sabato 16 ottobre 2010

Sarah uccisa da zio e cugina: lei la tratteneva, il padre la strangolava


Il movente dell’omicidio di Sarah Scazzi è da ricercare nell’ambito familiare.

Lo sostiene il procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto, Franco Sebastio. Potrebbe essere legato alle molestie sessuali che il padre di Sabrina e zio della vittima, Michele Misseri, avrebbe rivolto alla ragazza e che lui stesso ha ammesso. Per il fermo della ragazza, ha spiegato Sebastio, la procura "ha immediatamente avviato la procedura di convalida" che dovrebbe avvenire a breve, probabilmente "nei primi giorni della prossima settimana".

Il fermo di Sabrina, aggiunge, non si basa solo sulle parole del padre, ma "ci sono dei riscontri".

A chi gli chiedeva se il movente dell'uccisione di Sarah possa avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le cugine per un amico più grande, il procuratore ha risposto che sarebbe “un movente extrafamiliare”; invece “il movente - ha ribadito - è intrafamiliare”. E per il procuratore “Sabrina non ha fatto solo da spettatrice”, precisando che "non si ipotizza il coinvolgimento di altre persone''.

Il 'contributo' di Sabrina starebbe infatti nell'aver trattenuto la cugina Sarah mentre il padre la strangolava. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, la cugina della giovane avrebbe costretto Sarah a scendere nella cantina-garage attigua all'abitazione della famiglia Misseri in via Deledda ad Avetrana in provincia di Taranto. E il procuratore capo della Repubblica Sebastio lo ha detto chiaramente: ''Sabrina non ha fatto solo da spettarice'', precisando che al momento "non si ipotizza il coinvolgimento di altre persone''.

Sebastio ha poi affermato che "il quadro delle indagini sembrerebbe definitivamente concluso". Il magistrato ha però aggiunto che Sabrina, cugina e migliore amica della ragazzina di 15 anni di Avetrana uccisa lo scorso 26 agosto, “non è mai stata indagata per occultamento di cadavere”. Di questo reato è accusato il padre.

La 25enne ha trascorso la notte in carcere: la giovane è stata sottoposta a fermo dalla Procura venerdì sera al termine di un interrogatorio durato sei ore.

La ragazza è gravemente indiziata dei delitti di sequestro di persona e omicidio volontario in concorso con il padre.

Quest'ultimo si era già accusato del delitto, mentre Sabrina non ha confessato di aver partecipato all'omicidio, anzi di fronte agli inquirenti avrebbe respinto ogni addebito. Dopo aver appreso la notizia, forse dalla televisione, la sorella Valentina ha inviato un sms ad alcuni giornalisti che stanno seguendo la vicenda da giorni: ''Sabrina è innocente''.

Nel corso dell'interrogatorio davanti al sostituto procuratore Mariano Buccoliero, al procuratore aggiunto Pietro Argentino e al procuratore capo Franco Sebastio, che l'hanno sentita nella sede della Compagnia dei carabinieri di Manduria, la sua posizione si è aggravata. Decisivi sarebbero stati i riscontri investigativi condotti venerdì mattina dai militari del Ris e del Reparto Operativo del Comando provinciale di Taranto nella cantina-garage dell'abitazione di via Deledda alla presenza dello stesso Misseri.

Subito dopo si sarebbe svolto un esperimento giudiziale nel corso del quale gli investigatori hanno ripercorso insieme allo zio di Sarah i luoghi nei quali l'uomo ha detto di aver trasportato il corpo della vittima, nelle campagne di Avetrana prima nei pressi di un casolare dove afferma di averla violentata e poi in un podere all'interno del quale si trova la cisterna interrata piena di acqua dove la gettò.

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