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mercoledì 15 aprile 2009

La droga televisiva .


di Valerio Pignatta - 10/04/2009

“Il principale pericolo dello schermo televisivo non sta tanto in quello che esso fa fare (benché anche lì vi sia un pericolo) quanto in quello che impedisce di fare: i discorsi, i giochi, le festività e le discussioni familiari attraverso le quali avviene gran parte dell'apprendimento del bambino e si forma il suo carattere”. L’autore ci parla del rapporto, troppo stretto, tra bambini e tv.


Gli studiosi dei mass media hanno confermato ormai da alcuni decenni che la televisione è un elemento di socializzazione in competizione con i fattori tradizionali della stessa quali la famiglia, la scuola, laChiesa e il gruppo di pari. Addirittura alcuni sociologi propendono per la predominanza di essa su tutti gli altri.

In effetti la tv è oggi la principale narratrice dei fatti della vita e del mondo. I bambini, in particolare, acquisiscono attraverso di essa informazioni e panoramiche sugli eventi più disparati dell'esistenza prima ancora di poterli pienamente comprendere e interpretare. Questa assimilazione passiva, ed eccessivamente precoce, crea anche aspettative precise rispetto agli avvenimenti futuri nonché stereotipi difficilmente poi realizzabili nell'esistenza reale.

Questa stessa esposizione al mondo adulto, erotico e violento televisivo porta quindi da una parte a quella che il critico delle comunicazioni statunitense Neil Postman ha definito “la scomparsa dell'infanzia” e in secondo luogo alla formazione di una futura umanità delusa della vita reale e proiettata invece nella vita televisiva, unico luogo inesistente in cui è possibile ritrovare un senso all'esistere.

Questa trasposizione dal mondo materiale a quello elettronico è paragonabile alla estraniazione magica che si può provare sotto gli effetti di uno stupefacente di “buona qualità”. Solitamente in questa situazione un adulto è quasi sempre consapevole di essere in uno stato alterato di Coscienza sebbene controlli sempre meno il desiderio di ricorrervi quanto più spesso è possibile. Un bambino invece assomma a quest'ultima dipendenza anche la confusione tra quello che è veramente reale e quello che avviene solo nella Mente di sceneggiatori e conduttori televisivi e che nella realtà proprio non esiste.

Il Giornale Online
La tv sottrae ai bambini molto tempo ad altre forme di socializzazione

Se tutto ciò può sembrare esagerato si possono qui riportare alcuni conti che chiunque può fare.

Un bambino in età prescolare (da due a sei anni) che ha passato un quarto della sua giornata (a volte ne passano di più) a guardare la tv avrà passato almeno 5000 ore (o forse molte di più) a guardare immagini di un improbabile mondo virtuale. Per un bambino che non l'avrà fatto queste stesse 5000 ore saranno tutte zeppe di altre attività cognitive. E, come qualsiasi educatore sa, non si può obiettare che questa non sia una differenza sostanziale, qualsiasi siano i programmi televisivi visti.

Ossia: «Il principale pericolo dello schermo televisivo non sta tanto in quello che esso fa fare (benché anche lì vi sia un pericolo) quanto in quello che impedisce di fare: i discorsi, i giochi, le festività e le discussioni familiari attraverso le quali avviene gran parte dell'apprendimento del bambino e si forma il suo carattere» (Winn, Marie, La droga televisiva, Armando, Roma, 1978, p. 123). Alcuni studiosi si spingono a spiegare l'esplosione statunitense della cultura delle droghe degli anni Sessanta con l'indigestione di tv dei ragazzini degli anni Cinquanta. Il distacco dalla realtà che caratterizza lo stato mentale delle due situazioni è infatti simile.

Il fatto che alcuni oppongano a questa visione la motivazione che la tv comunque aiuta i bambini a divenire più svegli e furbi che non un tempo, da un punto di vista pedagogico non regge. Essere smaliziati ed essere maturi non è esattamente la stessa cosa...

Bisogna poi trasferire l'attenzione dal cosa guardano i bambini al perché e al quanto guardano e al cosa stanno perdendo in conseguenza di questo.

Il Giornale Online
La tv è la baby-sitter elettronica di molti bambini


Pretendere che tutte queste ore passate davanti alla baby-sitter elettronica non abbia conseguenze sulla vita sociale dei bimbi è veramente illusorio. Uno studio messo a punto in California già all'inizio degli anni Novanta aveva appurato che il tempo massimo di attenzione consecutiva dei bambini delle scuole elementari era di 7 minuti, ossia esattamente il tempo degli spot pubblicitari televisivi. Elaborare programmi educativi di un certo spessore con questi ritmi è davvero un'impresa eroica.

I bimbi rappresentano la più vasta audience televisiva rispetto alle altri classi di età. Essi sono i futuri adulti della nostra società. Se la percezione della realtà che essi hanno è deformata, la società che costruiranno ne sarà lo specchio. Vanno quindi messi a punto accorgimenti per proteggere i bambini da un'eccessiva esposizione a questo tipo di manipolazione mentale. Se questo può oggi sembrare un'affermazione folle si può ricordare che in tempi in cui il comune buon senso non rientrava ancora tra le specie in via d'Estinzione questa visione era un sentire comune e diffuso nella società.

Il Giornale Online
Negli anni Cinquanta, in Italia e Gran Bretagna era stato proposto di inserire un'ora di silenzio dopo i programmi per bambini per disincentivarne il prolungamento davanti alla tv.


Negli anni Cinquanta, in Italia e Gran Bretagna era stato proposto di inserire un'ora di silenzio dopo i programmi per bambini per disincentivarne il prolungamento davanti alla tv.

Il fatto che il business non si può permettere la perdita di una così vasta fetta di telespettatori ha probabilmente impedito un'evoluzione in questo senso. A ciò si deve affiancare la circostanza per cui, purtroppo, ai genitori fa comodo parcheggiare i bimbi davanti alla tv, perché questo permette loro di svolgere alcuni lavori in modo più tranquillo, oltre che rappresentare una facile e sicura soluzione alle crescenti difficoltà che essi incontrano nel prendersi cura dei bambini.

Nel 2002, effettivamente, si è portato a termine un Codice di autoregolamentazione per le emittenti radiotelevisive che mira a tutelare i giovani telespettatori risparmiando loro violenza e affini. Ma come tutti possono vedere in gran parte esso non viene rispettato. E comunque il nocciolo della questione, per quanto possa parere strano, non è la qualità di ciò che viene visto (seppur sia confermato che la visione ripetuta di atti di violenza condizioni comportamenti conseguenti nei bambini) ma più che altro la quantità di esposizione al “mezzo”.

Il Giornale Online
Il nocciolo della questione non è la qualità di ciò che viene visto ma la quantità del tempo di esposizione al “mezzo”.


Come dice Postman: «[...] in ogni strumento è insito un pregiudizio ideologico, una predisposizione a costruire il mondo in un modo piuttosto che in un altro, a sopravvalutare una cosa rispetto a un'altra, a magnificare le proprie percezioni, le proprie capacità o atteggiamenti a svantaggio di altri. Il famoso aforisma di Marshall McLuhan, “Il medium è ilMessaggio ”, voleva dire proprio questo» (Postman, Neil, Technopoly. La resa della cultura alla tecnologia, Bollati Boringhieri, Torino, 1993, p. 20). E il mondo che vediamo uscire dalla tv è proprio quello che vogliamo per i nostri bambini?

È palese che la televisione non è per niente strutturata in modo di dare informazioni circa il mondo reale ma che si propone essenzialmente come obiettivo primario (se non unico oltre quello della manipolazione Politica) quello di vendere merci.

Possiamo quindi facilmente arguire che la tv è un mezzo di mercato e i valori che diffonde sono quelli commerciali. Tali valori sono quelli che si stanziano nelle menti dei piccoli futuri cittadini del pianeta insieme ad una concezione fortemente aggressiva della vita ed ad una sessualità immaginifica o chimerica. Facciamo in modo che questo non possa continuare nella nostra totale indifferenza. A cominciare da noi stessi e dalle nostre scelte di tutti i giorni.

X X X

mercoledì 1 aprile 2009

BASTA !!!! articolo commentato da X X X.


LONDRA - La City di Londra occupata da 8.000 manifestanti, le banche assediate, "sequestrati" centinaia di impiegati asseragliati negli uffici. A ventiquattro ore dal G20 scoppia la rabbia dei no global. Bottiglie, lattine, anche scarpe volano contro gli agenti che rispondono con lacrimogeni e manganelli.

Circondata da migliaia di manifestanti la Royal Bank of Scotland scelta perché che lo scorso anno ha ricevuto aiuti pubblici per miliardi di sterline, con l'obiettivo di evitarne il fallimento. Cariche della polizia anche a Cannon Street. In frantumi alcune vetrine. Infranti i vetri delle finestre della Rbs a Threadneedle street. Un piccolo gruppo, a volto coperto, è entrata nella sede della Bank of Scotland. La Polizia ha fatto irruzione negli uffici colpita da mobili e suppellettili che i manifestanti lanciavano dalle finestre. Un poliziotto è stato colpito con una grossa sbarra ed è sttao ricoverato.

La tensione nella capitale è alta. Quattro cortei, partiti da altrettante stazioni della metropolitana, stamane si sono raccolti nel centro della città finanziaria. Lungo il tragitto decine di impiegati della City, affacciati alle finestre, lanciavano biglietti da 10 sterline, mentre la folla sottostante reagiva con urla e invettive. Almeno 23 persone sono state fermate: alcuni erano armati di coltello, undici in possesso di uniformi false della polizia.

Il Times ha descritto il clima e le misure pre-vertice, definendo Londra come una ''fortezza'', mentre il quotidiano City AM titola la sua prima pagina ''G20: Una città sotto assedio''. Schierati diecimila poliziotti, un'operazione-sicurezza che costerà alle casse dell'erario inglese non meno di 8 milioni di euro.

Tra i manifestanti anti-summit c'è chi protesta contro il riscaldamento terrestre e le politiche inadeguate contro i cambiamenti climatici, chi chiede la fine del coinvolgimento occidentale nella guerra in Iraq e in Afghanistan e chi, invece, chiede un'effettiva soluzione alla crisi economica globale.

PARIGI - "Bisogna agire con urgenza" dice Barak Obama. Fare in fretta, dice il presidente Usa alla vigilia del vertice londinese del G20. Ma Francia e Germania non nascondono la loro insoddisfazione per la bozza di documento di cui si discuterà domani. Schierandosi contro una conclusione che veda la solita litania di impegni mai rispettati che si sciolgono in vuote scadenze future.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy è netto, spiegando che la Francia ha chiesto regole più severe per la regolamentazione della finanza globale e, in particolare, contro i paradisi fiscali. La fondazione della nuova architettura del sistema finanziario, insiste Parigi, deve avvenire qui a Londra e non può essere rimandata ad altri appuntamenti. Nemmeno al prossimo G8. "Non darò il mio assenso a un meeting falso - dice il presidente francese - che porti a decisioni inutili e che non affronti veramente i problemi che abbiamo. Dobbiamo delineare le nuove regole per il ventunesimo secolo". "E' nell'interesse di tutti" rincara la dose il cancelliere Angela Merkel. Che aggiunge: "Quello su cui siamo d'accordo è che servono degli standard unici e vanno definiti subito, non domani. Domani abbiamo la chance di raggiungere questo obiettivo".

Dal canto suo Obama, al termine dell'incontro con il premier britannico Gordon Brown, torna a sottolineare la gravità della crisi e la necessità di soluzioni radicali e concordate tra tutti i Paesi: "Non possiamo permetterci mezze misure". Ma sui tempi resta la distanza tra Usa e una parte importante dell'Europa.

Berlusconi: "Le vere decisioni al G8". Al G20 sarà adottata "qualche decisione opportuna e immediata", ma le nuove regole mondiali per combattere la speculazione saranno prese al G8. Così la pensa Silvio Berlusconi che a chi gli chiede se nel corso dell'incontro di domani verranno adottate nuove regole per limitare la speculazione finanziaria, replica: "Sì, però vi ricordo che al G8 porteremo come nostra proposta il global standard, cioè una legislazione internazionale per il mondo della finanza e dell'economia". E sulla voce trapelata che annunciava un incontro bilaterale tra lui e Obama, il presidente del consiglio spiega che "non l'abbiamo chiesto perché non ci sono argomenti nuovi su cui intrattenerci. Abbiamo tutto chiaro".

Sarkozy polemico. "Non mi assocerà a finti compromessi", ribadisce il capo dell'Eliseo che ha già minacciato di abbandonare il vertice se non saranno adottate misure concrete. Una 'minaccia' che il premier britannico Brown minimizza: "Lasciatemi dire che sono fiducioso che il presidente Nicolas Sarkozy sarà con noi oggi e sarà seduto con noi stasera alla cena". La Merkel comunque non vuole sentire parlare di scontro con l'America: "Negli Usa la gente parla di nuova regolamentazione dei mercati. Il segretario al Tesoro ha proposto molte nuove regole. Noi e la Francia siamo d'accordo che servono dei nuovi standard unici. Per questo siamo così duri, domani abbiamo la possibilità di raggiungere questo obiettivo".

L'incontro Obama-Brown. A Londra Obama ha incontrato Brown. "Stiamo lavorando insieme per abbreviare questa recessione. - dice Brown - Si tratta di una crisi senza precedenti: ecco perché serve una soluzione globale". Obama pone l'accento sul "lato umano della crisi", ribadendo, come Brown, la necessità di affrontare il momento attuale con una strategia comune: "Ci troviamo di fronte alla crisi finanziaria peggiore dalla seconda guerra mondiale, le nostre economie sono interconnesse e dobbiamo trovare una soluzione insieme". Il presidente statunitense sottolinea l'esigenza di respingere le tentazioni protezionistiche, e di sostenere i mercati emergenti. Esprimendo, infine, l'auspicio che i leader del G20 possano "concentrarsi sui punti comuni piuttosto che sulle divergenze" per affrontare la crisi economica mondiale.

Iran. Obama e Brown ribadiscono l'impegno comune a risolvere la crisi sul nucleare iraniano usando strumenti diplomatici. "Siamo entrambi impegnati sul fronte diplomatico" dice il presidente americano, "per offrire alla repubblica islamica l'opportunità di un futuro migliore a condizione che abbandoni l'ambizione di entrare in possesso di armi atomiche".

L'agenda di Obama. Obama incontrerà a margine del summit anche il collega cinese Hu Jintao e l'omologo russo Dmitry Medvedev. Oggi inoltre i coniugi Obama sono stati ricevuti a Buckingam Palace dalla Regina Elisabetta II.

X X X DICE:

A nome del popolo italiano, ci siamo rotti il cazzo delle Vostre menate.
Abbiamo i coglioni PIENI, e le tasche VUOTE.
Agenzie Interinali e MALEDETTI responsabili di DITTE che lasciano a CASA con un preavviso di UNA SETTIMANA.
FATE SCHIFO.
COSA CAZZO DEVE FARE UN PADRE DI FAMIGLIA S E N Z A LAVORO, SAPENDO CHE I POLITICI SI SONO PURE AUMENTATI LO STIPENDIO?????
E parlano e parlano, e VA TUTTO BENE, bisogna fare GIRARE i soldi.

NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

a noi GIRANO i coglioni.

COME CAZZO FACCIAMO A FAR GIRARE I SOLDI SE NON NE ABBIAMO?????

BASTA PRENDERCI PER IL CULO.

IL MIO PRIMO POST DELL ANNO SCORSO SI CHIAMAVA BASTA.

E BASTA LO RITORNO A DIRE ORA.

X X X