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venerdì 6 febbraio 2009
La meditazione Zen è in grado di alleviare il dolore
Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Montréal, la meditazione Zen, una pratica che può portare ad un equilibrio mentale, fisico ed emotivo, contribuisce anche al sollievo del dolore.
Un nuovo studio, pubblicato nella rivista Psychosomatic Medicine, rivela che i praticanti della meditazione Zen, che siano o meno in uno stato meditativo, sono meno sensibili al dolore delle persone che non la praticano.
Joshua A. Grant, un laureando al Dipartimento di Fisiologia, ha redatto l’articolo in collaborazione con Pierre Rainville, professore e ricercatore all’Università di Montréal e all’Istituto universitario di geriatria di Montréal. Lo studio era svolto prima di tutto a determinare se i praticanti della meditazione avessero una percezione del dolore diversa da quella delle persone che non la praticano.
“Studi anteriori hanno permesso di dimostrare che i pazienti con dolori cronici potevano trarre beneficio della pratica della meditazione, ma pochi ricercatori hanno studiato la resistenza al dolore nei soggetti in buona salute e allenati a questa pratica. Questo studio rappresenta un primo passo che ci consentirà di determinare come e perché la meditazione possa influenzare la percezione del dolore” afferma Joshua A. Grant.
Nell’ambito dello studio, i ricercatori hanno reclutato 13 praticanti della meditazione allenati, con un minimo di circa 1000 ore di pratica meditativa, e sono stati sottoposti a un test di tolleranza al dolore. Le loro reazioni sono state paragonate a quelle di altri 13 soggetti che non praticavano la meditazione. Si trattava di 10 donne e 16 uomini di età compresa tra 22 e 56 anni.
Il test al dolore era semplice: una piastra calda era poggiata ad intermittenza sui polpacci dei soggetti, con temperature variabili. Il grado di calore era inizialmente di 43 gradi Celsius, alzato gradualmente fino a 53 gradi Celsius, secondo la sensibilità dei soggetti.
Mentre diversi praticanti della meditazione hanno tollerato la temperatura massima, alcuni degli altri soggetti non sono stati in grado di sopportarla.
I ricercatori Grant e Rainville hanno notato una differenza marcata nella reazione dei due gruppi: i praticanti della meditazione, sebbene non essendo in uno stato meditativo, hanno una sensibilità al dolore molto inferiore dei non-iniziati.
Sono stati in grado di ridurre la sensazione di dolore grazie ad una respirazione più lenta, cioè 12 respiri al minuto invece dei 15 respiri al minuto per gli altri partecipanti.
“Il fatto di rallentare la respirazione sembra assolutamente corrispondere ad una diminuzione della sensibilità al dolore e può influire sul controllo dello stesso rilassando il corpo, afferma Grant. Mentre alcuni studi anteriori hanno dimostrato che la meditazione ha un’influenza sugli aspetti emozionali del dolore, noi abbiamo scoperto che la sensazione stessa, così come la reazione emotiva, sono diverse nei praticanti della meditazione”.
I risultati: una diminuzione del 18% del dolore negli praticanti della meditazione. “Se la pratica della meditazione può modificare la reazione al dolore e, di conseguenza permette di diminuire la presa di analgesici, sarebbe un gran passo avanti” dichiara Joshua A. Grant.
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