mercoledì 21 gennaio 2009

ECCO A VOI IL ..... NANOSOMMERGIBILE CHE COMBATTERA' I TUMORI.


Un vettore infinitesimale nel corpo umano per via endovenosa, rilascerà farmaci contro il cancro
di LUIGI BIGNAMI.


Quarant'anni fa era pura fantascienza. Un microscopico sommergibile entrava nel corpo umano sfruttando i vasi sanguigni e le arterie più profonde per poi uscirne e tornare alle dimensioni normali: oggi è realtà. Nel 1966 il film Viaggio allucinante (Fantastic Voyage), infatti, immaginava un piccolo vettore in grado di navigare nel corpo umano, ora grazie ai ricercatori dell'Università di Tel Aviv un "sommergibile" artificiale sarà in grado di rilasciare medicine in prossimità di cellule ammalate così da distruggerle. La metodologia è stata pubblicata su Science ad opera di Dan Peer, del Dipartimento di Ricerca cellulare e immunologia dell'università israeliana.

Costruito con materiale biologico, il sommergibile ha dimensioni nanometriche, ossia dell'ordine del milionesimo di metro, ma pur essendo così piccolo è in grado di trasportare e rilasciare medicine che potrebbero essere in grado di distruggere le cellule cancerogene una per una. Spiega Peer: "I mini sommergibili che stiamo costruendo saranno in grado di attaccare obiettivi ben precisi e cellule specifiche. Ogni piccolo sottomarino infatti, può essere mandato direttamente verso la parte ammalata del corpo umano e distruggere solo le cellule ammalate e non quelle sane". Peer ha già raggiunto il proprio obiettivo distruggendo cellule ulcerose nel fegato dei gatti.
A differenza di altre ricerche nel campo della nanotecnologia applicata alla medicina che puntano a produrre unicamente medicine in grado di distruggere in modo selettivo parti del corpo ammalate, Peer è il primo ad essere riuscito a costruire una nano medicina che viene trasportata da un nano sommergibile fino al punto in cui la medicina deve lavorare. Peer cioè è riuscito a produrre medicina e mezzo di trasporto.

Lo scienziato e la sua equipe si propongono di trasportare medicine in grado non solo di "bombardare" cellule ammalate, ma anche di ridare vita a parti ammalate del corpo umano o trasportare informazioni da inserire in cellule ammalate così che esse possano guarire seguendo un programma specifico.

"Abbiamo sfruttato il sistema che il corpo umano usa per difendersi dai virus con un metodo e mezzi del tutto naturali, che non hanno controindicazioni" spiega il ricercatore. Il team di Tel Aviv ha annunciato che i primi nano sommergibili per gli uomini potranno essere pronti nell'arco di tre-cinque anni, in quanto devono prima superare una serie di norme mediche internazionali. In un primo tempo la loro attenzione sarà rivolta alle malattie del sangue, del pancreas, della mammella e al cancro al cervello, obiettivi più semplici di altri da raggiungere. Ma non è lontano il giorno in cui qualsiasi parte del corpo potrà essere raggiunta con questo sistema.

L'applicazione delle nanotecnologie in medicina è una ricerca in atto da parte di molte università e industrie come una meta importante per guarire da molte malattie. Da alcuni mesi, ad esempio, è partito un progetto dell'Università Milano Bicocca per vincere l'Alzheimer.

La ricerca si propone di realizzare nanoparticelle in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Le nano particelle, del tutto biocompatibili, trascineranno con sé molecole in grado di riconoscere e distruggere le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. Anche al Massachusetts Institute of Technology si sono gettate le basi per studiare un sistema in grado di rilasciare farmaci in modo controllato da utilizzare in patologie come l'Aids e i tumori.