-blu), che è la testimonianza dello scontro in atto tra le diverse galassie coinvolte", ha detto Cheng-Jiun Ma dell'Università delle Hawaii e responsabile della ricerca.

Solo grazie all'uso simultaneo di telescopi che osservano a varie lunghezze d'onda si è potuto ricostruire l'insieme delle strutture e dei fenomeni. Il telescopio Hubble e il Keck infatti, hanno permesso di ottenere informazioni sulla densità delle galassie sulla linea di osservazione, ma non perpendicolarmente ad essa. Usando i raggi X raccolti da Chandra invece, si è riusciti ad ottenere anche questa informazione e quindi si è potuto ricostruire tridimensionalmente cosa sta avvenendo in quella porzione di universo. "Senza questa sovrapposizione di informazioni sarebbe stato praticamente impossibile avere un'idea di come gli ammassi di galassie stanno interagendo tra loro, poiché il fenomeno avviene su scala di molti milioni di anni luce", ha spiegato Harald Ebeling, coautore della ricerca che è stata pubblicata su Astrophysical Journal Letters.

Ciò che ha reso ancor più interessante il lavoro è il fatto che quanto osservato corrisponde con i modelli matematici che sono stati realizzati per ricostruire ciò che avviene in quella porzione di Universo e quindi, sostengono gli astronomi, ora si potranno estrapolare i dati su più vaste porzioni di cosmo. Questo potrebbe dar modo di capire ancora meglio come sta evolvendo l'Universo nel suo assieme.

sabato 28 marzo 2009

V FOR VENDETTA MATRIX : -Analogie e Simbolismo-

" Un IDEA può cambiare il mondo! "
"Ho visto gente uccidere per conto e per nome delle IDEE!"
"Li ho visti morire per difenderle!"
"Ma non si può baciare un IDEA!"
"Non puoi toccarla!"
"Nè Abbracciarla!"
"Le IDEE non sanguinano!"
"Non provano dolore"!
"Le IDEE non amano!"
"Non è di un IDEA che sento la mancanza"!
"Ma di un uomo che mi ha riportato il ricordo del 5 novembre"!
"Un uomo di cui non mi dimenticherò Mai!"



Evey: Tu pensi che far saltare in aria il parlamento renderà migliore questo paese?
V: Non vi sono certezze, solo opportunità.
Evey: Beh, puoi essere certo che Creedy incappuccerà chiunque si presenti, dal primo all'ultimo.
V: I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli.
Evey: E tu vuoi che questo accada facendo esplodere un palazzo?
V: Il palazzo è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo. Sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli. Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle far saltare un palazzo può cambiare il mondo.



"E così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee, rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo"!



Gen:"Abbiamo controllato questo posto.Non hai niente,apparte i tuoi diabolici coltelli e le tue belle mossette di karate"!NOI ABBIAMO LE ARMI!
V:"NO!Voi avete la speranza che quando le vostre pistole saranno scariche non sarò più in piedi...se no sarete tutti morti
prima di aver ricaricato!"



Finch: Chi era lui?
Evey: Era Edmòn Dantés.
Ed era mio padre e mia madre
Era mio fratello
Era un mio amico
Era lei
Ero io
Era tutti noi!

Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è!



tematiche:

Fra i temi classici troviamo quello della scelta, che è in grado di cambiare se stessi e gli altri; il controverso rapporto con il destino ed il desiderio di conoscerlo; il rapporto fra l'uomo e la tecnologia.

L'ipotesi che il mondo che noi vediamo sia solo un'illusione creata da opportuni programmi è ripresa da altri film, fra cui è doveroso segnalare Il mondo sul filo di Rainer Werner Fassbinder, Il tredicesimo piano e Nirvana di Gabriele Salvatores; film, quest'ultimo, nel quale il riferimento alla cultura orientale del buddismo zen è esplicito fin dal titolo. Il concetto che la propria vita è stata programmata, controllata e manipolata lo possiamo notare in The Truman Show, e la concezione della realtà virtuale è presente in molti film, tra cui Tron ed eXistenZ.

Il Gran Khan domandava a Marco Polo se fosse l'imperatore cinese a sognare di essere una farfalla o l'insetto a sognare di essere un imperatore cinese. Filosofi posteriori a Cartesio dal secolo XVII si ponevano il dubbio se la realtà percepita potesse essere reale. Una risposta plausibile giunse cento anni dopo con l'assioma che - a differenza di Neo e compagni - non vi è nulla a confermarlo e nulla a smentirlo.

L'idea che la ricerca della verità debba passare da un risveglio dal mondo delle illusioni verso un viaggio di rinascita ed emersione alla contemplazione della realtà è presente anche nel mito della caverna di Platone.

La ricerca della propria identità, che si appoggia al topos classico del "Conosci te stesso" (citato in una scena del film dal personaggio dell'Oracolo) è trattata attraverso il complicato rapporto uomo-macchina, all'interno del quale la seconda ha preso il sopravvento sul primo schiavizzandolo e sostituendovisi: l'uomo non è più in grado di distinguere se stesso dalla macchina, e questo lo porta a perdere la coscienza di sé.

Questo viene anche reso più chiaro nella scena in cui Morpheus spiega a Neo come mai in Matrix la coscienza di se stesso cambia e prende il nome di immagine residua di sé cioè la proiezione mentale del proprio essere in digitale. (Citazioni del Film). Questa alienazione è un tema centrale dei romanzi di fantascienza di Philip Dick, di cui il film si mostra debitore.

Un romanzo che descrive un mondo in cui gli abitanti sono ignari di essere simulazioni, e anzi sviluppano a loro volta un simulatore, è "Simulacron 3" (1964) di Daniel Galouye. Uno degli abitanti del simulatore del romanzo riesce a "risalire di un livello", passando nel mondo del protagonista, come l'agente Smith nei capitoli successivi del film, suggerendo come anche il mondo il romanzo dove si svolge sia in realtà una simulazione. Nel romanzo vengono anche "corrette" le conoscenze delle persone dopo una modifica, come nel film viene promesso a Cypher per il tradimento.
In tutto il film sono presenti molti elementi del Cristianesimo primitivo, dello gnosticismo e del buddismo, elementi inseriti intenzionalmente dagli autori, come più volte confermato durante varie interviste, chat ed anche articoli scritti a vario titolo.

Durante una chat online con gli spettatori che hanno visto il DVD, i Wachowski hanno riconosciuto che i riferimenti Buddisti nel film sono voluti ed espliciti. In ogni caso, quando gli è stato chiesto: "Non vi è mai stato detto che Matrix ha riferimenti allo gnosticismo?", hanno risposto ambiguamente: "Lo consideri una buona cosa? Io lo farei."

(6 novembre 1999, "Matrix Virtual Theatre", Wachowski chat). Un esempio per tutti è l'articolo pubblicato presso il sito ufficiale della Warner Bros, intitolato Wake up! Gnosticism & Buddhism in The Matrix, articolo che è possibile trovare tradotto in italiano, insieme ad altre interessantissime note, nel file: - Svegliati! Gnosticismo e Buddismo in the Matrix.

Segnaliamo, inoltre, sullo stesso tema dello gnosticismo ed esoterismo nel film "The Matrix" il libro di Rocco Bruno, Matrix - una parabola moderna, pubblicato gratuitamente sul Web e stampato in auto-produzione in una versione rivisitata e corretta al 2008 di cui è possibile leggere alcuni capitoli sulla rete.


L'idea alla base del film, ovvero l'Umanità prigioniera inconsapevole di una realtà virtuale, ha molte fonti di ispirazione, ma così come é presentata nel film é sicuramente un parto della fantasia dei fratelli Wachowski. Eppure pochi anni prima un autore di fantascienza italiano, Massimo Pietroselli, nel suo romanzo Miraggi di Silicio del 1995, aveva descritto una situazione identica, con l'Umanità immersa in una realtà illusoria dove tutte le percezioni erano rielaborate da un processore innestato nel cervello di ogni individuo fin dalla nascita, con il risultato che le persone, che vivevano in città devastate e maleodoranti, vedevano e sentivano intorno a loro una realtà di tranquille e pulite cittadine (i Borghi) e persino le porcherie che erano costrette a ingerire per nutrirsi venivano percepite come cibi e bevande squisite. E gli alieni mostruosi che dominavano la Terra risultavano invisibili agli umani, pur essendo tra loro.



________________________________________________________________________________

La carta d'identità di Ian Anderson (Neo) che appare in copia nel dossier sul tavolo durante l'interrogatorio a cui è sottoposto dopo esser stato arrestato dall'agente Smith, riporta la data di scadenza dell'11 settembre 2001, giorno dell'attentato alle torri gemelle.

--------------------------------------------------------------------------------

x x x X X X x x x



X X X

mercoledì 18 marzo 2009

Il potere di guarigione dei Mantra.



I Mantra e la loro capacità di cura fisica,mentale e psichica sono poco conosciuti nel Mondo Occidentale. Sebbene abbiamo molta familiarità con le parole di potere magico (quelle sillabe segrete che se pronunciate aprono la via di accesso rivelando tesori nascosti), siamo generalmente inconsapevoli del significato esoterico di tali racconti. Queste infatti sono effettivamente delle allusioni popolari ai suoni sacri sottili usati dagli adepti di mantra, che aprono la caverna sì, ma del cuore verso un amore universale e ne rivelano il tesoro dello Spirito.

Il Maestro di Mantra Yoga Muz Murray (Ramana Baba) è un grandissimo esperto di questa disciplina orientale. Ad un certo punto della sua evoluzione spirituale Muz Murray decise di verificare le proprie esperienze direttamente alla fonte. Partì per l’Asia in pellegrinaggio come sannjasi, ovvero come monaco rinunciante, alla riscoperta del suono: aveva 32 anni. Ripercorse gli itinerari della via della seta tracciati dagli antichi monaci che lo avevano preceduto.

Il pellegrinaggio durò in tutto tre anni e fu compiuto a piedi per non perdere nulla sulla realtà che Murray stava indagando. I suoi sforzi furono premiati. Egli lanciò un ponte tra “l’io agisco” occidentale e “l’io sono” orientale che, nella sua esperienza, riguardava l’aspetto più puro, enigmatico,inintelligibile della materia: il suono. Concepito come effetto del mondo materiale ,nella concezione occidentale comune, mentre interpretato come causa del mondo manifesto in quanto vibrazione divina, OM primordiale , per gli Yogi indiani. All’India seguì la Turchia dove incontrò i Dervisci, si fermò a vivere assieme a loro, assimilando la loro cultura ed esperienza.

Di loro Murray scriverà “Quando ballano hanno una estrema sensibilità al suono ed emettono canti che ben si armonizzano con le figure che eseguono; il ballerino centrale sta in mezzo alla stanza, un primo cerchio di dervisci intorno a lui canta girando in un certo senso, un secondo cerchio cantando, gira in senso opposto, nei vari angoli ci sono cantanti e musicisti che suonano percussioni ed altri ancora che cantano in tonalità differenti.

L’effetto di tutti questi suoni stimola pulsazioni che danno l’impressione di essere nel cuore dell’ universo”. Per mesi e mesi Murray errò attraverso l’Asia tra i Sufi della Turchia, tra i Rishi e gli Yogi dell’India e del Nepal, vestito da saninjasi e chiedendo l’elemosina per sopravvivere, esercitò il compito di insegnante di Mantra yoga in un tempio del sud dell’India. Ritornò in Inghilterra riportando un sé stesso mutato, aveva riscoperto le tecniche ed i segreti del suono primordiale che gli consentirono di applicare concretamente quanto egli aveva intuito alcuni anni prima: le sillabe, i Mantra, i modi di intonazione, le modalità di vibrazione, l’uso della voce, la respirazione…

Questi segreti, scoperti dai Rishi all’inizio dei tempi, gelosamente custoditi erano trasmessi di generazione in generazione da maestro a maestro. Durante la sua esperienza di insegnante fu il testimone di reazioni anomale e di vissuti dolorosi dei suoi studenti e, per essere in grado di interpretare tutto ciò, si dedicò allo studio della psicologia per tre anni con psicoterapeuti inglesi e canadesi, giungendo alla conclusione che il potere di guarigione dei Mantra non aveva uguali, in quanto operava direttamente sulla sostanza costitutiva, l’essenza di ogni essere umano.

Alle stesse conclusioni ancor prima di Murray, era giunto l’amico Dr. Mishra, che aveva abbandonato la neurochirurgia, scegliendo l’abito arancione con il nome di Sri Ramamurti. Oggi Murray dopo aver fondato vari centri di terapia, opera in campo spirituale con gruppi di yoga e studenti diffondendo la sua esperienza in quasi tutto il mondo. Nonostante abbia acquisito il diritto di portare la veste arancione ed il nome di Ramana Baba, non si considera né uno swami, né un insegnante della nuova generazione,ma piuttosto un “giardiniere dell’ anima”, ovvero “un mucchio di vecchio concime” da depositare nei “giardini interiori dei suoi studenti”.

E’ un seguace della Via della Mistica Universale che abbraccia l’essenza di tutte le tradizioni senza riconoscersi in alcuna in particolare, nello specchio dell’eterna verità. Murray scrive “il suono ha un effetto straordinario sulla nostra mente e sul nostro corpo in quanto ogni organo ha e mantiene una forma precisa grazie ad un suono che anima le cellule creando un campo magnetico di vibrazioni.

Tutti i suoni dei vari organi del corpo creano una sinfonia completa che produce un solo suono per la forma umana.Dunque , dal momento che siamo sinfonie viventi, siamo sensibili anche ai suoni esterni, ed in particolare a quelli curativi, i mantra cioè i suoni della struttura divina. L'intelligenza cosmica esercita un'azione perfetta su tutto l' universo tranne che sull'uomo. Perchè? E' un vizio mentale che ne blocca l'azione. Gli uomini credono di poter controllare il proprio destino e le proprie emozioni. Se potessimo dissolvere questo meccanismo di contrazione, potremmo cominciare a "funzionare" come il resto della creazione.

Immaginate un albero seduto a pensare come farà a fare frutti se dovessero mancare a sufficienza sole o pioggia? E' ciò che noi facciamo continuamente, e fino a quando continueremo a farlo saremo divisi dalla natura. Fin dal tempo della nostra infanzia abbiamo sepolto la nostra energia mentalmente e fisicamente.

Quando cantiamo o recitiamo i Mantra, questi producono vibrazioni nel corpo che massaggiano internamente le parti contratte: non appena si placa la tensione, si allentano le emozioni e i pensieri che le hanno causate e i praticanti cominciano a percepire l' energia in movimento nel proprio corpo, bloccato in modi differenti per vari anni. Tutte le manifestazioni della vita derivano dalle vibrazioni del suono, cioè da Dio, vibrazione primordiale.

La disarmonia con queste vibrazioni divine ci indica un malessere psicologico e fisico e il bisogno di accordare la nostra consapevolezza con quel suono che riempie l' universo e lo mantiene in equilibrio.E ancora continua Murray ”Il Mantra è un profondo metodo di risveglio spirituale e di trascendenza. E’ una forma di Yoga che parla alle radici profonde dell’uomo. Queste vibrazioni sottili svegliano i centri della mente addormentati accordandosi alle facoltà spirituali,psichiche e fisiche alle vibrazioni primordiali del creato.

Tutti i più grandi testi di yoga enumerano come pratiche più importanti le ananas (posture), poi il pranayama (esercizi ci controllo ed espansione del respiro), pratyahara (ritiro di coscienza dal mondo esterno), seguito dal Raja Yoga (Regale). L’insegnamento si sposta su esperienze più alte del Laya Yoga (Yoga della trasformazione), i Mantra Yoga ( ripetizione di sacre sillabe mistiche) e il Nada Yoga (lo Yoga del suono sottile). Per portare il corpo- mente-spirito verso un bilanciamento armonioso, queste forme devono essere coltivate nello stesso tempo.

E’ l’equivalente del costruire una casa e dimenticare di mettere l’impianto idraulico e i circuiti elettrici nello stesso tempo– asserisce Murray - . Naturalmente può essere fatto anche in un secondo tempo, ma è molto meno efficiente. La parola Mantra in sé stessa significa “ che protegge la conoscenza”: la prima sillaba man deriva dal sanskrito ”Manas” pensiero, funzione mentale e il suffisso “tra” che protegge.

Quindi l’uso del Mantra ci protegge dal costante flusso mentale del pensiero, della paura, dell’apprensione e delle negatività e da tutti gli inutili relitti del pensare troppo. In breve ci protegge dalla nostra mente e ci libera dall’inquinamento dei nostri pensieri. Con la pratica costante della ripetizione di Mantra, si attivano le energie psicologiche delle nadi, si rivitalizza la ghiandola pineale che risveglia le capacità intuitive, e spesso dona la gioia estatica nel praticante.

Le vibrazioni armoniche sottili dei Mantra cantati, sia mentali che vocali,agisce come agente di pulizia e purificazione della nostra coscienza. Gli yoga-Rishi scoprirono che certi suoni causavano in loro gioia e estasi, alcuni illuminavano la mente, altri erano portatori di tremendi poteri psichici, profonda tranquillità o energia inesauribile,libertà dalla paura, o guarigione mentale e fisica. In India non è inusuale che medici omeopatici prescrivano specifici Mantra invece che i rimedi usuali, ciò non è divertente o semplicistico come potrebbe sembrare ad una mente razionale.

Da centinaia di anni in Africa si è risaputo che certe frequenze ritmiche di percussioni servono per fermare la febbre. Metodi simili sono usati oggi da praticanti radionici avanzati che usano sofisticati strumenti al posto dei tamburi, e anche negli ambienti allopatici, la musicoterapica comincia ad essere utilizzata in trattamenti di problemi sia fisici che mentali. Solo recentemente nel mondo occidentale si è scoperto che certe onde di suono hanno la capacità di attivare la guarigione cellulare quando rivolte su ferite del corpo e questi suoni hanno dimostrato la capacità di promuovere e velocizzare la guarigione perfino in metodi ortodossi.

È così che anche la scienza medica comincia a rivendicare le scoperte dei saggi di millenni fa. Che cos’è dopotutto una dose di medicina allopatica? È una sostanza composta di molecole atomiche in uno stato denso di vibrazione. La medicina omeopatica è ad un gradino superiore: è un rimedio ad alta diluizione che sembra non contenga nulla della sostanza originale, ma vengono potenziate con frequenze potenti in grado di riprodurre gli effetti della malattia.

Questo fa si che il corpo scacci la malattia senza gli effetti collaterali della chimica, semplicemente con una frequenza similare. Una frequenza sonora lavora su di un principio simile. Ricerche mediche di una Università di Parigi, hanno trovato che certi suoni ripetitivi rivolti ad una cellula cancerogena, la distruggono. “Negli ultimi anni ho avuto parecchi casi di cancro in studenti dei miei corsi di mantra”, dice Muz Murray“ ho cominciato a ricevere lettere di persone che avevano evitato l’asportazione chirurgica, una signora che doveva subire una vasectomia, dopo 5 giorni di seminario sul mantra trovò che il suo tumore era diminuito , cosicché l’asportazione del tumore non era più necessaria.

Cinque anni dopo canta ancora e ha ancora il suo seno. Un’altra donna con un cancro alla gola, con grosse difficoltà a parlare ha avuto una remissione e una stabilizzazione con miglioramento della voce. Chiaramente qualcosa di potente accade”. Se un suono elettronico senza vita ripetitivo può disintegrare una cellula cancerogena in laboratorio, quanto più effetto può avere per la guarigione il suono della propria voce ripetuto dal vivo? Siccome è riscontrato che molti tumori hanno origine da sentimenti non vissuti o bloccati anche dall’infanzia, il mantra ( con il suo massaggio interno) spesso permette a queste pene e alle lacrime di essere rilasciate.

Sebbene sia di aiuto avere praticato prima di iniziare il lavoro con i mantra qualche altra forma di yoga, questo non è un requisito necessario. Ognuno può beneficiare delle vibrazioni. Mentre alcuni provano come una pulizia primaverile che permette ai loro sentimenti bloccati di venire a galla e di dissolversi, altri trovano nel mantra un immediato senso di ritorno a casa, di essere cullati dall’ universo o una gioia infinita nella meditazione profonda.

http://www.terembir.com/mantra.htm

venerdì 27 febbraio 2009

I 13 TESCHI DELLA "SAGGEZZA".


Secondo una leggenda esisterebbero ben 13 teschi di cristallo, detti "della saggezza", che una volta riuniti avrebbero il potere di rivelare all'umanità il suo destino. Tredici come le divinità del mondo superiore e gli idoli del Katun.

Sembra ne siano stati ritrovati alcuni:

Un pezzo unico ricavato nell’ametista, da cui il nome, scoperto nel 1915 in un nascondiglio di reliquie maya in Messico.
Un teschio tagliato in un solo pezzo di quarzo trasparente fu rinvenuto nel 1912.
Una famiglia maya del Costa Rica nel 1906 ne ritrovò un altro, arando il terreno di sua proprietà. L’attuale proprietaria del pezzo, Joke Van Dieten, lo reperì in una libreria di Vancouver dove era esposto.
In Texas, nella fattoria dei Parks a Huston, si trova un unico pezzo di quarzo di 18 Kg. di peso; lo avrebbero avuto in regalo nel 1981 da un tibetano come ringraziamento per dei servigi resi. È stato anche pubblicato un libretto nel quale si parla del teschio, ribattezzato "Max".

Presso il museo Smithsoniano di Washington è custodito un esemplare di ben 20 kg., alto e largo 13 cm. (per la gioia degli esoterici il tredici ricorre spesso) e lungo 18.
Joshua Shapiro autore di un libro riguardante i teschi di cristallo, racconta che durante una conferenza a Las Vegas nel 1989, fu avvicinato da un uomo, tale Josè Iniguez, in possesso di un teschio di cristallo, rinvenuto nella sua fattoria nel 1942, sul quale erano incisi simboli maya e un disegno a spirale con un circolo doppio nella parte superiore.
Sempre Shapiro fornisce altri dati sui teschi sopra descritti e segnala un teschio di colore azzurro nel Perù, simile a quello nominato ET per la forma particolare, con la mandibola appuntita.

Le guide messicane mostrano ai turisti, che si recano in gita nel Messico, le foto di un teschio modellato nel quarzo che indicano conservato nel Museo del Belize. Dicono siano occorsi dai trenta ai quaranta anni per ottenerlo.
Esiste un teschio di quarzo rosa con la mandibola mobile, rinvenuto vicino al confine fra Honduras e Guatemala, simile a quello scoperto da Anna Hedges (1), non molto limpido nel colore e leggermente più grande, ma di un artigianato di livello incomparabile.


Solo pochi sono considerati autentici.

Gli esami condotti per stabilire la loro autenticità avrebbero evidenziato tracce circolari lasciate da utensili rotanti, in particolare sui teschi conservati allo Smithsonian e al British. Non abbiamo notizie in questo senso riguardo al teschio ritrovato da Hedges. Comunque prima di affermare o negare la loro veridicità dobbiamo considerare che possono essere i prodotti di una civiltà più avanzata, dal punto di vista tecnologico, di quella cui si vogliono attribuire.

Un notevole esemplare è custodito nel Museo Trocadero, ed è stato citato da G.F. Kunts nel suo libro "Gemme e pietre preziose del Nord America"; proporzionato ma di fattura rudimentale datato all’incirca intorno al XV secolo, attribuito al popolo Azteco come la riproduzione del Dio della Morte. È caratterizzato da un solco che lo percorre lateralmente da destra a sinistra e si ipotizza possa essere stato incastrato fra due legni, o addirittura in una croce.
Due Teschi si trovano presso il dipartimento di Etnografia del Museo Britannico, uno in miniatura e uno a grandezza naturale, quest'ultimo in un blocco di particolare purezza.

Nel 1927, Anna Hadges, figlia di F.A. Mitchell Hedges, avventuriero, teosofista, membro della commissione per i Maya del Museo Britannico, riportò alla luce, nella città di Lubaantun appena scoperta, un teschio di cristallo di rocca di rara perfezione e abilità con mascelle mobili. Grava il sospetto che tale manufatto sia stato, in realtà, rinvenuto in altro luogo o frutto di loschi traffici specialità dell'avventuriero.

Nel 1964 Anna Hedges conobbe l’antiquario Frank Dorland, un appassionato dei misteri archeologici. Dorland studiò il teschio per sei anni e poi incaricò l’Helwett Packard di continuare gli esami in un sofisticato laboratorio. Non fu però possibile duplicare il pezzo che era stato intagliato senza seguire il segno naturale, ma esattamente al contrario.
Sembrava avesse all’interno una serie di lenti e prismi che riflettevano la luce in modo particolare quando questa vi passava attraverso, proprietà non presente nel quarzo allo stato naturale. Nessuno fino a adesso è stato in grado di riprodurre un pezzo con le stesse proprietà del teschio di Hedges.

Il teschio conservato al Britsh Museum è un manufatto artigianale di notevole e raffinata fattura in un unico blocco. Passato attraverso molte mani, G.F.Kunz dichiarò che originariamente era stato portato dal Messico da un ufficiale spagnolo e venduto ad un collezionista inglese; in seguito pervenne a E. Boban, antiquario parigino che nel 1884, si trasferì a New York, qui Tiffany lo acquistò nel 1890. Nel momento in cui fu inserito nella collezione del Museo Britannico, che lo acquistò per 120 sterline nel 1898, fu considerato come proveniente dal Messico pre-ispanico.
Non si è potuto accertare su basi tecnologiche, ma lo stile delle fattezze sono in accordo con altri esempi accettati come genuine sculture azteche o mixteche.

Il Laboratorio di Ricerca del Museo Britannico, quando lo esaminò, concluse che alcune incisioni, come quelle riproducenti la dentatura, sembrano effettuate con un tornio da gioielliere piuttosto che secondo la tecnica acquisita dai lavoratori della pietra Aztechi.
È stato suggerito che l’origine del cristallo di rocca sia brasiliana ed il lavoro eseguito in data pre-ispanica. È possibile infatti che artigiani pre-ispanici abbiano potuto ottenere cristalli di rocca dal Nord America, ma non esistono prove archeologiche di un commercio con il Sud America e il Brasile. Sembra, inoltre, che le miniere siano state sfruttate solo in tempi recenti.
Si è pensato che il teschio del Museo Britannico possa essere un esempio di arte coloniale messicana in uso nelle chiese; ossia un lavoro eseguito da un nativo (indio-americano) influenzato dallo stile europeo.

Esiste infatti un teschio di cristallo incorporato in un crocifisso opera di un artigiano europeo eseguito in stile pre-ispanico.
Molte sono le speculazioni circa l'origine e l'uso del teschio di cristallo; la questione rimane ancora aperta.
Il Dottor G.M. Morant ha avuto la possibilità di poter toccare, misurare e comparare, sia il teschio del museo britannico, sia quello di Hedges, chiamato dal Dr. Morant "teschio di Burney", dal nome di colui che lo fece esaminare da esperti del British nel 1936. Il confronto rende evidente la simmetria perfetta, l'assenza di qualsiasi sutura. I risultati degli studi evidenziano che la regione frontale dell'esemplare Burney è più sporgente. La differenza più evidente consiste nella conformazione della regione basale facciale, in quanto il teschio del Museo Britannico è in un solo pezzo, mentre l'altro ha la mandibola mobile. I denti sono completi in entrambi i casi.

Il cristallo Burney è stato giudicato anatomicamente migliore, più "vivo" dell'altro considerato una cruda rappresentazione.
In relazione alle misure, dando prima i dati del Britannico, si notano alcune differenze materiali nella lunghezza degli occipiti, nell'ampiezza calvarial, nell'indice cefalico; nella larghezza nasale e quella delle orbite.
Una sovrapposizione delle linee dei contorni evidenzia che nel Burney il profilo destro non è perfetto, sia visto dai mastoidi che dai lati dell'apertura nasale; il teschio del Britannico mostra invece un profilo esatto; ma la divergenza dalla norma è scarsa. Gli studi sono stati condotti con metodi meticolosi, per mezzo di foto a grandezza naturale, senza lasciare niente al caso è stato dedotto che rappresentino una sola razza. Ovviamente disconosciuta la tecnica usata anticamente per realizzarli.

È logico pensare che i Maya conoscessero tecnologie idonee a levigare il cristallo di rocca, cosa molto ardua tutt'oggi perché, se avessero usato della sabbia come abrasivo nel lungo lavoro di levigazione, sarebbero occorsi centocinquanta anni di lavoro.

Gli esperti del British non sanno fornire una datazione certa del teschio in mostra nel Museo, alcuni lo valutano antico di tremilaseicento anni; altri lo ipotizzano originario di Atlantide e risalente a dodicimila anni fa.
È nel periodo che va dal 7000 al 3114 che si adora il Dio del fuoco e si può spiegare il ritrovamento del Teschio a Lubaantun, edificata come una città peruviana, forse con l'aiuto degli stessi peruviani.
Hedges il 10 febbraio 1935 pubblicò un articolo sul New York America in relazione alle tracce di una civiltà sulle isole al largo della costa dell'Honduras secondo cui, Atlantide, non era un mito ma la culla delle razze Americane.
Secondo quanto asserito dall'archeologo Le Plongeon Brasseur de Bourbourg la civiltà Maya, e con essa il cristallo, può essere venuta dal mare.

Quetzalcoatl secondo una leggenda venne da "una terra del sole nascente", insegnò le scienze i costumi e le leggi e ritornò da dove era venuto con la sua nave.
I Maya di Palenque asserivano di discendere da un popolo giunto dal mare al comando di Votan, un uomo dalla pelle bianca che compiva spesso viaggi nella sua vecchia patria, come è scritto nelle cronache spagnole.

Un uomo che aveva visitato la terra ove si innalzava una torre verso il cielo. Padre Ordonez asseriva di aver letto in un libro dei Maya che Votan arrivò da una terra chiamata "Chivim" attraverso il mare e si stabilì a Palenque con il suo popolo.
Secondo altre versioni un certo Itlar, nominato Zamma padre degli Dèi, nel 10.500 a.C., scampato dalla distruzione di Atlantide, raggiunse lo Yucatan diffondendo l'agricoltura, l'astronomia, la geometria, e la medicina.
Datare il cristallo di quarzo è estremamente difficile, non esiste un metodo affidabile, ci si basa solo sul risultato dell’esame al carbonio 14 del materiale organico trovato unito al teschio.

Circa lo scopo di queste macabre sculture, il teschio rappresentava per i Maya il Dio della Morte, della guerra, dei sacrifici umani; il Signore degli Inferi. Alcune leggende indicano che il sommo sacerdote usava un teschio nei suoi riti esoterici. Mitchell asseriva che serviva per focalizzare energia e rifrangere la luce, nonché un raggio di sole attraverso la bocca aperta; in tal modo assumeva la funzione di una particolare lente ustoria nella cerimonia del nuovo fuoco. Tale cerimonia consisteva nel bruciare "qualcosa", si dice un cuore ancora palpitante su di un piano sorretto dalle mani di una statua: il Chac-Mool (zampa di giaguaro), di origine esclusivamente Tolteca e tipica dei siti Maya dello Yucatan.

Tezcatilpoca, chiamato specchio fumante, dio del male, viene spesso descritto come un "teschio splendente".
La cerimonia avveniva quando le Pleiadi raggiungevano lo zenit e segnavano l'inizio di un nuovo ciclo. Il ciclo attuale sembra sia iniziato nel 3114 a.C. con la nascita di Venere. Il teschio è descritto come l'incarnazione di ogni male, quando il sacerdote evocava la morte per mezzo del teschio, questa arrivava puntualmente.
Oggi adoperiamo il quarzo negli apparati elettronici, nei micro-chips, perché ha la proprietà di amplificare la corrente che vi passa attraverso. Viene inoltre notoriamente utilizzato per i suoi effetti terapeutici, per amplificare il campo elettromagnetico del corpo umano e modificare la stato vitale.

I sensitivi che hanno lavorato con i teschi assicurano di aver sentito emanare da essi una poderosa energia; molti hanno dichiarato di aver avuto visioni del passato.
È stato appurato che durante la proiezione di queste immagini alcune persone distinguono, al suo interno, figure olografiche ben riconoscibili. In alcuni casi la sola foto del teschio di Hedges avrebbe curato alcune infermità.
La proprietaria del teschio chiamato E.T., Joke Van Dieten, alla quale era stato diagnosticato un tumore al cervello ebbe la gradita sorpresa di svegliarsi una mattina completamente guarita e osservare all’interno del teschio una macchia nella stessa area del cervello, come se la pietra avesse assorbito il male.

La medium Carrel Advise alla presenza del teschio di Hedges entrò in trance e disse che il teschio rappresentava un magazzino di conoscenze programmato da una razza in un passato remoto. Affermò anche cose non molto credibili per la verità, ma contribuì a materializzare l’idea che i teschi possano rappresentare, per alcuni, anche un sistema di informazioni canalizzate per via telepatica, da una civiltà, extraterrestre o no, con l’intenzione di aiutare l’umanità o incrementare il suo livello di conoscenza.

Tante le storie che parlano di cristalli dai quali si sprigionerebbero potenti energie.
L'occultista e studioso John Dee, autore dell'alfabeto angelico, un giorno, mentre lavorava nel suo studio, vide manifestarsi un entità luminosa, qualificatasi come l'angelo Uriel, che gli fece dono di un cristallo convesso, simile ad una pietra scura tramite la quale avrebbe potuto conversare con gli angeli concentrandosi su di esso.

Ettore Cipollaro, ricercatore di fenomeni paranormali del gruppo di ricerca "l'Arca" di Roma (2), dichiarò che l'entità "Magister", spirito guida del gruppo, parlò di "cristalli" come concentrazione energetica alla base della struttura dell' universo e, dai quali si può ottenere energia attraverso metodi scientifici ben conosciuti dal mondo antico.
"Magister" affermò, tramite Cipollaro, che civiltà Atlantidee e Pre-Atlantidee utilizzarono un raro cristallo chiamato "Ion" esistente in natura. Aggiunse che esistono molti cristalli ma noi abbiamo perduto la scienza che ci permetterebbe, attraverso la loro manipolazione, di avere una fonte di energia inesauribile. Il loro cattivo uso rappresenterebbe un enorme pericolo. Secondo "Magister" sarebbero conosciuti e usati dagli "esseri" degli altri pianeti, anche per il funzionamento di quei mezzi noti come "dischi volanti".

Quanto appartenga a Magister e quanto a Cipollaro, non conta molto, simili affermazioni vanno prese per quelle che sono; ma non si può fare a meno di registrare che lo scomparso veggente Edgar Cayce, in una delle sedute durante le quali parlava del continente perduto, effettuate tra il 1922 e il 1944, fece riferimento ad un’ energia superiore di quella nucleare, all'epoca non ancora scoperta, che Cayce, quindi, non poteva conoscere. Questa energia sarebbe stata ricavata, secondo il veggente, attraverso la manipolazione di misteriosi cristalli all'interno dei quali si concentrava. I cristalli che fornivano l' energia sarebbero stati isolati in un edificio "foderato di pietra non conduttrice".

La descrizione fornita ricorda le torri di vetro girevoli di cui disponevano i Thuata de Danan, rivestite appunto di un materiale isolante a protezione delle radiazioni emanate dalle armi nemiche.
I documenti con le descrizioni per costruire tali "pietre" verrebbero custoditi in tre posti diversi: nei templi di Atlantide sommersi a Bimini, in un tempio in Egitto e nel tempio di Itlar nello Yucatan.
Con essi sarebbero conservati i libri che parlano della storia di Atlantide e del suo immenso sapere scientifico.

Cayce parlò anche di Faser e Maser, l' energia derivante dalla luce polarizzata, e disse che proprio il cattivo uso di tale energia scatenò forze incontrollabili che causarono la distruzione del continente.

Secondo Cayce quelle fonti di energia potrebbero essere ancora attive, imprigionate nelle costruzioni dell'antica isola e causare i fenomeni che hanno tristemente distinto la zona delle Bermude.
Nel 1970 il Dottor Ray Brown durante un’immersione nelle acque del triangolo delle Bermuda, vicino alle isole Bari, nelle Bahamas, vide, a quaranta metri di profondità, una piramide con un'apertura sulla sua sommità.

"La costruzione era in pietra liscia, le giunzioni fra i blocchi si distinguevano appena. L'apertura era una specie di pozzo che immetteva in una stanza interna rettangolare. Completamente priva di alghe e coralli e stranamente ben illuminata senza che ci fosse nessuna luce diretta. Vidi qualcosa che riluceva. Dal soffitto pendeva un’asta metallica con incastonata una pietra rossa sfaccettata e affusolata in punta. Sotto di essa un basamento in pietra sono sopra una piastra sempre di pietra, sulla quale due mani di bronzo, annerite da evidenti bruciature, sorreggevano una sfera di cristallo. Non riuscendo a smuovere l’asta e la pietra rossa, afferrai il cristallo e venni via. Mentre uscivo da quel luogo mi parve di avvertire una presenza. All'interno di questo cristallo rotondo vi era una serie di forme piramidali, tre per l’esattezza e tenendolo in mano si avvertiva una vibrazione."

Pervaso dal timore che la sfera gli fosse confiscata non ne ha rivelata l’esistenza fino al 1975 nel corso di una conferenza a Phoenix. Brown non ha mai rivelato a nessuno il punto esatto del suo ritrovamento e cosa ne è stato del cristallo.
Il particolare delle mani metalliche che sorreggono un cristallo, mi rammentano le mani degli isolatori che sostengono le "lampade" rappresentate sulle pareti di Dendera. Il fatto che siano state viste annerite e bruciate significa che erano sottoposte ad un fortissimo calore, quindi la piramide catalizzava una sorta d’ energia indirizzandola, attraverso l’asta, nella sfera di cristallo. La pietra rossa poteva essere un rubino, pietra solitamente usata nei laser per concentrare e proiettare l’ energia.

In quanto alla sfera si racconta che causi fenomeni paranormali; i metalli in contatto con essa si magnetizzano temporaneamente; l’ago della bussola gira prima in senso orario e poi ruota in senso opposto. Vi sono anche casi di guarigione dopo aver toccato la sfera. Un collegamento al teschio di cristallo. Speculazioni?
Le piramidi sotto l’oceano sono state rilevate più volte anche dal sonar.

Edgar Cayce parlò degli Atlantidei come una civiltà che disponeva di un’ energia simile a quella nucleare; l’ energia che fu causa della scomparsa di quel continente. Veniva raccolta utilizzando i cristalli racchiusi nelle piramidi.
C’è chi crede che ogni tanto i cristalli del perduto continente si attivino e formino tempeste magnetiche, campi di forza e d’ energia pura, causando i ben noti fenomeni del Triangolo delle Bermuda.

Speculazioni. Certo. Il cristallo della sfera, però, testimonia l’esistenza di civiltà in possesso di una tecnologia avanzatissima perché perfino gli esperti dell’Istituto Smithsoniano di Washington hanno dichiarato che solo dopo il 1900 siamo stati in grado di usare tale tecnologia per tagliare il quarzo e ricavarne una sfera perfetta.
Secondo una profezia sotto la zona di Giza vi sarebbero dodici camere, una per ogni segno zodiacale, in comunicazione fra loro per mezzo di corridoi. Al centro una camera più grande detta: "sala dei documenti".

In quel punto si troverebbe un enorme cristallo sfaccettato simboleggiante l'uovo cosmico. La sala sarebbe stata costruita da Enoc con lo scopo di conservare le scienze conosciute.
Simile alla storia che vuole re Surid, o Saurid Ibn Salhouk, autore del progetto delle tre piramidi e camere sotterranee per conservare le "scienze segrete".

È ben noto che sotto la piana di Giza vi siano numerosi sotterranei, e che un gruppo archeologico dell'Università di Stanford, ha praticato l'apertura di una delle tre camere situate sotto le zampe della Sfinge. Avrebbe scattato anche alcune foto dell'interno, mai rese pubbliche, ma ben note al sovrintendente agli scavi Dr. Hawass. Quest'ultimo avrebbe anche impedito a West di procedere con gli scavi che miravano ad aprire un passaggio per entrare nei sotterranei.
La presenza dei cristalli viene menzionata nella vicenda dei presunti alieni catturati dopo l'incidente di Roswell, attualmente indicati nella base di Nellis, conosciuta come Area 51, e nella storia dei piatti di pietra di Bayan Kara Ula, o Bayan Har Shan, non a caso definita la Roswell Cinese. In entrambi i casi si fa riferimento al ritrovamento di un cristallo in grado di mostrare immagini della terra com’era nel passato, concentrandosi su di esso.

Questo ci porta alle strane storie che circolano sul teschio di cristallo, sia quello in mostra al British, definito un vero e proprio porta sfortuna, che al manufatto trovato da Hedges. Alcuni addetti alla vigilanza del Museo affermano di aver visto strane emanazioni prodotte dal teschio in particolari momenti. C'è chi dice di aver provato una strana sensazione in sua presenza, come dominato da una forza misteriosa. Forse solo suggestione, ma l'oggetto è stato cambiato di sala più volte in seguito al verificarsi di misteriosi e curiosi fenomeni.

Sembra che nessuno dei custodi voglia trascorrere molto tempo nella stanza ove si trova esposto.
Anche il teschio appartiene a quei cristalli che racchiuderebbero misteriose energie?

Semplici storie da raccontare la notte delle streghe, o "verità incredibili"?

Note:
1. Figlia di Mitchell, avventuriero del quale si parla più avanti.
2. Vedi articolo Giornale Misteri giugno-luglio 1994 a cura della Dr.ssa Massa.

X X X

sabato 14 febbraio 2009

LA FORZA DEL PENSIERO.


Pensiero Positivo: Pensiero Nuovo?

Quella corrente di pensiero spirituale che oggi viene chiamata Pensiero Positivo e che sta travolgendo vecchie credenze, materialismo, pregiudizi, dogmi, superstizioni, in realtà è il più vecchio pensiero esistente. Si può rinvenirlo infatti tanto negli scritti dei mistici che in quello dei poeti.

Fin dai tempi più antichi gli scrittori illuminati hanno divulgato frammenti di verità nascosti fra le righe di scritti di vario genere sapendo che chi era in grado di capire avrebbe compreso, mentre il resto dell’umanità non avrebbe nemmeno sospettato la natura degli insegnamenti nascosti fra le righe.

Questo vale tanto per testi sacri di ogni religione quanto per scrittori antichi e moderni quali Dante, Shakespeare, Bacone, Pope, Browning, Emerson, Whitman, Carpenter.

Questo “Pensiero Nuovo” agisce in nome di tutto ciò che serve a migliorare l’essere umano, comunica fiducia in sé stessi, libertà, salvezza, amore per il prossimo, sviluppa forze latenti, dà sicurezza, progresso, salute e vita, insegna a porre al bando paure e superstizioni. Chi lo abbraccia trova dentro di sé quello di cui ha bisogno.

Alcuni scettici ritengono che il Pensiero Positivo sia una delle tante mode passeggere che, periodicamente si presentano sulla cresta dell’onda cavalcata dai media, ma non dobbiamo farci fuorviare. Chi, uomo o donna, si aprirà ai veri principi su cui si fonda, troverà quella pace, quella sicurezza interiore, quella gioia profonda che difficilmente può essere espressa a parole, occorre infatti viverla, sentirla, per afferrarla in tutta la sua pienezza.

Con il Pensiero Positivo una persona può rinnovare completamente la propria struttura mentale coltivando una certa serie di pensieri e lasciando che essi si introducano nel subconscio che può essere considerato come un bimbo, capace cioè di essere plasmato secondo la nostra volontà. Naturalmente per far questo occorre volontà e perseveranza.

L’uomo può liberarsi dalla Paura?

Essere padroni del pensiero non consiste semplicemente nel saperlo concentrare e approfondire. Bisogna anche sapersi liberare dai pensieri inopportuni e ignobili. Tutti i pensieri negativi che si trovano più frequentemente nella mente degli esseri umani sono generati dalla paura, che provoca sentimenti come odio, preoccupazione, ansia, gelosia, invidia, ira.

Per chi vuole acquisire la vera libertà essa è l’ostacolo più difficile da sormontare, paralizza anche ogni tentativo di superare lo stadio del dubbio in cui ogni essere umano si imbatte quando si trova a compiere un atto importante per la sua esistenza.

Se noi riuscissimo a mantenere uno stato interiore di serenità, di calma, di fiducia in ogni situazione difficile della nostra vita, di fronte a qualsiasi avvenimento, anche grave, così da poterli affrontare con coraggio, lucidità e soprattutto con perfetta quiete emotiva, probabilmente potremmo evitare la maggior parte dei nostri malesseri fisici. Tuttavia questa “quiete emotiva” rappresenta un traguardo da raggiungere dopo una serie di maturazioni e di superamenti.

L’uomo può liberarsi dalla Paura? Certamente, perché con la volontà egli riesce sempre in tutto, gli basta ignorarla, estraniarla dalla sua struttura mentale, non considerarla. L’individuo che ha coscienza di sé stesso e sa di essere collegato con l’ Universo, abbandona per sempre il sentimento della paura. Deve aver fede nella sua forza, nella sua potenza, nel suo destino, fede nella sua capacità di essere inserito nel Tutto e come tale costruttore della sua esistenza e quella dei suoi simili. Fede nell’operare della Legge Universale e coraggio nell’agire secondo i canoni di quella Legge.

La Legge dell’Attrazione

Sapere quello che un essere umano pensa lo si può dedurre da come agisce e da quale sia il suo stato di salute. Noi siamo infatti quello che pensiamo di essere, siamo come pensa il nostro cuore.

Colui o colei che è riuscito ad allontanare da sé i pensieri negativi, inviando intorno a sé soltanto amore, si vedrà ricolmare da ogni dove di pensieri affettuosi e tranquilli, mentre tutti quelli negativi gli passeranno a fianco senza sfiorarlo, in cerca di una mente più predisposta. E’ altrettanto vero che chi invece si lascerà andare a pensieri sfiduciati, dubbi e smarrimenti diverrà come una calamita capace di attrarre solo forze negative. E’ per questo che alcune persone si attraggono istintivamente.

Tutti subiamo l’influsso dei pensieri altrui: al cinema, al teatro, alla Tv, in ufficio, in chiesa… basta l’onda-pensiero concentrata di uomini di grande forza mentale perché l’opinione pubblica venga influenzata.
E’ quindi opportuno fare molta attenzione a ciò che si legge, si vede, si ascolta ed anche sapersi circondare da persone a noi affini poiché in questo modo c’è uno scambio vicendevole che accresce il potere di tutti e preserva, entro certi limiti, da deleterie influenze esterne.

Si guarisce soltanto se si vuole guarire

Ogni metodo di cura naturale ha il proprio modo di risolvere i casi secondo le idee sulle quali è basato ma tutte le scuole tendono allo stesso fine, cercano cioè di applicare e mettere in azione il potere meraviglioso della mente sul corpo.

Il miglior metodo sta nel convincersi che siamo immuni da qualsiasi forma di malattia o che, tramite le nostre facoltà mentali, possiamo ovviare a qualsiasi disturbo di ordine fisico che si presenti.

Prepararsi quindi anticipatamente ad affrontare i disturbi e guarirci tramite la mente e la volontà. A volte comunque, quando si è ridotti ad un livello tale di sfiducia verso sé stessi, la mente così indebolita da sola non ce la fa a trovare dentro di sé questa forza per combattere la malattia. In questa circostanza ci si rivolgerà ad un aiuto esterno, ad un terapeuta che gradualmente desterà nella nostra mente quella forza latente che ci permetterà poi di proseguire da soli, contando sulle nostre capacità interiori.

Il pensiero del terapeuta può avere molta parte nel processo di guarigione, può dirigere le forze e le energie che debellano o disperdono la malattia. Tale processo deve essere assecondato dalla visualizzazione, dall’uso di certe forze specifiche e adatte. A tutto ciò occorre aggiungere la capacità di stabilire il rapporto con il paziente e un cuore che sappia amare.

Gli esseri umani, con l’uso continuato della meditazione e della concentrazione, possono cercare di risvegliare alcune delle facoltà supercoscienti per avvalersene con enorme vantaggio. Tuttavia soltanto quando gli individui saranno pronti per queste nuove facoltà le potranno raggiungere perché solo così si eviterà un uso sbagliato. Chi vuole raggiungere facoltà psichiche elevate deve essere puro di mente e di cuore.

Col l’uso del pensiero positivo l’individuo si è reso conto che la sua mente può essere manovrata secondo le sue disposizioni ed essere plasmata a suo piacimento. Se si prefigge uno scopo, se vuol raggiunger una meta, gli basta mettere in azione il pulsante della volontà.

Ad ogni modo, non sempre conviene volere una cosa determinata poiché essa potrebbe non essere la più adatta al nostro attuale stadio di sviluppo mentale ed evolutivo.

E’ meglio quindi sperare, volere e dedicarsi all’idea del successo finale, lasciando che i particolari si svolgano da soli giorno per giorno, sempre certi che tutto ciò che avviene concorre alla nostra meta ultima. Non ci dobbiamo spaventare per le complicazioni che possono sorgere, non sempre la via che la “Legge” sceglierà sarà la più dritta. Condizione essenziale però è la fede incrollabile nella Legge Universale che non cessa mai di operare per il nostro bene.

L’abitudine alla felicità

“La misura della sanità mentale è data dalla disposizione a vedere il bene dappertutto”, disse R.W. Emerson.
Anche il vecchio saggio re Salomone migliaia di anni fa disse nei suoi proverbi: “Un cuore felice fa del bene come una medicina, ma un cuore spezzato prosciuga le ossa”.

La medicina psicosomatica ha provato, ad esempio, che lo stomaco, il fegato, il cuore e tutti gli altri organi interni funzionano meglio quando siamo felici.

Come ha affermato il dott. Schindler “l’infelicità è la sola causa di tutti i disturbi psicosomatici e la felicità è il solo rimedio”.

La felicità non è qualcosa da guadagnarsi o da meritarsi, non è una dote morale, è un abito, come dice il dott. Schindler, è “uno stato mentale in cui abbiamo pensieri piacevoli per buona parte del tempo”.
La felicità non è la ricompensa alla virtù, disse Spinoza, ma la virtù stessa.

La felicità non sta nel futuro, ma nel presente, non deve essere condizionata alla soluzione di problemi esterni, la vita è una serie di problemi e se aspettiamo di risolverli tutti prima di essere felici, non lo saremo mai. Se vogliamo essere felici da subito, dobbiamo esserlo per abitudine mentale, non “a causa” di qualcosa.

“Noi non viviamo, speriamo soltanto di vivere, e aspettandoci sempre la felicità in futuro, è inevitabile che non siamo mai felici”, afferma Pascal.

La felicità è un fatto puramente interiore, non è un prodotto degli oggetti, ma delle idee, dei pensieri. Non capita a caso, ci si può allenare ad essere felici. E’ questione di scelta, di attenzione, di decidere quali pensieri sono nella nostra mente. Ci si può servire anche del metodo che consiste nel formarsi una impressione mentale creativa, nel farne esperienza concreta attraverso l’immaginazione e nel dar vita a nuove reazioni mentali “eseguendo e “agendo come se”. “La maggior parte delle persone è felice nella misura in cui hanno deciso di esserlo”, disse Abraham Lincoln.

Il consueto modo di pensare alla felicità degli esseri umani è: “Siate buoni e sarete felici”, oppure diciamo a noi stessi: “Sarei felice se avessi successo e buona salute”. Sarebbe invece più opportuno cominciare ad affermare: “Siate felici, e sarete buoni, avrete maggior successo e godrete di una salute migliore”. (lamentemente.com)

X X X

mercoledì 11 febbraio 2009

Dichiarazione di Sovranità dell’Umanità.


Dichiarazione di Sovranità dell’Umanità


Riguardo al Contatto con le Forze e le Nazioni Extraterrestri


Noi, Popolo della terra, diamo il nostro saluto a tutte le razze della Più Grande Comunità dell’ Universo.

Riconosciamo la nostra comune eredità davanti al Creatore dell’ Universo, visibile e invisibile.

Dichiariamo il pianeta Terra come il pianeta della Genesi dell’Umanità, il nostro Mondo Natio e la nostra sacra eredità.

Ci impegniamo d’ora in poi a sostenere e proteggere la Terra per tutte le generazioni a venire.

Invitiamo tutta l’umanità a curarsi di tutte le razze, dovunque, con saggezza e giudizio, qui sulla Terra e attraverso l’ Universo.


DIRITTI FONDAMENTALI


Noi, Popolo della Terra, consideriamo il bisogno di libertà come universale.

Di conseguenza riteniamo che tutti gli individui di tutti i mondi sono creati uguali e dotati dal Creatore di diritti sacri e inalienabili.

Tra quelli sono fondamentali: il diritto di vivere come razza libera sul proprio mondo di Genesi, il Mondo Natale, il diritto all’autodeterminazione, all’autosufficienza, all’espressione creativa: il diritto a vivere senza oppressione, e il diritto a perseguire nella vita una finalità più elevata che il Creatore ha concesso a tutti.

Dinanzi alla Più Grande Comunità dell’ Universo, noi, Popolo della Terra, invochiamo ora questi diritti fondamentali per noi stessi e per il nostro Mondo Natio, così come alcuni diritti che ne derivano naturalmente:

- Il diritto di sovranità: il Popolo della Terra dovrà essere governato da se stesso ed essere indipendente, né soggetto né dipendente di alcuna autorità. Nessuna forza extraterrestre infrangerà o abrogherà la sovranità umana di questo pianeta.

- Il diritto di santità planetaria: Come pianeta della Genesi, la Terra dovrà essere libera da interventi, intrusioni, interferenze o sfruttamento, sia mentali che fisici da parte extraterrestre. Nessuna forza extraterrestre avvicinerà, in orbita, o mediante atterraggio, ne farà commercio se non apertamente e con il consenso espresso del Popolo della Terra, tramite mezzi democratici.

- Il diritto di santità del materiale genetico e biologico: Nessuna potenza extraterreste prenderà, possederà, o manipolerà materiale biologico o genetico umano per nessuna ragione.

- Il diritto di occupazione: Come popolo natio dell’unico pianeta abitato conosciuto di questo Sistema Solare, rivendichiamo questo Sistema Solare come sfera d’influenza. Nessuna base aliena potrà stabilirsi sui corpi o stazioni in orbita intorno alla terra, ne tantomeno sugli altri pianeti o corpi di questo Sistema Solare, se non con l’accordo espresso del Popolo della Terra.

- Il diritto di navigazione pacifica: Rivendichiamo il diritto di viaggiare e di esplorare entro i confini del nostro Sistema Solare senza interferenze o costrizioni da parte delle forze aliene, e ci conserviamo il diritto di rifiutare l’accesso di questo Sistema Solare a forze extraterrestri.

Noi, Popolo della Terra, consideriamo nostra legittima responsabilità affermare e difendere questi diritti fondamentali, e dare e ricevere un aiuto coerente riguardo a questi diritti. Nel caso di conflitto con forze extraterrestri, la carica di prova d’innocenza sarà incombenza di coloro che non sono nativi della Terra.



VALUTAZIONE


Quando, nel corso della loro evoluzione, diventa necessario per i popoli nativi di un pianeta unirsi, trascendere i conflitti e le differenze che li ha divisi gli uni dagli altri, e assumere in seno alle potenze dell’ universo una sovranità uguale e separata, una considerazione rispettosa di questa sovranità richiede che essi dichiarino le cause che li hanno fatto accedere a questa presente linea di condotta.

Anche se la Terra ha subito una lunga storia di visite extraterrestri, l’attuale situazione è che il Popolo della Terra soffre ora degli effetti di un intervento extraterrestre globale negli affari umani.

Questo intervento iutilizza una strategia di dissimulazione, di manipolazione, e di sfruttamento, il cui scopo è un’influenza sull’umanità, che avrà come conseguenza la perdita della libertà e dell’autodeterminazione umane.

È ora dovere sacro e dovere del Popolo della Terra di opporsi, di resistere, e di respingere questo intervento extraterrestre, per dichiarare e difendere la nostra sovranità, la nostra libertà, e la nostra indipendenza da tutte le forze extraterrestri.

Permettiamo a queste violazioni di essere esaminate da coloro che sostengono la causa della libertà nella Più Grande Comunità.

• Le forze d’intervento extraterrestri hanno rifiutato di divulgare apertamente e di rivelare la natura e l’intenzione delle loro attività sopra e intorno alla Terra. Questa presenza extraterrestre è clandestina, segreta, intrusa, e non approvata dal Popolo della Terra. Queste forze aliene hanno nascosto la loro identità, le loro alleanze politiche o economiche, così come hanno fatto le autorità e i poteri che esse servono.

• Come si sta rivelando sempre più chiaramente, forze extraterrestri tentano di sfruttare la Terra, le sue risorse e il suo popolo, e sono impegnate in un programma sistematico di colonizzazione dell’umanità all’interno di un stato di cliente servile destinato ad essere gestito da agenti di queste forze extraterrestri. Questo intervento di occupazione ha per scopo il beneficio commerciale, il potere economico, e il vantaggio strategico offerto da questo mondo in relazione con altri mondi.

• Le forze aliene hanno ripetutamente e impunemente violato le leggi nazionali ed internazionali dei popoli della Terra. Queste offese, che proseguono ancora oggi, riguardano anche la violazione dello spazio aereo controllato; il rapimento e il trasporto di esseri umani senza il loro consenso, l’assassinio, la violenza sessuale, la tortura, l’abuso sessuale, l’incrocio con gli umani, crudeli sperimentazioni ; il furto e il commercio di materiali biologici e genetici, il furto e il commercio di risorse della Terra; la dissimulazione mentale e l’influenza psicologica, la mutilazione umana e animale, il traffico e l’invalidazione di sistemi militari di difesa; l’infiltrazione clandestina nella società umana.

• Le forze aliene hanno segretamente negoziato trattati e accordi con individui e gruppi umani, senza il consenso informato del Popolo della Terra.

• Le forze aliene hanno sistematicamente tentato di convincere e di truffare gli umani tramite lo spiegamento di false speranze e promesse di potere, di protezione, di soccorso nella catastrofe planetaria, di adesione ad una “Federazione Galattica”, di salute e d’illuminazione spirituale.

• Le forze aliene hanno approfittato e esacerbato i conflitti umani al servizio dei loro propri fini.

• Le forze aliene hanno decaduto l’umanità portandoci a credere che possiamo sopravvivere soltanto con il loro aiuto e la loro tecnologia progredita, ammettendo in questo modo la nostra completa dipendenza nei loro confronti e privandoci della nostra propria capacità di sopravvivenza.


RIVENDICAZIONI E DICHIARAZIONI


Di conseguenza, noi, Popolo della terra, con la presente dichiariamo qualsiasi accordo o trattato anteriormente esistente tra qualsiasi governo, gruppo o individuo umani e extraterrestri, immediatamente annullato e definitivamente sospeso.

Esigiamo che tali trattati o accordi precedentemente esistenti siano totalmente e pubblicamente divulgati.

Ogni futuro accordo o trattato tra governi, gruppi, o individui umani e extraterrestri dovrà essere negoziato unicamente con il pieno consenso del Popolo della Terra, pubblicamente e apertamente espresso tramite un corpo diplomatico internazionale rappresentante tutte le nazioni e popoli della Terra.

Esigiamo che tutti gli alieni smettano oggi ogni operazione e ogni attività e abbandonino immediatamente la terra e le sue vicinanze, incluso il Sole, la Luna della Terra, e tutti i pianeti di questo Sistema Solare.

Ciò comprende anche l’abbandono di tutti i satelliti naturali o artificiali, e lo spazio all’interno del Sistema Solare.

Esigiamo che tutte le organizzazioni extraterrestri che hanno stabilito basi sulla Terra, la sua Luna, o qualsiasi luogo all’interno di questo sistema solare, smantellino le suddette basi e divulghino interamente la loro natura.

Esigiamo inoltre che tutti gli umani viventi che sono attualmente prigionieri dagli alieni siano rimpatriati in buona salute; inoltre, esigiamo una totale contabilizzazione di tutti gli umani che sono stati presi o trattenuti dagli alieni, inclusi quelli che sono morti durante la loro prigionia.

Esigiamo ancora che tutti i materiali biologici o genetici umani prelevati siano giustificati e distrutti, e che il loro utilizzo futuro sia identificato.

Tutte le apparecchiature impiantate in individui viventi devono essere identificate in modo da potere essere rimossi senza rischio.

Esigiamo la piena divulgazione dello scopo e dei dettagli del programma d’ibridazione extraterrestre, incluse la localizzazione, l’identità, e le attività di tutti gli ibridi umano- alieni viventi, sia sulla Terra che altrove.

Che si sappia in tutto l’ Universo che d’ora in avanti gli alieni sono autorizzati a penetrare nel nostro Sistema Solare, ad avvicinarsi alla Terra, a volare nei nostri cieli o a penetrare nelle nostre acque, unicamente con il consenso esplicito del Popolo della Terra.

Di conseguenza, noi dichiariamo solennemente che il Popolo della Terra è e dovrebbe essere un popolo libero e indipendente, che con la presente tutti gli esseri umani sono assolti da qualsiasi sottomissione a poteri extraterrestri, e che tutte le connessioni politiche ed economiche tra gli alieni e la Terra sono completamente sciolte; che, in qualità di razza libera e sovrana nella Più Grande Comunità dell’ Universo, assumiamo pieni poteri all’interno di questo Sistema Solare per concludere la pace, imporre la guerra, contrattare alleanze, stabilire commercio e per intraprendere ogni altra azione che una razza planetariamente sovrana possa legittimamente e eticamente compiere.


DICHIARAZIONE CONCLUSIVA


Che sia inteso che, pronunciando questa Dichiarazione di Sovranità dell’Umanità, noi, Popolo della Terra, affermiamo il nostro futuro e il nostro destino come razza libera all’interno di una Più Grande Comunità di vita intelligente.

Riconosciamo che facciamo parte di questa Più Grande Comunità e che siamo destinati ad incontrare molte razze diverse al di là del nostro mondo.

A loro e a tutte le altre, noi dichiariamo con la presente che la nostra intenzione non è la conquista o la dominazione dello spazio.
Noi dichiariamo che i diritti e i privilegi che noi affermiamo qui per noi stessi, li affermiamo anche per tutte le razze che potremmo incontrare.

Pronunciando la nostra Dichiarazione di Sovranità dell’Umanità, noi proclamiamo i nostri diritti, le nostre responsabilità, e i nostri privilegi in quanto razza libera, in modo di potere raggiungere una più grande unità, una più grande pace, e una più grande cooperazione all’interno della famiglia umana senza intrusione e interferenza indesiderate e infondate per ogni nazione o forza della Più Grande Comunità.

Pronunciamo questa proclamazione in quanto espressione del nostro diritto Divino e della nostra intenzione rispettabile per la famiglia umana e per tutte le razze nell’ Universo che vogliono essere libere.

FONTE: http://www.humansovereignty.org/fr/

domenica 1 febbraio 2009

Perchè DIO non ha avuto un inizio?


di Babu G.Ranganathan

Abbiamo fatto tutti la domanda dall'età di due anni. Perchè l' universo ha un inizio ma Dio no? Se Dio non ha avuto un inizio, perchè l' universo ha un inizio. L' universo non potrebbe essere sempre esistito? Perchè la necessità di Dio? La risposta si trova nella comprensione del perchè l' universo ha dovuto avere inzio. La scienza supporta l'affermazione di Einstein per cui l' universo è un sistema chiuso. Questo significa che possiede energia finita. Benchè l' energia non possa essere creata o distrutta (da processi naturali), nel tempo l' energia utile nell' universo diviene sempre più inutile. Questo si conosce nella scienza come Seconda Legge della Termodinamica. Se l' universo fosse eterno allora tutta l' energia sarebbe divenuta inutile ad oggi e io non potrei scrivere questo articolo e voi non potreste leggerlo!

La Seconda Legge della Termodinamica non è una mera espressione di probabilità? Si, ma la probabilità è così alta e certa che le possibilità che una sola caloria di energia possa spontaneamente violare la Seconda Legge sarebbero di trilioni e trilioni contro una e l' universo è prodotto da molte più di una caloria di energia!Sappiamo dalla Prima Legge della Termodinamica nella scienza, che la materia/ energia non può essere creata da nulla tramite qualsiasi processo naturale. Dato che la seconda legge ci insegna che l' universo non ha l'abilità di sostenersi per l'eternità e la prima legge ci insegna che l' universo non può essersi portato da solo all'esistenza, l'unica conclusione logica e razionale è che un potere sovrannaturale ( Dio) ha portato l' universo in esistenza. Inoltre, la complessità e l'ordine nell' universo, puntano logicamente ad una mente suprema. Il disordine nell' universo è dato dal caso, ma l'alto livello di ordine può essere solo spiegato razionalmente come dovuto ad una mente suprema o intelligenza.

Le leggi naturali possono spiegare come l'odrine opera nell' universo, ma mere e indirette leggi naturali sono insufficienti a spiegare l'origine di tale ordine. Persino nella vita, quando esiste una completa e vivente cellula, allora esiste il codice e il meccanismo per dirigere l'informazione di più cellule. Il problema è come la vita è apparsa, quando non c'era già esistente il codice e il meccanismo in natura. Cosa diciamo delle stelle? Oh, si, la gravità può spiegare come l'ordine che si trova nel corso dei trilioni di stelle viene mantenuto, ma la gravità non può spiegare l'origine di tale ordine!

Cosa diciamo della selezione naturale? La selezione naturale è un processo passivo in natura che si assicura che solo chi si adatta sopravvive. La selezione naturale non produce nulla. Può solo "selezionare" quelle che è prodotto. La selezione naturale non è una energia che converte e dirige il meccanismo e la selezione naturale opera solo una volta che c'è vita e riproduzione e non prima. La natura di Dio non richiede che Lui abbia un inizio. Dio si autosostiene. L' universo no. Dato che l' universo non si autosostiene decisamente, l' universo richiede creazione (un inizio) come un supremo progettista e sostenitore. In altre parole, l' universo richiede Dio.

Infine, comunque, gli scienziati concedono che la Seconda Legge della Termodinamica conquisti l'intero univero e l' universo, lasciato a sè stesso, finirà in quello che gli scienziati predicono come morte del calore, perchè tutta l' energia nell' universo raggiungerà uno stato uniforme dove non sarà più possibile alcun lavoro di alcun tipo. Persino un universo che si contrae ed espande non sarà più possibile in tale stato. Questo prova, come detto prima, che l' universo non può essere eterno oppure avrebbe da tempo raggiunto questo punto di livello energetico uniforme. Tutto questo supporta semplicemente il credo per cui una fonte d' energia intelligente esterna alla natura e all' universo, sia responsabile della sua origine e del suo ordine.

La scienza non può provare che noi siamo apparsi per creazione o casualità, ma gli educatori e gli studenti dovrebbero essere liberi di investigare e farsi una propria idea su quali posizioni siano meglio supportate dalle evidenze scientifiche. Credere o meno nella possibilità dell'origine per caso o per creazione, è necessario per lo studio della stessa scienza. Una persona può comprendere il corpo umano e divenire un chirurgo di prima classe credendo o meno nel corpo umano come risultato delle forze casuali della Natura o di un Supremo Progettista. Serve fede per credere che siamo qua per il caso. Serve fede per credere che siamo stati creati da Dio.

L'autore, Babu G.Raganathan, ha una B.A Degree concentrata in teologia e biologia ed è stato riconosciuto per i suoi scritti su religione e scienza nella 24ma edizione di Marquis "Who's Who In The East".

http://english.pravda.ru/science/mysteries/106912-0/

lunedì 26 gennaio 2009

L'UNIVERSO: L'INTERA CITTA' DELL'UOMO.



di Vittorio Marchi
segnalato da: http://ribellisempre.blogspot.com/
BASTET.

Il fatto è che noi siamo proprietà comune, non proprietà privata. Noi esplichiamo una funzione collettiva, non solo individuale. In definitiva noi siamo simultaneamente l’una e l’altra cosa. Onda e Oceano. Atomo e nello stesso tempo Universo. Il che vuol dire che noi siamo un Ologramma, un “Tutto-parte”, cioè una versione ridotta dell’Intero Corpo Universale.

Contrariamente a quanto crede la massa degli studiosi e dei ricercatori, oltre naturalmente a differenza di quello che pensa la gente, l’Universo è una struttura naturale, interamente intelligente.

In pratica lo afferma lo stesso secondo principio della fisica quantistica il quale, nel suo enunciato fondamentale, suona pressappoco così:

Dalla cosmologia alla Geologia, dalla Paleontologia all’Antropologia, risalendo dall’osservazione astronomica (ex astrologica) e/o astrofisica a quella ontologica, confortata dai dati in possesso della ricerca microbiologica, ci sono serie conferme sulla attendibilità di un processo che ha portato allo sviluppo di un fenomeno apparentemente unico: a partire dalla apparente comparsa della vita biologica sulla superficie della Terra, c’è stata una lunghissima evoluzione, durata miliardi e miliardi di anni, che ha portato l’Universo Organico, l’OSSERVATO, un sistema interamente vivente ed intelligente, ad assumere lo stesso corpo del suo stesso OSSERVATORE.

Purtroppo, con una persistenza che sfiora l’alienazione, un programma intelligente inserito dalla cultura dominante, scientifica e biologica, nel cervello umano da millenni, come fosse un microchip, in modo che il pensiero degli individui ne risultasse polarizzato per via genetica e culturale, ha prodotto il dualismo: l’OSSERVATORE e l’OSSERVATO, il baco che infetta l’umanità.

Di conseguenza la visione dell’ALTROVE ha avuto sempre nel corso dei tempi un ruolo centrale, ponendosi al posto dell’OVUNQUE, e la stessa cosa ha fatto il relativismo (la relatività) collocandosi al posto dell’assoluto, l’ALTRO al posto dell’UNO, il SEPARATO in sostituzione del “Tu sei ME ed Io sono TE”.

Così ancora oggi e chissà per quanto tempo ancora tra l’Uomo e Dio si inseriscono le religioni, tra conoscenza e vera realtà ci sono scuole ed accademie, tra l’ essere umano ed il suo corpo si interpongono medicine e farmaci, tra individui e collettività si frappongono politici e media, ed infine tra spirito e materia, il vuoto. Ecco, tanto per soffermarci su quest’ultima illusione, su quest’ultima inesistente realtà separativa, dove sta il vuoto?

Se la fisica quantistica ha già dimostrato che le particelle che costituiscono la materia oltre ad essere sé stesse, sono anche lo spazio che intercorre tra loro, dov’è quel nulla che chiamiamo vuoto? Se il TUTTO esistente (che noi chiamiamo “spazio”) è già occupato totalmente e “fisicamente” da sé stesso, come possono esistere interstizi interspaziali e separativi, dove possono annidarsi angoli di vuoto?

Che senso ha pensare che l’ uomo debba conquistare lo spazio, usando una scienza, che è solo una conoscenza contraffatta, un modo semicosciente di sapere che siamo coscienti?

Dal momento infatti che lo spazio è già l’Ovunque, e noi siamo quello, come potremmo noi conquistare noi stessi?

Solo essendo in preda di una piacevole ubriacatura, ma molto meno piacevole della “coscienza”.

Quale coscienza? Quella che genera l’esperienza, e non il contrario. Perché noi non viviamo in un mar morto di inesistenza, di stasi, di inerzia e di morte. In questo aveva ragione Gandhi quando diceva che “nel mezzo della morte la vita persiste”.

E tanto meno noi viviamo in un universo spezzato nei suoi componenti più minuti, come crediamo che siano atomi, nuclei, elettroni, quark o neutrini, che sembrano costituirlo. Ma anzi noi ci troviamo in un “sistema” che se proprio non possiamo far a meno di considerarlo frammentato (ma non lo è) esiste ed è reale in uno stato di “sincronicità” che lega “simultaneamente” tutte le particelle in una indissolubile condizione di interconnessione. E quindi anche noi a lui attraverso le nostre “molecole delle emozioni” come le chiama Candace Pert.

Sembra incredibile, ma se ci si chiede quale sia quel “quid” che tiene insieme sincronicamente e creativamente l’universo, la risposta è l’“amore”. L’ amore naturalmente inteso come “campo” (informativo) , e non certo il sentimento che è alla base delle pulsioni affettive degli uomini (pur essendo quelle una forma di amore che unisce).

L’amore è la cosiddetta “anima mundi”, una vera e propria forza fisica unitiva (forza debole), come rivela il suo stesso etimo: a-more, da “a-mors” che significa “non-morte” e quindi “Vita”, ovvero quella Cosa che anima e tiene in vita tutto. O meglio che è ciò che è tutto, come diceva Giordano Bruno, che la chiamava “anfitrite”. E che noi chiamiamo coscienza eterna.

Persino le particelle (ragionanti) ne fanno parte, come hanno confermato gli esperimenti condotti dai fisici John Bell (nel 1964) e Alain Aspect (nel 1982) su coppie di elettroni e/o di fotoni, che ne hanno studiato il comportamento dopo averne prodotto una “presunta separazione” nel tempo e nello spazio a distanze indifferenti. E noi siamo fatti di quelle, no?

Quindi: niente divisione, disunione o estraniazione.

Infatti, pur apparentemente “separate” e scagliate in direzioni opposte a distanze incommensurabili, le coppie di particelle hanno dato prova di un profondo legame (d’“amore”) indissolubile, rimanendo sempre informatissime, coerenti e correlate tra loro mediante un campo di connessione “non-locale” in una situazione di sincronicità risonante in grado di trascendere le nozioni di separazione nello spazio e nel tempo.

E’ strabiliante osservare come il “ricordo di essere state insieme” (in fisica si dice: di essersi trovate nello stesso stato quantico) è un qualcosa che non le abbandona mai, ed è ancora più sorprendente constatare come, pur (apparentemente) separate, esse continuino a mantenere lo stesso stato di sintonia, ove non c’ è spazio e tempo che tengano e che siano in grado di separarle.

Se questa non è sincronicità, unione, telepatia e…”amore”, nel contempo, che cos’ è?

Sappiamo che le infinite coppie di particelle con spin (verso di rotazione) opposti (“maschio e femmina”, in chimica si dice antiparallele) mostrano di essere simmetriche rispetto ad un immaginario ASSE androginico, che le tiene indissolubilmente unite in una condizione di eternità.

C’ è “ragionamento” o “spirito”, che dir si voglia, in tutto questo.

Se questa non è …fedeltà, un…matrimonio, legge o principio unico, legittimato e celebrato da Madre Natura, che cos’ è?

Wolfgang Pauli (premio Nobel per la fisica nel 1945) e Carl Jung, psicologo analitico, anche questi una “strana coppia”, lavorando di concerto, non ne ebbero nessun dubbio. Possiamo allora noi continuare a tenere separati Spirito e Materia in una componente che chiamiamo “coscienza” ed in una componente che chiamiamo “materia”? Insistere sulla coppia degli opposti?

Alla luce del PENSIERO congiunto insistere sulla dualità di due apparenti manifestazioni della stessa matrice universale, il PENSIERO, significa continuare ad essere “ i cittadini dei sensi”, i costruttori dei “cancelli della mente”, e continuare a rimanere fuori dalla cinta della città dell’UOMO, fuori dalle porte della sua vera, infinita umanità. E’ dunque questo quello che vogliamo? Rimanere chiusi nella prigione della propria coscienza individuale.

Rimanere sulla soglia della nostra coscienza universale? Possiamo farlo. Nulla osta. Il fatto è però che noi non siamo una proprietà privata, ma una proprietà comune. Noi non esplichiamo solo una funzione individuale, ma collettiva. In definitiva noi siamo simultaneamente l’una e l’altra cosa.

Onda e Oceano. Atomo e nello stesso tempo Universo. Il che vuol dire che noi siamo un Ologramma, un “Tutto-parte”, cioè una versione ridotta dell’Intero Corpo Universale, una mini-copia del cosiddetto “Intatto”. Uno “zero” ed un “Tutto”, contemporaneamente.

NOI, in ultima analisi, siamo UNO.



La Chiave dell’Universo nascosto. Dalle esperienze di pre-morte ad una nuova visione della vita

Insomma, come abbiamo visto al primo punto, non c’ è spazio e tempo che separi le particelle.

E se questo non è “telepatia” , e se questo non è “amore”, e se questo non è la più chiara dimostrazione che materia e coscienza sono la stessa cosa, e che tutto quindi si riassume nel cosiddetto “Spirito Santo” (“Sant” in sanscritto significa “Tutto”, e “Spiritus” significa “Vivente”), non sappiamo proprio quale altra prova fornire per connotare una Vibrazione che noi chiamiamo “Campo Univivente”, la quale le tiene indissolubilmente (in)fuse in “Sé” in una condizione di eternità., esattamente come tutte le altre, loro omologhe.

Questo apparentemente strano meccanismo di unione istantanea tra due entità sembra ricordare quei fenomeni superficialmente definiti “paranormali” come la telepatie e la “remote view” (vista remota), dove l’ informazione viene trasmessa in modo (psichicamente) istantaneo.

Il fatto è che questa informazione non nasce dai tradizionali campi elettromagnetici della fisica classica, ma nasce da un campo “informativo” che “in-forma” la materia in coincidenza con il suo contenuto psichico in maniera istantanea.

Le esperienze di confine (NDE) confermano tutto questo. I racconti dei redivivi o dei rianimati ribadiscono infatti che tutto questo è possibile quando il pensatore si fonde con il pensiero stesso.

Dunque l’aspetto più sconcertante del pensiero è che tutto sia pensiero, come ha riferito lo stesso David Bohm a quei pochi ascoltatori che erano presenti ai suoi colloqui privati. Senza inizio e senza fine.

Evidentemente allora questa totale massa di comunicazione quantistica doveva già esistere prima che nascessero la materia, l’energia, lo spazio ed il tempo.

Il che significa che la Vita è da sempre e per sempre. E che andare a cercarne l’origine laddove non esiste, è come inseguire la linea dell’orizzonte cercando di afferrarla. Questo lo possono fare solo i “cittadini dei sensi”, non gli abitanti dell’“Info-regno”.

Di Vittorio Marchi

Fonte: http://www.scienzae conoscenza. com

sabato 29 novembre 2008

Universo. E se fosse una SIMULAZIONE???


Da piccolo anche io soffrivo di uno strano complesso: mi fermavo ogni tanto a guardarmi intorno, la gente che camminava intorno a me, sui marciapiedi, le case, il cielo, la terra, e pensavo: " Ma se tutto questo fosse finto ? Fosse una grande messa in scena ? " La domanda sembra peregrina e banale, e l'abbiamo vista affrontata in fantascienza, in film come Matrix, ma adesso viene posta anche in filosofia e su presupposti molto seri. "E se il nostro cosmo, tutto il nostro cosmo, fosse nient'altro che una simulazione in un computer alieno?"
A questa domanda risponde in senso positivo un filosofo svedese piuttosto geniale, Nick Bostrom, la cui teoria, riassunta qui sotto nella efficace sintesi che ho trovato su trekportal, dice più o meno così:
Forse la spiegazione delle incredibili coincidenze nelle leggi della natura è che non si tratta per niente di coincidenze. L'inglese Nick Bostrom, direttore dell'Istituto sul futuro dell'umanità dell'Università di Oxford, sostiene che c'è un'alta probabilità che il nostro universo sia una sofisticata simulazione computerizzata, una specie di complicatissima realtà virtuale fatta girare su di un computer da una civiltà aliena molto più avanzata della nostra per scopi a noi ignoti. Il programma sarebbe tanto complesso da permettere agli esseri simulati (noi) di provare sentimenti e l'illusione del libero arbitrio. Di tanto in tanto, però, alcuni errori nel codice producono degli eventi inattesi, o inspiegabili (come per esempio i miracoli, o le apparizioni di Ufo), oppure sono gli stessi controllori della simulazione a inserirli di proposito per studiare le nostre reazioni. Secondo i calcoli di Bostrom, l'unica alternativa a questo scenario è supporre che per qualche ragione le civiltà tecnologicamente avanzate non raggiungono mai uno stadio di sviluppo sufficiente per creare delle tali simulazioni, per esempio perché si autodistruggono prima abusando della loro tecnologia. Questa ipotesi getterebbe un'ombra sulla possibilità che la civiltà umana possa sopravvivere a lungo. E' un pensiero piuttosto sconvolgente, non è vero ? Se volete saperne più cliccate sulla home page di Nick Bostrom, (purtroppo solo in inglese): http://www.nickbostrom.com/

X X X