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domenica 23 gennaio 2011

Lago VOSTOK in Antartide: misteriosa anomalia magnetica!

Racconto di un fatto reale accaduto recentemente: due donne australiane attraversano il continente antartico sugli sci; una volta giunte sono state prelevate con la forza di una squadra americana e messe in isolamento in un luogo non precisato sotto l’autorità americana. Altro non è stato detto e da allora non si è saputo che fine abbiano fatto le due malcapitate.

L’unica cosa certa e’ che la loro scomparsa cela un mistero collegato con l’ultimo collegamento radio e la base di Casey, stazione australiana, nella quale affermavano che “avevano visto qualcosa di cui volevano assolutamente riferire, ma di cui non osavano parlare per via radio per timore di essere captate”. E’ servito a poco, perché sono state intercettate e isolate rendendo ancora più fitto il mistero.

Che cosa sta succedendo nel cuore dell’Antartide? Cosa hanno visto le due donne che non dovevano vedere?

Fino agli settanta era solo il nome di una stazione di ricerca dell’ex-unione sovietica. Poi, si iniziò a esplorare il sottosuolo dei ghiacci con il gladio-radar, strumenti elettronici realizzati per compiere le indagini glaceologiche da quote comprese tra i 300 e 600 mt. dal suolo.

Fu evidenziata una zona piatta e anomala sulla superficie; gli echi dei radar indicavano che c’era una variazione nella natura del substrato del ghiaccio, ma soprattutto un contatto tra ghiaccio ed acqua liquida; la conclusione è che sotto la calotta glaciale poteva esserci un proprio e vero lago d’acqua liquida! A circa 3.800 mt. di profondità, la temperatura è di soli –4 gradi!




Dopo altre minuziose ricerche, emerse la sagoma esatta del lago, che risultò essere di ben 260 km di lunghezza e 60 mt. di larghezza; misure che dimostrano che il VOSTOK è tra i più grandi laghi del mondo (è 40 volte il nostro lago di Garda).

I Russi scavano, ricavano una grande quantità di dati sul lago sepolto. Raggiungono la profondità di 3.623 mt. I campioni riportati in superficie danno sorprendenti scoperte: oltre a un importante microflora ibernata da migliaia di anni, essa conteneva un ghiaccio di tipo diverso da quello che costituiva la calotta! Si trattava di ghiaccio di rigelo, cioè dal ricongelamento di acqua allo stato liquido. Che cosa significava tutto questo? Semplicemente che il lago c’è, ancora tutto liquido; che la sua profondità raggiunge i 500 mt. e che nel suo fondale si sono depositati dei sedimenti. E’ un lago la cui massa d’acqua ha una circolazione interna e che possiede una sorta di ciclo termico. Gli scienziati hanno avanzato l’ipotesi che l’acqua di questo bacino si congeli e poi si scongeli, il che lascerebbe supporre la possibilità che sotto esista anche qualche forma di vita ancora attiva! Come può avere avuto origine questo singolare lago di acqua ancora liquida sepolta sotto 4000 mt. di calotta glaciale?

Le teorie sono diverse:

- che sia stato originato dalla caduta di un meteorite
- da una depressione provocata da un punto caldo responsabile della formazione di un vulcano

Altre teorie, ma nessuna ha potuto trovare una conferma o una smentita!

Poi c’è la strana scomparsa della due donne australiane; c’è l’apparente e inspiegabile forte concentramento di mezzi bellici russi e americani e anche altri fatti altrettanto misteriosi che non stati resi noti.

Cosa sta succedendo nei pressi del lago Vostok? Al momento non conosciamo la risposta! Secondo diversi studiosi, l’Antartide sarebbe la sede della perduta terra di Atlantide, con i suoi immensi tesori, i suoi famosi cristalli, fonte di formidabili energie e di straordinari poteri allora si potrebbe collegare la possibile esistenza di questi cristalli con la misteriosa e l‘anomalia magnetica che sarebbe stata individuata sulla riva del lago. Potrebbero essere ancora in funzione? Oppure quest’anomalia magnetica è un disco volante sepolto sotto il ghiaccio?

domenica 9 gennaio 2011

Il Polo si sposta troppo velocemente: aerei e uccelli in tilt!


L’aeroporto internazionale di Tampa ha chiuso una delle piste d’atterraggio per lo stesso motivo che potrebbe essere all’origine della morìa di pesci e uccelli che si è verificata in più parti del mondo: la massa magnetica al Polo Nord della Terra sta oscillando più rapidamente di quanto avviene di solito.

Lo scenario, fra fisica e fantascienza, richiama alla memoria la trama del romanzo «The Core» di Paul Preuss che nel 2003 il regista Jon Amiel portò sul grande schermo con l’omonimo titolo, raccontando la scelta del presidente degli Stati Uniti di fare esplodere degli ordigni nucleari nel magma terrestre per riattivare la rotazione terrestre misteriosamente bloccata. Non siamo certo a tali scenari apocalittici ma le prime scene di quel film, con stormi di uccelli morti che cadevano dal cielo e aerei che precipitavano all’improvviso hanno a che vedere con gli stessi motivi che hanno spinto le autorità dell’aeroporto internazionale di Tampa in Florida a chiudere una delle principali piste d’atterraggio, spiegandone i motivi con dovizia di dettagli.

Il motivo, come hanno sottolineato i portavoce dello scalo, è che «il Polo Nord magnetico si è spostato dal Canada verso la Russia di circa 40 miglia» - 64,3 km - ad una velocità «più alta del solito» e di conseguenza devono essere ricalcolati circa cento pannelli e quaranta segnali che guidano gli aerei in fase di atterraggio. Se infatti il Polo Nord geografico è un punto convenzionale fisso stabilito sulle mappe, quello magnetico è in continuo spostamento fra il Canada e la Siberia e la sua posizione serve a orientare i piloti degli aerei proprio come una semplice bussola.

Per avere un’idea dello spostamento del Polo Nord magnetico basti tener presente che 700 mila anni fa era invertito con quello al Sud del Pianeta. L’umanità è comunque abituata a convivere con spostamenti minimi e di conseguenza «i piloti volano con l’aiuto delle bussole magnetiche e le piste di atterraggio sono disegnate lungo i punti di questa bussola», come ha spiegato uno dei portavoce dello scalo, sottolineando però «che il problema è che un punto ritenuto a 180 gradi si trova ora, diciamo, a 190 gradi».

L’idea che i piloti dei jet commerciali adoperino ancora bussole magnetiche nell’era del Gps via satellite può sembrare anomala ma in attesa di modifiche della strumentazione di bordo delle maggiori compagnie civili l’aeroporto non ha avuto alternativa che ordinare il blocco dell’uso di una pista. Anche le autorità dello scalo di Atlanta, in Georgia, stanno valutando una simile decisione per garantire la massima sicurezza ai passeggeri.

A conferma delle preoccupazioni di Tampa e Atlanta la «Federal Aviation Administration», che controlla il traffico aereo civile sugli Stati Uniti, ha avallato la necessità di ridisegnare «almeno una delle piste di atterraggio» in tempi stretti. Le notizie in arrivo da Florida e Georgia hanno spinto comunità scientifica ed esperti meteo a prendere in considerazione l’ipotesi che anche l’improvvisa morte di migliaia di uccelli e pesci in Brasile, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Nuova Zelanda e Stati Uniti possa essere legata al brusco movimento del magnetismo terrestre.

Se il Polo Nord infatti si muove in fretta gli uccelli si confondono, perdono l'orientamento, cambiano i loro soliti comportamenti e seguono rotte insolite rischiando di urtare contro correnti d’aria sconosciute che ne possono causare la morte improvvisa. Lo stesso vale per i pesci, il cui orientamento errato può spingerli in acque troppo gelide per sopravvivere, causando la morte di branchi molto numerosi.

LaStampa.it

lunedì 27 dicembre 2010

STARGATE nel Golfo di Aden?


Molti utenti di Internet sono recentemente interessati alla notizia di un misterioso " Stargate nel Golfo di Aden". Alcuni sostengono che ci sia una correlazione con alcuni vortici-spirale avvistati nei cieli di tutto il mondo, come ad esempio quella del 9 DICEMBRE 2009, una spirale di luce blu che sembrava generata al computer, apparve improvvisamente nel cielo della Norvegia settentrionale.

Circa un mese dopo la scomparsa della spirale, un campo magnetico di notevoli proporzioni è apparso nel Golfo di Aden aprendo un wormhole o "Stargate". Si vocifera che la scorta militare multinazionale nel Golfo di Aden, apparentemente si troverebbe in quelle coordinate, con la scusa di combattere i pirati somali, ma invece la realtà sarebbe un'altra: si lavora per esplorare le galassie attraverso questo Stargate e che tale esplorazione porterebbe a distanze di un milione di anni luce.


In alto una fotografia scattata da un saltellite che mostra l'anomalia magnetica, ovvero lo Stargate nel Golfo di Aden

Il Professor Wang Sichao del Purple Mountain Osservatorio Astronomico, un'autorità in materia di ricerca sugli UFO in Cina, ha detto che il fenomeno nel Golfo di Aden non sarebbe da ricollegare alla teoria di 'Stargate'.

I rapporti dichiarano che il 9 dicembre, tutta la parte settentrionale della Norvegia poteva vedere un fenomeno particolare. Una luce blu a spirale improvvisamente apparsa nel cielo, guardando come se fosse una immagine generata al computer. Contemporaneamente, un raggio di luce blu, colpo da dietro una montagna e cominciò a girare. Dopo pochi secondi, la spirale ha coperto praticamente l'intero cielo, poi un raggio di luce verde schizzò fuori dal centro della spirale. Tra i dieci e dodici minuti dopo, la spirale scomparve. Questo "Stargate", si aprirebbe come una porta o wormhole attraverso il quale l'umanità può viaggiare nello spazio-tempo.



Ecco come i media cinesi titolano la notizia dello Stargate nel Golfo di Aden.

Alcuni rumors ruotano intorno a Aaron McCollum, un leader auto-identificato con il gruppo di ex US Coast Guard, il quale sostiene che una forza militare multinazionale sta esplorando lo Stargate con le scuse di combattere i pirati somali. Altre voci sostengono che la NASA ha recentemente rilasciato informazioni su un nuovo buco nero nello spazio per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dallo Stargate.

Wang Sichao ha detto al giornale che, anche se la spirale blu in Norvegia è stato molto probabilmente una spirale UFO, il vortice magnetico nel Golfo di Aden non è da addebitare certamente ad uno Stargate.

fonti: whatdoesitmean.com -danwei.org -cassiopaea.org

Fonte principale

giovedì 23 dicembre 2010

Finalmente è stato svelato il DNA nucleare dello Starchild

Il ricercatore Lloyd Pye tramite la pubblicazione della seguente mail rende note le incredibili scoperte a conferma che l'ormai noto teschio 'Starchild' non è del tutto umano:

La scorsa settimana mi sono incontrato con il genetista che ha lavorato sul DNA dello Starchild. Mi ha spiegato che ora si può provare che il teschio dello Starchild non è interamente umano, come da noi sostenuto per anni. Ora non si tratta di una questione di "se", ma di "quando" e "come" si è sviluppata questa nuova stupefacente realtà.
Nel 2003 riuscimmo ad eseguire l'analisi del DNA per quanto riguarda la parte umana per poi recuperare il DNA mitocondriale dello Starchild, il DNA al di fuori dei nuclei, che proviene dalla madre e dalla sua linea genetica. Ciò significava che la madre era di origine umana. Ma non siamo siamo stati in grado di recuperare il DNA nucleare, che proviene sia dalla madre che dal padre, il che significava che suo padre non era un essere umano. Purtroppo, con la tecnologia del recupero del DNA del 2003 non potemmo dimostrare che cosa era in realtà, lasciandoci in un limbo scientifico. L'assenza del risultato della ricerca nucleare del DNA chiaramente significava che il padre non era umano, ma non potemmo dimostrarlo a pieno.

Ora, nel 2010, ci sono stati profondi miglioramenti nel processo di recupero DNA, e quei miglioramenti sono stati applicati al cranio dello Starchild ottenendo un sorprendente risultato. Il documento qui sotto mostra un chiaro e completo recupero nucleare del DNA, che non poteva essere eseguito nel 2003

Confrontando i risultati con le informazioni della banca dati nazionale del National Institute of Health, che funge da archivio centralizzato di tutte le informazioni genetiche generate dai genetisti in tutto il mondo, e che ora copre essenzialmente tutti gli organismi viventi sulla terra, partendo dai vari virus, batteri, vari tipi di crostacei, pesci e tutti i tipi di animani e piante per concludere le scimmie e gli esseri umani, possiamo avere chiare risposte.
Per molte specie, uomo incluso, esistono già sequenze nucleotidiche che coprono interi genomi. Pertanto, le sequenze del DNA dello Starchild può essere direttamente confrontato con questo vasto database per cercare similitudini.
Facendo un confronto con i dati a nostra disposizione si può notare ad esempio nella figura 1 come dalle 265 coppie base il DNA nucleare dello Starchild si abbina perfettamente con il gene umano del cromosoma 1 - la madre.

Nella figura 2 invece arrivano le incredibili sorprese. Non esiste nessuna rilevante somiglianza paragonate ad una del 342 stringhe base che fungono da riferimento - il padre. Questo risultato è sorprendente in quanto non è possibile recuperare nessuna coppia di tratto base in quanto non ne esiste copia o riferimento nell'archivio del National Institute of Health. Ciò significa che mai fino ad ora è stato trovato un corollario terreno per questa analisi. Questa incredibile anomalia farà entrare il cranio dello Starchild nei libri di storia!

Questo risultato è stato verificato più volte e i diversi frammenti analizzati non possono essere abbinati a nulla di conosciuto. Nonostante ciò, la maggior parte degli scettici, sicuramente non cambiando posizione diranno che si tratta di un qualcosa di terrestre incomprensibile, o frutto di un errore, perché semplicemente nella visione del loro mondo, non può essere vero.

Per fortuna, i loro belati di protesta possono essere facilmente superati eseguendo la ripetizione del risultato, traendo informazioni dai vari frammenti tratti dal cranio dello Starchild. Secondo il genetista che ha ottenuto questi risultati nelle prossime settimane e mesi molti cercheranno di vederci chiaro, ripetendo i test per poi scoprire che il genoma del teschio non proviene dalla terra.

Vorrei aggiungere che per ora non posso rivelare il nome del genetista, né dove lavora fino a quando non saremo pronti formalmente a presentare i suoi risultati al mondo.Tuttavia si tratta di un professionista ben consolidato professionalmente e la struttura in cui opera è di grandi dimensioni ed è molto credibile. Non vogliono essere bombardati dai media fino a quando tutto non sarà preparato, e nemmeno io del resto. Il sogno si sta avverando.
-Lloyde Pye-

Fonte Original Source

La storia del ritrovamento del teschio.

lunedì 6 dicembre 2010

Il misterioso boato di Kokomo


Kokomo è una cittadina dell'Indiana (Midwest degli Stati Uniti d'America) dove il 16 aprile 2008 fu udita una fragorosa esplosione che generò una fortissima onda d'urto: i vetri delle finestre e gli infissi degli edifici tremarono nel raggio di 30 kilometri.

La stessa notte molti abitanti di Kokomo e delle contee limitrofe videro una sfera arancione (altri testimoni descrissero una fila di luci fluttuanti all'orizzonte).

A causa del boato, i centralini della Polizia e dei Vigili del fuoco furono subissati di telefonate per opera di cittadini spaventati. Almeno quaranta unità di soccorso furono allertate ed inviate sul luogo dove qualche testimone, come Mike Blake, aveva scorto precipitare un velivolo, ma le unità non reperirono rottami di nessun tipo né altre tracce di uno schianto.

Poiché presso Kokomo è ubicata la base aerea militare di Grissom, le autorità, pensando ad un bang prodotto da un velivolo in grado di superare la barriera del suono, interpellarono i responsabili della struttura: essi risposero che alle 22 e 15 tutti i jet erano a terra.

In seguito, però, i militari e la Guardia nazionale cambiarono versione, chiarendo, con un dispaccio, che il boato era stato prodotto da un F-16. Fu dichiarato che i bagliori erano in realtà dei flares sganciati dall'F-16, flares usati per confondere i missili a ricerca di calore.

Nei giorni successivi ai misteriosi eventi, il quotidiano “Indianapolis Star” pubblicò un articolo in cui si prendeva in considerazione l'ipotesi secondo la quale il fragore e le luci erano riconducibili ad una pioggia di meteoriti.

L'inchiesta sul caso, condotta da Glenn Means del M.U.F.O.N., consentì di scartare via via le spiegazioni che erano state fornite per giustificare sia i bagliori sia il formidabile bang. Non furono trovati rottami di aereo; non furono individuati crateri di impatto scavati dagli aeroliti; il rumore assordante non poteva essere stato determinato da un velivolo che aveva infranto il muro del suono, giacché i velivoli che producono bang ultrasonici devono incrociare a non meno di 30.000 piedi: a terra il bang prodotto a quell'altitudine è percepito come uno schiocco.

I ricercatori Acwort, Birnes ed Uskert hanno impiegato un cannone ad hoc per tentare di riprodurre l'intensità della detonazione udita dai cittadini di Kokomo, ma quasi tutti i testimoni hanno affermato che la deflagrazione del 16 aprile 2008 era stata molto più assordante rispetto a quella generata dall’apparecchiatura.

Alcuni investigatori hanno correlato il caso di Kokomo all’avvistamento, avvenuto il 16 gennaio 2008 a Denver (Indiana), a 45 km a nord di Kokomo, di una “torre volante”. L’ordigno, costellato di luci, fu notato dal ventiduenne Robbie Becks. L’oggetto, immortalato dal giovane in un video della durata di quattro minuti e realizzato con un cellulare, era diretto verso Kokomo.

Resta una congettura che non è stata presa in considerazione dai vari ricercatori ed è la seguente: il rimbombo di Kokomo potrebbe essere ascritto ad un esperimento militare in atmosfera, implicante tecnologie segrete e manipolazioni della materia-energia.

E’ naturale che si tratta solo di una supposizione, ma il fenomeno dei rumori tonitruanti non attribuibili a cause note è sempre più frequente e le interpretazioni tradizionali (brillamento di mine, bang ultrasonici, collisioni in volo…) si rivelano sempre meno adeguate.

Fonte

lunedì 8 novembre 2010

Il generatore di frequenze Hutchison-Lazaryan funziona

Il 1 Novembre abbiamo riportato la notizia riferitaci da Nancy; la testimonianza di un locale capitano di nave impiegato nell’ambito turistico dell’avvistamento delfini, all’oscuro del lavoro svolto dai due ricercatori, che ha riferito di avere notato un cambiamento nell’acqua e nel comportamento dei delfini stessi, definendoli felici. Questo accadeva in una baia vicina.
Ora sappiamo che anche un altro scienziato ha prodotto dati che confermano che il generatore di frequenze Hutchison-Lazaryan “altera la composizione chimica dei solidi disciolti nell’acqua di mare”. Riportano inoltre che “i più piccoli elementi sembrano essere stati rimossi, e la composizione del sale alterata in modo da purificare i componenti maggiori nell’acqua (cloruro di sodio)”.

Gli studi sono stati eseguiti da Steve Colbern, che è stato ospite del “Coast to Coast AM radio show” il 5 Novembre, sul tema dei recenti risultati ottenuti dall’analisi su impianti alieni. Colbern è un chimico e scienziato dei materiali, con vent’anni di esperienza nell’ambito industriale. Attualmente sta lavorando nell’ambito dei nano tubi al carbonio.
Di seguito potete vedere una comparazione prima/dopo della composizione chimica dei campioni di acqua del Golfo, presi dalla stessa zona.
Notate come numerosi elementi chimici presenti nei primi dati risultino invece ridotti o spariti nei secondi, specialmente O, Mg, Al, Si, S, K, e Ca, mentre Na e Cl (sale da tavola) aumentano.



Sotto, un’immagine della scansione al microscopio elettronico dell’acqua. Nella versione “prima” si può chiaramente notare il materiale, mentre nel “dopo” non c’è nulla. Non sono un esperto, ma penso la prima immagine sia caratteristica del petrolio o indicativa del Corexit.
Sulla destra vengono mostrati dati dell’analisi elementale ottenuti col microscopio a raggi x. L’immagine mostra la differenza tra la composizione originaria e quella dopo il trattamento dei campioni. Ancora una volta Mg, Si, K e Ca sono assenti nei dati del dopo trattamento, e si può notare una riduzione di O e S. Il campione post trattamento è quasi puramente composto da cloruro di sodio, cioè sale, come dovrebbe essere l’acqua di mare. Egli continua: “I magnesio, silicio, potassio e calcio osservati nel campione di controllo sono spariti, viene ora invece evidenziata una piccola quantità di fosforo (P). Questo elemento era anche presente nell’elemento di controllo, mascherato da un maggiore picco sulfureo.



Le sue ultime dichiarazioni sono le più interessanti.

“Bisogna intraprendere un’analisi del meccanismo di azione di questo metodo. È mia opinione che gli ioni e idrocarburi rimossi dall’acqua siano stati dematerializzati e divenuti parte del vuoto quantico/punto a energia zero”.
Notate come in questa analisi Colbern confermi l’interpretazione di quanto è già stato concluso dal chimico Bob Naman nei test precedenti, i quali hanno dimostrato che “L’esposizione ravvicinata alle radio frequenze emesse dall’apparato ha ridotto la quantità di idrocarburi di petrolio grezzo presenti nei campioni trattati da 7 ppm a una quantità irrilevante”.

In settimana John mi ha mandato il link di un video postato da Nancy, che mostra il loro lavoro nel Golfo.



Link



Nancy scrive:

“Guardate bene il video sul trattamento dell’acqua del Golfo. Al minuto 09:11 viene usato un tono costante. Guardate la forma dell’onda nell’acqua. Poi andate alla fine, 14:01: l’acqua replica i toni”



Il video si conclude con la citazione: “Quali scienziati sono veramente pazzi?”, di Jerry Cope.

Dopo avere pubblicato questa notizia, sono riuscito a telefonare nel programma “Coast to Coast AM radio show” dove Colbern era appena stato ospite, e dire che John e Nancy stanno cercando un’altra proprietà fronte mare dalla quale effettuare nuovi test. Mi sono collegato al fatto che è stato il loro ospite Colbern a fare i più recenti test scientifici che confermano la bonifica dell’acqua. George Noory è stato molto gentile ad aggiungere argomentazioni dicendo che anche loro ne avrebbero cercata una.

Ecco alcuni dati che ho ricevuto da Nancy il 6 Novembre 2010 alle 10:02:

(leggermente rivisti)

Sterling,

Io e John siamo pronti per spostarci.

L’articolo nel rapporto di Colbern non è abbastanza accurato.

Ci sono stati mandati quattro litri di acqua da Biloxi Bay. Tre dei quattro sono stati tenuti nel rimorchio a 100 iarde dal laboratorio. Uno lo abbiamo portato nel laboratorio per lavorarci su. Quando lo abbiamo aperto, ci ha colpiti l’odore di acido solfidrico, abbastanza forte da causarci mal di testa per due giorni. Ho filmato l’acqua (che sembrava pulita ma che aveva minuscole particelle dentro) e la lettura dell’oscilloscopio.
Abbiamo mandato una serie di frequenze sull’acqua del laboratorio, poi John le ha aumentate … e mi ha detto che ciò che aveva appena fatto ha consentito una portata delle frequenze di 300 iarde. Perciò è stato influenzato dall’aumento fatto sui campioni d’acqua prima del trattamento.

Abbiamo poi eseguito una lettura con l’oscilloscopio su qualsiasi acqua, quella del Pacifico, acqua di rubinetto, acqua inquinata del laboratorio e l’acqua del rimorchio
Abbiamo fatto una lettura con l’oscilloscopio su tutte. Ho un video ad alta definizione in cui si possono vedere i risultati delle letture: in pratica tutti i tipi di acqua mostrano lo stesso risultato.
L’acqua inquinata del Golfo che avevamo in laboratorio (ne ho filmato la lettura) all’inizio ha dato una bizzarra lettura all’oscilloscopio. Dopo le frequenze aveva la stessa lettura di quella di rubinetto e dell’oceano Pacifico.

Perciò, ciò che nel tuo articolo chiami “prima” e “dopo” non è esattamente preciso. Non abbiamo acqua del “prima”, in laboratorio. L’unico “prima” che abbiamo si riferisce alle acque di Perdido Bay.
Molta gente si preoccupa di quali saranno le conseguenze di questo trattamento sulla vita marina. Tutto ciò che posso dire è che io e John abbiamo dei porcellini d’India nel laboratorio.
Quell’acqua è stata riportata al suo stato originario, non mischiata.
Spero che questo vi sia di aiuto, grazie per l’articolo, dobbiamo muoverci. Non avremo accesso a Internet fino a tarda notte o domani.
Qui sotto alcune immagini prese dal video che mostrano John mentre aziona i macchinari nel retro del camper adiacente le acque del Golfo.

Presenza batterica a livello di sicurezza dopo il trattamento della spiaggia

07.10.2010 !3:43 Mountain,

Nancy scrive:

Questo vi sembra interessante?

Stavamo facendo il nostro trattamento nella spiaggia più inquinata (c’era un cartello con scritto vietato nuotare) all’inizio della settimana. Venerdì l’acqua è stata nuovamente testata e ora il livello batterico è nei limiti di sicurezza.

Tradotto per NEXUS da Anja

Allineamento SOLE-VENERE-TERRA concause/effetti collaterali



In questi giorni, Venere si è ritrovato ad essere allineato con la nostra stella che a sua volta stà dando modesti, ma seppur presenti, brillamenti con debole attività magnetica delle macchie solari.
In tal caso è interessante riscontrare che mentre tale allinamento si ritrova a comprendere Venere, che si frappone con una sorta di linea retta tra il Sole e la Terra, vi è stato un particolare aumento dell’attività sismica e vulcanica cosa che si stà avendo anche in queste ore.
In questi ultimi 10 giorni in concomitanza con tutti questi fattori abbiamo visto l’attività sismica e vulcanica risentirne particolari effetti in tutto ciò.
Il meccanismo di tutto ciò non viene minimamente preso in considerazione dalla scienza accademica, in quanto stando per loro, non esisterebbe nessuna correlazione, in realtà non si può negare però lo sbalzo che l’attività sismica ha subito in questi giorni.

Tali eventi sono dovuti al fenomeno delle “correnti di campi allineati” descritte da Alfvén.

“Seguendo la direzione dei campi magnetici indotti, le correnti elettriche si muovono efficientemente, come su linee di trasmissione, attraverso le ampie distanze dello spazio interplanetario, interstellare e intergalattico.

Anthony Peratt, specialista del Plasma, nel suo libro di testo The Physics of the Plasma Universe, inizia la descrizione delle correnti di campi allineati con questa panoramica: "…campi elettrici allineati lungo la direzione del campo magnetico accelerano liberamente le particelle. Elettroni e ioni sono accelerati in direzioni opposte, originando una corrente lungo le linee del campo magnetico."

Donald Scott, professore di ingegneria elettrica in pensione, non va per il sottile parlando della scarsa conoscenza dei fenomeni elettrici di certi astrofisici: "Ogni studente di fisica che abbia sentito parlare di carica elettrica e campi elettrici sa che la maniera più semplice per accelerare delle particelle cariche è di applicare loro un campo elettrico."

Tali correnti influendo sulle dinamiche della tettonica a zolle sono in grado di condizionare pesantemente sia l’attività sismica che quella vulcanica producendo dei veri e propri sciami sismici e aumento del livello dell’attività vulcanica.
Il 20 ottobre nell’area dei Monti Reatini vi è stato un intenso sciame sismico che ha proseguito anche nei giorni successivi.

2214608340 2010/10/21 08:34:49 42.522 13.139 9.4 Ml:2.5 Monti_Reatini

2214606670 2010/10/21 05:47:36 42.536 13.154 10.8 Ml:2.2 Monti_Reatini
2214605950 2010/10/21 04:35:02 42.546 13.151 10.4 Ml:2.1 Monti_Reatini
2214605900 2010/10/21 04:30:42 42.536 13.144 9.8 Ml:2.3 Monti_Reatini
2214604800 2010/10/21 02:40:37 42.543 13.148 11 Ml:2.1 Monti_Reatini

2214602960 2010/10/20 23:36:20 44.595 7.226 13.9 Ml:2.1 Alpi_Cozie

2214600580 2010/10/20 19:38:55 42.542 13.165 10.7 Ml:2.2 Monti_Reatini
2214600420 2010/10/20 19:22:25 42.538 13.222 12.6 Ml:2.9 Monti_Reatini
2214596910 2010/10/20 13:31:29 42.541 13.219 10.7 Ml:2.4 Monti_Reatini
2214595030 2010/10/20 10:23:29 42.53 13.154 10.3 Ml:3.1 Monti_Reatini
2214594610 2010/10/20 09:41:58 42.533 13.155 10.2 Ml:2.1 Monti_Reatini
1214594080 2010/10/20 08:48:01 42.536 13.201 7.7 Ml:2.4 Monti_Reatini
2214593660 2010/10/20 08:06:27 42.536 13.215 10 Ml:2.7 Monti_Reatini
2214593010 2010/10/20 07:03:07 42.526 13.218 8.6 Ml:2.1 Monti_Reatini
2214592970 2010/10/20 06:57:56 42.531 13.157 10.4 Ml:2.3 Monti_Reatini
2214592860 2010/10/20 06:47:12 42.532 13.153 10.1 Ml:3.3 Monti_Reatini

Il giorno successivo, 21 ottobre 2010, un violento sisma di 6.9 ha colpito la bassa California, mentre quello dopo ha visto un incremento dell’attività vulcanica del vulcano Galeras, in Columbia, allo stesso tempo lo sciame sismico dei Monti Reatini raggiungeva le 45 scosse da quando era cominciato il 20 ottobre.

In quello stesso giorno anche il Merapi ha cominciato a farsi sentire incrementando la propria attività.

Il 23 ottobre invece si comincia a ballare di più e si verifica un significativo “sobbalzo” dell’attività vulcanica del vulcano Klyuchevskoy, Kamchatka, Russia.

Il cui codice di allarme passa dal giallo al rosso.

Accelera la crescita di una cupola lavica nel cratere del Merapi, mentre si registra un lieve incremento delle scosse sismiche in Islanda.

Fenomeni simili proseguono fino al 26 ottobre quando si ha una serie di fenomeni a catena della quale il vulcano Merapi, in Indonesia, comincia a eruttare intensificando significativamente la propria attività, e allo stesso tempo un forte tsunami causato da un terremoto di 7.7 gradi Richter causa 400 morti.

Si arriva al giorno d’oggi in cui in Islanda si sono registrate 2 forti scosse di terremoto, una 3.4 Richter, a 2.5 km di profondità nel vulcano Grismovotn, e una di 4.0 Richter nell’area di Blöndulón.

Non è chiaro il perchè tutte queste scosse stiano avvenendo ma è chiaro che uno dei vulcani è in fase di risveglio, probabilmente il Grismvotn o il Katla.

Ma non finisce qui.
Pare che attualmente in tutta l’Indonesia, ben 10 vulcani siano in stato di allerta:

1. Karangetan Mount in North Sulawesi,

2. Ibu Mount in Ternate.

3. Sinabung Mount , Karo, North Sumatra

4. Mount Talang, Solok, West Sumatra

5. Mount Anak Krakatau, Lampung

6. Papandayan Mount Garut, West Java

7. Mount Slamet, Tegal, Central Java

8 Mount Dieng, Wonosobo, Central Java

9. Mount Semeru, Lumajang, East Java

10. Mount Bromo, Probolinggo, East Java

In particolare anche il vulcano Anak Krakatu ha cominciato come il Merapi a espellere rocce e ceneri vulcaniche aumentando la propria attività esplosiva.
Viene da chiedersi: Perchè Venere avrebbe effetti così drastici sul pianeta Terra quando si allinea con il Sole?

La risposta è molto semplice.

Paragonando delle correnti di un elettrone che puntano verso est,e quelle di un protone verso ovest possiamo comprendere come i pianeti siano caricati positivamente o negativamente: la Terra ruota in direzione est e quindi è caricata positivamente; Venere invece è l’eccezione alla regola di tutti i pianeti e ruota in direzione ovest, il che indica che è caricato negativamente e la polarità magnetica rispetto a quella della Terra è esattamente l’opposta.
Questa è la divergenza che lega tali scompensi.
Seguiamo la situazione da vicino…

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mercoledì 13 ottobre 2010

Check up del WWF al pianeta: "Tra vent'anni ce ne vorrà un altro"


Crescono le specie a rischio e l'impronta umana sul nostro pianete si fa sentire in modo sempre più pesante.

Bisogna cambiare rotta.

E' l'appello lanciato dal WWF, dopo i risultati del rapporto biennale Living Planet Report, realizzato in collaborazione con la Zoological Society di Londra e il Global Footprint Network. “La situazione sempre più grave in cui versano i sistemi naturali del pianeta a causa della nostra costante pressione dimostra chiaramente l’insostenibilità dei modelli economici sin qui perseguiti, basati su una crescita materiale e quantitativa continua – dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia –. Nella nuova economia eco-sostenibile, il pensiero economico deve comprendere l’attenzione per gli esseri umani e per i sistemi naturali del pianeta, tra di loro indissolubilmente legati”.

Considerando le aree necessarie a fornire le risorse che utilizziamo, la superficie occupata dalle infrastrutture e quella necessaria ad assorbire i rifiuti che produciamo, comprese le emissioni di CO2, basterebbe che ogni abitante del pianeta si “accontentasse” di 1,8 ettari globali per vivere entro i limiti della capacità del pianeta senza compromettere le generazioni future.

E invece la stragrande maggioranza dei Paesi, in particolare le nazioni più ricche, superano di gran lunga questa misura arrivando a picchi di oltre dieci ettari globali pro capite. I dieci Paesi con l’impronta ecologica pro-capite più “pesante” sono Emirati Arabi Uniti, Qatar, Danimarca, Belgio, Stati Uniti, Estonia, Canada, Australia, Kuwait e Irlanda.

In sostanza, ci vorrebbero ben sei pianeti se tutti vivessimo come un abitante medio degli Emirati Arabi, quattro pianeti e mezzo per Stati Uniti, Belgio e Danimarca, quattro pianeti per Canada e Australia.

Ma anche l’Italia non brilla per “leggerezza”: a ciascun italiano servono infatti ben cinque ettari globali per soddisfare il suo stile di vita, un valore equivalente alla capacità produttiva di 2,8 pianeti, che ci porta al 29° posto della classifica, subito dopo Germania, Svizzera e Francia, ma molto prima dei più virtuosi Regno Unito, Giappone e Cina. Complessivamente, i 31 Paesi dell’OCSE, che includono le economie più ricche del mondo, sono responsabili di circa il 40% dell’impronta globale.

L’unico tra i Paesi europei a rientrare nei limiti del pianeta è la Repubblica Moldava, mentre a chiudere la classifica con impronte da 'Cenerentola' sono Bangladesh, Afghanistan e Timor-Est.

Il Living Planet Report del WWF ha misurato lo stato di salute del pianeta attraverso i trend di quasi 8mila popolazioni di oltre 2.500 specie di vertebrati, che sono alla base dei servizi naturali da cui dipendiamo. Se l’Indice delle specie registra un certo miglioramento nella zona temperata (+ 29%) rispetto al 1970, per i migliori sforzi nella conservazione e nel controllo dell’inquinamento e perché deforestazione e cambiamenti di uso del suolo qui sono avvenuti soprattutto prima del 1950, ai tropici si registra un declino del 60% e fino al 70% per le specie di acqua dolce, il tasso più alto tra tutte le specie terrestri e marine considerate.

Ma nella complessa rete delle connessioni ecologiche la perdita di biodiversità è sintomo e sinonimo del cattivo stato di salute degli ecosistemi e implica un peggioramento dei servizi eco-sistemici che sono alla base della nostra vita e del nostro benessere: la fornitura di cibo, materie prime e medicine, la regolazione del clima, la depurazione di acqua e aria, la rigenerazione del suolo, l’impollinazione delle piante, la protezione da inondazioni e malattie““Le specie sono le fondamenta degli ecosistemi – ha dichiarato Jonathan Baillie, direttore del Programma di Conservazione della Zoological Society di Londra – Ecosistemi in salute costituiscono la base di tutto quello che abbiamo.

Se li perdiamo distruggeremo il sistema che supporta la nostra vita.” Nonostante questo, l’impronta ecologica dell’uomo, ovvero la domanda di risorse naturali necessarie per le nostre attività, è in costante aumento e va ben oltre la capacità del pianeta di rigenerare le proprie risorse.

Dal 1966 l’impronta ecologica globale è raddoppiata, l’impronta di carbonio è aumentata addirittura di 11 volte, rappresentando oggi oltre la metà dell’impronta ecologica globale, l’impronta idrica è in costante aumento e considerando l’acqua “virtuale” contenuta nei prodotti commercializzati internazionalmente, ha impatti e ricadute su fiumi e falde acquifere di tutto il mondo (un abitante del Regno Unito, per esempio, consuma 150 litri di acqua al giorno, ma il consumo nel Paese di prodotti esteri porta questo valore fino a 4.645 litri di risorse idriche mondiali al giorno)..

Per la prima volta il Living Planet Report 2010 ha incrociato i trend delle specie e dell’impronta ecologica con i redditi dei singoli Paesi, mostrando come i Paesi a più alto reddito hanno un’impronta ecologica pari a circa cinque volte di quella a basso reddito, che subiscono invece la maggiore perdita di biodiversità.

Eppure una maggiore impronta ecologica e un alto livello di consumi non corrispondono necessariamente a un più alto livello di sviluppo. Il Perù, per esempio, ha un’impronta ecologica pro-capite di 1,5 ettari globali, in linea quindi con la capacità del pianeta, e un Indice di sviluppo umano di 0,86 che rientra nei parametri di aspettativa di vita, reddito e livello di educazione ,stabiliti dall’ONU. L’Indice dello Sviluppo umano può quindi essere alto anche in Paesi con un’impronta ecologica moderata.

Considerando che nel 2050 la popolazione globale supererà con ogni probabilità i nove miliardi, rientrare nei limiti del pianeta e investire nel capitale naturale è una scelta quanto mai urgente.

Come fare?

Il WWF ha elaborato un decalogo per il futuro sostenibile e la green-economy in cui ognuno ha un suo ruolo, a partire dall’elaborazione di nuovi indicatori di sviluppo all’aumento delle aree protette e della capacità produttiva del pianeta, dagli accordi internazionali per la distribuzione equa delle risorse, fino alle scelte individuali nella dieta e nei consumi di energia.

“La sfida posta dal Living Planet report è chiara – conclude Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Dobbiamo trovare un modo per soddisfare le esigenze di una popolazione sempre più numerosa che incrementa i propri consumi.

Dobbiamo imparare a vivere nei limiti delle risorse dell’unico pianeta che abbiamo e per fare questo chi ha uno stile di vita consumista deve limitare consumi e sprechi".

Per fare una spesa 'a prova di CO2' il WWF ha elaborato due applicazioni interattive su www.improntawwf.it e su www.wwf.it/imprese i progetti del WWF con le imprese verso un futuro sostenibile.

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martedì 12 ottobre 2010

Domani webcast mondiale del Wwf per valutare lo stato di salute del pianeta


L'umanità risulterà anche quest'anno in debito con la natura. In debito di aria, cibo, acqua, verde. Ed a rilevare perché e di quanto sarà questo debito è il 'Living Planet Report 2010' che il Wwf diffonderà domani, con un webcast mondiale.

In collaborazione con la Zoological society di Londra e il Global footprint network, l'associazione ambientalista internazionale presenterà la sua ultima diagnosi sulla salute della Terra dalla sede del Festival del cinema naturalistico di Bristol, con una diretta mondiale, condotta dalla giornalista di Al Jazeera Veronica Pedrosa, sul sito internazionale www.panda.org.

Insomma il Wwf ha scelto la madre di tutte le reti per raccontare l'ultima radiografia che mette in mostra i mali del pianeta azzurro e per portare il suo messaggio a tutte le popolazioni. Ma non solo.

La presentazione del Rapporto 2010 sarà anche l'occasione per ricordare che questo è l'anno della Biodiversità. Studenti, ricercatori, giornalisti, scienziati, comuni cittadini in tutto il mondo, nei loro uffici, da casa o anche dai telefonini, potranno assistere alla presentazione più capillare mai organizzata dal Wwf per parlare del nostro pianeta. E tutti potranno anche inviare commenti e domande tramite Twitter, aggiungendo #lpr al proprio tweet.

Anche in Italia il Wwf ha promosso un incontro per diffondere il 'Living Planet Report 2010'. Il rapporto verrà presentato in mattinata a Roma, con un'anteprima nella sala delle Colonne dell'università Luiss Guido Carli, mentre il collegamento con Bristol inizierà alle 14,00 (ora locale).

All'anteprima alla Luiss parteciperanno Marco De Giorgi, segretario generale del ministero dell'Ambiente, Sebastiano Maffettone, direttore del Center for ethics and global politics Luiss Guido Carli, Riccardo Valentini, presidente della commissione Cambiamenti globali del Cnr, e Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia.

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Un asteroide ha "sfiorato" la Terra e non ce ne siamo neanche accorti


Roma, 12 ott. - (Ign) - L’asteroide 2010 TD54 aveva zero probabilità di un impatto sulla Terra, sia per la traiettoria che per le dimensioni. E così è stato. Secondo quanto riporta l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) il TD54 2010 sarebbe stato grande dai cinque ai dieci metri di larghezza. I calcoli del Jonhson Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena in California hanno segnalato alle 12.50 ora italiane il passaggio di un piccolo asteroide all’interno del sistema Terra-Luna a un’altitudine di circa 45.000 chilometri in corrispondenza del Sud-Est asiatico.

Asteroidi di queste dimensioni sono milioni e giornalmente, segnala l'INAF, seppur non scoperti, incrociano la traiettoria tra Terra e Luna. Allo stesso tempo, se anche entrassero nell’atmosfera terrestre, finirebbero per disintegrarsi senza produrre danni sulla superficie.

La NASA, con il programma Near Earth Object rileva, traccia e caratterizza gli asteroidi e le comete che passano vicino alla Terra, utilizzando sia telescopi a terra che spaziali. Il Near-Earth Object Program, comunemente chiamato 'Spaceguard' scopre questi oggetti, caratterizza un sottoinsieme di essi, e le loro orbite per determinare se possano essere pericolosi o meno per il nostro pianeta.

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lunedì 11 ottobre 2010

Nuovi misteri nella Caverna dei Cristalli

Alcuni di voi avranno già sentito parlare della Caverna dei Cristalli, un luogo sotterrano dalle temperature estreme, formazioni cristalline di dimensioni ciclopiche e un perfetto terreno di studio per gli estremofili.

Gli scienziati hanno esplorato l'interno della caverna, scoprendo misteri biologici, paralleli con altri pianeti, e quello che viene definito "Il Palazzo di Ghiaccio", una caverna ancora inesplorata. Giusto in tempo, dato che la caverna potrebbe ben presto allagarsi di nuovo e seppellire i misteri che la popolano.

La Caverna dei Cristalli si trova a circa 100 metri di profondità nel deserto di Chihuahua, in Messico. La sua particolarità principale sono i cristalli enormi, i più grandi del mondo, che pendono dal soffitto, si innalzano dal pavimento, o escono dalle pareti.
"Man mano che i cristalli diventano sempre più grossi, diventano meno euedrali (costituiti cioè da superfici geometriche regolari) e più simili a roccia" afferma John Rakovan della Miami University. "Gli scienziati non credevano che fosse possibile ottenere cristalli così morfologicamente perfetti prima della scoperta della Caverna dei Cristalli".

La caverna tuttavia è un ambiente decisamente ostile, cose che ne rende difficile l'esplorazione e lo studio. La temperatura è quasi costantemente prossima ai 50°C, e l'umidità è pari al 90%, le condizioni perfette per uccidere un essere umano non equipaggiato in 30 minuti. "E' un ambiente terribile e magico allo stesso tempo" dice Penelope Boston, astrobiologa apparsa nel documentario "Into the Lost Crystal Caves" del National Geographic Channel.

Per entrare nella Caverna dei Cristalli e concedersi una permanenza sufficiente a studiarne i misteri è necessario indossare una tuta da 25 chilogrammi di peso, che estende il periodo di sopravvivenza in quel luogo infernale da 15 a 60 minuti. La tuta contiene diverse sacche riempite con ghiaccio, e respiratori che inviano aria fresca ai polmoni.
"E' divertente, perchè se si guardano le foto di noi dentro le tute, sembra di essere in una camera ghiacciata, ma è proprio il contrario" spiega la Boston.


C'è poi il problema dell'acqua. Le caverne sono costantemente mantenute all'asciutto (se così si può dire considerando il 90% di umidità...) da pompe che lavorano senza sosta, di proprietà dell'industria mineraria Industrias Peñoles. "Non credo potranno mai essere in grado di conservare quelle caverne" dice Rakovan. "Sarebbe economicamente non proponibile". Ma sommergere la caverna avrebbe i suoi lati positivi: "Potrebbe preservare i cristalli. E se dovesse diventare importante tornare laggi, si potrebbe iniziare a pompare di nuovo".

E studiare la caverna potrebbe rappresentare un'importantissima fonte di informazioni, soprattutto per lo studio della vita microbica estrema. Nel 2008, un team di ricerca ha infatti scoperto piccole forme di vita che vivono in minuscole sacche d'aria all'interno dei cristalli. L'anno successivo sono stati scoperti batteri e virus in pozze d'acqua non presenti al momento delle prime esplorazioni della caverna, con una concentrazione pari a 200 milioni di virus in una singola goccia d'acqua.

Questi microrganismi presentano misteriosi aspetti in comune con altri esseri viventi estremofili scoperti in ogni parte del mondo. "Non riusciamo proprio a capire come organismi provenienti da vulcani sottomarini o miniere d'oro abbiano aspetti in comune con microrganismi scoperti nella caverna" dice Curtis Suttle, biologo della University of British Columbia. "E' difficile immaginare una rete sotterranea che connetta il Sud Africa con il Messico".

Gli esseri viventi della Caverna dei Cristalli sono anche perfetti modelli di studio per comprendere come la vita possa essersi fatta strada su mondi lontani. "Per Marte, la nostra miglior scommessa di scoprire la vita è guardare nel sottosuolo. Ci sono molti parallelismi tra l'esplorazione delle caverna sotterranee alla ricerca di microbi, e l'esplorazione futura di Marte".

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domenica 10 ottobre 2010

Birch Creek: La Terra Si Apre!!!

Una fenditura che si estende per la lunghezza di quasi due campi di calcio, è apparsa improvvisamente nei boschi vicino Birch Creek, nello stato americano del Michigan, all'inizio di questa settimana.

"Non so davvero spiegarlo, è come una crepa gigante nel terreno", ha detto un giovane testimone della zona, Ashley Armbrust.



se il Video non si vede, guarda qui

In alcune zone, la fenditura è profonda fino a cinque metri e larga un metro. Il terreno si è sollevato, intorno alla fessura per diversi metri, piegando perfino gli alberi.

Tutto è cominciato Lunedi scorso, tra le 8 e 9 del mattino, quando Eileen Heider, una farmer della zona, ha sentito i muri della sua casa iniziare a tremare.

"Ho sentito la mia sedia che cominciava a tremare," ha raccontato la Heider, " poi il fenomeno si è fermato, e ne ho parlato con il mio amico Doug Salewsky. E anche lui aveva sentito la stessa cosa. E' stato il giorno dopo che facendo due passi nel bosco ho trovato quella spaventosa fessura ed è allora che ho chiamato la polizia. Ci siamo subito chiesti cosa possa aver causato questo evento insolito? Un terremoto? Un sink hole? Le autorità dicono che, al momento, nessuno sembra saperlo. "

I primi che sono arrivati a controllare la fenditura si sono dichiarati sconcertati: ci sono un centinaio di opinioni diverse, ma nessuno ha una soluzione sicura. E tutti sono in attesa dei responsi dei tecnici della US Geological Survey che sono stati investiti del caso.

L'unica cosa certa è che nella zona non esiste nessuna linea di gas o altri condotti di nessun tipo. Eppure la terra si è sollevata in alcuni punti fino a 3 metri. Né sono state rilevate tracce di attività sismica nella zona del Michigan. Del resto, se si fosse trattato di un sisma, certamente molte più persone, nella zona, avrebbero avvertito il fenomeno.

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venerdì 8 ottobre 2010

Eruzione solare del 2013 potrebbe paralizzare la Terra


La Nasa lancia l'allarme per un'eruzione solare prevista per il 2013 che potrebbe interessare i governi di tutto il mondo. Secondo la National Academy of Sciences l'«apocalisse magnetica» metterà ko il trasporto aereo, i Gps, i servizi finanziari e le comunicazioni radio, comprese quelle militari.

L'eruzione è il culmine di una fase di intensificazione dell'energia solare che si verifica periodicamente ogni 11 anni e nel 2013 potrebbe sprigionare una potenza pari a 100 bombe all'idrogeno. I danni economici stimati saranno superiori a quelli dell'uragano Katrina. La Nasa sta utilizzando decine di satelliti, tra cui il Solar Dynamics Observatory, per studiare e scongiurare la minaccia. Il ministro della difesa britannico Liam Fox sta studiando contromisure adeguate per la protezione delle reti di comunicazone a eventuali attacchi terroristici.

Link interessanti:

martedì 7 luglio 2009

Afa e trombe d'aria addio clima mite.


Grande cronista, Niccolò Machiavelli. "Un turbine di nugolaglia grossa e folta... spinta da superiori forze, o naturali o soprannaturali che le fussero, in se medesimo combatteva... nasceva un romore mai più udito... Ciascuno che lo sentì giudicò che il fine del mondo fusse venuto". Lo scrittore fiorentino racconta "lo spaventoso turbine" che il 24 agosto 1456 si era abbattuto nelle vicinanze di Pisa. "Le spezzate nugole, ora verso il cielo salendo, ora verso terra scendendo, insieme si urtavano... molte case furono fino al piano della terra rovinate... i tetti dei templi furono più che un miglio discosto portati...".

Nelle cronache di oggi lo "spaventoso turbine" ha un altro nome: tromba d'aria. E un fenomeno meteorologico che sembrava relegato in terre lontane diventa notizia quasi quotidiana. "Tromba d'aria in Veneto: tetti scoperchiati, 28 feriti, danni per decine di milioni (6 giugno)". "Tromba d'aria, con vento a 120 all'ora, solleva per 50 metri due kitesurfisti a Campo di mare. Uno muore (20 giugno)". "Tornado a Cerveteri, distrutto un campo giochi, tetti danneggiati (21 giugno). E non ci sono soltanto gli "spaventosi turbini".

Da giorni a Roma dopo ore di afa monsonica la città viene sommersa di grandine e non è certo questa l'unica "stranezza" meteorologica di quest'anno. Sulle montagne venete la grandine è arrivata quando ancora era tempo da neve. A Pieve d'Alpago la grandinata invernale, il 24 febbraio, è riuscita a uccidere cinque cinghiali.
Si leggevano nei romanzi, le pagine sui cieli che sembrano impazziti e mandano verso la terra un vortice che sembra un cono, o una proboscide, e tutto risucchia e tutto spezza. "Le trombe d'aria della tarda primavera, e le altre arrivate nel novembre scorso - dice Luca Lombroso, meteorologo presso il dipartimento di ingegneria dei materiali e dell'ambiente all'università di Modena - sono un segno di questo tempo sconquassato. Sono anomali anche i temporali "estivi" che arrivano in autunno e pure in inverno. Esiste certamente un nesso fra le trombe d'aria, e comunque gli eventi atmosferici estremi, e il riscaldamento dell'atmosfera. Se c'è più caldo, l'acqua evapora di più e le perturbazioni sono più "cariche". Il ciclo dell'acqua diventa più veloce. Il riscaldamento globale ormai è accertato.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration dal 1880 ad oggi gli otto anni più caldi sono tutti posteriori al 1997. Nell'ordine, sono il 2005, il 1998, il 2002, il 2003 (quando secondo l'Organizzazione mondiale della sanità ci sono stati 40.000 morti in Europa e 20.000 in Italia), il 2007, il 2006, il 2004 e il 2001. In cento anni nella nostra atmosfera la temperatura è salita di 1 grado. Non è poco. Con 5 gradi in meno si tornerebbe all'era glaciale. E negli ultimi vent'anni c'è stata una forte accelerazione, con un aumento di circa 0,2 gradi all'anno. In particolare nell'area del nord, dalle Alpi alla Toscana, la crescita di temperatura è stata di tre o quattro volte superiore alla media dell'ultimo secolo.
Questo mette in discussione tutto. Secondo l'0cse, nei prossimi anni, sono previsti "riduzione della neve a bassa altitudine, arretramento dei ghiacciai, cambiamenti delle temperature e precipitazioni estreme"".

Non è necessario tornare ai tempi del Machiavelli per leggere le cronache di "spaventosi turbini". L'11 settembre 1970 un tornado si abbatte nelle campagne di Padova e nella laguna veneziana. Per 58 minuti, e su una striscia di 70 chilometri, distrugge campi e case. Trentasei morti, cinquecento feriti. Velocità del vento superiore ai 220 chilometri all'ora. Nella piana di Catania, il 31 ottobre 1968, una tromba d'aria per 15 minuti devasta un corridoio di 16 chilometri. Due morti, cento feriti. Il 4 luglio 1965 il vortice si abbatte nelle campagne fra Fiorenzuola e Sissa, fra Piacenza e Parma. Nove le vittime. Il 16 giugno 1957 il tornado distrugge Robecco e Vallescuropasso, nel'Oltrepò pavese. Quando il vento arriva all'improvviso e la grandine gela l'aria - come in questi giorni a Roma - gli esperti parlano di "cella temporalesca". "Troppa energia in aria", dice Marina Baldi dell'istituto di biometeorologia del Cnr. "Di mattina cielo terso e sole caldo, di pomeriggio arriva la pioggia lampo o la grandine. In questi giorni sembra una routine ma la spiegazione è nell'energia che si accumula nell'aria. La colpa è dei "fenomeni connettivi": l'aria si comincia a scaldare durante la mattina e così si carica di energia che viene poi "rilasciata" sotto forma di precipitazioni. Le perturbazioni brevi ma intense si stanno estendendo anche al bacino del Mediterraneo". Un tempo erano fenomeni lontani, "tropicali". Ora i monsoni allagano l'Eur.

I Pianeti sono "Super-Organismi Viventi"?


Il Giapponese Maruyama Shigenori, uno dei più grandi geofisici del mondo, sta lavorando su una formula globale per un nuovo campo di studi che includerebbe dozzine di discipline in collaborazione, per produrre un disegno generale della Terra. Connettendo i legami dall'astronomia alle scienze della vita, emerge un'ampia immagine dei pianeti che appaiono come super-organismi viventi.

Shigenori crede che espandere lo studio delle scienze della vita al cuore del nostro mondo e alle profondità dello spazio esterno, ci aiuterà a trovare pianeti simili alla Terra che possono anche sostenere la vita. Maruyama sta creando un nuovo istituto chiamato Center for Bio-Earth Planetology e verrà lanciato nel 2009 e dedicato in pieno alla creazione di una nuova concezione della vita nello spazio.

Vuole scoprire se i continenti emergeranno ancora in 250 milioni di anni, per formare un singolo super-continente; come i meteoriti cambiano la composizione chimica della Terra; e quale connessione esiste tra la temperatura di un pianeta e il suo campo magnetico, che protegge piante e animali dal bombardamento della radiazione cosmica, che a sua volta influenza la frequenza di mutazione e quindi lo sviluppo di nuove forme di vita. Maruyama sta anche provocando controversie con questa nuova teoria sul ciclo vitale della crosta Terrestre.

Per spiegare come mai le placche continentali si spostano sulla superficie del mantello Terrestre, Maruyama suppone che i continenti abbiano cicli vitali. Vecchie, fredde placche continentali affondando nel mantello della Terra e quindi si sollevano di nuovo, creando vulcani alimentati da movimenti di convezione tridimensionali a fondo sotto la superficie.

Maruyama sta portando l'idea della deriva dei continenti del pioniere Alfred Wegener ad un nuovo livello. Wegener era un esploratore Tedesco e un metereologo che nel 1912 credeva che i continenti si spostassero sulla superficie della Terra, una idea che venne ridicolizzata persino dai suoi colleghi di ricerca come "visione ridicola" e "grande sogno di un grande poeta". Non fu prima degli anni '60 che gli studi del fondo degli oceani fornissero prove irrifiutabili che Wegener aveva ragione.

Oggi sappiamo tutti che i continenti sono enormi placche che si spostano sul caldo mantello della Terra come iceberg sull'oceano. Ancora oggi, l'ipotesi manca di una base logica e convincente. Nessuno sa spiegare le meccaniche reali dietro al motore che guida la deriva e la rottura delle placche continentali. Le profondità della Terra rimangono nel mistero. La superficie è stata esplorata in modo più esteso. Dato che la perforazione si ferma ad un massimo di 12km, i rimanenti 6300 km verso il centro della Terra, restano inaccessibili.

In una intervista col Der Spiegel, Maruyama risponde: "La deriva continentale che osserviamo sulla superficie della Terra ha la sua controparte nel mantello della Terra. Vecchie, fredde placche sono spinte in basso nel mantello della Terra ai bordi continentali", spiega. "A questo punto raccolgono molto ferro. Puoi immaginarlo come simile alla condensazione dell' acqua."

Appesantite dal ferro, le placche affondano sempre più nella roccia calda e fusa, finchè raggiungono l'interno del mantello della Terra. Qua, ad una profondità di 2.900km, si fermano e si posizionano nel "cimitero delle placche". Questo è presumibilmente il bordo esterno del cuore pesante della Terra, dove la temperatura raggiunge i 4.000°C (7.200° Fahrenheit).

Maruyama continua: "Però i continenti rovesciati non riposano semplicemente nei loro cimiteri delle placche per sempre." Invece, sperimenteranno una improvvisa resurrezione. Il calore e la pressione nelle profondità stimolano processi chimici, portando le placche a depositare il loro carico di elementi pesanti. Liberate da questo peso, divengono più leggere dell'ambiente circostante, portandole a sollevarsi come tappi nell' acqua. Il risultato: Sopra le vecchie tombe delle placche, sul pavimento del mantello fuso della Terra, un flusso a forma di fungo di magma caldo chiamato pennacchio, si apre la via verso la superficie.

Infine il flusso in salita di roccia fusa raggiunge la crosta cristallizzata e la taglia come una saldatrice. Si formano vulcani, come quelli sulla Grande Isola delle Hawaii. Maruyama dice che la lava rossa e calda che erutta sull'isola vulcanica viene direttamente da un cimitero di vecchie placche a 2.900km sotto la superficie, dove si trovano i resti di un antico continente di 750 milioni di anni fa. La teoria di Maruyama postula la fantastica storia di questa roccia antica.

L'ingrediente chiave per la chimica dell'interno della Terra è la stessa che determina il clima in superficie: acqua. Le placche oceaniche affondate hanno acqua di mare bloccata nella loro struttura minerale, solo in pochissima parte, ma a sufficienza per cambiare drasticamente le caratteristiche della roccia. Persino minute quantità di acqua nell'ex pavimento dell'oceano possono abbassare significativamente il suo punto di fusione e questo accelera il suo eventuale ritorno in superficie. L' acqua aiuta la roccia a perdere il carico di ferro pesante, aumentando così il sostegno di questo vecchio materiale.

Il geofisico dipinge così una immagine tridimensionale del pianeta Terra dove, in aggiunta alla deriva dei continenti sulla superficie, ci sono stanze per le'"anti-placche tettoniche" alla base del mantello della Terra. Una "anti-crosta" in profondità riflette ad un certo livello eventi sulla superficie, con "laghi" e "montagne" e "fiumi" di roccia fusa. Terremoti e potenza di calcolo sono i requisiti principali per i ricercatori che cercano di mettere assieme una immagine "a raggi-x" dell'interno della Terra. Il principio è semplice: quando si verifica un terremoto, le onde sismiche corrono lungo il mantello della Terra. Serve un quarto d'ora perchè l'onda viaggi dall'Indonesia alla Germania. La durata di questo viaggio rivela molto ai ricercatori. Le onde sono rallentate da regioni viscose e calde, come i pennacchi del mantello e accelerate da oggetti solidi o freddi.

Terremoti simili a quello che colpì Kobe nel 1995 e uccise circa 5.100 Giapponesi, sono la principale fonte di dati di Maruyama. L'isola nazione si trova direttamente sul Pacifico occidentale crocevia di tre enormi placche posizionate come auto in fila in autostrada: le placche tettoniche del Pacifico, dell'Australia e dell'Eurasia.

Fonte:
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

SCIENZIATI RUSSI DANNO L'ALLARME PERICOLO SULLA TERRA: ALLARME TEMPESTE ELETTRICHE E GEOMAGNETICHE


Tempeste elettriche e Geomagnetiche potrebbero causare dei veri e propri black-out agli aerei di linea, aerei militari e ad altri apparati elettrici sulla superficie del nostro pianeta. Questo sembrerebbe l'inizio del film " 2012" o "The Day After to Morrow" ma e realtà.

Roma 1 Luglio 2009

Rapporti che circolano nel Cremlino ci stanno dicendo che i comandanti delle Forze aeree russe hanno rilasciato tutti gli avvertimenti possibili ma soprattutto un allarme generale, a tutti i piloti dei loro aeromobili, di esercitare "estrema cautela" in volo " soprattuto intorno a" un settore definito come Latitudine Nord 17 [Oceano Atlantico del Nord] 3 Latitudine Sud [ Oceano Atlantico del Sud] per 8 Latitudine Nord [Oceano Indiano] Latitudine Sud 19 [Oceano Indiano] tra il 46 di longitudine ovest, 33 West, 46 e 33 Oriente Oriente, e che copre la maggior parte delle Placche Tettoniche Africane

La ragione di questo avvertimento senza precedenti, dallle relazioni di Stato, sono la rapida formazione di "tempeste geomagnetiche" provenienti dai confini dell'Unione africana delle Placche tettoniche che, a causa della loro intensità, hanno causato la perdita di due grandi aerei passeggeri nel corso degli ultimi mesi facendo morire quasi 300 tra uomini, donne e bambini.

Il primo aereo ad essere abbattuto da questo fenomeno è stato l'aereo passeggeri del volo Air France 447, primo velivolo ad incontrare una di queste tempeste geomagnetiche il 1 giugno, presso il confine occidentale della Placca Tettonica dell'Africa, compresa tra Brasile e isole di Fernando de Noronha. Ciò ha comportato l'annientamento dei comandi e di tutti gli apparati elettrici di volo dell'AirBus causando la morte di 216 passeggeri e 12 membri d'equipaggio, con frammenti e pezzi del velivolo immersi nell'Oceano Atlantico.

Il secondo aeromobile ad essere stato abbattuto è stato un'altro AirBus A 310, incidente verificatosi sul confine orientale dell'Unione africana della Placca Tettonica, quando un altro di questi Magnetic Worms, o tempeste magnetiche, ha colpito il volo della Yemen Airways diretta verso l'isola della Nazione Comore in Oceano Indiano, di cui 153 dei passeggeri e membri dell'equipaggio sono morti e solo una bambina è riuscita a salvarsi. Un vero e proprio miracolo, finora.

Sebbene scienziati occidentali sostengono che la formazione di queste tempeste sia da ricollegare con l'attività solare, il surriscaldamento dei pianeti del nostro sistema solare, l'aumento dell'attività lavica e la creazione di un nuovo oceano, con pericolo di giganteschi Tsunami, gli scienziati russi, sostengono che oltre alla causa della misteriosa attività solare e alla assenza delle macchie solari, potrebbe verificarsi un periodo in cui la Terra sarà in pericolo per l'avvicinarsi dell' inversione dei poli.

Tale inversione avviene"a causa di un ancora inspiegabile, ma estremamente potente, forza gravitazionale che raggiunge l'esterno del nostro Sistema Solare e che alcuni ricercatori danno la responsabilità al misterioso Pianeta X, e che molti credono di essere una grande stella Nana Bruna, nota agli antichi con il nome di Nibiru, conosciuto anche nella Bibbia cristiana con il nome di Marduk o Assenzio (Project Wormwood).

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martedì 19 maggio 2009

UFO: 2 SFERE SI SCHIANTANO IN KAZAKISTAN. + ARTICOLO DEL PRIMO RITROVAMENTO anni '80.


15 Maggio 2009 - di Ufologia.net

Sono state viste cadere e ritrovate dagli agricoltori locali, che hanno provato a scalfirle senza successo.

E' successo alle 3.00 di mattina di giovedì 14 maggio, quando residenti della regione di Zelenovsk nel Kazakistan occidentale, hanno potuto osservare delle luci lampeggianti nel cielo precipitare a Terra.

Secondo l'Intervista rilasciata da uno dei testimoni all'agenzia di stampa russa Interfax, i primi ad avvistare le strane luci in cielo sono stati i giovani, che hanno allertato gli altri: "Erano circa le 3 di mattina.

Ero vicino al mio trattore quando i giovani hanno iniziato a urlare 'Guarda, ci sono delle palle volanti'. Erano grandi ed emettevano scintille gialle, verdi e rosse."

A quel punto altri agricoltori della zona sono stati allertati e si sono recati sul punto dell'impatto per ritrovare con loro sorpresa due piccole sfere metalliche argentate di 60 cm di diametro con un foro.

Gli uomini non sono riusciti a determinare che tipo di materiale fosse, ma hanno provato a scalfire le sfere con un piccone, senza alcun successo, ottenendo solo scintille.

In base ad una prima investigazione del Dipartimento delle Situazioni di Emergenza, di cui si è fatto portavoce Aleksandr Ivanov, le sfere sarebbero parte di un velivolo "terrestre". Di quale velivolo e quale funzione assolvessero le sfere, non è ancora noto.

Le sfere sono cadute al confine con un'area militare di test russa ma, secondo le affermazioni di Ivanov, sarebbe la prima volta che si verifica un episodio del genere.


Un inspiegabile ritrovamento


A partire dai primi anni ottanta, i minatori della miniera d’argento di Wonderstone, in Sud Africa, hanno portato alla luce diverse sfere dall'aspetto metallico la cui esistenza solleva alcuni interessanti interrogativi. Fino ad ora, ne sono state estratte circa 200; dal colore blu acciaio con riflessi rossastri, all’interno del metallo sono presenti fibre di colore bianco.

Le loro dimensioni si aggirano sui sette centimetri di diametro e pare siano costituite da una lega di nichel e acciaio, principalmente di origine meteorica.

Quello che stupisce di più, è il fatto che, nonostante le tre linee parallele incise sull'equatore di una di queste sfere facciano pensare ad un origine artificiale, lo strato geologico nel quale è stato effettuato il ritrovamento è stato datato a quasi tre miliardi di anni fa.

La storia delle sfere metalliche di Klerksdorp

Il mistero delle sfere di Klerksdorp ebbe origine da alcune pubblicazioni divulgate nella decade che va dal 1980 al 1990; la prima di esse, uscita nel 1982, è un articolo a firma "Jimson S." ( Scientists baffled by space spheres, 27 luglio 1982) pubblicato su Weekly World News.

Il giornale riportava la notizia della scoperta di questi misteriosi oggetti nelle cave di pirofilite presso la cittadina di Ottosdal (nel Transvaal occidentale) in Sudafrica; le sfere prendono il nome dal museo di Klerksdorp, nel quale erano conservate.

Il ritrovamento è stato effettuato in un deposito precambriano vecchio di 2,8 miliardi di anni; a quell'epoca, secondo le conoscenze scientifiche odierne, sullaTerra non vi erano forme di vita intelligenti, ma solo colonie di batteri ed esseri unicellulari.

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Una delle sfere metalliche trovate nella miniera di Wonderstone, in Sud Africa

Le sfere rinvenute sono di due tipi: le prime composte da metallo bluastro costellato da puntini bianchi; le seconde cave, riempite all'interno con un materiale elastico. Secondo Roelf (Rolfe) Marx, sovrintendente del Museo di Klerksdorp, le sfere sono un mistero; specialmente se si osservano le tre incisioni perfettamente parallele presenti sull'equatore di una di queste, che fanno pensare ad una lavorazione artificiale.

In una lettera datata 12 settembre 1984, Marx fornisce ulteriori informazioni sulle misteriose sfere asserendo che furono trovate nella pirofillite scavata vicino a Ottosdal. La formula chimica della Pirofillite (o Pirofilite) è Al2Si4O10(OH)2; si tratta di un minerale secondario, un fillosilicato di alluminio, abbastanza morbido. Le sfere sono invece estremamente dure; è stato dichiarato, infatti, che non si riusciva a scalfirle neanche con una punta d'acciaio.

Il Giornale Online

Un minerale di Limonite

Sempre secondo Marx, un professore di geologia all'Università di Potchefstroom, il professor A. Bisschoff, dichiarò che le sfere erano una concrezione di limonite (formula FeO (OH) nH2O), un ossido idrato di ferro che si forma per disfacimento di altri minerali ferrosi. Una concrezione è una massa avvolgente e compatta di roccia, formata dalla cementazione localizzata intorno ad un nucleo.

Il primo problema circa questa teoria è che in genere le concrezioni di limonite si presentano a grappoli e non isolate e, ovviamente, senza scanalature parallele. Inoltre, se è vero che le sfere non si sono scalfite neanche utilizzando una punta d'acciaio, gli si dovrebbe attribuire una durezza (secondo la scala di Mohs) di almeno 6, mentre la durezza della limonite va da 5 a 5,5.

Negli anni '90 la storia è stata ripresa e usata come fonte attendibile da Michael A. Cremo e Richard L. Thompson, ed usata in un libro della serie Forbidden Archeology, in cui veniva presentata come una notizia vera e documentata, portandovi a sostegno la lettera di Rolf Marx scritta nel 1984.

Girano anche alcune voci secondo cui Marx avrebbe affermato che le sfere ruotavano periodicamente sul proprio asse mosse da una forza sconosciuta. Purtroppo, la pietra con le scanalature venne trafugata dal museo prima che vi si potessero compiere ulteriori analisi scientifiche, come una prova di incisione.

Teorie

Il Giornale Online

Un minerale di Goethite

Come già detto, le sfere sono state rinvenute in una cava di pirofilite, un materiale piuttosto morbido utilizzato anche come isolante elettrico, che si origina dalla trasformazione metamorfica di un deposito sedimentario.

Questo dimostrerebbe che la formazione del materiale è posteriore dunque ai 2,8 miliardi di anni fa stimati da Marx. Durante il processo metamorfico che ha trasformato l'argilla e la cenere vulcanica in pirofilite si sarebbero formati i noduli metamorfici, consistenti in noduli di pirite, che quindi, per effetto dell'esposizione all'aria, si è trasformata in goethite, componente della limonite, ereditandone la forma sferica.

Secondo il professor A. Bisschoff, dell'Università di Potchefstroom a Johannesburg, anche i solchi paralleli potrebbero essere il frutto di un processo naturale di consolidamento (noto, per quanto raro).

Inoltre, fin dagli anni '30, su pubblicazioni scientifiche e tecniche sono documentati ritrovamenti di noduli di pirite e goethite di origine metamorfica nelle miniere dove è avvenuto il ritrovamento delle sfere (Nels, L. T., Jacobs, H., Allen, J. T., e Bozzoli, G. R., 1937, Wonderstone. Geological Survey of South Africa Bulletin no. 8, Pretoria, Sudafrica; Jackson, J. A., e Bates, R. L., 1987, Glossary of Geology. American Geological Institute, Alexandria, Virginia).

Il Giornale Online

Una delle sfere metalliche trovate a Ottosdal; questa presenta un solo solco sull'equatore e, secondo alcuni, somiglia a Giapeto, l'ottavo satellite di Saturno

I sostenitori del mistero non concordano su alcuni punti di questa spiegazione considerando le sfere degli OOPArt (dall'inglese Out of Place Artifacts, cioè Oggetti fuori posto nel senso di anacronistici) a tutti gli effetti.

Ci sono tre teorie a riguardo: la prima, quella sostenuta dai creazionisti, sostiene che le sfere siano state create da un'entità superiore durante la creazione dellaTerra stessa che, secondo questo filone di pensiero, sarebbe avvenuta solo poche migliaia di anni fa; un'altra teoria vuole che le sfere siano state portate sullaTerra da una razza aliena per scopi ignoti.

Infine, si contempla la possibilità che questi manufatti siano attribuibili ad una antichissima civiltà di cui si è persa ogni memoria. Data la sparizione della sfera con le tre incisioni dal museo, non si possono condurre esami scientifici che darebbero altrimenti delle certezze.

sabato 16 maggio 2009

Possibile ritorno al Medioevo nel 2012 ???


Tra circa tre anni, nel 2012, la Terra dovrebbe essere travolta da una tempesta solare senza precedenti, in grado di danneggiare irrimediabilmente ogni sistema elettrico ed elettromagnetico e di riportare così il mondo all’età del Medioevo.

A sostenerlo è il settimanale britannico New Scientist, il quale riporta un rapporto finanziato dalla Nasa e pubblicato dalla National Academy of Sciences (Nas) americana a gennaio. La società umana, sempre più globalizzata e dipendente dall’elettricità e connessi derivati – tecnologia su tutti – verrebbe rispedita indietro centinaia di anni.

Secondo gli scienziati propugnatori di tale teoria, il 2012 sarebbe un anno di intensa attività del Sole: ciò comporterebbe violente esplosioni della corona solare e la Terra potrebbe essere investita da un’ondata particolarmente violenta di vento solare. Quest’ultimo, a contatto con la magnetosfera terrestre, potrebbe provocare una tempesta geomagnetica tale da far saltare tutte le linee elettriche.

Ne risentirebbero palesemente cellulari e internet, così come la radio, e vi sarebbero problemi di approvvigionamento elettrico e di acqua. In assenza di elettricità non funzionerebbero né le pompe di benzina né le centrali nucleari e a carbone, cosicchè l’intero pianeta potrebbe ritrovarsi senza energia. Gli esperti hanno calcolato che per far ripartire il sistema sarebbero necessari almeno una ventina d’anni.

Paul Kintner, fisico della Cornell University di Ithaca (New York), sostiene che una tempesta solare farebbe danni almeno dieci volte superiori ad una tragedia meteorologica come quella dell’uragano Katrina.

“Ci stiamo avvicinando sempre più ad un possibile disastro” , rammenta Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell'università del Colorado e presidente della commissione della Nas che ha redatto il rapporto.

Durante l’ultima tempesta solare particolarmente violenta, la “perturbazione di Carrington” datata 1859, una ciclopica aurora boreale investì il nostro pianeta fino ai Tropici; ne conseguirono alcuni danni alle linee del telegrafo, nulla di particolarmente grave, non essendo ancora il mondo così dipendente dalla tecnologia e industrializzato alla pari di oggi.

La premonizione degli scienziati si aggiunge alle numerose profezie antiche legate al 2012, anno che vanta oscuri appellativi quali “l’epoca dei cataclismi”, “la fine del mondo”, oppure semplicemente “l’anno del cambiamento materiale e spirituale” e “la fine di un’era” ipotizzata dai Maya.

Stando al computo del tempo del calendario Maya, il 21 dicembre 2012 si verificherebbe la fine di un’era e l’inizio del ciclo dell’Acquario, in base alla “precessione degli equinozi”. In codesta data, infatti, terminerebbe il periodo di 12960 anni indicato dall’evoluto popolo centroamericano.

Da un punto di vista astrologico-scientifico, tale teoria sarebbe suffragata dalla previsione secondo cui il 21 dicembre 2012 la rotazione della Terra sul proprio asse subirebbe una fermata di 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici.

Il nostro pianeta avrebbe iniziato la fase del rallentamento già negli anni ’60 del Novecento. La lenta “frenata”, inizialmente di portata infinitesimale, avrebbe adesso un andamento esponenziale e non lineare, e questo giustificherebbe l’ignoranza di quasi tutta l’umanità in proposito.

Si può facilmente dedurre che il tutto si esperirebbe con eventi di carattere meteorologico e sismico, per via dell’anomalo riscaldamento e raffreddamento della crosta terrestre, dovuto ai giorni e alle notti più lunghe; il clima dovrebbe subire un temporaneo stravolgimento a causa del quale potremmo avere pioggia e venti di grande entità – cosa che in piccola parte si sta già verificando. L’assestamento della crosta terrestre, originato dalla repentina frenata della rotazione, darebbe luogo a eventi tellurici di notevoli proporzioni.

La suddetta teoria sul 2012 trova misteriosamente riscontro in tutte le civiltà antiche, dai Maya agli Aztechi, dagli Egizi alle culture indoeuropee, popoli inspiegabilmente progrediti che ci hanno lasciato in eredità oscuri moniti inintelligibili e profezie spesso divenute reali.

Alessio Stilo http://www.laspecula.com