sabato 16 maggio 2009

Ghiaccio antartico, nuove stime del collasso.


Restano preoccupanti le previsioni per le coste statunitensi, dove il livello del mare si alzerebbe in ogni caso del 25 per cento in più rispetto alla media globale.

Il collasso parziale della calotta glaciale dell’Antartide Occidentale, la cosiddetta WAIS (Western Antarctic Ice Sheet), dovuto al riscaldamento globale non innalzerà il livello globale degli oceani nella misura prevista da qualche ricerca, ma lungo le coste statunitensi tale fenomeno potrebbe essere del 25 per cento più intenso rispetto alla media globale, al punto da minacciare città quali New York, Washington e Francisco.

È quanto afferma uno studio pubblicato sulla rivista “Science” a firma di Jonathan Bamber, dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, in collaborazione con il Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences dell’Università del Colorado a Boulder (CIRES).

La parte inferiore dello strato glaciale della WAIS si trova sotto il livello dell’acqua e una perturbazione anche di lieve entità potrebbe in teoria determinare il collasso della formazione. A differenza delle altre grandi masse glaciali del mondo, la WAIS è l’unica con questa configurazione instabile.

Secondo le attuali conoscenze, se queste calotte galleggianti fossero rimosse, un’ingente massa della WAIS rimarrebbe sostanzialmente senza contenimento, il che provocherebbe un’accelerazione del moto del ghiaccio verso il mare.

Ma la rapidità di un eventuale collasso rimane molti incerto: è stato calcolato in passato che se una massa di ghiaccio così imponente si fondesse in modo costante nel corso di 500 anni, il processo aggiungerebbe circa 6,5 millimetri all’anno al livello del mare, circa il doppio del contributo attuale dovuto a tutte le attuali sorgenti.
"Un’ampia messe di ricerche cerca di valutare la probabilità del collasso della WAIS e le sue possibili implicazioni, come il catastrofico evento di innalzamento dei mari”, ha commentato Bamber. "Ma tutti questi studi hanno assunto un contributo compreso tra 5 e 6 metri all’innalzamento. I nostri calcoli mostrano che queste stime sono troppo pessimistiche anche su scale temporali di un migliaio di anni.”

Bamber e colleghi hanno trovato infatti un valore di innalzamento di circa 3,3 metri utilizzando alcuni modelli basati sulla teoria glaciologica per simulare in che modo si fratturano le calotte ghiaccio galleggianti che circondano il continente antartico.

Ma ciò che continua a preoccupare è l’effetto sulle coste americane.

"L’aspetto interessante della faccenda è che l’andamento dell’innalzamento del mare è indipendente da quando e da quanto velocemente collassa la WAIS”, ha concluso Bamber. “Anche se essa contribuisse solo con un metro di innalzamento, i livelli lungo le coste del Nord America aumenterebbero del 25 per cento in più rispetto alla media globale.” (fc)